mercoledì 26 febbraio 2014

Grillo ha iniziato a mandare tutti a casa .....


L'aveva sempre detto e urlato in ogni suo show a sfondo comico-politico: "Tutti a casa". Con questo slogan aveva vinto le elezioni di febbraio raccogliendo quasi nove milioni di voti di elettori che, stanchi della vecchia politica, hanno creduto alle sue parole pensando che finalmente il comico ed il suo movimento iniziassero quella pulizia tanto propagandata. Poi qualcuno, dopo le elezioni, ha iniziato a pensare di essere stato ingannato. Il primo sospetto si è fatto strada quando i parlamentari grillini intransigenti e cocciuti si sono rifiutati di formare un governo con il Partito Democratico contribuendo sia alla successiva nascita del governo delle larghe intese che alla riesumazione del condannato. I sospetti sono diventati ancora più fondati quando sono stati espulsi dal Movimento tre parlamentari per aver criticato il comportamento di Grillo ed il tono violento usato nel suo blog. Ecco che allora il sospetto che quel Tutti a casa non fosse rivolto ai vecchi politici ma ai propri parlamentari "disubbidienti" è diventato quasi certezza. Ed ecco che oggi il significato di quel grido di battaglia appare evidente. Quattro senatori si sono permessi timidamente di dissentire rispetto al comportamento tenuto da Grillo durante il colloquio con Rezi, che il comico torna ad applicare alla lettera il suo grido di battaglia: "Tutti a casa .... i 4 senatori". Riunione del gruppo dei senatori e provvedimento di espulsione. Consultazione on line degli iscritti al Movimento che votano e confermano l'espulsione. A dire il vero la consultazione è risultata abbastanza ridicola in quanto i militanti sono stati invitati per email a votare consigliando di confermare la decisione presa dal gruppo del senato. Incredibile la democrazia in questo movimento. Ora a queste quattro espulsioni probabilmente seguiranno altre fughe di parlamentari dal movimento ed alla fine il Tutti a casa riguarda solo i grillini. D'altra parte Grillo in campagna elettorale aveva solo detto tutti a casa ... senza spicificare chi sarebbero stati quei tutti. Gli elettori avevano interpretato che quel Tutti fossero i politici degli altri partiti, Grillo invece a quel Tutti dava un altro segnificato: Tutti, quelli che dissentono dal mio pensiero, a casa. C'è stato solo un difetto di comunicazione tutto qui, Grillo alla fine si comporta molto coerentemente con il suo grido di battaglia.

lunedì 24 febbraio 2014

Italia ... paese ipocrita ripagato (dall'India) con la stessa moneta


Gran parlare in questi giorni, ma ormai da due anni, e grande indignazione per quello che sta accadendo in India a due marò italiani colpevoli di aver ucciso due pescatori e giudicati probabilmente secondo le leggi antiterrosimo del governo indiano. Politici e ministri che si indignano, che viaggiano fra italian e india, che coinvolgono l'europa, la nato che minacciano il ritiro dei nostri militari dalle missioni di pace, insomma tutti che si danno da fare senza ottenere niente. Indignazione più che giusta perchè, anche se i militari sono colpevoli di omicidio ed hanno agito avventatamente, è assurdo accusarli di terrorismo e giudicarli sulla base di norme mirate a combattere il terrorismo stesso. Quindi non si può che condividere la posizione italiana. Ma che succede in Italia a tal proposito ? Un fatto per il quale non c'è la stessa indignazione e che probabilmente ne meriterebbe ancora di più. Dal 9 dicembre sono in galera quattro ragazzi (Chiara, Claudia, Mattia e Nicolò) che sono accusati anche loro di atti terroristici e quindi saranno giudicati secondo una legge analoga a quella indiana che certo non prevede la pena di morte per fortuna. Che hanno fatto questi ragazzi ? Che attentato hanno compiuto e quanti morti hanno provocato ? I quattro ragazzi il 9 dicembre del 2013 hanno partecipato ad un assalto del cantiere Tav di Chiomonte provocando ... udite udite ... il danneggiamento di un compressore. In base a questa azopne sono accusati di terrorismo in quanto la loro azione avrebbe potuto provocare panico nella popolazione e un grave danno al paese. Beh certo distruggere un compressore è uno dei più violenti atti terroristici mai portati a compimento. Quindi il paese che si scandalizza perchè due suoi militari uccidono due pescatori scambiandoli per pirati e saranno giudicati sulla base di una legge per contrastare il terrorismo, accusa di terrorismo quattro ragazzi che, per difendere il loro territorio da un'opera inutile e distruttrice del territorio stesso, si azzardano a danneggiare un compressore. Questa è l'Italia .... questo è un paese che non è solo dentro una crisi economica senza precedenti, ma anche dentro una crisi politica, sociale, culturale per riprendersi dalla quale saranno necessari decenni.

