martedì 31 gennaio 2012

Lo scandalo non è Celentano ...


Ogni anno quando si avvicina il festival di Sanremo capita, la cronoca si occupa dei compensi di qualche super ospite che si esibirà sul palco dello stesso festival. Compensi elargiti per una serata che impegna per qualche minuto l'ospite di turno ed il cui importo fa impallidire qualunque operaio o lavoratore dipendente di questo paese. Le polemiche si indirizzano verso l'artista i cui compensi rappresentano un vero e proprio schiaffo al cittadino medio che quei soldi non potrà vederli in tutta la sua vita lavorativa. Anche questa edizione non si è sotratta alla regola. L'ospite di turno è Adriano Celentano, il compenso per la sua partecipazione al festival sarà di 300.000-350.000 euro a serata, cifra che, nel pieno di una crisi economica per la quale sono stati richiesti sacrifici al limite della sopravvivenza ai lavoratori dipendente ed ai pensionati, sono totalmente anacronistiche ed assurde. Gli strali contro Adriano si sono sprecati ma la domanda è: la responsabilità è dell'artista che naturalmente fa i propri interessi o piuttosto della Rai che spende soldi pubblici in questo modo indegno ? Le polemiche nei confronti di Adriano in realtà sono semplicemente state indirizzate verso il soggeto sbagliato perchè lo scandalo vero è che la Rai proponga cifre simili per accaparrarsi qualche minuto si performance di un artista. Purtroppo questo non e' l'unico scandalo del genere nel nostro paese e proprio oggi ne sono venuti alla luce un paio della stessa natura che riguardano cifre piu' esorbitanti e situazioni molto piu' gravi. Un paese nel quale, nonostante la crisi economica e i sacrifici ai quali sono sottoposti i cittadini del ceto medio basso, si verificano situazioni vergognose di spreco di denaro pubblico o peggio ancora di truffe ai danni del bene pubblico. E' proprio di oggi la notizia del tesoriere dell'ex partito della Margherita che ha usato il denaro dei rimborsi elettorali del partito per affari propri. Ma anche in questo caso lo scandalo vero e' che un partito, che non esiste piu', percepisca milioni di euro di finanziamento pubblico (mascherato come rimborsi elettorali) e tutto questo dopo che c'e' stato un referendum che avrebbe dovuto abolire il finanziamento pubblico dei partiti. E che dire dello scandalo rivelato stasera dal Tg della 7 di quel senatore del Pdl che ha comprato un palazzo davanti a Fontana di Trevi per rivenderlo nello stesso giorno ad un'altra societa' ad un prezzo maggiorato di qualche decina di milioni di euro ? Insomma la crisi economica e tutte le misure messe in campo non hanno avuto per il momento alcun effetto sullo sperpero di denaro pubblico e sulla ingordigia di denaro da parte di chi di denaro ne ha già più che a sufficienza.

mercoledì 25 gennaio 2012

Si rivoltarono nella tomba e fu il terremoto


Don Cammillo ed il mitico Peppone sarebbero impalliditi assistendo allo squllido spettacolo offerto dal parlamento oggi. Ma gli spiriti dei due protagonisti della storie di Guareschi erano già sull'avviso e prima uno e poi l'altro si sono rivoltati nelle loro tombe dando origine alle due scosse di terremoto che hanno fatto tremare tutto il Nord dalla Lombardia, al Veneto fino alla Romagna. Non a caso l'epicentro del sisma è stato fissato nel reggiano, a pochi chilometri proprio da Brescello, il paesino teatro delle baruffe fra il parrocco Don Cammillo ed il sindaco comunista Peppone. I due impersonavano lo spirito dell'Italia dell'immediato dopoguerra dove la Democrazia Cristiana, guidata dalla Chiesa, si opponeva, nel quadro politico italiano, al Partito Comunista Italiano forte della liberazione del paese dal fascismo e dai tedeschi grazie anche ai folti battaglioni partigiani. Come avrebbero reagito i due contendenti se avessero assistito al voto di oggi in parlamento che ha visto Pdl, Udc (figli di quella democrazia cristiana rimpolpata con i resti dei fascisti dell'ex Msi poi diventato Alleanza Nazionale) da una parte e Pd (figlio rinnegato ormai del glorioso Partito Comunista Italiano) dall'altra uniti nell'approvare una mozione a sostegno del governo Monti (figlio dei banchieri e della Bce) in vista della riunione del consiglio europeo del 30 gennaio prossimo ? Sicuramente sarebbero stati tuoni, fulmini e saette come è stato annunciato dalle scosse di terremoto provocate probabilmente dai due spiriti insofferenti a quanto sarebbe accaduto nel pomeriggio. D'altra parte come dare loro torto ? Dopo 17 anni di Berlusconismo, dopo 3 anni e mezzo di governo guidato dal Pdl insieme alla Lega sotto il comando del binomio Berlusconi-Bossi, due anni in cui gli scontri fra quei partiti ed il Pd e tutta l'opposizione sono stati violenti e spesso insanabili, vedere ora gli stessi partiti andare a braccetto per votare un mozione a sostegno di un governo che sta mettendo su lastrico il ceto medio basso, fa veramente specie e ha dell'incredibile. E' incredibile oltre che pericoloso che un partito che si professa di sinistra, ma ormai probabilmente nemmeno Bersani, Letta, D'Alema e Franceschini credono più a questa favola, non riesca ad esprimere una politica che sia anche solo leggermente diversa da un partito che è stato il disastro e la rovina dell'Italia degli ultimi 10 anni. Sta tutto qui il grande problema dell'Italia di questo periodo storico dopo la caduta, speriamo a tempo indeterminato, Berlusconi: non esiste un partito che costituisca una vera alternativa e che mostri un disegno politico realmente diverso e distante dalla maggioranza del centro destra che ha governato in questi anni. Ed anche a causa di questa mancanza di una guida politica alternativa che le manifestazioni di questi giorni nascono per difendere principalmente solo interessi corporativi e non gli interessi generali di una popolazione che sta arrivando allo stremo delle proprie forze economiche.

