lunedì 29 aprile 2013

Se ti ammazzi me ne frego ... ma se mi spari ti crocifiggo

Ci sono un paio di cose che non mi tornano in merito alla rezione di tutta la politica ma anche di molti "esperti" dei social network su quanto accaduto sabato davanti a Palazzo Chigi quando un disperato ha sparato su due carabinieri ferendo i due militari ed una passante. Precisato che la violenza è da condannare sempre soprattutto quando l'oggetto della violenza non è la causa che l'ha scatenata, chi ha il diritto fra le forze politiche presenti in parlamento, nessuna esclusa si badi bene, a tirarsi fuori ed a condannare il gesto del presunto folle ? A mio avviso nessuno in quanto responsabili della situazione e della tensione sociale già alta nel nostro paese ma che andrà purtroppo aumentando. Soprattutto poi se si estende il concetto di violenza che non è solo quella che si estrinseca con gesti contro la persona. Sono anni ormai che la politica italiana, grazie soprattutto a Berlsuconi prima ed a Grillo in tempi più recenti, fa della violenza il proprio manifesto politico. Mettendo da parte i propri modelli sociali, le proprie idee e le proprie ideologie lo scontro è diventato tutto fisico anche se solo a livello verbale. Dissacrazione dell'avversario politico, offesa becera dell'avversario politico, denigrazione di bassa lega dell'aversario politico, questi sono i canoni introdotti prima dal cavaliere di Arcore, seguito a ruota dalla pseudo-sinistra (quella confluita nel carrozzone del Pd), fino ad arrivare a Grillo che ha superato tutti in questa gara a chi le spara più grosse, le offese. Questa strategia ha dato origine ad un clima di odio diffuso che non si era mai registrato nel nostro paese nemmeno durante gli anni del '68 quando lo scontro fisico fra movimenti extraparlamentari ed il sistema era cruento e violento, ma quella rabbia non era certo scatenata dal confronto e dibattito politico. Oggi invece la politica costituisce un esempio eclatante di pura violenza e l'avvento della crisi economica, che la politica non ha saputo gestire e governare portando sul lastrico imprenditori e lavoratori, ha costituito un terreno fertile per l'attecchimmento della violenza stessa. Fino ad ora i gesti più cruenti sono stati rivolti da persone disperate contro se stesse con un numero di suicidi impressionante sia da parte di imprenditori che di lavoratori dipendenti ed in questi casi naturalmente nessun politico ha gridato allo scandalo condannando gesti che hanno poco di diverso rispetto a quello commesso sabato: in entrambi i casi gli obiettivi non sono quello giusti perchè non diretto verso i responsabili della situazione che si è venuta a creare. I responsabili sono i politici tutti, che proprio sabato hanno compiuto l'ultimo atto per uccidere la democrazia bruciando e calpestando almeno i voti di due terzi degli italiani. Oggi il parlamento metterà in atto un atto di violenza inaudita per una democrazia, bruciare la fiducia del popolo che, avendo fiducia nella demcorazia appunto, il 24 e il 25 febbraio si è recato a votare. E questo atto di violenza è a carico di tutti anche di chi, come i grillini, che con molta presunzione, tracotanza ed arroganza pensano di tirarsi fuori, o meglio più che loro, che non hanno capacità di parlare in maniera autonoma, il loro santone Grillo. Ecco il gesto di sabato è un gesto eclatante contro il quale tutti si scagliano, ma i responsabili sono altri e siedono nel parlamento italiano.


sabato 27 aprile 2013

27 Aprile 1937: muore Antonio Gramsci - 27 Aprile 2013: muore la democrazia


Ormai 76 anni fa moriva Antonio Gramsci fondatore del PCI, il più grande partito comunista dell'europa occidenate, oggi il bisnipote di quel partito, il Partito Democratico, uccide la democrazia nel nosto. Un'uccisione assistita con l'aiuto e la valida collaborazione di quel movimento che avrebbe dovuto costituire l'inizio del cambiamento e del rinnovamento politico, il Movimento 5 Stelle. Insieme hanno tradito il voto di circa 17 milioni di elettori, i due terzi dei votanti alle ultime elezioni politiche, che mai avrebbero pensato che il loro voto sarebbe servito per riportare al governo quel partito, il Pdl, autore del disastro Italia degli ultimi 20 anni e degli cinque in particolare. In campagna elettorale il Partito Democratico ha sempre urlato ai quattro venti mai al governo con il Pdl, lo stesso segretario non più tardi di qualche settimana fa ironizzava sul fatto che non avrebbe mai potuto presiedere un governo con dentro ministri di Berlusconi. Il Movimento 5 Stelle o meglio Grillo perchè è l'unico che può parlare in quella specie di sette, sono mesi che urla il cambiamento, che avrebbe aperto il parlamento con un apriscatole, che avrebbe mandato tutti a casa. Fatto sta che due terzi degli elettori hanno dato fiducia a questi due partiti confidando in un reale cambiamento o quanto meno nel mettere in un angolo Berlusconi ed i suoi. Subito dopo le elezioni Bersani ha quasi pregato in ginocchio i parlamentari del 5 stelle per la formazione di un governo Pd-M5S, sottoponendosi anche all gogna mediatica e vergognosa della doretta streaming durante l'incontro con la delegazione grillina guidata dalla strana coppa Crimi-Lombardi. Uno spettacolo indecoroso dove due presuntuosi e tronfi della loro superbia, guidati via rete dal grillo parlante, hanno trattato in maniera vergognosa un uomo politico come Bersani. Non c'è stato niente da fare. Poi c'è stata la vicenda dell'elezione del capo dello stato, dove il Partito Democratico si è praticamente autodistrutto, e Grillo ha usato il ricatto per ottenere l'appoggio di coloro che aveva mandato a quel paese senza mezzi termini pochi giorni prima, per eleggere il candidato del 5 stelle, Rodotà. Con tutto il rispetto per Rodotà, che sicuramente sarebbe stato un degno successore di Giorgio Napolitano, la formazione di un governo non si baratta con nessun ricatto, senza pensare poi che Rodotà anche per Grillo era un candidato di ripiego, addirittura la terza scelta e che comunque a quel punto la credibilità dei grillini era pari a 0. Se Grillo avesse voluto aveva i numeri per iniziare un cambiamento reale, tanto più che gli 8 punti proposti da Bersani erano in gran parte sovrapponibili alle richieste di Grillo, ma il comico, ormai in preda ad una crisi di onnipotenza, si è comportato come i peggiori politici della prima repubblica anteponendo gli interessi personali a quelli dei suoi elettori. Elettori che non sono i quattro gatti iscritti al suo movimento ed al blog, circa 48000,  ma i bensì i circa 8.660.000 cittadini che per un motivo o per un altro avevano riposto fiducia nel movimento per iniziare il cambiamento. Ed ora eccoci con il più grosso inganno al popolo italiano che si ricordi nella storia della repubblica italiana. Grazie Pd ... grazie Grillo. Io se fossi un elettore di questi due partiti ora si che scenderei in piazza, ma io sono uno di quelli che ha dato un voto inutile ... si inutile per dare vita a questa sporca alleanza.