domenica 23 febbraio 2014

Napolitano su ... Partito Democratico giù


In questi mesi il Presidente della Repubblica è stato attaccato su tutti i fronti per il suo comportamento e per la sua azione, secondo alcuni, fuori dai dettami della Costituzione. Benché Napolitano abbia agito spesso da protagonista personalmente non credo che sia mai andato oltre i suoi poteri ed il suo protagonismo ha assunto toni più forti del dovuto anche in virtù di una debolezza della politica e del parlamento. In molti poi dimenticano che la nostra è una repubblica parlamentare, che il popolo non vota per la composizione del governo nè per il presidente del consiglio, ma solo ed esclusivamente per determinare la composizione del parlamento che è l'unico sovrano nella nostra democrazia. Il Presidente della Repubblica ha il dovere prima di sciogliere il parlamento di sondare e trovare qualsiasi soluzione che consenta la prosecuzione della legislatura ed i fatti di questi anni dimostrano ampiamente che nessuno ha mai avuto reali intenzioni di andare al voto, anche coloro che, per il ruolo che ricoprono in determinate situazioni, lo invocano a gran voce. D'altra parte i fatti dal 2006 in poi dimostrano, a mio avviso, che la maggiore responsabilità della situazione attuale è esclusivamente dei partiti ed in primis del Partito Democratico. Quando si insediò il governo Prodi, il compito da portare a termine era semplice e di breve durata a causa della maggioranza risicata soprattutto al Senato: fare una legge sul conflitto di interessi, cancellare qualche legge porcata del governo Berlusconi, e cambiare la legge elettorale. Piuttosto che fare queste semplici cose, si preferì sprecare energie per dare vita al carrozzone del Partito Democratico dove fu caricato di tutto ad esclusione della sinistra radicale. Il primo risultato di quella operazione fu la caduta del governo Prodi ed in quel caso Giorgio Napolitano sciolse le camere perchè non vi era più alcuna maggioranza ed il Pd, tracotante e incosapevole, era favorevole alle elezioni pensando di sconfiggere da solo il centro destra. Errore fatale perchè abbandonando al proprio destino tutta la sinistra, causò una delle più straordinarie maggioranza al condannato. Il terzo governo Berlusconi fu un disastro su tutta la linea e fu solo grazie a Giorgio Napolitano, che contrastò con ogni mezzo le innumerevoli leggi ad personam sulla giustizia, se i risultati non furono ancora più disastrosi. Quando il condannato si dimise perché tutta l'europa finanziaria ed economica gli si era rivoltata contro per la sua manifesta incapacità a governare (incapacità che solo gli italiani ed in particolare i suoi elettori non vedevano e non vedono tutt'ora), il Partito Democratico non volle andare alle elezioni per paura di prendere un'altra batosta, ma le avrebbe vinte a mani basse, ma soprattutto perchè non aveva intenzione di fare il lavoro sporco necessario per risollevare il paese. Pd e Pdl furono in sintonia per un governo Monti e il Presidente della Repubblica non potè fare altro che rimandare lo scioglimento delle camere. Se lo avesse fatto in presenza di una maggioranza come quella di Pd-Pdl allora si che si sarebbe gridato al colpo di stato. Quando poi il condannato ha valutato che la situazione politica ed elettorale stava voltando a suo favore ecco che a sua volta stacca la spina a Monti e si va alle elezioni con due mesi di anticipo. Il risultato che ne esce è una suddivisione del parlamento in tre parti con una leggera prevalenza del Partito Democratico. Bersani sceglie l'unica strada possibile e coerente con la sua campagna elettorale: un governo con il M5S per mettere alla porta finalmente il Pdl. Ma si scontra con l'intransigenza di Grillo e dei suoi burattini che tradiscono le aspettative di coloro che li avevano votati. Bersani non aveva i numeri necessari e non lo manda in parlamento al macello, non se lo meritava proprio e poi c'era il problema della fine del suo mandato. Ecco se di un piccolo errore di Giorgio si può parlare è quello di avere accettato di essere rieletto, ma se non lo avesse fatto come sarebbe finita ? Questo nessuno lo può dire con certezza, quindi accetta la rielezione e fa la voce grossa in parlamento, a pieno titolo, dopodichè nascono le larghe intese non volute da lui ma dal Pdl ed il partito democratico si adegua. Ancora una volta non avrebbe potuto sciogliere le camere anche perchè con il procellum non sarebbe cambiato niente. Ed arriviamo ai nostri giorni con la pugnalata di Renzi che comunque ancora una volta ha una maggioranza in parlamento considerato che viene appoggiato sia dal Pd che da NCD e quindi ancora una volta non si può andare alle elezioni. Insomma Giorgio Napolitano è stato in questi anni il mero esecutore delle reali intenzioni dei partiti e del parlamento o almeno della maggioranza del parlamento: evitare le elezioni che nessuno vuole nemmeno Grillo che rischia di vincerle davvero e dopo sono cavoli amari per lui e per gli introiti del suo blog.

sabato 22 febbraio 2014

I discorsi li porta via il vento (e le biciclette i livornesi) .... ma poi c'è da fare i governi


Sono tanti i detti in Italia che indicano quanto sia facile parlare, ma quanto poi sia complicato e difficile far seguire ai discorsi i fatti. Oggi ne abbiamo un esempio lampante nella lista dei ministri del "nuovo" governo di Matteo Renzi. Il fiorentino è salito alla ribalta della politica grazie soprattutto alla sua capacità comunicativa ed oratoria con la quale ha abilmente mascherato la sua abilità politica. Fino ad oggi abbiamo ascoltato dall'ambizioso ex sindaco di Firenze molti discorsi e molte dichiarazioni d'intenti pienamente condivisibili, dichiarazioni che comunque ad una analisi solo un pò più approfondita erano completamente vuote di una componente essenziale: le modalità attraverso le quali attuare i suoi intenti. Ecco perchè i suoi primi passi dopo aver conquistato la segreteria del Partito Democratico hanno deluso tutti ancor prima che il suo governo si riunisca per la prima seduta del consiglio dei ministri. Dopo le dichiarazioni sulla rottamazione dei vecchi politici del partito, dopo le dichiarazioni in merito al suo intento di arrivare al governo solo dopo elezioni, arrivano i fatti, ed i fatti smentiscono le sue dichiarazioni, anzi più che smentire vanno proprio in senso opposto. Prima completa la resurrezione del condannato iniziata da Grillo facendolo entrare nella sede del partito per trattare le riforme, poi pugnala alle spalle il governo guidato da un esponente del suo partito, ed infine arriva il colpo finali di ieri con la lista dei ministri del suo "nuovo" (si fa per dire) governo. Un governo da prima repubblica. Intanto è incapace di rottamare gli esponenti del centro destra rimettendo al proprio posto Lupi, Lorenzin e lo stesso Alfano che, sempre secondo Renzi, avrebbe dovuto dimettersi ai tempi dell'affare Shalabayeva. Poi non riesce a far sedere sulla poltrona del ministero della giustizia un personaggio competente come Gratteri, probabilmente troppo scomodo a Berlusconi, e quella poltrona fondamentale va ad Orlando, che di giustizia ne sa probabilmente poco più di me, prelevandolo dall'Ambiente. Altro scandalo un ministero essenziale come quello dell'Economia che va ad un personaggio, Padoan, caro all'europa ed alla Bce e con questo si è detto quasi tutto sulla futura politica economica di questo governo. Ha riciclato Franceschini e poi ha cercato di accontentare tutti mettendo in campo una schiera di giovanotti e giovanotte sulla cui competenza ci sono forti dubbi ma dimostrando un'abilità politica da vero democristiano della più vecchia scuola. Tenta addirittura di mettere a tacere il dissenso del suo partito guidato da Pippo Civati mattendo una fedele del contestatore, la Lanzetta, ad occuparsi delle Regioni. Poi si porta dietro qualche fedele e così il gioco è fatto. Insomma quella padule nella quale secondo Renzi si era impantanato Letta, ha finito per risucchiare anche lui, ora aspettiamo i fatti .... ma già la prima riforma, quella della legge elettorale entro febbraio, sembra un obiettivo ormai mancato.