martedì 24 gennaio 2012

Se c'è qualcuno che vuole cambiare le cose ... batta un colpo


Ormai in Italia scioperano o sciopereranno tutti, gli unici che sono in balia degli eventi saranno i cittadini comuni, la popolazione, che fra l'altro è la principale vittima di questa serie di scioperi. Distributori a secco, supermercati con gli scaffali vuoti, fabbriche e imprese edili costrette e chiudere per mancanza di materie prime da lavorare, questi sono i principali e più immediati effetti delle manifestazioni in atto da parte degli autotrasportatori ai quali si aggiungeranno benzinai, farmacisti, avvocati, notai e via dicendo. Ma il popolo sta in mezzo alla bufera e lasciato solo a se stesso. Imbarazzante l'assenza totale di sindacati, di partiti di opposizione e di quei partiti di ideologia comunista fuori dal parlamento che prima erano contrari al governo Berlusconi ed ora sono altrettanto contrari al governo Monti. Sono tutti concordi che i provvedimenti del governo Monti non hanno rispettato quella equità sociale tanto sbandierata nei discorsi di insediamento di questo governo, che le liberalizzazioni non saranno la panacea di tutti i mali in quanto quelle messe in atto vanno a colpire categorie deboli e non saranno toccati quei settori che davvero andrebbero realmente liberalizzati. Ma come si pensa di contrastare o fare arretrare l'azione del governo se poi nel momento in cui si scatena un a protesta spontanea, questa viene lasciata a se stessa con le consequenze che tutti abbiamo davanti agli occhi ? Infiltrazioni mafiose, camorriste e fasciste per condurre la protesta non contro coloro che sono i responsabili di questa situazione, e cioè il governo presente e passato, ma bensì contro la popolazione. Insomma se i provvedimenti presi sono fortemente discriminatori e colpiscono i soliti "coglioni", se le prime vittime della crisi e delle soluzioni adottate per uscirne sono i lavoratori dipendenti e pensionati, come si pensa realmente di indurre il governo e la politica a cambiare rotta ? Andando a sedersi ad un tavolo di confronto sulla riforma del lavoro per eliminare le ultime barriere al licenziamento selvaggio (art. 18) come hanno fatto i sindacati ieri ? Sono queste le modalità per cambiare strada ? Oppure andare in parlamento a garantire il proprio voto di fiducia come ha fatto e farà il Partito Democratico ? Ed i partitelli della sinistra fuori dal parlamento oltre alle dichiarazioni di principio che lasciano il tempo che trovano come pensano di contribuire alla equità sociale seppellita da 17 anni di Berlusconismo e due mesi di Montismo ? Le parole non servono più, servono i fatti ma di fatti non se ne vede nemmeno l'ombra. La protesta di questi giorni, oltre gli interessi corporativi, sarebbe stato un bel banco di prova se se ne fosse presa l'organizzazione coinvolgendo anche altre categorie di lavoratori, di cittadini per dare vita veramente ad una rivoluzione .... ma qualcuno ci crede davvero oltre le parole ?




domenica 22 gennaio 2012

Il guazzabuglio liberalizzazioni


La lista degli scioperi annunciati per i prossimi giorni lasciano intravedere che nel caos liberalizzazioni qualche cosa di buono c'è. Se scioperano gli avvocati, i notai, i farmacisti, i tassisti significa che qualche privilegio è stato toccato. Certo poi scioperano anche i benzinai perchè in quel settore la liberalizzazione è a metà e quindi per motivi opposti. Tutto questo a dimostrare che il decreto è un gran guazzabuglio con qualche provevdimento che potrebbe avere effetti positivi (l'eliminazione delle tariffe minime di avvocati e notai), altri che non incideranno minimamente nella vita dei cittadini e sono solo di facciata (i negozi aperti 24 ore su 24 o le banche aperte fino alle 22 di sera), altri che sono fuori da una logica di sinistra o meglio comunista che dovrebbero essere fortemente contrastati se esistesse ancora una vera forza politica di sinistra. Certi servizi essenziali dovrebbero essere garantiti a tutti i cittadini e non dovrebbero essere utilizzati per fare affari e impresa, quindi dovrebbero essere gestiti dal pubblico e non lasciati alla mercè dei privati. Servizi come l'acqua, i trasporti urbani ed exrtraurbani, le telecomunicazioni, la sanità, l'istruzione dovrebbero essere pubblici ed il privato dovrebbe rimanerne fuori come già un referendum ha stabilito per acqua e servizi vari. Questi principi però, basilari per una vera idea politica di sinistra, sono stati abbandonati e traditi anche dal più grande partito che ancora ha la presunzione di ritenersi di sinistra, ma che ha tradito questa ideologia da tempo dando in questo modo un forte contributo all'occupazione da parte del centro destra del potere politico ed alla crisi in cui si trova l'Italia. L'assurdo è che il decreto Monti sarà appoggiato dal Partito Democratico sebbene nelle sue pieghe c'è il tentativo di disattendere il referendum di giugno, manca una vera liberalizzazione di uno dei settori più critici, quello dei carburanti, e ci sono provvedimenti prefettamente inutili. Nel settore dei carburanti la situazione è veramente assurda, si torna indietro sulla vera liberalizzazione cedendo alle pressioni delle compagnie petrolifere ma si elude il vero problema di questo settore: le accise che costituiscono il vero problema dei prezzi più alti d'europa. Per i commercianti la liberalizzazione consisterà nella libertà di tenere aperta l'attività 24 ore su 24, ma quali vantaggi porter' questo provvedimento al cittadino comune, che non ha soldi da spendere, non si sa a che cosa servira'. Altra liberalizzazione a meta' quella dei farmaci dove ci si e' limitati ad un aumento del numero delle farmacie ma non si e' intervenuti sul problema dei costi dei farmaci di fascia C. Per le banche anche queste potranno tenere aperte gli sportelli aperti fino alle 22 e a cosa servira' ? Ad incrementare la movida notturna ? Insomma questo decreto non cambiera' in meglio le condizioni del cittadino medio che rimarra' ancora stritolato da tasse, balzelli, costo dei carburanti e certamente non si potra' permettere di andare a fare acquisti di notte o a fare operazioni bancaria in prima serata.