venerdì 26 aprile 2013

L'integralismo grillino



Questi primi due mesi di legislatura ci hanno portato a conoscere i parlamentari grillini ed i simpatizzanti che li hanno votati. E' stato come venire a contatto con un mondo sconosciuto fino a due mesi fa quando, in pochi erano disposti a svelare le loro intenzioni di voto, un mondo che era rappresentato esclusivamente da Grillo e dai suoi vaneggiamenti. Vaneggiamenti si perche' da quando il comico e' entrato ufficialmente nella campagna elettorale per le elezioni politiche, non ha fatto altro che ripetere il solito cliche': offese generalizzate verso tutti e tutto, intenti bellicosi per una presunta rivoluzione che prometteva di svuotare il parlamento. Mai nei suoi comizi, piu' simili per altro a spettacoli di satira nei quali il buon Beppe e' molto bravo, un discorso politico, una illustrazione dettagliata e puntuale del programma che potesse far capire ai cittadini che cosa avrebbe realmente combinato il Movimento 5 Stelle in parlamento. Per questi argomenti piu' seri e di reale interesse, Grillo ha sempre rimandato al proprio blog, un giochino che frutta circa un milione e mezzo di euro grazie alla pubblicita' furbescamente inserita in quello che dovrebbe costituire il portale del movimento. La strategia del non confronto e' stata fatta propria dai parlamentari grillini in primis ma poi anche da tutti coloro che hanno votato il Movimento o almeno tutti quelli che mi e' capitato di incrociare sui social network ed e' stata un'esperienza sconvolgente. Persone provenienti da simpatie politiche diverse, con le quali a volte si dava vita ad un confronto anche aspro ma pur sempre un confronto, che ora sembrano essere state svuotate della propria capacita' di analisi e di contradditorio. Non si accettano critiche di alcun genere e il massimo del contradditorio si riduce sempre alla stessa litania: ma perche' fino ad ora gli altri che cosa hanno fatto ? Persone che accettavano l'ironia e che ora sono diventate superpermalose e guai a scherzare su Grillo, sui parlamentari e su tutto il movimento in genere. Persone che hanno sempre odiato gli autoritarismi e che ora sono disposte ad accettare qualunque cosa scriva il comico sul suo blog senza un minimo di analisi personale o un minimo di critica, che accettano tutto cio' che viene pubblicato su quella specie di bibbia come se si trattasse di un atto di fede. Ma soprattutto pronti a darti del senza cervello, dello schizofrenico, dell'acido o del perfido se osi porre in discussione le tavole della legge, sempre il blog. Un nuovo tipo di integralismo dopo quello religioso islamico o cristiano, l'integralismo dei grillini per i quali Grillo e' come Maometto per la religione islamica o la Bibbia per la religione cristiana, si accetta per fede e non si discute.

giovedì 25 aprile 2013

PD .... iniziato male e finito peggio


La parabola del Partito Democratico o meglio la disfatta più che parabola è stata continua dal momento in cui è nato con la quasi immediata caduta del governo Prodi e la successiva consegna per la terza volta del paese in mano al centro destra ed a Berlusconi. Certo non era difficile prevedere la serie infinita di insuccessi di questo partito che non ha mai avuto un'anima propria, una linea politica ben definita e che non ha mai saputo svolgere nè quel ruolo di grande partito di opposizione come era nella tradizione del suo antenato il Partito Comunista Italiano nè tanto meno il ruolo di partito di maggioranza. Oltre a non avere una linea politica netta e trasparente un altro problema che non ha fatto decollare il Pd sta nella mancanza di un leader carismatico, una personaggio che oltre ad avere doto di comunicatore avesse anche una forte intelligenza politica per contrastare un personaggio come Berlusconi. E' probabile che la mancanza di un leader dipenda anche dalle modalità attraverso le quali il partito ha deciso di scegliere il proprio segretario e cioè attraverso le primarie. Ormai nel Pd si fanno le primarie per qualsiasi cosa ma questo strumento mutuato da una nazione come gli Stati Uniti alla fine può essere un'arma a doppio taglio in quanto gli italiani non sono gli americani. Il rischio è che alla primarie chi vota scelga non tanto il candidato più carismatico o più qualificato per ricoprire un determinato ruolo ma magari il più accattivante ed il più simpatico. Fatto sta che fin dalla sua nascita il partito democratico ha fatto fuori tre segretari e tutti e tre hanno fallito il loro compito. Ma la fine di questo partito rischia di essere peggiore della sua nascita. Quello che è accaduto nei tre giorni della elezione del presidente della repubblica ha dell'incredibile. Un partito che sceglie l'elezione della più alta carica dello Stato per le proprie vendette interne tanto da arrivare ad un fatto senza precedenti come la rielezione di Giorgio Napoletano, primo presidente ha essere confermato per un secondo mandato. Prima il Pd ha fatto saltare due candidati scelti della direzione poi ha ignorato un candidato votato dal M5S e che è da sempre un personaggio di sinistra e di alto profilo, ma non contento di questo disastro oggi si è arrivati alla designazione di Enrico Letta per la formazione di un governo insieme a Berlusconi. Con questa ultima mossa oltre a tradire i propri elettori che in campagna elettorale si erano sentiti ripetere come un mantra mai un governo con il Pdl, sono state vanificate quelle famose primarie di fine novembre che avevano visto prevalere Bersani su Renzi. Quei quasi 4 milioni di persone che hanno anche versato due euro pr votare il candidato premier, sono state ignorate a dimostrazione di quanto inutili siano state quelle votazioni presentate come un alto momento di democrazia. Una specie di inciucio nell'inciucio ed ora aspettiamo di vedere la composizione di questo governo Pd-Pdl per capire che razza di mostro sarà partorito.

