venerdì 29 luglio 2011

La guerra alla istituzioni condotta da una maggioranza sovversiva


La vera guerriglia ormai non è quella che si svolge quasi ogni notte in Val di Susa da parte delle popolazioni della valle contro quell'opera insulsa imposta da uno Stato che ha assunto le vesti di regime; la vera guerriglia è dentro le stesse istituzioni e si manfesta sotto diverse vesti.

In questa legislatura si è assistito a diversi scontri fra governo e presidente della repubblica ed ogni volta è stato detto che si trattava di uno scontro senza precedenti, ma quello in atto da una settimana è davvero il massimo che sia mai avvenuto in tutta la storia delle Repubblica. Un manipolo di ministri agendo contro la costituzione sulla quale ha solennemente giurato, ha aperto tre sedi di ministeri a Monza nel più assoluto silenzio del capo del governo che è stato addirittura esautorato del proprio potere. E' intervenuto il Presidente della Repubblica con una lettera dichiarando anticostituzionale e illegale la costituzioni di quelle sedi distaccate per le quali sarebbe stato obbligatorio almeno un passaggio parlamentare se non addirittura una modifica costituzionale. Il partito, la Lega Nord, che ha preso questa iniziativa ha risposto picche al Capo dello Stato che a questo punto che azione dovrebbe intraprendere per far rispettare la legalità ? Sicuramente dare mandato alla magistratura ed alle forse di polizia di chiudere quelle sedi di mettere sotto custodia l'intero palazzo. In questa vicenda il presidente del consiglio si e' limitato a consigliare i vari ministri ad attenersi a quanto esternato dal Presidente della Repubblica, palensado ancora una volta la propria incapacita' ed ormai la mancanza di titolarita' ad esercitare le funzioni di capo dell'esecutivo.

L'attacco sovversivo prosegue anche in parlamento dove, digerita la sconfitta alle amministrative, metabolizzata la sconfitta dei referendum, approvata la manovra finanziaria con la complicita' di Pd ed Idv che avevano inoltrato in cambio la richiesta delle dimissioni di Berlusconi ma che non hanno intrapreso nessuna iniziativa per ottenerle, la maggioranza torna ad occuparsi dei problemi giudiziari dell'indagato del consiglio approvando un piccolo emandamento distruggi processi. Sulla base di quell-emendamento in un dibattimento processuale si consente alla difesa di presentare un numero illimitato di testi a discarico senza che il giudice possa porre qualsiasi limite. Chiaramente una leggina che associata a quella del processo breve portera' alla paralisi definitiva del sistema giudiziario dove i processi non saranno piu' celebrati. Da una parte si allunga il processo consentendo alla difesa di citare testi ad oltranza, dall'altra non si consente ad un processo di andare avanti oltre un certo limite pena la decadenza, la matematica non e' un'opinione e per qualsiasi avvocato di primo pelo sara' un gioco da ragazzi portare all'interruzione di un qualsiasi processo. A parte il non trascurabile fatto che il primo beneficiario di questo assedio all'attivita' giudiziaria sara' proprio lui, Silvio Berlusconi, il primo risultato di questa manovra eversiva sar' la non celebrazione dei processi.

Come non inquadrare in una visione dello stato da sovvertire tutti gli scandali che stanno affiorando e nei quali sono coinvolti politici senza distinzione di appartenenza politica e ministri anche di una certa rilevanza. Il caso piu' grave e' sicuramente quello del ministro Romano indagato per mafia che nonostante le accuse gravissime non solo non si dimette ma nessuno muove un dito per costringerlo a dimettersi. E Tremonti ? Per un caso analogo il ministro Scajola e' stato costretto a dimettersi, Scajola non era a conoscenza di chi avesse provveduto a pagare il suo appartamento, per Tremonti non e' ben chiaro chi pagasse l'affitto. Un'affitto che ammontava a circa 8.000 euro mensili, ora mi chiedo con quale coraggio un ministro che si permette di abitare in un appartamento da 8.000 euro al mese viene a chiedere 10 euro di ticket a chi deve fare degli esami medici strumentali ? E' morale tutto questo considerato che si parla di questione morale ?

In mezzo a questo caos istituzionale politico ci si domanda il motivo per cui, anche dopo la manovra finanziaria di Tremonti, la borsa di Milano precipita ogni giorno e lo fa in maniera rovinosa piu' delle altre borse europee ... ma se qualcuno di voi fosse un investitore straniero e leggesse le notizie di cio' che accade in Italia verreste a riporre i vostri soldi in questo paese ormai governato da un regime teso alla salvaguardia di un singolo uomo ?

giovedì 28 luglio 2011

Storia di un comunista 60enne che incontra FacciaLibro (Facebook per gli evoluti)