sabato 21 gennaio 2012

Il regime imperversa


Questa legislatura, iniziata nel 2008 con Berlusconi e che prosegue dalla fine del 2011 con Monti, sarà ricordata come un vero e proprio regime dove la democrazia è stata seppellita. Ma attenzione non perchè al governo siede un uomo che non è stato eletto dal popolo come ci vogliono far credere (nella nostra costituzione il capo del governo non è eletto dal popolo ma nominato dal Presidente della Repubblica e fiduciato dal Parlamento, quello si eletto dal popolo), piuttosto perchè prima Berlusconi ed ora Monti impediscono al Parlamento di svolgere la propria funzione democratica. Il dittatore di Arcore aveva a suo disposizione la più larga maggioranza che si ricordi da quanto è nata la Repubblica Italiana, Monti ha ancora allargato questa maggioranza predendo si la Lega Nord ma potendo contare sul voto favorevole del Pd, eppure si Berlusconi che Monti seguono la stessa strategia: portare provvedimenti blindati in parlamento chiedendo la fiducia. Questa è la vera fine della democrazia e non che in questo momento l'Italia sia governata da un esecutivo tecnico, un esecutivo nominato dal Presidente della Repubblica e che ha ottenuto la fiducia in parlamento rispettando la costituzione. Una fine decretata dal regime imposta dal centro destra con Berlusconi e proseguito da Monti. Il governo Monti ha posto la fiducia quando ha varato la manovra Salva Italia e ... dissangua i cittadini ... ed ora che si appresta a portare in parlamento il decreto sulle liberalizzazioni sembra che seguirà la stessa strategia. Super Mario infatti ha dichiarato che il decreto non si tocca e che il parlamento ed i partiti non devono anzi non possono apportare modifiche, ma allora che ci sta a fare il Parlamento ? Ci vorrebbe davvero una rivoluzione in questo paese, ma non quella pesudorivoluzione dei Forconi siciliani, dove la principale vittima delle manifestazioni è il popolo che viene lasciato senza beni di prima necessità dai carburanti ai generi alimentari, ma una vera rivoluzione che rovesciasse il regime che ormai da oltre 17 anni si è instaurato in Italia con la complicità di una pseudosinistra allo sbando. Un'opposizione che in questi ultimi mesi ha calato completamente le braghe appoggiando un provvedimento, quello delle liberalizzazioni, opposto ai veri principi ed ai veri ideali di sinistra. Ideali che andrebbero rispolverati, lucidati e rimessi a nuova vita se si intendono cambiare la situazione di questo paese ormai stretto fra chi brucia le bandiere al Nord e chi le brucia al Sud, ridando fiato e vigore a mafia e fascisti.

giovedì 19 gennaio 2012

Qualcosa non torna ...


Nell'epoca in cui stiamo vivendo tutto è cambiato, tutto non è più come prima anche per quanto riguarda quei valori che dovrebbero avere un significato assoluto e indelebile. Una volta quando si parlava di rivoluzione si pensava ad un popolo che si ribellava al potere, a chi lo teneva soggiogato sia in termini di libertà che di finanza, ai pochi ricchi che dominavano i molti poveri. La rivoluzione nell'immaginario collettivo è rappresentata dal popolo che si ribella, che assalta i luoghi di potere, che si appropria dei beni che gli sono negati, che rovescia la società dove pochi hanno molto per passare ai molti che si suddividono tutto. Quello che accade in queste ore in Sicilia, dove uno sciopero si vuole far passare come una rivoluzione, è totalmente l'opposto della rivoluzione classica come da sempre è avvenuta nella storia di questo pianeta. Sembra un rivoluzione di una borghesia contro il popolo stesso. E' vero che le notizie che arrivano sono frammentarie, almeno per quanto riguarda gli organi di informazione istituzionali, ma sulla rete i messaggi, i video e le testimonianze sono molte e facilmente reperibili. Si parla di una regione paralizzata per mancanza di carburanti e di consequenza mancanza di rifornimento di generi alimentari anche di prima necessita. Addirittura la polizia che scorta i camion che vanno a rifornire gli ospedali. Insomma la principale vittima di quella che vorrebbe essere spacciata come una rivoluzione di popolo, è il popolo stesso. il popolo che dovrebbe appopriarsi dei beni che gli vengono negati dal potere e dalle classi più ricche della società, viene privato dal popolo stesso dei beni di prima necessità. Ed allora il sospetto che questa presunta rivoluzione sia guidata da frange fasciste di Forza Nuova, diventa quasi una certezza, come diventa quasi certezza che la manifestazione in atto sia ingigantita rispetto ai suoi reali contenuti anche grazie alla mancanza di informazione (voluta dagli stessi organizzatori ?). Di certo non si tratta di una rivoluzione intesa nel significato che si da a questa parola, ma semplicemente di una protesta di certe categorie che, è vero protestano contro il caro carburanti, ma che svolgono una protesta indirizzata verso i propri interessi e non verso gli interessi generali della popolazione. Insomma l'equivoco è voler far passare questa protesta di 5 giorni come una rivoluzione o un risveglio della Sicilia, mentre si tratta semplicemente di una categoria che intende sottrarsi ai sacrifici ai quali il cittadino comune è sottposto senza avere potere di replica. La rivoluzione vera è tutt'altra cosa e si sarebbe potuto parlare di vera rivoluzione se si fosse garantito al cittadino il rifornimento dei beni primari indispensabili, coinvolgendo tutta la cittadinanza nella protesta stessa ed infine magari andando direttamente a Roma davanti ai palazzi del potere a manifestare. In questo caso sarebbe davvero potuta diventare una rivoluzione di popolo alla quale si sarebbero accodati altri cittadini di altre regioni. Un'occasione mancata.

mercoledì 18 gennaio 2012

Basta poco che ce vo' ....


L'Italia è ormai un paese dove la caduta delle ideologie, dei principi etici, degli ideali ha provocato danni incalcolabili. Dicassetteanni di berlusconismo, di ritorno al potere di fascisti vecchi e nuovi, di lavaggi del cervello mediatici hanno trasformato la società italiana dove basta che un personaggio faccia solo il proprio dovere per diventare un eroe. Sono molti gli eroi celebrati in questi anni, quasi uno al giorno, eroi che fanno perdere il giusto significato a questa parola e rivoltare nelle tombe i veri eroi della nostra storia, coloro cioè che hanno sacrificato la loro vita in nome di un ideale di libertà e di solidarietà verso il prossimo senza ricevere niente in cambio. Oggi l'eroe di turno è il comandante De Falco che altro non ha fatto che ciò che il suo ruolo istituzionale prevedeva: incazzarsi contro un comandante di una nave che dopo aver causato un disastro, l'aveva abbandonata al proprio destino con i suoi passeggeri. Certo al cospetto di altri eroi, tipo quelli televisivi o sportivi, il comandante De Falco può sicuramente assurgere al ruolo di supereroe ma di certo l'eroe vero è ben altro. Ma anche questo è un segno dei tempi di basso livello che stiamo vivendo per cui diventa fuori dal normale chi fa il proprio dovere rispetto alla marmaglia dalla quale siamo circondati ed oggi impersonata dal comandante Schettino. Insomma il livello culturale e sociale del nostro paese si è notevolmente abbassato ed allora la normalità diventa straordinaria. D'altra parte questo imbarbarimento e questa mancanza di ideologia colpisce ogni settore della vita pubblica del paese partendo naturalmente dalla politica che ne è stata anche la principale ispiratrice. La politica ha distrutto le ideologie mettendo sullo stesso piano tutti destra, sinistra, centro, fascisti, comunisti e questo ha portato ad un livellamento verso il basso di tutta la società. Ormai nessuno fa più politica per perseguire un ideale, difenderlo perchè lo ritiene giusto, lavorare perchè quell'ideale si possa affermare. La politica è diventata una politica ad personam dove ogni formazione politica si identifica non tanto con il pensiero politico ma con un leader (vedi Bossi, Berlusconi, Bersani, Vendola e chi più ne ha più ne metta) per cui si assiste allo spettacolo indecoroso di politici che saltellano da una parte all'altra allegramente senza nessun ritegno. Questo appiattimento verso il basso ci porta a considerare eroi personaggi che non fanno che il loro dovere e a non distinguere più le differenze fra le varie formazioni politiche che altro non sono diventate che delle vere e proprie lobbies. Oggi si inneggia per esempio ad uno sciopero in Sicilia facendolo passare come una specie di rivoluzione mentre non si tratta proprio di rivoluzione e soprattutto senza distinguere da chi è guidata questa specie di rivoluzione: dai fascisti di Forza Nuova che hanno dichiarato il loro appoggio al cosidetto Movimento dei Forconi o Forza d'Urto senza che gli stessi fascisti fossero sconfessati o allontanati da quel movimento. Insomma ormai nemmeno la storia insegna più in questo paese che ha perso completamente la bussola e che vede la politica, ammesso che quella di oggi si possa chiamare politica, come il fumo negli occhi e chiunque si appresta a manifestare si dichiara apolitico e non legato a nessun partito. Ma fare una manifestazione e organizzare una rivoluzione è fare politica ma forse anche questa parola come la parole eroe è stata calpestata ed esautorata di qualsiasi significato.