lunedì 22 aprile 2013

Parlamento schizofrenico al cospetto della lezione di Giorgio Napolitano

Quelli che sabato sera e domenica sono scesi in piazza aspettando che il saltimbanco genovese li guidasse in chissà quale marcia contro il parlamento, dovrebbero leggere, studiare, imparare a memoria e poi essere interrogati sul discorso che Giorgio Napolitano ha tenuto oggi al parlamento. Dubito sinceramente che riescano a capire qualcosa perchè il Presidente della Repubblica non urla, non offende, non dice parolacce ma fa discorsi intelligenti e taglienti che oggi hanno affettato il parlamento italiano ed i suoi occupanti. Purtroppo il parlamento non ha capito una sega ... scusate il francesismo pisano ... e coloro che avrebbero dovuto applaudire sono stati dritti in piedi come tante mummie, mentre coloro che avrebbero dovuto nascondersi dalla vergogna hanno applaudito a scena aperta senza rendrsi conto delle mazzate che arrivavano sulle loro teste. Giorgio Napolitano non le ha certo mandate a dire ai partiti che occupano il parlamento da alcune legislature accusandoli, giustamente e con parole dure, di essere lontani anni luce dal paese reale, ai problemi dei cittadini arroccati nei loro privilegi da difendere ad oltranza. Allucinanti poi le reazioni degli stessi partiti Berlusconi in testa che tronfio della sua tracotanza, arriganza, superbia e delinquenza ha addirutturra dichiarato che quello del Presidente della Repubblica è stato il miglior discorso politico degli ultimi 20 anni. Da che pulpito questi elogi, da una persona che non sa che cosa sia la politica, che non sa che cosa sia la democrazia e che, con la complicità di circa 8 milioni di italiani altrettanto senza cervello ed ignoranti dal punto di vista politico, lo hanno riportato in parlamento. Ma anche gli appalusi degli altri parlamentari sono suonati come una mancanza di rispetto verso un Presidente che a discapito della sua età è sicuramente molto più lucido, intelligente e preparato dei giovani parlamentari tracotanti del loro nuovo ruolo. Gli unici a non aver applaudito sono proprio coloro che invece avrebbero avuto titolo a farlo anche in considerazione degli elogi che Napolitano ha loro rivolto e cioè i famosi onorevoli grillini. Ed invece questi altrettanto "imbecilli", sempre parlando dal punto di vista politico, sono rimasti imbalsamati senza rendersi conto che alla fine Giorgio era dalla loro parte. Ma alla fine non è nemmeno colpa loro, dopo essersi sottposti alla lobotomizzazione ed essere ormai completamente teleguidati dal capocomico, non avrebbero potuto muovere le loro manine per applaudire. L'impulso ai loro cervelli per scatemare questo semplice movimento non è arrivato dal centro di comando, il tabernacolo di Grillo. Schizofrenia collettiva, speriamo che sia quella ... ma dubito e questa gentaglia meriterebbe tutta di andare a casa oppure di accettare pedissequamente quello che il Presidente della Repubblica decide di fare. Certo è che se andassero tutti a casa poi gli italiani dovrebbero tornare a votare ed allora saremo punto e a capo ... questo popolo non ha il coraggio di cambiare.

domenica 21 aprile 2013

Meno male che Napolitano c'è


Sarebbe sufficiente questo dato per capire che tutta questa indignazione per la rielezione di Giorgio Napolitano è veramente ridicola. Analizziamo gli ultimi due anni della politica italiana. Berlusconi ed il suo governo che portano l'Italia sull'orlo del fallimento perchè troppo impegnati ad occuparsi dei problemi del presidente del consiglio, da quelli reativi ad episodi di corruzione fino a favoreggiamento della prostituzione minorile e via dicendo. Le Lega travolta dagli scandali per l'uso improprio dei fondi dei rimborsi elettorali. Scandali a ripetizione che travolgono tutti i partiti sia a livello locale che nazionale sempre in merito all'utilizzo del fiume di denaro che i partiti si sono autoassegnati con leggi e leggine. Il presidente Napolitano riesce a far dimettere Berlusconi ma allo stesso tempo, come accadrebbe in ogni paese democratico, non si va alle elezioni e l'opposizione accetta un governo tecnico appoggiandolo insieme al nemico di sempre. Il governo tecnico, con l'appoggio di tutto il parlamento, Lega ed Idv esclusi, massacra il popolo con tasse, riforma delle pensioni che allontana per tutti un traguardo che è un diritto, riforma del lavoro cancellando i più elementari diritti sindacali conquistati con anni di lotte. Nello stesso tempo il parlamento non modifica di una virgola i privilegi dei parlamentari e soprattutto non cambia una legge scandalo come quella elettorale. In mezzo a questo caos generale si torna alle elezioni con tutti i partiti, che fino a quel momento hanno appoggiato il governo tecnico, a lanciare proclami su quello che faranno e che non hanno mai fatto. In questa situazione ci si aspetterebbe una specie di terremoto politico anche perchè ovunque la gente urla e straurla che devono andare tutti a casa. Ed invece che cosa accade ? Il 25% degli elettori si astiene e quindi delega ad altri l'eventuale cambiamento. Il resto degli elettori si riversa sui soliti partiti Pdl, Pd e lista Monti che ha sostituito Casini. In pratica solo il 18,75% vota Grillo ed un altro 3,5% vota altri partiti al di fuori di quelli che hanno provocato il disastro. In buona sostanza all'80% della popolazione il cambiamento non interessa proprio. Ed ora di che cosa ci si meraviglia se dopo tutta questa "rivoluzione" fatta solo a parole, il parlamento è ancora occupato dagli stessi partiti che hanno provocato il disastro ? Gli italiani non hanno voluto il cambiamento come andavano dicendo fino al giorno prima delle elezioni ed ora piangono o esultano (non si sa a quale titolo) per la rielezione di Napolitano. Sinceramente ritengo che sia un bene che ci sia ancora un personaggio come Giorgio Napolitano disposto a ricoprire in questa fase cosi' critica della storia della repubblica, la carica di presidente della repubblica. Ricordiamoci che se non fosse stato per lui Berlusconi avrebbe fatto ancora più danni di quelli che è riuscito a fare e che è inutile scagliarsi contro di lui o contro i partiti, la responsabilità è solo del popolo. Avete votato Berlusconi nonostante tre governi uno più disastroso dell'altro, avete votato il carrozzone del Pd che fin dalla sua nascita ha fatto solo danni senza avere mai una linea politica definita e seria grazie a molte anime incompatibili fra loro la cui contraddizione è scoppiata con l'infiltrato Renzi, avete votato Monti che ci ha caricato di tasse all'inverosimile togliendo il lavoro ai giovani, peggio ancora non siete andati a votare lasciando fare ad altri .... ed ora di che vi lamentate ? .. Meno male che Napolitano c'è.