venerdì 21 febbraio 2014

Il rottamatore rigenera l'usato






Il quadro che esce dalle consultazioni del rottamatore di Firenze è solo una conferma di quanto già si sapeva del sindaco di Firenze: il suo amore per il condannato al quale non ha solo dato una mano per rientrare a pieno titolo nella scena politica, ma lo ha anche trasformato nel vero vincitore, se si può parlare in questi termini, della due giorni renziana. Certo niente di nuovo per un partito come il Pd. Il partito democratico in questi anni è stato il maggior alleato del successo berlusconiano, buttando al vento ogni occasione che gli si è presentata per sconfiggere politicamente un pregiudicato, accontentandosi di metterlo alla porta del Senato per altro per una legge votata anche dal condannato stesso. Forse pentito di questa mossa "azzardata" il Pd, dopo essere stato tutto compatto vicino a Letta, si è subito schierato vicino a Renzi quando il sindaco ha deciso di regolare i conti con Letta e far risorgere il pregiudicato di Arcore. Un partito, quello democratico, che una volta di più si è mostrato senza anima e senza spina dorsale, incapace di dettare un propria linea programmatica e di sviluppo per il paese. Le consultazioni sono risultate in una farsa tragicomica nella quale alle fine, spiace dirlo, solo Forza Italia ha detto qualcosa di credibile. "Opposizione responsabile" come dire, grazie per aver fatto tornare il leader condannato dentro le stanze dei bottoni, e per questo te ne saremo grati. Poi si è visto Alfano che fa finta di dettare condizioni, ma in realtà non si sogna nemmeno di abbandonare il governo perchè sa che sarebbe la sua fine a meno di non tornare fra le braccia del caimano che lo stritolerebbe. Scelta Civica che è soddisfatta per l'intenzione di Renzi di rispettare i parametri economici dell'europa, come se fosse una novità rivoluzionaria. Sel messa in un angolo dallo stesso Pd perchè per fare un governo basta il servo del condannato. Ma la sceneggiata finale è andata in onda con Grillo ed il M5S. A proposito ... i vertici del Movimento, Grillo e Casaleggio, non intendevano andare alle consultazioni, la base invece ha detto di andare ... alla fine che differenza c'è fra M5S e Pd ? La base pensa una cosa, i vertici un'altra ed alla fine si comportano a modo loro. Grillo è andato si alle consultazioni ma non per dire o proporre qualcosa di concreto, bensì per mettere in scena il suo solito show. Con Bersani la Lombardi dichiarò che sembrava di stare a Ballarò, con Renzi il grillo parlante pensava di essere a blaterare dentro il suo blog. Alla fine la sceneggiata si è degnamente conclusa: Renzi ha detto che Grillo non lo ha fatto parlare, Grillo ha detto che non ha fatto parlare Renzi, e intanto il condannato gongola e se la ride. Tutto torna a suo favore, chissà magari si astierrà anche al voto di fiducia in parlamento. Alla fine insomma il rottamatore ha finito per rottamare solo quelli del suo partito e se il buongiorno si vede dal mattino c'è il rischio che si autorottamerà dopo aver rigenerato un usato ormai scaduto.