Mi sono avvicinato alla politica intorno agli 1967-68 ed è stato subito amore a prima vista con il comunismo. Prima di tutto per un avversione genetica alla ideologia opposta, il fascismo conosciuto sia dai racconti dei miei nonni e di mio padre che avevano vissuto quei terribili anni, sia dal contatto con alcuni gruppuscoli di giovani appartenenti alla Giovane Italia. In secondo luogo grazie alla conoscenza di un ragazzo più evoluto di me politicamente, con il quale in seguito è nata un'amicizia solida che tutt'ora prosegue, e che mi ha iniziato alla conoscenza del comunismo e delle sue teorie attraverso i testi sacri. In terzo luogo grazie a quel grandioso movimento giovanile iniziato nel 68 e che mi ha trovato giovane universitario e quindi calato in un mondo che in quegli anni era pieno di speranza, di energia e di buoni propositi rivoluzionari. La mia carriera di elettore iniziò quindi nel 1970 alle elezioni regionale mettendo una bella croce sul simbolo del Partito Comunista Italiano, secondo partito in Italia e il più grande partito comunista europeo. Già quegli anni portarono alla nascita di diversi movimenti extraparlamentari e no come Lotta Continua e Potere Operaio (1969), come il PdUP nel 1974, ma questi gruppi non impedirono al Partito Comunista Italiano di raggiungere nel 1976 il suo massimo storico, fino ad arrivare al 1984 quando superò la Democrazia Cristiana alle europee. Il primo turbamento nella mia fede politica l'ho avuto quando nel 1978 Berlinguer propose il famoso compromesso storico che avrebbe dovuto portare DC e PCI al governo del paese, una strategia che non piaceva molto alla base ma che venne stroncata sul nascere dal rapimento e dall'uccisione di Aldo Moro. E così la fede comunista proseguì fino all'anno sciagurato: il 1991. Achille Occhetto dopo due anni di lavori scioglie il Partito Comunista Italiano e fonda il Partito Democratico della Sinistra cambiando anche il simbolo del partito dove una grossa quercia sovrasta la bandiera rossa con la falce ed il martello. In seguito a quello scioglimento una novantina di delegati non aderiscono alla nuova formazione e danno vita al Movimento per la Rifondazione Comunista, che successivamente inglobando Democrazia Proletaria ed altre formazioni minori dette vita al Partito della Rifondazione Comunista. Quella scelta scellerata di Occhetto è stato il primo evento che ha causato il frazionamento dei comunisti italiani. Dal 1991 in poi anche il mio voto si è spostato verso quel movimento che era nato dalle ceneri del PCI e che aveva mantenuto intatti simboli e ideologie mentre il PDS si avviava a diventare un partito inserito nel sistema di potere grazie anche ai successi elettorali nelle elezioni regionali e amministrative. La sensazione era che piuttosto che cambiare il sistema di governare e di fare politica gli amministratori del PCI e del PDS dopo ripercorressero le strade messe in atto da Democrazia Cristiana e Socialisti, un potere cioè basato sui favori e su tangenti più o meno mascherate. Nel 1998 nasce un'altra formazione politica, il Partito dei Comunisti Italiani, grazie ad una divisione di Rifondazione Comunista ed alla crisi del primo governo Prodi. Il nuovo partito si riappropria dei simboli comunisti ma la mia fede rimane ancorata a Bertinotti ed alla sua Rifondazione. E così si arriva al secondo governo Prodi dove entrano sia Rifondazione che PdCI ma anche personaggi che niente hanno a che vedere con il comunismo come Mastella. Il governo ha vita breve anche grazie all'azione suicida di Veltroni, D'Alema e Fassino che si preoccupano più che altro di dare vita nel bel mezzo di una legislatura già difficile, al baraccone del Partito Democratico dove infilano dentro di tutto e di più (Rutelli, Binetti su tutti). Il governo cade e le nuove elezioni segnano l'estromissione dal parlamento di qualsiasi esponente dei comunisti italiani e questo causa una divisione ed una frammentazione senza precedenti.

Il terzo governo Berlusconi è quanto di peggio il paese potesse avere dalla caduta del fascismo anche grazie ad un'opposizione che, a parte le sfuriate spesso folkloristiche di Di Pietro, è deficiente nella sua maggiore espressione: quella del Partito Democratico nipote di quel grande partito che è stato il Partito Comunista Italiano. Nell'area comunista c'è una tale frammentazione che appare impossibile per queste formazioni riuscire ad incidere in qualche modo in un futuro ribaltamento della maggioranza di centro destra. Nel frattempo i cittadini hanno iniziato una partecipazione più attiva alle vicende politiche del paese se non altro anche solo a livello informativo, un'informazione non più relegata alla stampa o alle televisioni (ormai tutte in mano a Berlusconi, La7 a parte, e quindi tutte molto deficitarie sul tema informazione) ma sempre più incentrata sulla rete e internet. Le notizie corrono veloci e possono essere verificate, confrontate, analizzate senza doversi affidare solo ai media istituzionali. I più volenterosi e più tecnologicamente evoluti passano ad essere attori attivi attraverso blog e in questi ultimi anni attraverso i social network, strumenti che consentono si mettere in rete le proprie idee, di fare le proprie proposte, di comunicare velocemente con chiunque in qualunque zona geografica si trovi, insomma uno strumento potente se utilizzato adeguatamente. Ecco che in questi ultimi tempi soprattutto su Facebook sono nati gruppi che hanno come obiettivo principale la riunificazione delle varie formazioni che nel loro simbolo e nel loro nome fanno riferimento al comunismo. Un progetto ambizioso e forse l'unico che potrebbe dare una speranza di cambiamento a questo paese ormai ridotto in fin di vita dalla politica ad personam di Berlusconi. Ma un progetto che parte con il piede sbagliato. Ormai su Facebook di questi gruppi se ne contano in numero quasi doppio al numero dei partiti stessi che si intendono riunificare. Ognuno ha le sue buone ragioni, ognuno ha i suoi buoni motivi per distinguersi dagli altri per rivendicare il proprio progetto migliore degli altri, molti in una specie di guerra aperta con gli altri per non parlare di alcuni gruppi nei quali la guerra è anche interna. La domanda è: non sarà questo il motivo per cui esistono ormai una miriade di formazioni politiche comuniste ? Come possiamo riunire tutte sotto un'unica bandiera se alla base noi stessi siamo divisi ? Il Partito Comunista Italiano è stato grande fino a che è stato unito ma se siamo divisi noi come si può chiedere l'unificazione e soprattutto a chi la chiediamo se un gruppo escludo un partito ed uno ne esclude un altro, ma soprattutto la domanda è: quale è la motivazione di questa parcellizzazione anche alla base ?.

Ora capisco che parlare di gruppi di Facebook può sembrare da fuori di testa soprattutto se poi l'obiettivo è la ricostituzione di un partito comunista unico, ma non dimentichiamo che Facebook, o la rete in generale, può essere uno strumento potente per comunicare velocemente, per discutere, per organizzare ma alla fine il vero lavoro si dovrà fare sul territorio. Non dimentichiamo poi che i referendum senza Facebook e la rete non avrebbero avuto il successo che hanno avuto ... quindi


PRIMA DI TUTTO UNIAMO LA BASE


martedì 26 luglio 2011

Domani giornata di protesta sul web contro la finanziaria ... inviamo migliaia di email ai deputati

Domani si svolgerà una protesta nata sul web ed in particolare su Facebook che ha lo scopo di inviare email di protesta contro la manovra finanziaria al presidente della camera, al Presidente della Repubblica ed a tutti i deputati. Benchè sia scettico su iniziative di questo genere rimane il fatto che, dopo il silenzio assoluto che è sceso in seguito alla approvazione della manovra economica che colpirà milioni di cittadini, qualche decina di migliaia di email potrebbero essere un primo segnale di mobilitazione. Il solo fatto di poter intasare quelle caselle di posta elettronica sarebbe un successo. Ecco le istruzioni da seguire per inviare le email, istruzioni che si trovano sulla pagina del gruppo Primo Sciopero On Line. Il testo della email può anche essere cambiato o integrato .. importante e' farne arrivare a decine di migliaia.