venerdì 19 aprile 2013

La vendetta dell'infiltrato

Che il Partito Democratico fosse un grande carrozzone più che un grande partito era già chiaro al momento della sua nascita. Il primo suo grande risultato fu la caduta del governo Prodi, un governo che stava in piedie grazie ai voti della Montalcini e di qualche altro senatore a vita portato in aula a votarer grazie al 118. Piuttosto che fare qualche riforma essenziale (legge elettorale, conflitto d'interessi e altre amenità) quelli dell'Ulivo, Veltroni in testa, si dedicarono anima e corpo alla nascita del carrozzone e provocare la sfiducia a Prodi. Era un campanello di allarme di non poco conto ma non fu sufficiente e Veltroni decise di andare alle elezioni del 2008 isolando tutto il resto della sinistra radicale consegnando di fatto il paese in mano a Berlusconi per la terza volta e lasciando fuori dal parlamento un buon 10% del paese. Da quel momento in poi questo partito non ha mai preso una posizione netta, non ha mai avuto una linea politica alternativa ma d'altra parte non era possibile considerato i personaggi che annoverava fra le sue file. Mettere insieme a dei comunisti o almeno ex comunisti personaggi come Rutelli, Binetti, Follini e via dicendo non poteva portare a qualche risultato concreto. Due anime che si sono sempre scontrare anche dopo l'uscita di scena dei personaggi sopra citati. Una debacle dopo l'altra fino ad arrivare alle ultime vicende che hanno visto all'interno del PD un vero e proprio infiltrato che ha minato dal basso il partito fino alla implosione di questi giorni in uno dei momenti più significativi della vita istituzionale del paese. Matteo Renzi, l'infiltrato, è stata la spina nel fianco del Partito e Bersani in questi ultimi anni. Il suo vero obiettivo si è palesato quando, tre anni fa, è andato a cena ad Arcore inventadosi di essere stato invitato quale sindaco di Firenze, ma in quella veste avrebbe dovuto recarsi in una sede istituzionale, Palazzo Chigi, e non certo nell'abitazione privata del presidente del consiglio. Quello sarebbe stato un buon motivo per chiedere spiegazioni e per espellerlo dal partito, ma il buon Bersani, brav'uomo sicuramente ma non tagliato per la politica e per incarichi istituzionali, si è fatto infinocchiare. Le primarie sono state un altro momento nel quale non sembrava che si contrapponessero due esponenti dello stesso partito quanto piuttosto un berlusconiano ed un uomo della vecchia sinistra. Bene o male Bersano ha vinto le elezioni e Renzi se l'è segnata al dito aspettando il momento per la vendetta. Le elezioni sono andate come sono andate e il sindaco non ha perso tempo in questi giorni di attaccare Bersano ed il suo tentativo di contatto con il M5S, lasciando intravedere che si sarebbe dovuti andare verso il nemico di sempre. La vendetta finale si è maturata fra ieri ed oggi. Ieri, dopo che Bersano ha finalmente ceduto ai suggerimenti di Renzi andando a cercare l'accordo con il Pdl, il sindaco di Firenze si è subito scagliato contro la scelta di Marini; oggi dopo aver accettato Prodi mandando i suoi franchi tiratori ad affossare anche questa seconda scelta del Pd. E' inutile negarlo, è lui il vero nemico di Bersani. Il suo intento è distruggere il Pd, tornare alle elezioni, presentarsi come candidato premier del Partito Democratico, vincerle e quindi andare a governare come delfino di Berlsuconi. FANTAPOLITICA ?? Non è detto ... vedremo

Elezioni Presidente della Repubblica: la politica più becera va in scena



Nemmeno nella così detta prima Repubblica si era mai assistito ad un teatrino così squallido per l'elezione della più alta carica della Stato. Intanto chiariamo una cosa: oggi come oggi non esiste nessuna personalità del mondo della politica che abbia il carisma sia a livello nazionale che internazionale da ricoprire una simile carica soprattutto in un momento così delicato e grave della storia della repubblica italiana. Tanto è vero che si sono cercati eventuali candidati anche al di fuori del mondo della politica ma le persone interessate hanno molto intelligentemente declinato l'invito: l'incarico di Presidente della Repubblica è troppo delicato e serio per essere affidato a persone anche se si tratta comunque di eccellenze ma in altri ambiti della vita sociale del paese. La politica invece, oltre a non essere in grado di presentare una figura di alto spessore, sta giocando con questa elezione utilizzando il momento per trattative sporche o meno sporche sul futuro del paese. Tutti nessuno escluso, vecchi politicanti e nuovi che subito si sono ben adattati a questi giochetti da repubblica anno zero. Il punto è che si sta scegliendo il capo della stato non sulla base del profilo della personalità alla quale si intende assegnare questo incarico quanto piuttosto sulla base di accordi politici sotto banco per il prosieguo della legislatura appena iniziata.  
Il balletto l'ha iniziato Grillo che indice prima votazioni libere per designare i candidati, votazioni che non avendo ricevuto il consenso del capo sono state ripetute. I 10 nomi usciti sono poi stati sottoposti ad un ulteriore votazione, inutile in quanto i due candidati più votati (secondo il responso del guru Casaleggio ma senza dare il numero dei voti) erano personaggi che non avevano la minima intenzione di correre per il Quirinale. Quindi i grillini sono dovuti ricorrere alla loro terza scelta, il Prof. Rodotà appunto, che ora vogliono far passare come il candidato espresso dalla base senza tenere conto inoltre che dei loro circa 8.000.000 e passa di elettori solo allo 0,6% è stato consentito di votare. I grillini ora dichiarano che voteranno compatti il candidato espresso dalla base, falso, e addirittura, dopo aver continuamente rifiutato la collaborazione con Bersani per formare il governo, propongono al Pd di eleggere Rodotà per poi andare a formare un governo. Insomma un palese voto di scambio come nella peggiore tradizione della prima repubblica. A ruota dei grillini è arrivato Bersani che è sceso a patti con il nemico di sempre, Berlusconi, per eleggere una personalità di gradimento al politico più inquisito del pianeta senza rendersi conto del grosso rischio di portare al quirinale un simile personaggio. Sarebbe stato come consegnare la giustizia e la magistratura in mano a Berlusconi stesso con le consequenze che tutti possono immaginare. Una mossa azzardata che probabilmente, quando questa vicenda sarà terminata, porterà alla fine definitiva del Partito Democratico. Bersani ora ha ripiegato su Prodi e poi forse su D'Alema in un valzer di candidati che conferma per l'ennesima volta, se ancora ce ne fosse bisogno, l'eterna incapacità di questo carrozzone che e' il partito democratico di avere una condotta unica ed un progetto politico reale. In fine il Pdl, che probabilmente e per il momento e' il meno ridicolo di tutti. E' vero che oggi addirittura non si sono presentati alla quarta votazione dimostrando un senso delle istituzioni nullo, ma questa non e' una novita' per un partito che ha fatto degli affronti alla costituzione soprattutto in materia di giustizia, una propria ragione di vita. Insomma nel momento forse piu' importante della vita istituzionale della nostra democrazia, va in onda la peggior politica alla quale nessuno si sottrare.