mercoledì 19 febbraio 2014

Renzi-Grillo: non so chi ha vinto ma so chi ha perso ... il paese e gli elettori


La domanda che corre in queste ore su molti siti di informazione è: chi ha avuto la meglio nel confronto Renzi-Grillo di oggi pomeriggio durante le consultazioni per la formazione del nuovo governo ? Non c'è un vincitore, ma solo degli sconfitti ... il paese e i cittadini, quelli che hanno votato Renzi alle primarie e quelli che hanno votato il Movimento 5 stelle alle ultime elezioni. In sostanza i due leader non sono altro che due facce della stessa medaglia: la medaglia è quella di due personaggi che usano la politica per la propria ambizione e che se ne fregano altamente dei cittadini che hanno avuto fiducia nelle loro promesse. Insomma, loro che dovevano essere il nuovo del panorama politico italiano, in buona sostanza ne rappresentano solo i degni figli e confermano quanto la politica continui ad essere distanti anni luce dalla realtà del paese e dei suoi problemi. Certo la forma attraverso la quale i due si esprimono e comunicano è diversa, ma la sostanza è esattamente la stessa. Renzi ha trasformato i voti ottenuti alle primarie per l'elezione a segretario del Partito Democratico, in una specie di investitura che gli consente di mettere in atto qualsiasi azione politica, agendo esattamente in modo contrario a quanto aveva dichiarato. Ha cambiato a proprio uso e consumo il significato del voto delle primarie, tradendo i cittadini che avevano avuto fiducia in lui. Intendiamoci non ha fatto niente che non sia previsto dalla nostra costituzione, ma sicuramente non ha fatto quello che gli era stato chiesto. Sfiduciare il governo guidato da un presidente del consiglio del suo stesso partito non può che avere un significato: l'ambizione smisurata e niente altro. Da segretario del partito democratico, il partito maggior azionista del governo Letta, avrebbe potuto tranquillamente incentivare l'azione di governo senza mettere in atto il colpo di mano che lo porterà a guidare un governo con la stessa maggioranza del precedente e che quindi incontrerà gli stessi problemi del precedente. Ma, piuttosto che aspettare e rischiare di non vincere le prossime elezioni, ha preferito disconoscere tutti i propri intenti, tradire i voti delle primarie ed andare ad occupare quella poltrona tanto ambita. Grillo sostanzialmente si è comportato alla stessa maniera. Nel marzo scorso ha preferito buttare nel cesso i milioni di voti ricevuti e contribuire a resuscitare il condannato piuttosto che impegnare i parlamentari del Movimento 5 stelle alla nascita di un governo che avrebbe davvero potuto dare inizio al cambiamento sperato. Oggi ha avuto lo stesso comportamento. Non avrebbe voluto andare alle consultazioni di Renzi, ma ha messo in scena la consultazione on line per poi fregarsene del risultato della stessa consultazione. I grillini hanno votato affinchè Grillo si presentasse davanti a Renzi, e lui è andato ma solo per fare spettacolo e comportarsi con la sua solita tracotanza, superbia ed il solito atteggiamento offensivo. Il motivo di questo comportamento ? Semplicemente continuare a sparare su tutto e su tutti attraverso il suo blog che in questo modo può garantire a lui e Casaleggio un fatturato a 8 cifre. Milioni di voti buttati al vento e inutilizzati mentre potevano costituire un patrimonio sul quale porre le fondamenta per il reale cambiamento della politica in Italia. Si perchè non è vero come dice Grillo che i partiti devono essere cancellati, la democrazia si fonda proprio sui partiti o movimenti che siano, sono i politici corrotti e indaguati che devono essere cancellati, e i grillini potevano costituire il punto di partenza, ma fino a che rimarranno schiavi di un comico senza scrupoli e con manie dittatoriali, il Movimento 5 stelle è condannato ad essere un altra formazione politica fuori dalla relatà dei problemi del paese.

sabato 15 febbraio 2014

Un anno di votazioni fasulle


In questo anno, che va dalle elezioni del febbraio 2013 ad oggi, la democrazia, che si vota sul voto popolare, è stata calpestata ad ogni occasione e l'unico partito veramente vincitore è quello di coloro che si sono astenuti. Si parte dalle elezioni politiche dello scorso anno, nelle quali le tre maggiori formazioni politiche hanno completamente disatteso il mandato dei loro elettori. Pd e Pdl perché, dopo una campagna elettorale nella quale dichiaravano che non avrebbero mai governato insieme, sono finiti nello stesso governo. Il Movimento 5 stelle in quanto ha disatteso il voto di quasi 9 milioni di elettori che chiedevano il cambiamento, ma i parlmentari grillini manovrati dal burattinaio genovese pretendevano di governare da soli senza avere la maggioranza in parlamento e quindi, disattendendo sia le più elementari regole della democrazia sia il mandato ricevuto dagli elettori, si sono barricati nel loro rifiuto di tutto. Poi si è arrivati al voto sulla decadenza del condannato, voto completamente disatteso perchè il boss di Arcore è stato sbattuto fuori dal Senato, ma poi rimesso in carreggiata dal Pd per fare la riforma elettorale ed oggi addirittura sarà ricevuto dal Quirinale per le consultazioni sul nuovo governo, un pregiudicato che invece di stare in galera decide le sorti del paese. Si arriva poi alle primarie di dicembre per scegliere il segretario del partito democratico. Tre milioni di persone sono andate a votare "convinte" di dover semplicemente eleggere il segretario di un partito, mentre poi a quei voti è stato dato, proprio dal vincitore delle primarie Matteo Renzi, tutto un altro significato se sono diventate votazioni per scegliere il nuovo presidente del consiglio. Insomma ormai da un anno si vota per un motivo ma, a risultati conseguiti, si assegna a quelle votazioni un significato totalmente diverso in barba a quei cittadini o addirittura al parlamento che hanno proceduto alle votazioni stesse. E che dire poi della legge elettorale dichiarata incostituzionale nonostante sia stata utilizzata per tre legislature o delle elezioni per la regione piemonte del 2010 annullate dopo 4 anni di governo illegale del centro destra. Il gioco delle interpretazioni del voto è ormai un gioco molto in voga da vent'anni a questa parte, basta ascoltare anche oggi il condannato che continua con la propria mistificazione: "Io sono l'ultimo presidente del consiglio eletto dal popolo" una frase che sembra vera, peccato che in Italia la costituzione non preveda l'elezione diretta del presidente del consiglio che è nominato dal presidente della repubblica insieme ai ministri e che deve ottenere la fiducia del parlamento: in Italia il popolo elegge solo il parlamento, ma ormai molti italiani credono alle favole.