LETTERA AL PRESIDENTE DELLA CAMERA (richiede solo 5 minuti) all'indirizzo seguente

http://presidente.camera.i​t/ (cliccare scrivi al presidente)

Testo della lettera



Al Presidente della Camera dei Deputati
On. Gianfranco Fini

Il sottoscritto Mario Rossi, appartenente al gruppo di protesta “SCIOPERO ON LINE contro la manovra finanziaria” tramite l’evento sito nel social network Facebook all’indirizzo http://www.facebook.com/event.php?eid=124110334344056&view=wall
premesso che, alla data odierna, l’evento nella pagina ha ormai superato le 25.000 adesioni;
premesso che, alla data odierna, i contatti avvenuti tramite il passaparola sono stati oltre 200.000;
premesso che nei giorni scorsi sono state inviate alla posta elettronica di ciascun deputato le richieste del gruppo;
constatato che ai sensi dell’art. 50 della Costituzione tutti i cittadini possono rivolgere petizioni alle Camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità;
chiede
all’ On. Gianfranco Fini, in qualità di Presidente della Camera dei Deputati, che si avvalga dell’art. 33 comma 1 del Regolamento della Camera affinché possa comunicare all’Assemblea le necessità comuni di questa parte di cittadini che sono state evidenziate nella email che allego e che corrispondono comunque al malessere generale del popolo italiano.
Cordiali saluti
Mario Pingerna



Testo email inviata ai deputati


Alla cortese attenzione degli On. Deputati
Il sottoscritto facente parte del gruppo di "Sciopero On Line" che conta già più di 30.000adesioni e più di 200.000 contatti
a seguito della manovra finanziaria emanata da questo Parlamento
CHIEDE A GRAN VOCE
che il Parlamento debba legiferare, al più presto possibile, per il raggiungimento dei seguenti obiettivi
1) abolizione di tutti i privilegi dei parlamentari almeno in proporzione ai sacrifici richiesti in tutti questi anni alle famiglie italiane;
2) restituzione della preferenza ai cittadini per la scelta dei deputati e dei senatori;
3) disegni di legge costituzionale che riduca il numero di parlamentari;

cordiali saluti __________________________



INVIARE LA SEGUENTE EMAIL AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA E A TUTTI I DEPUTATI




PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA:
https://servizi.quirinale.​it/webmail/

ELENCO EMAIL DEI DEPUTATI


L'elenco si trova a questo indirizzo ...


Possibilmente le email dovranno essere inviate a tutti i deputati entro la giornata di mercoledì 27 Luglio 2011.
Ricordatevi che la maggior parte dei programmi di posta gestisce massimo 100 destinatari per cui occorre fare almeno 7 invii.

lunedì 25 luglio 2011

Federalismo o decentramento ... la Lega il peggio della seconda repubblica ormai alla fine


Silenzio assoluto in merito alla iniziativa ecersiva ed anticostituzionale della Lega che contro il parere dell'Indagato del Consiglio, ma ormai lui non ha voce in capitolo, contro quanto aveva dichiarato il Presidente della Repubblica, sabato scorso ha aperto una sede a Monza per tre Ministeri anzi quattro considerato che all'ultimo momento si è aggiunta la ministra più insulsa che ci sia, la Brambilla. Silenzio assoluto da parte delle istituzioni, silenzio assoluto da parte delle opposizioni e silenzio assoluto da parte della stessa base leghista che forse è quella che risulta la più raggirata da questa sceneggiata. Già perchè forse il popolo che si radona con in testa elmetti con le corna non ha capito che è proprio il grande ideale leghista ad essere stato tradito: il federalismo. Il decentramento di un ministero infatti cozza completamente con l'idea di federalismo che da anni prota avanti la lega. Il teorico Calderoli ha dichiarato che in questo modo lo Stato è più vicino al cittadino e all'imprenditore del Nord, ma come se fino a ieri volevate allontanare lo Stato dal settentrione ed ora improvvisamente, non contenti di Roma ladrona, intendete anche dare vita a Monza ladrona ? E così ora il cittadino dopo il comune, la provincia, la regione avrà anche il ministero, in una grande confusione istituzionale ma soprattutto contro i principi del federalismo per tanti anni sbandierati dalle camice verdi. Una mossa che pone la Lega probabilmente al primo posto nella speciale classifica del peggiore partito di questa seconda repubblica. Ma questa azione è il sintomo della grande confusione che regna nella maggioranza di centro destra, nel governo ma anche nelle opposizioni e nelle istituzioni tutte incapaci di reagire ad una mossa come quella messa in atto dalla Lega. La maggioranza ormai dopo la manovra di Tremonti, che come si è potuto vedere non è servita ad un tubo considerato gli andamenti della borsa (forse preparatori ad un latro salasso ? ), torna ai suoi antichi amori e quindi si prepara a discutere in parlamento il processo ... lungo .. Già considerato che quello breve non è andato in porto ora provano a regalarci, o meglio a regalare all'Indagato del Consiglio, il processo lungo in modo da far arrivare alla prescrizione tutti i suoi processi ... Ruby in primis. La Lega in questo caos istituzionale trasferisce le sue pagliacciate, fino ad ora confinate nei territori del Nord o nelle riunioni-pagliacciate di Pontida, lentamente sta trasferendo le sue sceneggiate anche a livello nazionale senza rendersi conto che un ministro dovrebbe prima di ogni cosa governare il paese e non solo chi lo ha votato. Purtroppo queste rappresentazioni da circo diventano pericolose e rischiano di mettere in pericolo le istituzioni soprattutto quando dei ministri si permettono di agire al di fuori della costituzione. L'opposizione è ormai incapace di prendere una qualsiasi iniziativa che esuli da cercare alleanze fuori da ogni logica per cercare di vincere le prossime elezioni. Nessuna proposta, nessun programma, nessuna progetto ma solo un continuo ammiccare a questo o a quello ma sempre nella direzione sbagliata .... al centro destra ... mai che si butti uno sguardo a sinistra. Le istituzioni, ed in questo caso il Presidente della Repubblica, tace forse a causa dell'intervento pesante durante la settimana in cui si metteva a punto la manovra e chi avrebbe dovuto farsene carico, il presidente del consiglio, era completamente latitante. Ma ora l'intervento sarebbe indispensabile per riportare ministri che hanno giurato sulla costituzione nell'ambito della costituzione stessa. A questo caso si aggiunge poi la nuova Tangentopoli che probabilmente sta segnando la fine non solo della legislatura ma anche della cos' detta Seconda Repubblica.

sabato 23 luglio 2011

La seconda Repubblica stretta fra tangentopoli 2, la casta ed un partito fuori legge