giovedì 18 aprile 2013

Povero Bersani da smacchiatore di giaguari a smacchiatore del Pd

Che prima o poi il carrozzone del Partito Democratico scoppiasse doveva accadere ma questa volta come dare torto a coloro che lo stanno facendo esplodere, i renziani, quando si tratta di un momento istituzionale importante come la elezione del Presidente della Repubblica ? Fino a che si trattava di fare opposizione a Berlusconi le contraddizioni interne a questo partito mai nato potevano tranquillamente rimanere sotto la cenere, ma ora che si tratta di guidare le scelte in virtù di una maggioranza pur se risicata, ecco che le varie anime del partito incompatibili fra loro saltano fuori tutte insieme. E' certo che questa volta Bersani sembra indifendibile perchè cedere alle lusinghe di Berlusconi proprio ora e proprio in una delle scelte più importanti della vita democratica del paese, è veramente una specie di suicidio. Ma a parte questo aspetto non trascurabile rimane il fatto che fra i due principali e più autorevoli candidati alla presidenza della repubblica, Marini e Rodotà, non esiste confronto che non può che andare a favore del secondo. Questo è l'aspetto più preoccupante della vicenda. Lasciamo da parte le farneticazioni grillesche che lasciano il tempo che trovano. Le così dette quirinarie non sono state altro che una pagliacciata come tutti i comportamenti degli onorevoli grillini di questi 50 giorni. Ora sbandierano Rodotà come il loro candidato quando in realtà si tratta di una terza scelta e forzata dopo aver messo in scena questa pantomima democratica senza nemmeno prima informarsi se i loro candidati erano consenzienti alla candidatura stessa. Quindi mettiamo da parte i falsi desiderata di Grillo, lui ed i suoi avevano un'opportunita' che hanno gettato al vento tradendo quasi 8 milioni di elettori che volevano un cambiamento e si sono ritrovati Crimi e la Lombardi. Il problema e' che fra i tanti nomi che sono circolati in questi giorni, Rodota' probabilmente era quello piu' adeguato come spessore di uomo delle istituzioni e Bersani avrebbe dovuto capirlo anche solo per un motivo: non era estremamente se non per niente gradito a Berlusconi. Tutti parlano che il Presidente della Repubblica deve essere un personaggio che riscuota il massimo consenso possibile, ma si puo' cercare il consenso di un personaggio coe Berlusconi ? Il paese si e' totalmente dimenticato delle escort, di Ruby, delle leggi per evitare processi e condanne, della crisi che non c'era .... si puo' cercare il consenso di un personaggio del genere ? Ed invece Bersani e' andato a pescare nel mucchio un personaggio che non ha sicuramente lo spessore istituzionale di altri, tipo Rodota', ed allo stesso tempo gradito anche la politico piu' inquisito della storia della Repubblica Italiana ... e poiche' il Presidente della Repubblica e' anche il presidente della Consiglio Superiore della Magistratura ... le consequenze sono molto chiare.

martedì 16 aprile 2013

Cari grillini siete in parlamento no su Matrix


E' evidente che la bomba e' scoppiata nelle mani del duo Grillo-Casaleggio in maniera inaspettata, dimostrando la completa inadeguatezza e impreparazione a sostenere un ruolo come quello di una forza istituzionale e del partito con la maggioranza relativa. Ed ora gli oltre 8 milioni di italiani che hanno votato M5S si ritrovano ad essere rappresentati da un manipolo di circa 48.000 persone che giocano con il web e con la tecnologia pensando di essere nel bel loro mondo virtuale dove un comico strilla contro tutti illudendoli di cambiare il mondo. Ai partecipanti al gioco virtuale non interessa niente del mondo esterno, loro vivono perennemente collegati con il tabernacolo di Grillo da dove il comico, opportunamente teleguidato dal santone dai lunghi capelli, indottrina il popolo preventivamente privato della propria materia grigia. I giocatori consapevoli (gli iscritti al blog) con la complicita' di persone inconsapevoli (coloro che hanno votato M5S) hanno mandato un centinaio di giocatori nelle istituzione e questi si sono installati in parlamento facenone un prolungamento del loro gioco virtuale. A loro non interessa la realtà e si comportano esattamente come gli altri partiti che da tempo siedono nelle istituzioni: si occupano di qualunque cosa lontana dalla realtà delle persone e del paese. Le modalità sono diverse ma la sostanza è la stessa. Pretendono dirette streaming quando incontrano gli altri partiti, per poi radunarsi in luoghi segreti quando devono discutere fra loro, vogliono il governo del paese senza averne i numeri e senza proporre dei nomi che magari verranno fuori da consultazioni ... segrete ... via web, si rinchiudono in parlamento a leggere la Costituzione e ne escono senza nemmeno aver appreso le nozioni basilari, candidano alla presidenza della repubblica personaggi che non pensano nemmeno lontanamente a ricoprire quel ruolo perchè consci che le loro professionalità sono di altreo genere. Ma a loro, i grillini, che importa ? Niente ... loro sono pernemmente dentro la loro Matrix dove ricevono ordini che eseguiranno senza nessuna ulteriore eleborazione e nel frattempo nel paese reale ancora muoiono imprenditori e lavoratori che non sanno più come sbarcare il lunario. Povero paese.

lunedì 15 aprile 2013

Verso l'elezione del Presidente della Repubblica fra tutti contro tutti ... e ignoranza condita da presunzione