martedì 17 gennaio 2012

Vada a bordo cazzo ....


E' il grido di battaglia che percorre la penisola da nord a sud e che suona come una campana a morto non solo per il comandante Francesco Schettino che ha abbandonato la nave dopo averla incagliata sulle coste dell'Isola del Giglio. Un grido di battaglia che deve suonare come una campana a morto dei politici italiani che non sono molto diversi dal comandante Schettino, anzi loro sono stati dei precurosi ed il comandante della Costa Crociere un povero e miserabile emulatore. Una metafora che calza a pennello e che nemmeno il piu' abile dei poeti o degli scrittori avrebbe potuto immaginare. La nave Italia, dopo essere stata portata pericolosamente vicino al fallimento grazie all'incuria della politica centrodestra e centrosinistra senza sottili distinzioni, e' stata completamente abbandonata a se stessa lasciando i cittadini in balia della speculazione finanziaria. Il comandate Napolitano ha provato a gridare ... "Tornate a bordo cazzo ... " ma le sue grida inascoltate sono cadute nel vuoto ed allora ha dovuto ricorrere ad un intervento di emergenza chiamando il pronto intervento guidato da Mario Monti. Forse in pochi hanno notato la totale assenza di dichiarazioni dei nostri politici, se si esclude il sindaco dell'isola del Giglio responsabile allo stesso livello del comandante Schettino del tragico naufragio della Costa Crociere, il silenzio dei politici e' stato ed e' tutt'ora estremamente assordante. In altre occasioni si sarebbero affannati davanti alle telecamere a chiedere giustizia, piena luce, indagini veloci, in questi giorni invece il loro comportamento è del tutto anomalo o forse coerente. La politica è stata la maestra del comandante Schettino: abbandonare la nave nel momento del pericolo e lasciarla in balia degli eventi. Finalmente un minimo di coerenza ma se il comandante della Costa è stato messo in galera per aver provocatop una decina di morti, perchè non aprire le porte delle nostre carceri anche a coloro che, lasciando che la crisi economica finanziaria provocasse la chiusura di centinaia di attività imprenditoriali, hanno provocato decine di suicidi ? Senza contare quelli che ancora dovranno arrivare. Ed allora sostituiamo il grido del comandante della capitanieria di porto di Livorno ... "Vada a bordo cazzo ... " con il grido .. "Levatevi dai coglioni merde .... "

La guerra delle A ...


Nei favolosi anni 60 che terminarono con l'altrettanto favoloso '68, il mondo era dominato da quello che veniva chiamato l'imperialismo americano. Gli Stati Uniti d'America, dopo aver dato un determinante contributo alla sconfitta della germania e del giappone nella seconda guerra mondiale, reclamavano il proprio compenso imponendo la loro politica economicp-finanziaria in tutto il mondo. La loro politica economica era affiancata da una politica attiva che aveva varie sfaccettature. Nel Sud America appoggiava l'ascesa al potere di vari dittatori finanziandone i colpi di stato attraverso i quali abbattevano i regimi democratici che potevano dar fastidio all'espansionismo statunitense (Cile su tutti), in Asia si impegnavanop il quella infinita guerra in Vietnam che pur vedendoli alla fine sconfitti non li vide mai arretrare da quelle posizioni attraverso le quali intendevano tenere sotto controllo Cina e Giappone, in Europa si affidavano alla famosa guerra fredda condotta mostrando semplicemente i muscoli e disponendo sul territorio europeo infinite batterie di missili nucleari. Insomma gli Stati Uniti d'America, in virtù di una presunta generosità che li aveva visti protagonisti nello sconfiggere il terrore tedesco-nipponico, dominavano l'intero pianeta con la loro economia supportata da un potere politico-militare molto attivo. In questa loro politica espansionista i vari presidenti e governi statunitensi hanno sempre visto con sospetto la nascita dell'Europa, intravedendo in questo grande progetto una minaccia per il loro strapotere planetario. E' stato anche questo uno dei motivi per cui il processo di unificazione dell'europa è sempre andato molto a rilento, avendo sul prioprio territorio, ogni paese impegnato in questo grande progetto, quelle famose basi che non costituivano solo una presenza militare. La caduta del muro di Berlino e dell'Unione Sovietica ha accelerato il processo di unificazione dell'europa fino ad arrivare a quel passo importante che gli americani hanno sempre visto come un affronto ed una seria minaccia per la loro economia: la moneta unica. L'euro è subito stato visto come un progetto più pericoloso delle armi atomiche che il mondo comunista schierava per contrapporre la muscolarità del regime statunitense. Gli americani si sono trovati impreparati e ci sono voluti diversi anni quasi 10 per riuscire a prendere le dovute contromisure contro quella moneta che davvero poteva mettere in discussione lo strapotere del dollario e degli Stati Uniti d'America. La moneta unica europea poteva essere il giusto collante per dare davvero vita ad una Europa potente alla stessa stregua degli yankees. E nei primi anni l'euro ci è anche riuscito partendo prima da quotazioni inferiori al dollaro ma po surclassandolo fino ad arrivare a valere quasi una volat e mezzo la moneta dello Zio Tom. Alcuni paese dell'estremo oriente, produttori di petrolio, stavano addirittura pensando di lasciare il dollaro come moneta di scambio per il petrolio e di adottare l'euro. Poi gli Stati Uniti hanno reagito e sono passati al contrattacco in maniera adeguata ai tempi: l'economia e la finanza europea avrebbero potuto metterli in crisi ed attraverso l'economia e soprattutto la finanza sono passati al contrattacco. Il fallimento della Lehman Brothers, causato anche dal flop delle agenzie di rating che avevano certificato la solidità della banza, ha fatto intravedere che queste famose agenzie potevano rappresentare l'arma segreta con la quale scardinare ed arrestare il nascente potere europeo. Ci è voluto del tempo per capirlo ma oggi ormai la strategia appare chiara. L'ultimo declassamento patito da molti paesi europei, Italia compresa, per mano della Standard&Poor ne è un esempio eclatante. Anche Mario Draghi lo ha capito e pur non dichiarandolo esplicitamente nel suo discorso di ieri ha mandato un messaggio chiaro invitando l'europa a vivere facendo a meno della agenzie di rating tenendo meno conto dei loro giudizi che ormai sembra chiaro non siano totalmente oggettivi. Ed infatti ieri le borse sono andate per la loro strada nonostante il declassamento europeo di venerdi'. Gli Stati uniti intanto un risultato lo hannom ottenuto in questi anni di crisi portando l'euro ad un deprezzamento rispetto al dollaro e scongiurando almeno per il momento di vedere sostituita la loro moneta da quella europea. Insomma la guerra è in pieno svolgimento, ma forse ora l'europa sta prendendo coscienza di essere bin un conflitto nuovo e globale, ora si tratta di trovare gli strumenti adeguati per rispondere all'imperialismo americano che è tornato in auge.