giovedì 13 febbraio 2014

In principio fu Berlusconi poi arrivò Renzi


Il paese sta vivendo una farsa che ha già vissuto tante volte in passato, soprattutto durante quella che è stata definita la prima repubblica ma che in realtà non è mai terminata. La sceneggiata odierna della direzione del partito democratico ci ha riportato indietro nel tempo ed abbiamo assistito ad una rappresentazione che nemmeno il condannato aveva mai osato mettere in scena. Si può dire tutto del Pdl o Forza Italia che sia ma in questi anni non ha mai messo in scena una farsa come quella che il Partito Democratico ha rappresentato in queste ore. Certo il condannato ed i suoi governi di centro destra ne hanno combinate di tutti i colori, non ultime la serie di leggi incostituzionali che hanno ridotto il nostro paese ad una repubblica illegale e non rispondente ai dettami della carta costituzionale, ma il Partito Democratico ultimamente ha fatto di peggio. Il gesto in se stesso è incomprensibile per quanto allineato con la "non normalità" del nostro paese, un partito che sfiducia un governo il cui presidente è un rappresentante dello stesso partito non si è mai visto in nessun paese se non in Italia. Ma oltre alla inconprensibilità di quanto sta accadendo, c'è poi da sottolineare che questo avvicendamento, che prende vita in una segreteria di partito, viene da colui che si proponeva come il nuovo della politica italiana, colui che si fregiava del consenso per ricoprire il ruolo di segretario di partito, colui che fino a qualche giorno fa rassicurava il governo, colui che andava sbandierando l'esempio della elezione dei sindaci come modello per una nuova legge elettorale che consegnasse ai cittadini il diritto di scegliere, ed ora con un colpo di mano cancella tutti questi buoni propositi e va a sfiduciare il proprio governo semplicemente per ambizione personale. Ora capisco veramente le motivazioni per le quali una buona parte dell'elettorato continua a votare il condannato. Come si può dare fiducia ad un partito che non riesce a conservare in vita un governo ? Prodi è stato fatto cadere da Veltroni in consequenza della nascita del Partito Democratico. Oggi il Pd è al governo e il presidente del consiglio fa parte di quel partito, ed è lo stesso Partito Democratico che sfiducia il proprio governo. Ed ora grazie a Renzi, che ha resuscitato, insieme ai grillini, il condannato, vedremo ancora il condannato andare da Giorgio Napolitano per le consultazioni. Orrore ... avrebbe detto qualcuno ...

Venti anni incostituzionali da cancellare totalmente prima ancora di riformare la costituzione


La Costituzione Italiana non è mai stata totalmente rispettata ed applicata, basti pensare al primo articolo, "L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro", per capire che già l'art. 1 è da sempre completamente disatteso considerato che il lavoro non è mai stato garantito ad ogni cittadino. Quello che è accaduto in questi ultimi venti anni ha però dell'incredibile ed ormai con cadenza settimanale o mensile scopriamo che si è vissuto un ventennio nel quale la costituzione è stata completamente disattesa. La nostra Repubblica attualmente è una repubblica totalmente incostituzionale e, per certi versi, anche criminale. Tralasciando le varie leggi sulla giustizia dei governi di centro destra, i vari Lodi Alfano, Schifani etc. etc., bloccate fortunatamente sul nascere ma che comunque hanno provocato disastri, oggi ci troviamo con un parlamento esautorato, in quanto eletto con una legge incostituzionale, e le carceri strapiene di detenuti messi in stato di arresto sempre sulla base di legge incostituzionali (la Bossi-Fini e la Fini-Giovanardi). Da tre legislature gli elettori si recano alle urne votando con delle regole assurde finalmente dichiarate incostituzionali, un fatto, che sebbene la stessa corte costituzionale si sia sforzata di negare, mettono più che un'ombra sulla legalità dell'attuale ma anche dei passati parlamenti. Se chi siede in parlamento è stato eletto con una legge incostituzionale come è possibile affermare poi che la posizione che occupa la occupa a pieno titolo. Così come oggi, dopo la dichiarazione di incostituzionalità della legge Fini-Giovanardi che tratta come criminale qualsiasi cosumatore di droghe leggere, non si può che arrivare alla conclusione che, quei detenuti attualmente in carcere a causa di quella legge, stanno subendo una detenzione illegittima. Per non parlare di chi è morto a causa di quella legge: Stefano Cucchi senza la legge incostituzionale Fini-Giovanardi non sarebbe stato arrestato e non sarebbe stato "ucciso" dalle botte in galera. E che dire poi dei clandestini anche loro in regime di detenziona a causa sempre della legge sul reato di clandestinità, anche questa illegale. Il risultato di 20 anni di berlusconismo, costellato di governi di centro destra ma anche di compiacenza del Partito Democratico e dei suoi antenati, è questo: un paese che è vissuto su leggi illegali e non rispettose della costituzione. Che fare adesso ? La prima cosa da fare sarebbe rendere giustizia a quei cittadini che si trovano in galera a causa di queste leggi e poi, prima ancora di pensare alla riforma della costituzione, forse sarebbe il caso di ripulire il nostro ordinamente da queste leggi e ristabilire la legalità oltre che la democrazia. Ma chi sarà in grado di fare un'operazione del genere ? Alla luce di quanto sta avvenendo in queste ore ... nessuno.