L'elezione del Presidente della Repubblica questa volta riveste un'importanza particolare a causa della crisi politica che ha investito il parlamento uscito dalle ultime elezioni senza una maggioranza in grado di governare il paese. Il nuovo Presidente si troverà poi a sostituire un Giorgio Napolitano che, dopo aver rivestito in questi anni il ruolo di garante e difensore della Costituzione dai continui attacchi di Berlusconi e Lega, ha di fatto svolto compiti che andavano oltre il suo mandato comportandosi come se l'Italia fosse una repubblica presidenziale. Purtroppo questo ruolo non potrà essere completamente abbandonato dal nuovo Presidente a causa di una situazione politica ulteriormente deteriorata dolo il 24 febbraio. L'arrivo in parlamento degli onorevoli grillini del movimento cinque stelle, coloro cioè che avrebbero dovuto rappresentare il nuovo ed il cambiamento, ha contribuito infatti ad aumentare l'ingovernabilità segnando di fatto anche per il movimento di Grillo  l'ingresso a tutti gli effetti nella casta. Ecco allora che mentre i vecchi partiti stanno litigando sia fra di loro che al loro interno per decidere quale sarà il successore di Giorgio Napolitano, il nuovo partito dimostra tutta la sua arroganza condita da "ignoranza" e "incompetenza" rispetto al ruolo che dovrebbe occupare. Comportamenti diversi nella forma ma esattamente sovrapponibili nella sostanza. Il M5S pensano di dare dimostrazione di grande democrazia lasciando al web decidere quale sarà il loro candidato alla presidenza della repubblica che voteranno ad oltranza. Ma di che democrazia stiamo a parlare se il Movimento ha avuto oltre 8.600.000 voti alle ultime elezioni mentre coloro che voteranno il candidato al quirinale saranno si e no 48.000 ? Nessuna differenza quindi fra quella che è la struttura di un partito tradizionale che riceve milioni di voti ma poi prende le proprie decisione nei congressi con qualche migliaio di delegati, nel movimento 5 stelle le decisioni vengono prese da uno sparuto gruppo, una specie di setta, in barba ai tutti i cittadini che lo hanno votato. Un meccanismo quello delle votazione via web antidemocratico, almeno nelle modalità attuate dal movimento, e che rischia di portare alle istituzioni dei perfetti incompetenti, ignoranti e presuntuosi come abbiamo già potuto constatare con i fue capigruppo Crimi ma soprattutto Lombardi. Quindi la litigiosità degli altri due partiti maggiori, Pdl e Pd, inevitabile fino a quando rimarrà un impresentabile come Berlusconi, le faide interne del Pd, causate soprattutto da Matteo Renzi un vero e proprio infiltrato di Berlusconi, si aggiunge l'incompetenza e l'antidemocraticità del movimento 5 stelle. Un mix esplosivo che non fa presagire niente di buono nemmeno per un passaggio molto delicato come l'elezione del Presidente della Repubblica.

martedì 9 aprile 2013

L'Italia alla rovescia ... il popolo è stremato dalla politica e la politica protesta contro se stessa

Ormai in questo paese da tempo va tutto alla rovescia. Una volta erano i lavoratori, gli operai, a scendere in piazza per far valere i loro diritti, per difendere la proprie rivendicazioni, per lottare contro lo sfruttamento, contro i padroni al fine di raggiungere condizioni di vita più soddisfacenti sia dal punto di vista sociale che economico-finanziario. La contro parte erano i padroni, gli imprenditori, i datori di lavoro e in generale la politica e lo stato. L'Italia, nonostante i governi cosi' detti di centro sinistra delle prima repubblica, non ha mai visto la vera sinistra al potere, non ha mai visto governi schierati dalla parte dei più deboli e dei ceti più disagiati. Se si pensa che Craxi ed un suo governo fu quello che dette una prima spallata ai lavoratori dipendenti ed alla difesa del loro salario cancellando, con la complicità dei sindacati confederali, la contingenza si può capire come una maggioranza che si ispirasse davvero ai principi della sinistra non è mai esistita in questo paese. Quindi le lotte sindacali sono sempre state il fulcro delle rivendicazioni dei lavoratori attraverso l'unico strumento in loro possesso: lo sciopero. L'ascesa della destra a incarichi di governo negli ultimi 20 anni, grazie a Berlusconi ed alla Lega, hanno acuito questa contrapposizione fra stato e lavoratori cancellando progressivamente i diritti più elementari conquistati con anni di lotta fino alla famosa cancellazione dell'art.18. E così in questi anni nei quali le lotte avrebbero dovuto intensificarsi in realtà sono andate progressivamente scomparendo per vari motivi: l'impoverimento graduale per cui una giornata di sciopero è diventata un costo non sopportabile, la trasformazione del sindacato più in un centro di potere che in una organizzazione a difesa dei lavoratori e via dicendo. Ma oggi siamo arrivati ad una situazione assurda. Mentre la crisi colpisce primariamente i lavoratori dipendenti ed i pensionati, mentre la politica ha dimostrato e sta dimostrando la propria incapacità a fronteggiare la stessa crisi e si accanisce proprie con le fasce più deboli che ne stanno sopportando il peso e pagando le consequenze, a scendere in piazza ed a protestare non è il popolo ma la politica stessa. Incredibile e assurdo, la politica protesta contro se stessa. Il primo ad inaugurare questa fiera delle assurdità è proprio il principale responsabile delle condizioni disastrose del paese e cioè Berlusconi ed il Pdl. Il motivo principale, che si tenta a fatica di mascherare, è sempre lo stesso: la difesa incondizionata dell'uomo politico più inquisito del pianeta. Sabato 13 scenderà in piazza anche il Pd contro la povertà, quella povertà che il Pd stesso ha contribuito ad alimentare accettando e approvando la riforma delle pensioni della Fornero, che ha lasciato in mezzo alla strada qualche centianio di migliaia di persone, e la riforma del lavoro sempre a cura della ministra più disastrosa della storia della repubblica. Una riforma del lavoro che oltre a cancellare il famoso art. 18 ha incentivato precariato e disoccupazione. Ma in questa farsa della protesta si getta anche l'ultimo arrivato il movimento dei grillini che per protesta, sempre contro se stessi, oggi si rinchiuderanno nel parlamento fino a mezzanotte a leggere costituzione e regolamenti. Bene almeno studieranno la costituzione e capiranno che con la loro testardaggine a non voler appoggiare nessun governo hanno bloccato il parlamento perchè le commissioni parlamentari senza conoscere maggioranza ed opposizione non possono essere costituite. Ma che si può pretendere da questa manica di telecomandati che sono stati mandati in parlamento da un  "ignorante" delle istituzioni e del funzionamento del nostro stato democratico. Ecco praticamento tutto il parlamento, ad eccezione del gruppo di Monti, si esercita in proteste contro se stesso. L'Italia alla rovescia.