lunedì 16 gennaio 2012

Se paghi inquini .... sia da destra che da sinistra


Il problema più grave della politica italiana, da tangentopoli in avanti, sta la caduta delle ideologie e nella difficoltà nel fare distinzioni fra la politica del centro destra e quella del centro sinistra, cioè dei due poli nati con il sistema maggioritario. Troppe similitudini, troppe cose in comune e molto poche differenze fra i due blocchi che si contrappongono dagli anni novanta in poi. Il cittadino distingue con difficoltà quali siano gli obiettivi di un polo rispetto ad un altro ed il fallimento totale della politica nella gestione della crisi economica finanziaria ha di fatto appiattito queste impercettibili differenze. Siamo quindi arrivati ad una governo, così detto tecnico ma molto politico, sostenuto da tutti gli schieramenti, eccezione fatta per la Lega che più che un partito è un'associazione a delinquere, che ha messo d'accordo tutti anche se questioni che sembravano essere difficilmente appianabili. Di fatto non esiste più un progetto politico, non esistono più ideali da perseguire, sono scomparsi principi da rispettare e di consequenza sono scomparse le differenze fra una politica di destra ed una di sinistra portando nel sistema politico una confusione totale. Questo caos si rispecchia anche nelle amministrazioni locali e soprattutto nella gestione dei comuni. Chi si aspettava per esempio che l'avvento di Pisapia a Milano potesse portare ad una svolta decisa nella gestione della città è stato profondamente deluso. Il sindaco della sinistra estrema ha dato il via ad un provvedimento, già adottato a suo tempo dalla Moratti, per contrastare uno dei più gravi problemi della città lombarda: l'inquinamento. Pisapia come la Moratti ha deciso una tassa di 5 euro per entrare nell'area C della città, quella più centrale. Come dire se puoi pagare .... ti puoi permettere anche di inquinare, se sei un poveraccio ti togliamo anche il diritto di inquinare. Ci si aspettava che da un sindaco che proviene da un partito politico che dovrebbbe avere nel suo Dna non solo la solidarietà ed una politica adeguata verso le classi sociali più deboli, ma anche il rispetto e la difesa dell'ambiente prima di ogni altra cosa. Ed invece eccoci qui a parlare di un provvedimento vessatorio che consentirà a chi possiede macchine di grossa cilindrata di entrare a porprio piacimento nell'area centrale di Milano. Tutto questo senza procedere prima ad una revisione e potenziamento del sistema di trasporto pubblico, l'unica politica che davvero servirebbe per salvaguadare il clima all'interno delle grandi città insieme alla chiusura totale dei centri storici. Senza un'ideologia che guida la politica di un partito non se ne esce e la politica perde ogni valore .... tanto vale lasciare il governo del paese, delle città, delle province e delle regioni a chi sta al di fuori della politica che non sembra più in grado di svolgere un ruolo attivo e decisivo nella gestione del paese.




domenica 15 gennaio 2012

A chi serve lo spettacolo ?



Dopo la spettacolare operazione di Cortina del 31 dicembre, le operazioni di facciata della finanza e della agenzia delle entrate proseguono prendendo di mira la capitale in occasione dei tradizionali saldi. Gli 007 della finanza in abiti borghesi si sono sguinzagliati fra negozi e bancarelle alla ricerca di mancate emissioni di scontrini e ricevute con il risultato di scoprire circa un 50% di irregolarità nei controlli effettuati. Certo ben vengano i controlli e che vengano ad ogni livello dal piccolo commerciante al grande imprenditore, ma la domanda è: è necessario per forza rendere questi controlli una specie di grande spettacolo mediatico come se si trattasse di uno dei tanti reality televisivi ? La sensazione è che si miri più alla forma che alla sostanza come se si dovesse dimostrare al cittadino medio, lavoratore dipendente e pensionato che paga le tasse suo malgrado, che è iniziato un nuovo corso e che questo governo colpisce tutti indistintamente. Si perchè con gli strumenti che si hanno a disposizione oggi i controlli messi in atto in questi giorni potrebbero essere effettuati in maniera sistematica ed a tappeto senza sguinzagliare agenti segreti per le strade dei luoghi di villeggiatura o delle città affollate per gli aqcuisti di fine stagione. Controlli che hanno il sapore di una tantum e che non mirano a interventi continui e sistematici ma che, una volta effettuati, lasciano poi l'evasore libero di continuare a sottrarsi al pagamento delle imposte. Insomma usando un termine inflazionato in occasione delle recenti manovre governative, si tratta di interventi sporadici e mirati a fare cassa piuttosto che interventi strutturati intesi varemente a debellare l'evasione fiscale. Ecco che serve per combattere il malcostume tutto italiano della ricerca continua di sottrarsi ai propri doveri fiscali: serve una strategia continua e di routine non interventi sporadici che possono certo servire per recuperare anche somme ingenti di evasione, ma non servono certo a debellare l'evasione fiscale. Ecco perchè queste operazioni così spettacolari lasciano nel cittadino comune un amaro in bocca ed un senso di presa in giro.

venerdì 13 gennaio 2012

La fine delle speranze ....