martedì 11 febbraio 2014

Se non facesse il politico sarebbe sempre un grande comico


A volte i grillini mi fanno tenerezza, a volte mi fanno incazzare, a volte mi fanno pena ... un turbinio di sensazioni a seconda sia del mio stato d'animo sia delle loro azioni che per un certo verso hanno una radice comune con quella dei partiti tradizionali: lontani a questdalla realtà e senza memoria storica. Quello che è inspiegabile è come certi ragazzotti come dovrebbero avere una testa pensante si siano fatti mangiare la materia grigia da un comico senza scrupoli e da un ricciolone biondo, il cui unico obiettivo è fare fatturato attraverso la rete. Un fenomeno non nuovo quello della perdita di materia grigia, un fenomeno al quale si assiste ormai da 20 anni con il paese che si ostina a votare un imprenditore senza scrupoli che si mise in politica dopo aver perso la protezione dell'amico Craxi ed in previsione della miriadi di processi che gli sarebbero capitati fra capo e collo. Ma anche in quel caso, nonstante le sue malefatte fossero documentate da giornali e settimanali, molti italiani hanno creduto alle panzane sparate a raffica dal condannato senza minimamente fermarsi ad analizzare i suoi proclami privi di contenuti. Anche dopo tre governi disastrosi molti elettori hanno avuto il coraggio di ridare fiducia a questo pregiudicato che finalmente la giustizia è riuscito ad incastrare anche se non ancora definitvamente. Ma torniamo ai grillini ed al loro burattinaio. Oggi è stata archiviata la richiesta del M5s di messa in stato di accusa del Presidente Napolitano, ma loro, i grillini, imperterriti dichiarano che contiueranno la loro guerra contro Giorgio anche in virtù dell'ultima vicenda sulle consultazioni del luglio 2011 con Monti, una specie di scoperta dell'acqua calda. "Dopo le ultime rivelazioni sulla nascita del governo Monti appare più che evidente che le denunce del Movimento sono tutt'altro che prive di fodamento" dichiarano oggi i parlamentari grillini. C'e' da ridere se solo si pensa a quello che scriveva Grillo sul suo blog nel luglio 2011 quando in un'accorata Lettera a Giorgio Napolitano (il titolo del post) il grillo parlante scriveva: "Lei ha il diritto-dovere di nominare un nuovo presidente del Consiglio al posto di quello attuale" ... non metto il link del post perchè mi rifiuto di contribuire al fatturato di quei due filibustieri, ma quelle sono le parole esatte usate da Beppe Grillo. I grillini però hanno la memoria corta e naturalmente Grillo non interviene perchè mentre nel 2011 faceva comodo invitare il presidente a destituire il condannato, oggi fa comodo accusarlo di una gravissimo atto contro la costituzione. Basterebbe questo per concludere che il filo logico dell'azione del comico è solo uno: adattarsi al momento per scrivere "puttanate" sensazionali al fine di attirare visitatori sulla sua bibbia, per arrivare a questa conclusione è necessario acvere ancora un po' di materia grigia, non importa di qualità, ne basta veramente poca.

Il vero colpo di stato lo hanno fatto i partiti ed il parlamento


In queste ore gira lo scandalo sul Presidente della Repubblica che già nel luglio 2011 consultava Mario Monti per sondare la sua disponibilità a sostituire il condannato come presidente del consiglio. Dal centro destra con il supporto dei grillini si grida al colpo di stato accusando Giorgio Napolitano di essere andato oltre i suoi doveri costituzionali, dimenticando un aspetto non secondario della nostra repubblica: qualunque sia stata l'iniziativa intrapresa dal presidente della repubblica, tale iniziativa è stata, come prevede la costituzione, approvata dal parlamento che ha dato la propria fiducia al governo Monti. I più scandalizzati di queste consultazioni segrete, che Napolitano ha avuto con Monti, Passera, De Benedetti e non so chi altro, sono proprio coloro che prima hanno portato il paese alla rovina guidati dal condannato poi hanno tentato disperatamente di salvarlo approvando tre manovre capestro fra il giugno e l'ottobre 2011. Quelle manovre non ottennero un risultato immediato in quanto avrebbero avuto un reale effetto a partire solo dal 2013 con l'inserimento in costituzione del pareggio di bilancio e dal 2014 con una serie di provvedimenti come l'introduzione della Tarsu che avrebbero portato la pressione fiscale a livelli inaccettabili. Manovre inefficaci nell'immediato che costrinsero il presidente della repubblica a prendere l'iniziativa con il consenso, questo è un aspetto fondamentale, di tutti i partiti. Il codannato finalmente si dimise e tutti (Pdl e Pd in testa) furono d'accordo nel non andare alle elezioni per far nascere il governo Monti. Altro che colpo di stato, termine inappropriato che in queste ore corre sulla bocca di molti scellerati, del presidente della repubblica, se ci fu un colpo di stato quello fu messo in atto dal parlamento e dai partiti. Probabilmente anche il termine colpo di stato è fuori luogo in quanto la nostra costituzione non prevede che il governo ed il capo di governo sia eletto dal popolo, anche se da vent'anni il codannato ed i suoi vogliono far passare questi principio. Il presidente del consiglio è incaricato dal presidente della repubblica che nomina i ministri del governo su proposta del capo del governo incaricato. Il governo si presenta in parlamento e deve ottenere la fiducia. Nessuna elezione popolare. In Italia non esiste che un capo del governo debba uscire dalle elezioni politiche in quanto la nostra costituzione non lo prevede, qualunque sia la legge elettorale che regolamenta le elezioni politiche. Quindi la discussione, lo scandalo (sentire Brunetta accorato con la voce strozzata che chiede ragione a Napolitano del suo comportamento è veramente al limite del ridicolo), le polemiche sono fumo negli occhi di una politica inetta e incapace di giovernare un paese in momento di una gravissima crisi. Nel parlamento il Movimento 5 Stelle gioca a mettere sotto accusa il presidente della repubblica per ottenere un po' di visibilità mediatica in vista delle elezioni europee; Forza Italia ha preso la palla al balzo per scatenare polemiche dimenticando di aver appoggiato l'operato del presidente che fra l'altro, accettando di non andare alle elezioni nel 2011, salvò il codannato da una sconfitta che lo avrebbe messo all'angolo; il Pd, non potendo prendersela con Giorgio Napolitano, gioca a ricoprire il ruolo della maggioranza e dell'opposizione in un'altalena scellerata fra appoggio incondizionato al governo per poi minarlo il giorno dopo. Il problema non è certo il Presidente della Repubblica, il problema sono i partiti o movimenti che siano, che vivono in una realtà parallela e quando queste due realtà si incontreranno saranno dolori.