venerdì 5 aprile 2013

I politici vecchi e nuovi giocano con il paese e .... il paese muore

Sono trascorsi oltre 40 giorni dalle elezioni ed il paese è allo sbando. La politica gioca una specie di partita a Risiko con l'intento di occupare le poltrone più prestigiose e dividersi un potere logoro e distante anni luce dalla realtà del paese. C'è chi ha portato il paese al disastro, ma nonostante questo continua nella strenua difesa di un capo ormai logoro e consunto da inchieste, indagini, processi dai quali non viene sopraffatto grazie al proprio grande potere economico-finanziario. Ormai per difendersi non sono più nemmeno sufficienti i suoi avvocati ed allora ingaggia perfino qualche sua ex-geisha a tenere arringhe fuori dal palazzo di giustizia che lo aspetta per arrivare a quella giusta condanna attesa da anni. C'è chi stava all'opposizione e caduto il governo, invece di andare alle elezioni e avvincendare la maggioranza caduta, ha preferito lasciare il paese in mano ai così detti professori. Sperava che loro facessero il lavoro sporco per poi entrare in scena e fare la parte dei salvatori della patria. Ma non si erano resi conto di avere fra le proprie fila dei traditori assoldati dal nemico e così hanno vinto le elezioni ma non a tal punto da essere in gradi di governare. C'è infine chi in questi anni si è presentato come il nuovo che avanza, come quel movimento che avrebbe portato i cittadini in parlamento ed al potere spazzando la vecchia e corrotta politica. Tante promesse fatte a suon di urla e offese che mascheravano un vuoto di idee e di progetti reali di attuazione dei programmi messi nero su bianco se pur in maniera virtuale. Poi è accaduto che una volta entrati nelle istituzioni si è scoperto che più che un partito o un movimento si trattava di una vera e propria setta dove gli affiliati erano stati privati della propria materia grigia in modo da obbedire pedissequamente al capo setta facente funzioni, opportunamente guidato anche lui dal vero capo setta nascosto nei meandri della rete. Tre forze che difficilmente avrebbero potuto formare un governo per risolvere il vero e reale problema del paese: IL LAVORO. Un problema che nessuno nelle proprie campagne elettorali, dove di solito ci si sbilancia in promesse che vanno oltre le proprie possibilità, ha affrontato in maniera adeguata con proposte serie e attuabili. Fuori da tutto questo irreale contesto c'è il paese reale, ci sono i cittadini, c'è la gente che è sommersa dalla pressione fiscale amplificata dalla mancanza ormai cronica del lavoro. E ci sono le persone che non reggono a questa situazione e risolvono il problema alla radice togliendosi la vita come è accaduto a Civitanova dove una famiglia intera si è suicidata stritolata dalla situazione economica. Una situazione drammatica che nemmeno i giornali trattano in maniera adeguata. Una notizia come questa avrebbe dovuto essere la prima notizia di quotidiani, dei telegiornali e di tutti i mezzi di informazione. Invece tutti i media si sono buttati a corpo morto su un mentecato colpito da manie di grandezza che raduna un manipolo di parlamentari, li sequestra su un pulman con destinazione ignota, e li porta in un agriturismo rincorso da una manipolo di giornalisti esagitati alla ricerca di chissa' quale notizia. Questo è il paese e sono le istituzioni che dovrebbero guidare il paese. Naturalmente la responsabilità non è nemmeno tutta degli attuali politici che in qualche modo hanno ricevuto l'investitura da parte di un popolo che ha perso quasi definitivamente la propria capacità di intendere e volere almeno per quanto riguarda la politica.

Il paese ha scampato un grosso pericolo .... un governo con tant burattini manovrati da un comico

Ore 11, convocato il consiglio dei ministri. I giornalisti verso le 10 si recano a Palazzo Chigi per raccogliere le interviste e per fare il resoconto delle decisioni che il governo prenderà. Mentre sono tutti riuniti in sala stampa le agenzie battono una notizia: "Tutti i ministri sono stati visto a Piazzale Flaminio su un marciapiede". Il panico si diffonde fra i giornalisti che  subito si catapultano fuori dalla sala stampa e si dirigono verso il luogo dove sembra siano riuniti i ministri. Arrivano appena in tempo per vedere un pulman senza targa e anonimo sul quale salgono tutti i componenti del governi e partire di gran carriera immergendosi nel traffico della capitale e facendo perdere le proprie tracce.
Ecco questa poteva essere la scena surreale di un consiglio di ministri nela caso che di un governo a 5 stelle, come amano dire i grillini. La scena comunque non è nata dalla fantasia di un "vecchio comunista" che crede ancora nella sua idelologia e nella democrazia, ma si è verificata realmente stamani. Tutti i parlamentari grillini sono stati convocati su un marciapiede di Piazzale Flaminio, sono stati raccolti da dei pulman per una destinazione sconosciuta, nota solo agli autisti dei pulman, ad incontrare il loro capo supremo, il Grillo parlante. Loro ubbidienti come tanti burattini, quelli della favola di Pinocchio per intenderci sapientemente manovrati da Mangiafuoco, si sono presentati su quel marciapiede come tanti Fantozzi in erba per andare all'incontro come tanti scolaretti nella classica gita di fine anno. Con una sola differenza: gli scolaretti o i Fantozzi del mitico Paolo Villaggio conoscevano la loro destinazione, loro invece nemmeno quella conoscono. Ma questa gente ha un po' di dignità ? E' a conoscenza del ruolo che ricopre ? Come possono farsi trattare in un modo così umiliante e vergognoso ? Concludo ringraziando Grillo di non aver accettato di entrare in un governo con il Pd e ringrazio Napolitano di non aver dato un incarico ad un esponente dei grillini, il paese ha subito già tante umiliazioni con Berlusconi al governo e non ha bisogno di ulteriori umiliazioni messe in campo da un comico schizofrenico con mnabnie dittatoriali. Spero che si torni alle elezioni e che la gente si renda conto del pericolo Grillo ..... ma ho multi dubbi in merito