Certe notizie lasciano l'amaro in bocca e fanno capire che la società moderna non è sull'orlo di un baratro solo nel nostro paese ma in tutto il pianeta. In Cina la Apple ha sospeso le vendire del nuono iPhone 4S a causa di episodi di isteria collettiva che rischiavano di mettere a rischio l'incolumità dei venditori. Provoca un'enorme tristezza vedere come un paese che poteva veramente segnare una svolta nel modello di sviluppo di una società, stia seguendo le piste più brutali del capitalismo. Probabilmente gli ideali tracciati dai teorici del comunismo e dallo stesso Mao sono ideali che mal si addicono alla natura umana. L'essere umano sembra essere più incline alla sopraffazione, al consumismo scellerato, alla distruzione di qualsiasi ambiente naturale che lo circondi per soddisfare i propri bisogni naturali e soprattutto i propri capricci. Se il popolo cinese mettesse la stessa energia, che sta impiegando in queste per accaparrarsi un giocattolo tecnolgocio, per liberarsi dalla schiavitù del regime e dare vita ad una società veramente democratica forse oggi saremo qui a parlare di una Cina ma anche di un mondo totalmente diverso. Ma più o meno sono le stesse cose che accadono nel nostro paese. Ci sono folle di tifosi pronti a scendere in piazza per difendere a spada tratta la propria squadra di calcio ma poi nessuno si sente colpito da quanto avvenuto ieri in parlamento dove la casta dei politici esulta per aver salavto dalla galera un delinquente. Oppure sopporta vessazioni di ogni genere come quelle a cui il cittadino medio è sottoposto con le recenti manovre del governo ma non si smuove dalla propria poltrona e sopporta magari lamentandosi debolmente. Purtroppo le persone che vorrebbero veramente una società diversa basata sul rispetto reciproco, sulla solidarietà, sulla vera libertà, sul rispetto della natura sono una minoranza sia nel nostro paese che in tutto il pianeta. Il mondo a cui abbiamo dato vita non ha speranza e magari i Maya avevano ragione, forse non sarà il 21 dicembre del 2012 la fine di tutto, ma sicuramente non andremo avanti ancora per molto se il pianeta continua ad essere guidato dalla prevaricazione, dallo sfruttamento, dal fanatismo religioso.



giovedì 12 gennaio 2012

Vergogna ... per l'ennesima volta vergogna


Nel momento in cui la politica italiana ha ammainato bandiera bianca riconoscendosi inefficiente ed incapace di governare un paese democratico durante una crisi economica-finanziaria, la stessa politica continua a mostrare la propria arroganza, la propria distanza della realtà in cui vive il paese arroccandosi nel palazzo a difesa dei delinquenti che la popolano. E' inconcepibile che in un momento come questo nel quale, anche a causa degli innumerevoli furbi che popolano questo paese, i cittadini onesti si trovano ad essere defraudati di tutte le loro risorse economiche di "sopravvivenza", i politici continuino a difendere la propria casta negando alla magistratura di fare il proprio corso. D'altra parte in un paese in cui il popolo di mostra così succube, vile e sottomesso, non ci si può aspettare altro che quello che è accaduto per l'ennesima volta in parlamento. Un presunto camorrista è stato sotratto alla giustizia, impedendo alla magistratura di fare il proprio corso e di arrestare il presunto delinquente come sarebbe accaduto per qualsiasi cittadino normale. Un atteggiamento inconcepibile che per l'ennesima volta dimostra come nel nostro paese la casta dei politici costituisca un mondo a parte che niente ha da condividere con il paese reale, con i suoi bisogno e con le sue necessità. Un mondo nel quale il politico si ritiene un cittadino al di sopra delle parti che cura i propri interessi e quelli del proprio partito e non un cittadino al servizio del paese e di coloro che lo hanno eletto. Contro questo sistema di potere la democrazia non può niente e c'e' un solo modo per combatterlo ed annientarlo: la rivoluzione di popolo. Ma l'italiano medio è troppo impegnato a pensare al proprio sopravvivere che al bene della comunità ed allora le vie d'uscita sono ridotte al minimo o inesistente, a discapito di coloro che continuano nel perseguire la strada dell'onesta e della correttezza civile e morale.


mercoledì 11 gennaio 2012

Il cittadino ... malinconico


Il politico italiano è uno strano soggetto che sembra vivere in una realtà parallela da quella del paese Italia. Una realtà dove si verificano certi avvenimenti che nel mondo comune, non solo sono improbabili da avverarsi, ma nemmeno la mente fantasiosa incontaminata di un bambino riuscirebbe ad immaginare. Chi si sognerebbe per esempio di andare ad acquistare una casa e trovarsela pagata da non si sa bene chi, oppure di andare in vacanza ed al momento di pagare il conto sentirsi dire che qualcun altro ci ha già pensato ? Nemmeno nelle favole si è mai sentito raccontare episodi di questo genere, si a volte ci sono fatine generose ma che alla fine chiedono sempre un balzello al loro protetto. Nel mondo della politica italiana invece questi fatti sono all'ordine del giorno. Ed il cittadino italiano, quello che vive nel paese reale, rimane sbigottito, allibito, stupito nel sentirsi dire dal politico di turno, che ha beneficiato di un simile regalo a propria insaputa, che in fin dei conti non ha fatto niente di illegale, che ha cercato a tutti i costi di pagare ma che gli è stato impedito. Uno sbigottimento che sfocia in rabbia ed in malinconia (mai termine fu più appropriato) per aver sbagliato strada e non essersi dedicato alla politica fin da giovane. Il cittadino comune si era illuso che con questo governo tecnico, come si usa dire utlimamente, si fosse dato un taglio a questa realtà parallela ed invece oggi si ritrova di nuovo a sentirsi raccontare la solita storia del politico ... mantenuto a propria insaputa. Si tratterà forse di un virus ? Appena un personaggio entra nelle stanze del potere, nello specifico a Palazzo Chigi, viene colpito da questa terribile malattia i cui effetti sono quelli di attirare sul contagiato favori economici non richiesti. Un segno anche questo dei tempi che sono cambiati. Una volta ai tempi del più grande politico re del ladrocinio e della tangente, Bettino Craxi se qualcuno non l'avesse capito, il leader di partito o di governo rubava in maniera consapevole e a favore della propria formazione politica e non di se stesso. Oggi in questa società del terzo millennio dove sono cadute le ideologie, dove non ci sono più principi etici da rispettare, dove lo sproloquio è all'ordine del giorno, il politico ruba solo per se stesso e in maniera inconsapevole. Forse non è del tutto colpa sua. La pratica della tangente, del proprio tornaconto, è talmente radicata nel sistema politico che diventa normale praticarla e lo stupore che colpisce il malcapitato di turno ne è la conferma. Solo il cittadino comune, quello che vive ancora in quella reltà dove si pagano le tasse, dove si fa fatica ad arrivare a fine mese, dove per comprare una casa devi accendere un mutuo al limite dell'usura, dove per andare in vacanza una settimana in una pensione a due stelle devi fare rinunce su altre spese, solo questo tipo di cittadino continua a stupirsi che una delle maggiori attività del politico italiano sia quella di arraffare tutto l'arraffabile. Uno stupore però che non gli impedisce al momento di andare a votare di continuare a mettere la sua crocetta sempre sugli stessi simboli nella speranza vana che qualcosa finalmente cambi. E la malinconia aumenta fino a diventare masochismo puro.