La storia di questi giorni dimostra quanto questo paese o meglio quanto la politica che governa il paese si trovi in uno stato disastroso, con un capo di governo che ormai ha perso totalmente il controllo della situazione, con un livello di corruzione che ha raggiunto livelli tali da mettere in pericolo le stesse istituzioni, con un partito di govermo, la Lega Nord, che ormai agisce in pieno terreno anticostituzionale con intenti palesemente sovversivi. Dopo tre anni nei quali la maggioranza di governo si è occupata esclusivamente dei problemi giudiziari del presidente del consiglio, nel giro di 10 giorni è stata costretta a varare una manovra che nei prossimi tre anni metterà in ginocchio il già debole ceto medio-basso, ma non avrebbe potuto fare diversamente non essendosi occupata della crisi economica negandola ad ogni occasione. La manovra quindi è stata frutto dell'improvvisazione e non ha fatto altro che aumentare le entrate senza occuparsi minimamente di mettere un freno alle spese, prime fra tutte quelle della politica. La casta però non si accontenta di mantenere i propri privilegi mentre sta mettendo in ginocchio il paese intero (anche l'opposizione ha le sue enormi responsabilità), ma non è nemmeno in grado di mettere un freno al dilagare della corruzione che sta dando vita ad una Tangentopoli 2. Ormai non passa giorno che un politico non venga inquisito o fatto oggetto di indagini da parte della magistratura ed il partito dei corrotti è completamente trasversale in quanto copre tutti i partiti presenti in parlamento, coinvolge ministri, sottosegretari e semplici parlamentari indipendentemente da ruolo e posizione. L'autorizzazione che la camera ha concesso per l'arresto del deputato Alfonso Papa è semplicemente un'eccezione rispetto alla regola che tutti i politici seguono rispettosamente: la casta non si tocca. Papa è stato vittima (si fa per dire) di una vera e propria ripicca della Lega verso Berlusconi, tanto per chiarire il livello di serietà con cui sono affrontati problemi di questo tipo. E la Tangentopoli 2 è sicuramente molto più grave e criminale della Tangentopoli 1 degli anni 90. Nel 1993 infatti i politici rubavano per portare soldi al partito oggi rubano per loro stessi a dimostrazione di quanto la caduta delle ideologie abba fatto cadere in basso il nostro paese e la classe politica che lo governa. Una volta si faceva politica perchè si credeva in un ideale e ci si impegnava per far prevalere o diffondere tale ideale, oggi si fa politica per mero interesse personale, come se si trattasse di una professione qualsiasi per di più altamente remunerativa. Ed in questo caos istituzionale c'è chi pensa bene di occupare spazi senza che nessuno alzi la voce. Oggi la Lega per mano del suo Porcellum Calderoli ha aperto tre sedi di ministeri a Monza ed uno ne ha aperto la ministra più insulsa della storia della Repubblica, la rossa Brambilla, sfidando tutti: la costituzione, il Presidente della Repubblica, Berlusconi, le opposizioni al completo. Per quale motivo lo Stato usa la repressione e la forza per far tacere dei cittadini che protestano pacificamente (i No-Tav in Val di Susa) mentre sopporta tranquillamente che dei ministri portino a compimento un vero e proprio colpo di stato operando un trasferimento di ministeri dalla capitale a Monza. Un'operazione di stampo sovversivo oltre che un'operazione che non fa altro che aumentare i costi della politica che rappresentano lo scandalo di questi giorni: mentre si chiedono sacrifici ai cittadini i politici non solo non rinunciano a nessuno dei loro privilegi ma addirittura si permettono spese assurde. In quseto caso l'intervento dell'esercito sarebbe stato più che giustificato per far rispettare la costituzione a coloro che hanno giurato sopra la carta costituzionale.

venerdì 22 luglio 2011

Alla Lega la lezione non è stata sufficiente ... ci farà fare un altro referendum


In Italia ormai i referendum sono all'ordine del giorno e non trascorrono due anni di seguito senza che se ne indica qualcuno. Le ragioni sono molteplici ma essenzialmente sono due le principali che inducono partiti od organizzazioni apolitiche a ricorrere all'istituto del referendum. Il primo motivo è relativo alla natura delle leggi che spesso il parlamento approva in merito a questioni di ordine sociale o che non hanno niente a che vedere con la politica. Due esempi per tutti riguardano il divorzio e l'aborto, ma ora all'orizzonte se ne profila un'altro che riguarda la libertà del cittadino di scegliere se sottoporsi a cure che lo mantengano in vita anche quando ormai la propria vita è terminata o senza nessuna speranza di sollevarsi da uno stato vegetativo. Sulla scorta del caso Eluana si è arrivati ad approvare un norma per il testamento biologico totalmente inutile in quanto lascia comunque l'ultima parola al medico e soprattutto fa divieto al paziente di rifiutare l'alimentazione quando questa non è altro che un modo per tenerlo in vita oltre natura. Non appena la legge sarà definitvamente approvata dal senato, scatterà il referendum e molto probabilmente quella legge liberticida sarà abrogata. Ma un secondo motivo dipende anche dalla mancanza di rispetto da parte della politica di quelli che sono gli esiti dei referendum, un cattivo costume per il quale il politico italiano si sente autorizzato dopo qualche tempo a non tenere conto di quanto il popolo ha già espresso. E' il caso dell'energia nucleare alla quale i cittadini avevano già detto no e sono stati costretti a ribadire quel no con il voto di giugno, è il caso del finanziamento pubblico dei partiti al quale i cittadini hanno già detto no ed è stato riproposto sotto altre forme (a proposito a quando un nuovo referendum ?) ed il caso della riforma costituzionale che il precedente governo Berlusconi aveva proposto alla fine del suo mandato e che è stata rispedita al mittente da un referendum. Ma ora il governo o meglio il ministro Calderoli ripropone quella riforma mascherando alcuno pericolosi articoli dietro il paravento dell'abbattimento dei costi della politica. Già una riforma costituzionale proposta da un ministro quale Calderoli, il famoso estensore dell'attuale legge elettorale definita da lui stessa una porcata, deve far drizzare le orecchie o dovrebbe essere rimandata al mittente senza nemmeno essere letta, ma Berlusconi ed il Pdl sono ormai ostaggio di questo pericoloso partito che è la Lega Nord. La riforma di Calderoli prevede sì l'abbattimento del numero di parlamentari, gli emolumenti legati alla presenza in parlamento, ma attenzione prevede anche quella sciagurata riforma che trasforma im Presidente del Consiglio in un vero e proprio dittatore democratico con superpoteri quale per esempio quello di sciogliere le camere. Vi immaginate Berlusconi dotato di questi superpoteri ? E poi perchè il Presidente del Consiglio, considerato che non è super partes, deve avere anche il potere di sciogliere le camere ? Per questo c'è già il Presidente della Repubblica che è una sufficiente garanzia democratica che in un paese come il nostro non è mai troppa. Ma quello che più conta è che questa riforma è già stata annullata da un referendum del 2006 e quindi perchè riproporla ancora ... ? E poi come si fa a far passare una riforma da un ministro per la semplificazione legislativa che per semplificare che fa ? Brucia i testi delle leggi ... ma via siamo seri che il procellum torni nel porcilaio insieme a tutti i suoi ominidi verdi.



mercoledì 20 luglio 2011

"Cazzo ma nessuno ha detto a Bossi che Alfano scherzava ?"