giovedì 4 aprile 2013

Da Grillo a Renzi passando per Ruby tutto a correre per Berlusconi

Questo è un paese che non ha eguali nel mondo. Un tizio imprenditore senza scrupoli, che deve la propria fortuna alle amicizie politiche con il più grande ladro certificato della storia politica italiana, Craxi, entra in politica ed al primo colpo i cittadini gli danno fiducia. Dopo venti anni e tre governi disastrosi, i cui effetti sono sotto gli occhi di tutti (disoccupazione a livelli da terzo mondo, pressione fiscale che porta al suicidio decine di persone sia imprenditori che semplici lavoratori),  dopo una serie di scandali a sfondo sessuale per un quinto dei quali in qualsiasi altra democrazia il tizio sarebbe stato mandato al confino (non tanto per gli scandali in se per se ma per aver coinvolto ed utilizzato anche le istituzioni in tali squallide vicende), un terzo del paese consegna per la quarta volta la propria fiducia al filibustiere. Nonostante ciò che un terzo del paese fosse privato della propria capacità di intendere e volere e posto sotto ricatto con la promessa dell'abolizione di qualche balzello, ci stava ancora una volta, ma che ora si mettessero a tirargli la volata i due portavoce del rinnovamento della politica, spalleggiati fra l'altro da una donzelletta adeguatamente foraggiata sempre dall'innominato, è un qualcosa che ancora una volta può accadere solo nel paese di Bengodi o Italialand come la si voglia chiamare. Che Ruby si presti ad affiancare l'avvocato difensore del tizio, tale Ghedini, è comprensibile. La ragazza alla fine ha fatto i propri interessi, come tante altre ragazzotte italiote che hanno prestato i loro servigi adeguatamente ricompensate, spacciandosi per la nipote di Mubarak. Non è certo colpa sua se il senza scrupoli, preoccupato di nascondere le proprie marachelle con una minorenne, ha fatto finta di credere a questa favoletta e addirittura ha convinto anche il parlamento di questa presunta parentela ridicolizzando il paese intero con tutte le sue istituzioni. La ragazzotta faceva il proprio gioco ed ed oggi ha indissato le vesti di ulteriore difensore del plastificato inscenando un'arringa fuori de palazzo di giustizia, trasformato ormai in una specie di palcoscenico per le rappresentazioni pro il tizio di Arcore. Ma Ruby rappresenta solo l'ultima della lista di coloro che si stanno dando da fare per far ritornare completamente in sella il cavaliere. Il primo è stato Grillo che dopo mesi trascorsi ad urlare contro il potere dei partiti, minacciando l'ingresso in cambiamento per cambiare tutto con il suo apriscatole, si è rifiutato di far partire quel cambiamento dando vita ad un governo con il Pd di Bersani. Quella sarebbe stata la soluzione più logica per iniziare a mettere in cantiere quei provvedimenti indispensabili, ma il comico ha visto acuirsi la propria patologia ad aspirante dittatore e si è rifiutato di iniziare ad usare quell'apriscatole dopo che i suoi seguaci lo avevano fatto trovare sul tavolo della presidenza della Camera. Il suo no a prescindere è quasi una perorazione della causa del governo istituzionale Pd-Pdl, un obbrobrio rifiutato dal capo dello stato che altro non poteva fare che prorogare il governo Monti in quanto impossibilitato a indire nuove elezioni come richiesto da più parti. Ultimo a scendere in pista in questa corsa pro-plastificato è stato il rottamatore Renzi che, sfumate le proprie mire di candidato premier e in virtù del fatto che un governo non si farà con il giusto rifiuto di Bersani di collaborare con chi ha portato il paese alla rovina, si appresta a distruggere il Pd e a stringere un patto con chi lo vede di buon occhio proprio per i vari punti in comune. Un patto nato  forse con la famosa cena di Arcore di un paio di anni fa e con i consequenti attestati di stima da parte del tizio e della sua famiglia, attestati che sarebbero già stati sufficienti per allontanarlo dal Pd piuttosto che tenere in grempo un serpente che ora sta passando all'attacco. Tutti quindi dalla parte del plastificato che sta investendo i suoi soldi per arrivare a quella poltrona che lo incorinerà anche capo della magistratura, e da quel trono potrà finalmente maturare la propria vendetta contro quel potere dello stato che tenta finalmente di punire almeno alcune delle sue innumerevoli malefatte. Se arriverà al Quirinale sarà davvero l'ultimo atto di una democrazia che potrebbe definitivamente dirsi morta e sepolta.

martedì 2 aprile 2013

La democrazia questa sconosciuta

Venti di anni di Berlusconi si pensava avessero aperto gli occhi agli italiani facendo loro capire quanto in questi anni la costituzione e la stessa democrazia siano state calpestate da un uomo che pensava di governare allo stesso modo di come gestiva le proprie aziende. Il tizio pensava che, con la sua attività imprenditoriale di successo (un successo sul quale pesano comunque molte ombre), avrebbe potuto facilmente guidare anche un paese democratico applicando le stesse metodologie o tecniche. Ma la democrazia non è impresa. Nella democrazia non c'è solo la maggioranza che governa, non ci sono solo il volere ed il punto di vista di chi ha la responsabilità di governo, ma esiste anche l'opposizione, che notoriamente ha idee diverse, e esiste anche all'interno della stessa maggioranza chi ha idee diverse sul come condurre il programma di governo. Insomma il capo del governo non ha il potere assoluto ma deve conntinuamente confrontarsi sia con i propri alleati di governo sia con i propri avversari politico. Un concetto molto difficile da digerire da parte di un imprenditore assolutista come il tizio di Arcore, come si è potuto constatare dalle sue manifestazioni di insofferenza verso il parlamento e verso tutti gli organi di controllo, Corte Costituzionale in primis. Questa assoluta mancanza di democrazia da parte del leader del centro destra è stata trasferita sia nei suoi parlamentari che nella maggioranza del suo elettorato. Il dibattito ed il confronto politico è stato totalmente abbandonato per essere sotituito dalla gazzarra, dal litigio e dall'offesa dell'avversario. Un atteggiamento ed un mal costume che, alla luce di quanto sta accadendo oggi, sembra essere, dopo il disastro economico, la peggiore consequenza di venti anni di egemonia del centro destra. Un malcostume infatti che ha trovato un degno seguace in Grillo prima e nei suoi sostentori dopo. Grillo ha iniziato la sua attività politica, prima attraverso il blog e successivamente attraverso il proprio movimento, sguendo le gesta di Berlusconi ed anzi accentuando i suoi toni irriverenti nei suoi sproloqui politici. Il comico ha sempre rifiutato il dibattito ed il confronto sin dai tempi in cui iniziava a scrivere sul blog dove è sempre stata condotta una pesante censura sui commentatori dissidenti. Un rifiuto proseguito anche quando ha dato vita al Movimento 5 stelle e successivamente ha deciso di correre alle varie tornate elettorali locali e politiche. I candidati grillini hanno fatto propria questa strategia rifiutando confronti, dibattiti, tribune elettorali nascondendosi dietro uno sventolamento virtuale della Bibbia del movimento, il blog di Grillo. Chiunque avesse dei dubbi o cercasse un confronto sul programma del movimento è stato sempre rimandato al blog senza possibilità di discussione o confronto. Una strategia seguita anche appena i grillini sono entrati in parlamento dove l'unico atto di alta democrazia è stato trasmettere in streaming il colloqui con Bersani durante le consultazioni per il nuovo governo, salvo poi rinchiudersi nelle loro stanze a porte chiuse e massacrarsi sulle votazioni per l'elezione dei presidenti di camera e senato. Insomma una smania di calpestare continuamente la vera democrazia, che ha contagiato come un virus anche tutti gli elettori o simpatizzanti del movimento. Guai criticare il movimento a 5 stelle, subito vieni tacciato di essere un sostenitore della casta o ti viene rivolta la domanda di rito: "Ma gli altri che hanno fatto ?", ma nessun confronto civile almeno fra la gente comune. Sostenere Grillo è diventato un atto di fede, o si è con lui o si è con i vecchi partiti, non ci sono altre strade alla stregua del peggiore integralismo religioso. Ed alla fine anche chi cerca di controbattere e chiarire i motivi della propria diversità dal movimento, diversità maturata dopo un'attenta analisi del programma e non per partito preso, finisce per andare fuori dai "gangheri" come si dice in toscana lasciandosi andare a risposte con toni accesi. Questo è l'eredità che ci lascerà, purtroppo ancora non se n'e' andato, chi ha nutrito il popolo con chilate di sottocultura utilizzando i propri media attuando uno scientifico lavaggio del cervello.