martedì 10 gennaio 2012

Parola d'ordine liberalizzare ... ma qualcuno aveva già capito


In questi giorni, dopo le stangate a tempo del governo Berlusconi (si faranno sentire nel 2013) e quelle immediate del governo Monti (il 2012 sarà un disastro per i cittadini onesti del paese), non si fa che parlare delle liberalizzazioni come della panacea al dissanguamento al quale è stato sottoposto il cittadino italiano. Certo come si possa far crescere il paese consentendo ai negozi di rimanere aperti 24 ore su 24, o consentendo a chiunque di mettersi a fare il tassista oppure di aprire una farmacia, è ancora un fatto oscuro, ma bisogna avere fiducia. In realtà il cittadino onesto ha in mente il caos che regna nel settore della telefonia sia fissa che mobile come risultato della liberalizzazione. Una foresta di offerte che cambiano di minuto in minuto per cui, una volta scelto l'operatore ed il piano tariffario più adeguato alle proprie esigenze, si esce dal negozio si arriva a casa e ci viene sparata immediatamente un'offerta più conveniente di quella appena sottoscritta. E così si vive continuamente nella sensazione spiacevole di aver ricevuto l'ennesima fregatura. Per non parlare poi dell'eventualità che si presenti un problema con la nostra linea sia fissa che mobile. A quel punto il povero utente vaga fra numeri verdi, call center e voci automatiche che ti guidano in un labirinto di opzioni senza mai arrivare alla soluzione del tuo problema nè tanto meno a parlare con una voce umana. A quel punto il povero utente si ritrova a pensare che quando c'era la Sip poi diventata Telecom, un unico operatore cioè, era molto ma molto meglio, almeno sapevi con chi prendertela. Però c'è un settore dove le liberalizzazioni funzionano alla grande e hanno sempre funzionato: le attività malivitose e delinquenziali. Mafia e camorra sono due industrie molto floride ma non sono le uniche che si dedicano ad attività malavitose, chiunque può farlo senza problemi e con pochissimi investimenti. E' un'attività che sembra redditizia considerato poi che vi si dedicano personaggi che non avrebbero bisogno di aumentare i loro guadagni e che già sono dei privilegiati: i nostri politici. La truffa, il raggiro, il cercare in maniera facile e illegale guadagni è una delle attività che riesce meglio ai nostri politici, tutti indistintamente anche coloro di quell'area politica che aveva fatto della lotta alla illegalità una specie di bandiera: la Lega Nord. La Lega, la formazione politica antipartitica per eccellenza, investiva i rimborsi elettorali, la nuova forma di finanziamento pubblico ai partiti per raggirare il famoso referendum, in Tanzania a Cipro in Norvegia. Un'attività legale certo ma perchè il cittadino italiano deve elargire i propri soldi ad un partito che poi ne fa degli investimenti e quindi non utilizza per la propria sopravvivenza ? Poi ci sono le vere e proprie attività illegali che vanno dalla compartecipazione alla mafia, alle tangenti, a case e vacanze non pagate e offerte da non si sa chi. Insomma le attività truffaldine sono completamente liberalizzate e funzionano alla perfezione, un modello che l'attuale governo sembra prendere ad esempio per cercare di liberalizzare ogni settore della vita produttiva economica e sociale del paese. Sarà questa la strada per uscire dalla crisi ? Difficile. La favola che il privato è meglio del pubblico è ormai tramontata definitivamente con questa crisi economica e proseguire su questa strada non potrà che causare l'impoverimento di chi è già povero e l'arricchimento di chi è già ricco. Una vecchia storia.

giovedì 5 gennaio 2012

Chi è causa del proprio mal ... pianga se stesso


Dopo due mesi di governo "tecnico", tutto il paese si sta piangendo addosso scagliandosi chi più chi meno contro Monti ed i provvedimenti che il professore ha preso per tentare di raddrizzare la situazione del paese. Il bello è che questo pianto di coccodrillo ha contagiato anche i nostri politici, coloro cioè che ci hanno portato nella situazione attuale, ma che dopo averci guidato nella melma in cui si trova il paese intero, si sono fatti da parte senza avere il coraggio di fare ciò che è stato fatto in altri paesi: andare a nuove elezioni. Comunque rimane il fatto che la classe politica che ci governa altro non è che lo specchio del paese e di coloro che hanno consentito il ritorno al governo di un uomo e di una coalizione politica che già aveva fallito; ecco perchè oggi i lamenti sembrano proprio fuori luogo. Almeno i lamenti di coloro che nel 2008 hanno votato Berlusconi e company, che cosa si aspettavano ? Che risolvesse i loro problemi piuttosto che occuparsi dei suoi come ha sempre fatto ? Certo il suo governo è incappato in una crisi economica che non è nata in Italia, ma lui lo ha negata portandoci dove siamo adesso. L'elettorato del centro destra dovrebbe essere il più incazzato in quanto è stato tradito nelle proprie aspettative. Ma se Atene piange, Sparta di certo non ride e l'elettorato di centro sinistra non è che possa ritenersi più soddisfatto dei propri rappresentanti. Nel momento in cui il centro sinistra avrebbe potuto tornare alla guida del paese, ha preferito abdicare e consegnare il paese ad un governo tecnico appoggiandolo insieme al nemico di sempre ma soprattutto votando provvedimenti che vanno contro il bacino elettorale della sinistra: il ceto medio basso. Oggi tutti i scagliarsi contro Monti, ma non è con lui che ce la dovremmo prendere ma piuttosto con Berlusconi ed i suoi amici fascisti prima ed in ultima analisi con gli ha consentito di tornare al governo. Il paese che è stato consegnato a Monti è veramente un disastro e nonostante questo il politico italiano, di destra di centro e di sinistra, ha ancora il coraggio di parlare. A Roma imperversa la malavita (ricordate la campagna per la sicurezza del centro destra per le elezioni del 2008 ed i vari provvedimenti di stampo razzista in merito presi dal governo Berlusconi sotto la spinta dei fascisti della Lega ?) ed in un anno ci sono stati 12 agguati che hanno provocato 33 vittime. La sicurezza non si ottiene con provevdimenti restrittivi della propria libertà, ma prendendo provvedimenti che garantiscano lavoro e un tenore di vita decoroso. Ed invece nel nostro paese la disoccupazione imperversa soprattutto nei giovani dove ormai ha raggiunto il 30%. Ma la classe politica si chiude a riccio dentro i propri palazzi a difendere i privilegi conquistati nel tempo, privilegi che riguardano soprattutto le proprie retribuzioni, che ora sono state certificate come le più alte d'europa e del mondo se si considera la spesa procapite del cittadino italiano per mantenere il sistema politico italiano. Ma loro, i politici, hanno il coraggio di negare anche l'evidenza addirittura dichiarandosi i meno pagati del vecchio continente. Sono gli stessi politici che hanno protestato per il blizt della agenzia delle entrate a Cortina il 30 ed il 31 dicembre scorso. Un blitz che è stato definito come un accanimento fiscale da regime di polizia. Peccato che quel blitz sia servito a portare allo scoperto un buon numero di furbi del made in Italy, persone che dichiarano redditi talmente bassi da ritenere difficile che si possano mantenere anche un bicicletta e che invece girano su superSuv da 100 euro a pieno. Ecco questa è l'Italia .....