Appena il Presidente della Camera Fini annunciava il risultato del voto che autorizzava l'arresto del deputato del Pdl Alfonso Papa, l'Indagato del Consiglio, nel gelo assoluto sceso in aula, sbatteva un pugno sul tavolo e pronunciava questa fatidica frase "Cazzo. Nessuno ha avvisato Bossi che Angelino Alfano scherzava quando aveva dichiarato che avrebbe fatto del Pdl il partito degli onesti ?". Già perchè tutti hanno preso alla lettera le parole del neo segretario del Pdl, tutti tranne i parlamentari del Pdl stesso che alla prima occasione volevano dimostrare che quella era solo un battuta ironica. Come avrebbe potuto infatti il partito, il cui fondatore, monarca, capo assoluto nonchè presidente del consiglio è l'uomo più indagato della storia di Italia dai tempi dell'antica Roma, diventare improvvisamente il partito degli onesti ? Era chiaro che la dichiarazione di Alfano era solo una battuta ironica alla quale nessuno nel Pdl ha creduto ed anzi tutti si sono messi a ridere a quella dichiarazione così avventata. E così oggi l'Indagato era tranquillo, con la maggioranza che si ritrova alla camera anche se conquistata a suon di assegni da decine di migliaia di euro, il suo deputato Alfonso Papa l'avrebbe fatta in barba alla magistratura e con una bella pernacchia sarebbe uscito da Montecitorio immune e indenne come si confa a qualsiasi appartenente alla casta. E invece quel malandrino di Bossi e dei suoi omini verdi non avevano capito niente, hanno preso sul serio l'Alfano pensiero e compatti hanno votato a favore dell'arresto del deputato del Pdl. D'altra parte è comprensibile, il povero Umberto ormai ha visto ridotte al lumicino le proprie capacità di intendere e volere, un pò per la malattia che lo costringe ad andare in giro con un badante (eh si loro ce l'hanno duro e le badanti femmine si sono tutte rifiutate di svolgere questo ruolo per il senateur), un pò per i continui dispiaceri che gli da il Trota il quale dimostra di avere meno cervello di lui (sembrava impossibile ma è così), il povero Umbero ha ormai penso il senso dell'ironia e pensava che le parole di Alfano fossero un vero e proprio programma di partito. E così Bossi ha lanciato il suo ordine di scuderia, votare a favore dell'arresto di Papa. Berlusconi ieri lo aveva invitato a cena e pensava alle solite dichiarazioni da sborrone di Umberto e invece questa volta .... l'Umberto parlava seriamente, ma si sa a forza di gridare al lupo al lupo e poi dopo due minuti dire che il lupo non c'era, nessuno aveva creduto ai tuoni che aveva lanciato nei giorni scorsi. Insomma morale della favola l'ironia di Alfano sul partito degli onesti, l'ingenuità di Bossi che aveva pensato ad una dichiarazione seria di Angelino, Berlusconi che pensava alle dichiarazioni di Bossi come le solite sparate a salve .... hanno fatto sì che oggi la Camera ha votato a favore dell'arresto del deputato Alfonso Papa che ora, nonostante il suo intervento strappalacrime (ma le lacrime non sono scese a nessuno nemmeno ai suoi compagni di banco), dovrà recarsi dietro le sbarre ma state certi che vi resterà poco. Il bello di tutta questa faccenda è che nello stesso momentp al Senato si votava l'autorizzazione agli arresti domiciliari per un senatore del Pd, Alberto Tedesco, e questo veniva salvato proprio da coloro, la Lega, che alla Camera avevano affossato il deputato del Pdl. Ma in questo caso Bossi è stato di una coerenza esemplare. Al Senato si trattava di un senatore dell'opposizione ed allora si trattava di preservare la casta e quindi .... voto contrario all'autorizzazione all'arresto. Ora tutti gli analisti politici che si scervellano ad analizzare il voto di camera e senato, entrambi segreti, per capire chi ha tradito e come. Ma è semplice è tutta colpa di Angelino Alfano e dell'ingenuità di Bossi .... siamo o non siamo in Italialand come dice Crozza ?

lunedì 18 luglio 2011

Ma quale speculazione il problema è il sistema Italia: manovra, Berlusconi, governo e opposizione, Presidente della Repubblica, il popolo italiano