giovedì 6 febbraio 2014

La politica questa sconosciuta ... ormai morta e sepolta


La politica oggi in Italia può essere fotografata da una domanda del genere letta sul Fb e postata da un mio contatto: "Ma sono la Lega e Fratelli d'Italia che si stanno sempre più avvicinando ai grillini, o sono i grillini che corrono sempre più veloci verso la Lega e Fratelli d'Italia ?" E leggendo le risposte più o meno serie al quesito si capisce che uno dei grandi mali di questa così detta seconda repubblica altro non è che la caduta delle ideologie, delle idee, dei principi, dei modelli di società che una volta distinguevano un partito o una formazione politica da un'altra. Oggi va di moda affermare che non esiste più una sinistra ed una destra, ma esistono le idee, se un'idea è buona non ha senso parlare di destra e/o sinistra. E dove ci ha portato questa nuova filosofia politica ? Al caos di questi ultimi anni accentuatosi spaventosamente negli ultimi mesi. Si è arrivati addirittura alla formazione di un governo detto delle larghe intese dove erano entrati tutti (a parte Lega e M5S ma queste formazioni sono due casi a parte che poi alla fine si stanno sovrapponendo in molte questioni) indistintamente salvo poi la fuoriscita del codannato e dei suoi ma non per qualche questione politica o di principio, quanto solo ed esclusivamente in consequenza dell'estromissione dello stesso condannato dal senato. Anche nel difendere gli interessi del tizio di Arcore in questi anni c'è stata sovrapposizione fra centro destra e centro sinistra fino ad arrivare ad oggi, quando il centro sinistra insieme alla "novità" di questa legislatura, i grillini, hanno riesumato proprio il condannato ormai sull'orlo del baratro riportandolo in auge e probabilmente conducendolo alla vittoria delle prossime elezioni. La caduta delle ideologie ha provocato due fenomeni che lentamente hanno colpito tutti indistintamente, almeno tutti coloro che sono in parlamento: la nascita di partiti ad personam (Forza Italia, Lega, Pdl, Movimento 5 stelle e per ultimo anche il Partito Democratico) e l'offesa dell'avversario politico come strumento di propaganda piuttosto che la difesa e la diffusione delle proprie idee. Questo atteggiamento di propaganda è stato inaugurato dal condannato, ma subito a ruota lo hanno emulato i leghisti, i grillini alzando notevolmente i toni e le volgarità dirette ormai verso tutti: avversari politici e, fatto ancora più preoccupante, verso le istituzioni. Un decadimento dilagante, un protagonismo eccessivo (la televisione ormai è piena zeppa di trasmissioni di approfondimento ma non solo dove il politico di turno ha modo di dare il meglio di se e perfino i grillini hanno ceduto a quello che era definito un tabù), una volgarità strisciante che ha invaso i mezzi di informazione ma anche il parlamento. Qualcuno dice che certe esternazioni non sono una novità ed in parlamento sono sempre esistite, certo ma oggi c'è una grande differenza rispetto a 20-30 anni fa: la rete e internet. Una cassa di risonanza che diffonde ogni azione, ogni parola, ogni sfogo che poi viene ripreso dai social network e dai frequentatori della rete per venire amplificato e diffuso fino negli angoli più remoti del paese. E così la rete, che potrebbe essere uno strumento formidabile di diffusione delle idee, diventa un luogo perverso dove ognuno sfoga le proprie frustrazioni lanciando messaggi squallidi che prendono il sopravvento su tutto il resto. La politica è finita e nn ci sarà ripresa che tenga, ammesso che arrivi, che possa risollevare le sorti di questo paese.

martedì 4 febbraio 2014

Renzi completa l'opera di Veltroni e affossa il Pd


I primi risultati della nascita del Partito Democratico furono la caduta del governo Prodi prima e il successo del condannato e del centro destra alle elezioni del 2008 dopo. Un successo consegnato su un piatto d'argento da Veltroni al caimano con la folle scelta di mandare allo sbaraglio il Pd da solo e mettendo all'angolo tutta la sinistra. Fu una scelta che, oltre a riportare al governo il condannato di Arcore, eliminò dal parlamento tutte le formazioni della sinistra radicale lasciando una buona parte del paese senza rappresentanti all'interno delle istituzioni. Quello fu anche il risultato di una legge elettorale ritenuta poi incostituzionale. Nel Partito Democratico quella lezione non è stata di alcun aiuto ed oggi il nuovo rampante segretario, Matteo Renzi, ripercorre quella strada scellerata. Si accorda con il condannato per una nuova legge elettorale che poco ha di diverso dalla percedente ed anzi per certi versi è anche peggiore del porcellum e come primo risultato fornisce al centro destra, che sembrava frammentato e diviso, un ottimo motivo per ricompattarsi. Casini, Alfano, Meloni e tutti coloro che in qualche modo si erano staccati dal Pdl e dal suo padrone, ecco che prontamente si riuniscono per dare vita ad una coalizione che probabilmente stritolerà il Pd. La storia dovrebbe insegnare ammesso che si voglia imparare. Il Parito Democratico ha dalla sua parte un timido Vendola che sembra avere dei forti dolori di pancia a mantenere questa alleanza e Renzi non fa niente nè per tentare di rafforzarla nè per dare vita ad una vera e propria alleanza a sinistra che possa sconfiggere una volta per tutte il centro destra. D'altra parte aspettarsi una mossa del genere dal sindaco di Firenze, il primo fan del condannato, è pura utopia ma questo significa scrivere una sconfitta inevitabile per l'ennesima volta e buttare al vento la più ghiotta occasione per battere il centro destra. Svanita in poche settimane la speranza del cambiamento che il Movimento 5 stelle avrebbe potuto avviare, il Partito Democratico invece di cercare il dialogo verso sinistra, l'unica strada percorribile per davvero tentare di risollevare il paese, preferisce rimanere isolato pur proponendo una nuova legge elettorale che, senza solide alleanze, molto probabilmente sarà la sua tomba. Matteo più bravo di Veltroni: ha già segnato il destino di questo fallimentare partito.