martedì 3 gennaio 2012

Se la buonanotte si vede dalla sera .... sara' buio pesto

Solitamente gli italiani stavano tranquilli fino alla befana prima di tornare alla dura realtà della vita di tutti i giorni fatta di bollette da pagare, mutui, lavoro, etc. etc. Il 2012 si presenta invece come era nelle aspettative dopo la manovra del governo Monti, ma i cittadini sembrano rendersene conto solo in questi primi tre giorni dell'anno in quanto, anche a causa del periodo delle natalizio durante il quale è avvenuto tutto, non avevamo percepito ciò che li aspettava. Il nuovo anno non ha aspettato che l'epifania si portasse via tutte le feste prima di presentarsi ma ha iniziato subito dal 1 gennaio e se, come si dice, il buongiorno si vede dal mattino, il 2012 sarà un anno buio e probabilmente pieno di tensioni sociali. Il bollettino di questi primi tre giorni sembra un vero e proprio bollettino di guerra per il cittadino medio italiano e non solo per la quantità di euro che dovrà sborsare in più rispetto allo scorso anno, ma anche per le ingiustizie sociali alle quali dovrà sottoporsi e che si sono manifestate subito in tutta la loro violenza. Siamo partiti alla grande il primo gennaio con carburanti ed autostrade che hanno voluto come sempre essere i primi della classe e presentarsi al nastro di partenza in grande forma. La benzina è diventata ormai un bene di lusso nel nostro paese è c'è già qualche disoccupato che abita nelle zone di confine che sta mettendo in peidi un commercio più che redditizio per sbarcare il lunario: si fa il pieno in svizzera o in austria o in francia e lo si rivende in Italia già scontato sui prezzi del nostro paese. La benzina ha raggiunto l'astronomica cifra di 1,8 euro al litro, un prezzo che non ha uguali in europa ed allora la domanda sorge spontanea: ma se ci dobbiamo adeguare all'europa per quanto riguarda le pensioni allungando in un colpo solo l'età pensionabile perchè con la stessa bacchetta magica non adeguiamo anche i prezzi della benzina diminuendoli di almeno 50 centesimi in un solo colpo ? Misteri dell'economia e della politica. Le autostrade seguono la stessa regola. Viaggiare in autostrada in Italia è ormai come percorrere qualsiasi strada statale un pò più larga del solito in quanto i tempi di percorrenza a causa di lavori interminabili o insufficienza di corsie sono confrontabili, ma i costi stanno diventando veramente insopportabili ed ingiustificabili considerato lo stato di manutenzione delle autostrade stesse. Affranti da questa prima stangati oggi i cittadini devono sorbirsi le proteste dei politici, tutti nessuno escluso, contro il documento della commissione che deve occuparsi di adeguare gli stipendi dei nostri parlamentari a quelli dei parlamentari europei. La commissione ha stabilito che un nostro parlamentare percepisce uno stipendio mensile di gran lunga superiore a quello di qualsiasi altro politico del vecchio continente, un risultato supportato anche da un'indagine condotta in Brasile che dimostra che un parlamentare italiano costa al cittadino italiano 24 euro al giorno, il costo più alto a livello planetario. Senza poi tenere conto del fatto che solo nel nostro paese i politici viaggiano gratis su aerei e treni, una pratica in uso ancora una volta solo nel bel paese. E loro, i politici, come reagiscono ? Negando tutto anzi affermando che i loro stipendi sono i più bassi d'europa. Ora se qualcuno prende una pistola e spara c'è forse da meravigliarsi ? No lo stupore è che qualcuno non lo abbia ancora fatto. Meno male che il governo Monti cerca di buttare acqua sul fuoco ..... ops scusate benzina. Monti ha annunciato che dalla prossima settimana inizieranno i colloqui con i sindacati per mettere a punto la riforma del mercato del lavoro, peccato che intenda, secondo la strategia del vecchio inquisito del consiglio, consultare le singole sigle sindacali singolarmente e non in maniera collegiale. Una strategia che indebolisce naturalmente il potere contrattuale del sindacato e naturalmente di tutta la categoria dei lavoratori e pensionati. Infine per concludere si deve assistere alla protesta sempre dei politici contro l'azione messa in atto dall'agenzia delle entrate il 31 dicembre a Cortina per scoprire eventuali evasori fra i vip che in quei giorni frequentavano la stazione sciistica. Una volta che si mette in atto un'azione contro i tanti evasori fiscali di questo paese ecco ancora la nostra classe politica che parla di stato di polizia, di clima insostenibile e di altre cavolate del genere. Insomma appare chiaro che il 2012 sarà davvero un anno di sangue per il ceto medio basso ed una volta tanto sono d'accordo con Grillo. La violenza è sempre condannabile ma la violenza non è solo quella fisica che persone disperate stanno mettendo in atto, la violenza, forse più subdola e pericolosa, è anche quella di coloro che creano le condizioni che portano il cittadino comune alla disperazione ed a mettere in atto forme di protesta violente contro persone fisiche. Il 2012 è inziato alla grande ma il bello deve ancora arrivare.