Oggi tutti in attesa della risposta dei mercati finanziari alla manovra di Tremonti e la risposta è arrivata: BOCCIATA. Ed ora tutti a sparare sulla speculazione che si sarebbe scagliata contro l'Italia, ma se analizziamo tutto il sistema italia di questi ultimi tre anni, altro che speculazione dobbiamo renderci conto che il nostro paese è un paese che non da nessun affidamento a chicchessia.
La manovra. Come si poteva pensare che qualcuno ponesse una qualsiasi fiducia su una manovra che non ha fatto altro che prelevare soldi ai ceti medi bassi, salvaguardare i ceti più ricchi e la così detta casta dei politici, ma soprattutto non contiene nessun provvedimento che tenda a contenere le spese. E' questo il problema principale di questa manovra, si tenta di risolvere una deficit aumentando le entrate ma senza diminuire le uscite ed in qualsiasi situazione del genere è noto che aumentando le entrate le uscite non potranno che aumentare se non si prevede qualche meccanismo che frena le stesse uscite.
Berlusconi. Il presidente del consiglio è un problema non da poco per questo paese quando si parla di credibilità internazionale. Nel paese può anche avere la maggioranza dei cittadini che lo appoggiano (anche se questo assunto è una falsità perchè il maggior partito in Italia è quello dello astensionisti), ma quando si parla di stabilità economica e finanziaria soprattutto in una società globale, è necessria anche una discreta credibilità internazionale affinchè gli operatori abbiano fiducia nel nostro paese. Ma quale credibilità può avere l'unico capo di governo al mondo che è indagato in quattro processi contemporaneamente dopo averne subite a decine ed essersi salvato o per prescrizione dei termini o per qualche legge ad hoc emanata dallo stesso personaggio ? Quale credibilità può avere un capo di governo che blocca l'arresto di una prostituta minorenne facendo credere prima alla questura poi al parlamento che lui riteneva quella ragazza la nipote di Mubarak ? Ma si pensa davvero che un investitore estero venga a buttare i suoi soldi in un paese governato da un puttaniere che assegna posti strategi di governo a delle puttanelle da strapazzo ?
Governo e opposizione. Naturalmente Berlusconi non è l'unico problema del paese ma anche la maggioranza che lo sostiene costituita da due formazioni politiche (chiamarli partiti è un'offesa alla politica seria) una, il Pdl, gestita come una monarchia dal suo Re, Silvio Berlsuconi, l'altra, la Lega, guidata da un politico ormai non più in grado di pensare nemmeno a se stesso a causa di una malattia e che perde tempo in manifestazioni da circo come le riunioni di Pontida. Un partito che cambia le carte ogni giorno, inaffidabile, razzista, xenofobo, che tenta di portare in Italia un nuovo razzismo e soprattutto un nuovo fascismo fuori dal tempo e dalla storia. Un partito che oggi torna alla carica con una riforma costituzionale già bocciata dal paese tre anni fa con un referendum che contiene si il dimezzamento dei parlamentari ma anche un capo del governo con superpoteri che potrebbe anche sciogliere le camere. Gli investitori hanno colto questa proposta lanciata oggi e le reazioni del mercato si sono viste subito. L'opposizione non sta certo meglio ed in occasione della manovra ha rimediato un'ulteriore meschina figura prima appoggiando l'approvazione rapida della manovra al Senato ed alla Camera, poi chiedendo le dimissioni del governo e ricevendo una sonora pernacchia in faccia.
Presidente della Repubblica. Purtroppo anche Napolitano ha avuto la sua parte nel rendere poco affidabile questo paese. Nei giorni scorsi si è sostituito al Presidente del Consiglio prendendo in mano l'iniziativa per consentire l'approvazione della manovra, ma in cambio di questa iniziativa non ha chiesto quello che sarebbe stata una logica consequenza della latitanza di Berlusconi: le sue dimissioni. Napolitano ha consentito che fosse approvata una manovra che colpisce a fondo i cittadini, ha commissariato Berlusconi ma avrebbe dovuto pretendere le sue dimissioni per manifesta incapacità.
Popolo italiano. Ma alla fine il vero responsabile di questa situazione al limite della bancarotta è il popolo italiano che tutto sopporta e tutto si fa passare sopra. In una situazione del genere la vera svolta sarebbe stata quella di scendere in piazza come è stato fatto in altri paese per costringere la politica quanto meno ha contribuire di propria tasca a risanare i conti pubblici. Senza pensare a quanto tutti i cittadini di questo paese hanno sopportato per le continue malefatte del presidente del consiglio. Oggi se ci troviamo in questa situazione la responsabilità è anche del popolo che sopporta supinamente un governo che per mesi ci ha detto che la crisi era superato e che i nostri conti erano in ordine, salvo poi in sette giorni scoprire che non siamo in rosso ma ormai siamo a secco e sempre il popolo sopporta che gli siano tolti gli ultimi spiccioli dalle tasche con l'unico risultato di farsi impoverire ma non certo di risolvere il problema.
Ed in questa situazione chi sarebbe quello sconsiderato che viene ad investire nel nostro paese ?


domenica 17 luglio 2011

Il bluff dei codici e dei ticket


Una delle misure più incivili che questo governo, ma anche governi precedenti, ha messo in atto per risanare i conti pubblici è quella del ticket sulle prescrizioni mediche ed in particolare sulle prestazioni del pronto soccorso da codice bianco. Fra l'altro quest'ultima è materia delle Regioni per cui si sta creando una confusione incredibile perchè alcube regioni già la attuavano, altre la attueranno già da oggi ed altre ancora hanno già dichiarato che non metteranno in atto un prelievo vergognoso come questo. Il problema risiede in un errore di fondo del modello di sviluppo capitalistico, un modello che ormai scricchiola da ogni parte e che, prima o poi, è destinato a crollare definitivamente sotto i colpi di quelle classi medio basse chiamate sempre a sostenere il peso della spesa pubblica. L'errore sta nel considerare certi servizi come una spesa piuttosto come un investimento (vedi l'istruzione) e di considerare altri servizi (vedi la sanità) un vero e proprio business piuttosto che un servizio da garantire comunque al cittadino. Figlio di questo modo di interpretare la sanità è anche il famigerato sistema dei codici per il paziente che si rivolge al pronto soccorso. Un sistema utile per stabilire la coda di priorità dei paziente in base alla gravità del problema, ma poi preso come riferimento anche per far pagare il ricorso al pronto soccorso a queli paziente che "non avrebbero motivo di rivolgersi al pronto soccorso", recita il manuale dle triage relativamente al codice bianco. Ma perchè i cittadini-pazienti negli anni si sono rivolti sempre più spesso al pronto soccorso ? Le ragioni, a parte i casi tradizionali come traumi o incidenti che rappresentavano gli interventi classici del pronto soccorso, sono diverse e tutte ascrivibili ad un'assistenza sanitaria sempre più carente e sempre meno intesa come servizio a cui il cittadino ha sacrosanto diritto. Intanto iniziamo col dire che la figura del medico di famiglia come era inteso una volta non esiste piu'. Il medico cioè che veniva a casa ti visitava e soprattutto aveva un'alta professionalità per cui era in grado primo di fare una diagnosi anche senza ricorrere ad esami strumentali come invece sono abituati a fare i medici di oggi, secondo la sua competenza era tale da effettuare piccoli interventi come mettere due punti o estrarre una zecca che per caso ti si era conficcata nella pelle. Oggi questa figura è scomparsa sia come disponibilità sia come competenza. Se hai la febbre a 40 e chiami il medico, questi effettua la visita telefonicamente e nella migliore delle ipotesi di assegna la terapia salvo poi dover andare nel suo ambulatorio a prendere la famigerata ricetta. Se vai in ambulatorio per un qualsiasi problema come minimo di viene prescritta una serie di esami per i quali poi dovrai prendere appuntamenti che potranno andare in un arco di tempo dai tre ai sei mesi. Quale è l'ancora di salvataggio allora ? Il pronto soccorso. Se vai in pronto soccorso è vero che devi portarti sacco a pelo e derrate alimentari per bivaccare anche per 12 ore, ma alla fine qualcuno ti visita, se hai bisogno di un esame te lo fanno subito e non sei costretto a stare per sei mesi con il tuo mal di schiena, od il tuo dolore al ginocchio per fare una radiografia o una tac che magari alla fine non serve nemmeno a niente. Sta tutto qui il problema del pronto soccorso: in una cattiva organizzazione del sistema sanitario, in una preparazione approssimativa dei medici di famiglia e in un eccessivo ricorso agli esami strumentali da parte degli stessi sia per aumentare il fatturato del sistema sanità sia per incapacità di effettuare una precisa diagnosi. Ora scaricare tutte queste inefficienze e questa interpretazione mistificatoria del sistema sanità sul cittadino è veramente vergognoso ma perfettamente in linea con il sistema capitalistico che non guarda certo all'individuo in quanto tale ma esclusivamente al capitale ed al profitto. Un sistema arrogante che si permette di stabilire che un cittadino non avrebbe motivo di rivolgersi al pronto soccorso senza pero' stabilire a chi dovrebbe rivolgersi per un problema che, forse per un pronto soccorso e' banale, ma per un semplice paziente puo' risultare grave. Il sistema dei codici e dei ticket avra' come unico risultato di impoverire il ceto medio basso in quanto per la salute credo che nessuno si disposto a fare rinunce solo per dover esborsare 25 euro. Rimane sempre il fatto che essendo questo ticket esigibile a seconda della regione in cui ci si trova .... si crea una disuguaglianza di trattamento iniqua fra regione e regione secondo la logica federalista della Lega Nord.