domenica 2 febbraio 2014

La folle strategia del comico travestito da politico


In principio fu il condannato. Scese in politica per amore del suo paese e per difendere la democrazia e la libertà, ma si dimenticò di concludere la frase dicendo che la libertà da difendere era la sua. Oggi dopo venti anni il suo gioco è stato scoperto sebbene in molti ancora credono alla sincerità di quella affermazioni e non sono state sufficienti leggi ad personam, tentativi di desautorare la giustizia, tre governi fallimentari per il paese. Tutto inutile per alcuni il condannato è ancora l'ultimo baluardo contro la sinistra, il comunismo e garante della libertà. Poi ci fu Renzi ed il suo Pd. Anche lui scende in campo per fare quelle riforme che nessuno è stato in grado di fare in questi anni ed anche lui è mosso da nobili intenti, quelli di cambiare il paese. Il suo gioco però è stato scoperto quasi subito grazie all'accordo messo in campo proprio con il condannato responsabile dello sfascio della democrazia e della istituzioni. Renzi è mosso da altri intenti riconducibili all'ambizione personale da una parte e dall'intenzione di rimuovere i piccoli partiti che sono d'impiccio per raggiungere i suoi obiettivi. In sostanza anche lui certamente non ha alcuna intenzione di ristabilire quella democrazia ormai stracciata da venti di anni di governi di centro destra ed una pesudo sinistra incapace di fare politica. Ed infine arrivò lui, l'antipolitico e il profeta del cambiamento: Grillo il comico. Dopo mesi di proclami, di buone intenzioni, anche il suo sporco gioco è venuto alla luce. Certo le avvisaglie si sono sempre avute in quanto non si è mai ascoltato un discorso del comico, non si è mai letto un post del suo famigerato blog, che non contenessero ogni cinque parole una volgarità, un'offesa, un'affermazione di bassa lega. Giocando fra la comicità e la volgarità il comico ha scatenato frange trasversali da destra a sinistra facendo leva sulla mancanza di cultura e sull'ignoranza intesa come ignorare. Sembrava il profeta sceso in terra per davvero mettere fuori gioco politicanti corrotti e incapaci di governare un paese sempre più allo sbando. Una volta ottenuto il successo elettorale però anche il gioco del comico è venuto subito alla luce. Si è rifiutato di utilizzare i parlamentari per avviare quel cambiamento tante volte sbandierato e promesso per continuare nella sua strategia: offese e volgarità a ruota libera. Perchè si sono chiesti molti di quelli elettori che hanno dato fiducia al M5S più per protesta che per convincimento. L'ultimo episodio di queste ore è stato una prova di quanto alcuni giornalisti, la Gabbanelli in testa, hanno scoperto da qualche tempo. Il gioco è semplice. Si lanciano post da bar dello sport sul politico o il giornalista di turno che ha osato mettersi di traverso ai grillini. I grillini si scatenano rivelando la propria natura, almeno per la stragrande maggioranza, di stampo squadristico e cliccano a ripetizione sul post commentando in maniera sconcia e irripetibile. Il blog ormai pieno zeppo di pubblicità, incassa ad ogni click fino ad arrivare ad un fatturato presunto (il duo Grillo-Casaleggio sostenitori della trasparenza in rete si guardano bene da diffondere dati su questo argomento) di oltre 10 milioni di euro. Ed il gioco è fatto. Si risponde a chi critica Grillo ed il Movimento non sul piano della dialettica, del confronto o del dibattito ma solo sul piano dell'offesa, dell'ingiuria senza alcun contenuto che possa essere dibattutto fino ad arrivare, come nel caso di Angius, a bruciare i libri del malcapitato di turno. Metodi già usati in passato ma forse questa gente o non conosce la storia o non possano che essere definiti fascisti. Questa è l'aria che tira .... e non si vede alcuna luce in fondo al tunnel che si è imboccato da venti anni a questa parte.

sabato 1 febbraio 2014

Tutti in stato confusionale


Il risultato della guerriglia parlamentare messa in atto dal Movimento 5 stelle alla camera è sostanzialmente che il decreto Imu-Bankitalia è comunque passato e nessuno, a parte qualche addetto ai lavori, ci ha capito niente compresi, probabilmente per primi, i grillini. Leggendo commenti e giornali si trova di tutto: chi è completamente a favore, chi è più si che no, chi più no che si, e chi totalmente contrario ed ognuno fornisce le proprie spiegazioni, tutte credibili per il cittadino medio. Se invece di inscenare quella gazzarra da stadio, i parlamentari del 5 stelle, avessero fornito argomentazioni su questo benedetto decreto almeno avrebbero fatto un servizio al paese ed ognuno avrebbe potuto farsi un'idea precisa. Certo per spiegare la natura e le consequenze di un decreto come quello Imu-Bnkitalia è comunque necessario avere le competenze e le conoscenze  adeguate e sta tutto qui il reale problema. Quando si è "ignoranti" perchè si ignora e non si hanno argomentazioni per opporsi, non rimane che buttarla in caciare, una strategia abbastanza nota e conosciuta dai grillini. Questo è uno dei grandi problemi del movimento. Si pensava che mandare in parlamento emeriti sconosciuti fosse una grande atto di democrazia, ma anche per la politica, come una qualsiasi altra attività umana, è necessaria competenza e professionalità, non basta la buona volontà. Non si possono mandare allo sbaraglio persone che fino al giorno prima facevano tutt'altro e poi pretendere che siano in grado di muoversi nei meandri delle istituzioni, del parlamento, delle commissioni e via dicendo. Quello dell'incompetenza e inadeguatezza è ormai, da quando si è passati al procellum, uno dei problemi delle ultime legislature: avere in parlamento degli incompetenti e incapaci politicamente parlando. Un problema ancora più grave nel movimento 5 stelle in quanto si tratta di un manipolo di gente manovrato da un comico senza scrupoli il cui unico obiettivo è distruggere senza avere un progetto da far seguire alla distruzione. Non è con la violenza, verbale e non, che si mandano tutti i casa come promesso da Grillo, per mandare tutti a casa ci vogliono idee, progetti, programmi seri e attuabili non slogan beceri, da ultras tifosi del calcio ed anche peggio. La politica dei partiti da vent'anni a questa parte è andata in decadimento continuo e un cambiamento sarebbe più che necessario, ma questo cambiamento non può essere quello di un manipolo di esagitati guidati da un comico senza scrupoli manovrato a sua volta da un faccendiere riccioluto.