venerdì 15 luglio 2011

Unica salvezza una bella rivoluzione prima che la nave affondi


Dopo l'approvazione della manovra anche alla Camera appare evidente che per il ceto medio basso di questo paese non c'è più speranza: la politica italiana tutta, maggioranza opposizione governo Presidente della Repubblica, è contro il cittadino medio italiano. La manovra non tocca le classi privilegiate, non tocca il ceto alto e soprattutto non tocca la politica in nessun modo. E' scandaloso che in un momento in cui si chiedono enormi sacrifici alle famiglie con ticket sanitari, con tagli agli sgrafi fiscali, con il blocco delle rivalutazione delle pensioni, non si pensi minimamente a effettuare qualche taglio alla politica ed ai suoi costi spropositati e soprattutto non si tagli qualche spesa come per esempio quelle relative alle guerre nelle quali il nostro paese è impegnato da anni. Ed in questo gioco al massacro l'opposizione non si è tirata indietro ed invece, di pretendere che almeno in alcune parti la manovra fosse modificata, come per esempio la pressione esercitata su pensionati e lavoratori dipendenti, si è limitata a consentire l'approvazione in tempi record per poi chiedere le dimissioni del presidente del consiglio. Un modo come un altro per farsi prendere in giro in quanto la manovra stessa è stata approvata con un voto di fiducia e quindi sarebbe un controsenso che il governo si dimettesse dopo aver ottenuto la fiducia dal parlamento. A supporto poi di questa tesi è stato introdotto un articolo che blocca i rimborsi elettorali ai partiti se la legislatura terminasse in anticipo, un altro pugno in faccia al cittadino che invece già da lunedì dovrà pagare ticket salati per esami e prestazioni sanitarie. L'unico che potrebbe costringere Berlusconi a dimettersi sarebbe il Presidente della Repubblica che in questi giorni ha fatto le veci di un presidente del consiglio latitante ed in grave difficoltà in quanto incapace di spiegare al paese come mai quella crisi da sempre negata e da sempre dichiarata ormai superata è scoppiata così all'improvviso nel giro di 10 giorni tanto da richiedere interventi urgenti per circa 70 miliardi. Ma anche Giorgio Napolitano ha già detto che la coesione dimostrata in questo frangente fra maggioranza ed opposizione dovrebbe essere perseguita anche per altri problemi da affrontare in futuro. Insomma nemmeno lui costringerà un governo, ma soprattutto un Capo del governo, ad andare a casa per manifesta incapacità a governare. La manovra economica non sarebbe l'unico motivo per chiedere a gran voce le dimissioni di questo esecutivo, c'è anche la questione delle continue richieste, da parte della magistratura, a procedere contro vari rappresentanti della maggioranza: Papa e il ministro Romano su tutti. Per il primo c'e' una richiesta di arresto per il secondo la richiesta di procedere per concorso in associazione mafiosa. In queste condizioni siamo sicuri che la metafora usata da Tremonti ieri e che paragonava il paese al Titanic sia davvero una metafora ? Cosi' come il Titanic era stato dichiarato inaffondabile, oggi Berlusconi e i ministri tutti dichiarano che il paese grazie a questa manovra si salvera' (anche se qualche mese fa le stesse dichiarazioni riportavano che non ci sarebbe stato bisogno di nessuna manovra lacrime e sangue come quella attuale), ma il Titanic e' poi affondato e che accadra' al paese ? Attenzione pero' e' vero che se affonda la nave si affonda tutti, ma quelli che stanno in basso, la terza classe del transatlantico ... il ceto medio basso nel paese, saranno quelli che sicuramente non avranno possibilit' di salvezza. C'e' un solo modo per tentare una via d'uscita: una vera e propria rivoluzione nella quale togliere ai ricchi per finalmente salvare tutto il paese e non solo chi gia' gode di posizioni privilegiate. Questa manovra scatenera' tensioni sociale di non poco conto ... forse non ora ... ma quando si inizieranno a vedere i primi effetti dei salassi effettuati a danno dei cittadini meno facoltosi .... tutto potrebbe accadere.

giovedì 14 luglio 2011

Quando la lotta si fa dura ... i vigliacchi si nascondono


In questi giorni sembra che l'Italia sia diventata una repubblica presidenzialista alla francese o sul modello statunitense come d'altra parte il precedente governo Berlusconi aveva provato a fare ma che un referendum popolare aveva respinto al mittente. In un momento così critico, anche se si tratta di una criticità creata ad arte, nel quale da una settimana si sta parlando e mettendo a punto una manovra lacrime e sangue, l'unico assente è il presidente del consiglio e le sue veci sono state prese dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Certo è innegabile che se l'appello all'unità nazionale ed al senso di responsabilità di tutto il parlamento fosse stato fatto da Silvio Berlusconi piuttosto che da Giorgio Napolitano, il significato sarebbe stato molto diverso e si sarebbe trattato di un appello fuori luogo considerate le continue offese rivolte dal presidente del consiglio a tutte le opposizioni non solo in questa legislatura ma anche nel suo precedente governo. Sarebbe stato difficile per lui chiedere collaborazione a coloro che di volta in volta ha chiamato coglioni, senza cervello, e via dicendo ed allora ha scelto la strada del silenzio. Le ultime parole che ha pronunciato sono state di sfiducia verso il ministro Tremonti che ha messo a punto la manovra fornendo il pretesto ai mercati finanziari di sfiduciare l'Italia e causare quel clamoroso crollo in borsa di venerdì 8 e lunedì 11 luglio, un crollo che ha costretto fra l'altro a modificare la manovra portandola da 43 a ben 70 miliardi. Questo è quanto ci è costato il comportamento irresponsabile di Berlusconi e di tutto il governo. Fino a che in questi tre anni si è trattato di occuparsi dei problemi personali dell'indagato del consiglio si assisteva ogni giorno alle dichiarazioni di Berlusconi stesso, a quelle dei suoi ministri tutti impegnati a difendere il loro padre/padrone dalla giustizia che si accaniva contro di lui. Nel frattempo in questi tre anni i conti pubblici sono andati sempre peggiorando ed anche lo slogan del "non abbiamo messo le mani in tasca agli italiani" è caduto miseramente con la manovra in corso di approvazione al parlamento ... e le mani saranno messe in tasca così pesantemente da sfondarle paurosamente. Ma ora che non si può più negare la politica fallimentare del governo di centro destra, il cavaliere ha perso la sua spavalderia ed è scomparso dalla scena lasciando il lavoro sporco al povero Tremonti. Ora non si può più fare bello con le falsità di questi tre anni, ora non può più dire che il governo ha mantenuto i conti in ordine, sono talmente in disordine che nel giro di 5 giorni di è passati da una manovra di 43 miliardi di euro ad una di ben 70 miliardi di euro. Le opposizioni hanno ceduto al ricatto anche sotto la pressione del Presidente della Repubblica ma spero abbiano avuto sufficiente garanzie dallo stesso Giorgio Napolitano che una volta approvata la manovra Silvio Berlusconi vada a rassegnare le dimissioni in quanto non solo si è dimostrato incapace di evitare il tracollo economico finanziario del paese, ma nel momento del bisogno è scomparso dalla scena e quindi sarà incapace anche di gestire il dopo manovra. Un dopo manovra che si rivelerà denso di scontri sociali nel paese considerato che a pagare sono sempre gli stessi, con qualche rara eccezione per i pensionati d'oro, mentre ne sono rimasti esclusi i soliti privilegiati: politici in primis e grandi imprenditori subito dopo. Le opposizioni dovranno meditare a lungo considerato che sono state scavalcate anche dal presidente di confindustria che ha sottolineato come la casta non sia stata toccata e non è certo sufficiente che nel dibattito abbiano dichiarato la loro contrarietà, le parole ormai non contano più niente, avrebbero dovuto pretendere che nel calderone dei tartassati finisse sia la politica in toto e i costi per le guerre che andiamo a fare in giro per il mondo. Ma di questo si parlerà a manovra approvata defitivamente.




mercoledì 13 luglio 2011

Da oggi i morti non hanno più diritto ad alimentazione ed idratazione


Il parlamento non ha mai rasentato livelli di ridicolo come in questa legislatura costretto da una maggioranza lontana dal tempo e dalle necessità reali del nostro paese, non solo per i problemi più gravi come la crisi economica, a legiferare su argomenti delicati in modo approssimativo e offensivo al comune senso del pudore. Si pensava che il massimo del ridicolo si fosse toccato con il conflitto di attribuzione per il processo Ruby, quando la camera di fatto ha votato una richiesta attraverso la quale si attestava che Berlusconi, quando fece la famosa telefonata alla questura di Milano, pensava che Ruby fosse la nipote di Mubarak. Ora che lo pensasse Berlusconi benchè presidente del consiglio, sarebbe stato un problema esclusivamente suo, ma farlo credere a tutta la camera è un'offesa all'intelligenza degli italiani che hanno consentito a quei parlamentari di occupare quelle poltrone, al Capo dello Stato ed a tutte le istituzioni. Oggi quel senso del ridicolo è stato ampiamente superato. Alla Camera era in discussione la legge sul biotestamento, quella legge che dovrebbe consentire ad ogni cittadino di indicare se desideri o meno essere sottoposto a trattamenti che lo mantengano in uno stato vegetativo. Uno degli oggetti del contendere è il problema dell'alimentazione e della idratazione che non sono assimilati a dei trattamenti per coloro che vogliono negare all'individuo il diritto di morire mentre per chi difende la libertà sia alla vita che alla morte, sono assimilati a trattamenti qualsiasi. Ma a parte questa distinzione fondamentale oggi la camera ha sancito nella legge un principio di una assuridità unica. La legge prevede che il paziente possa dichiarare esplicitamente quali trattamenti ricevere, ma non escludere quelli a cui non desidera essere sottoposto. Già questo appare un assurdo in quanto io non posso indicare un trattamento che non desidero ricevere e quindi già con questo articolo si vanifica lo scopo della legge. L'assurdità totale però si raggiunge quando si parla di alimentazione e idratazione in quanto la legge prevede che debbono essere mantenute fino al termine della vita ad eccezione del caso in cui le medesime (alimentazione e idratazione) risultino non più efficaci nel fornire al paziente i fattori nutrizionali alle funzioni fisiologiche essenziali del corpo. Ora quando alimentazione e idratazione non forniscono più i fattori nutrizionali alle funzioni fisiologiche essenziali del corpo ? In un caso specifico .... quando il corpo è morto. Quindi in questa legge si stabilisce che quando si è morti si può sospendere alimentazione ed idratazione .... mancava nel nostro ordinamento una legge simile. Insomma quella che doveva essere una serie di norme per garantire ad ogni paziente il diritto di morire senza che fosse mantenuto im vita contro le proprie volonta, diventa di fatto una legge che toglie anche il diritto alla morte dopo che il diritto alla vita ci è tolto da una società capitalista ormai al collasso. Ciliegina sulla torta di tutto il provvedimento è l'articolo finale che sancisce la possibilità del medico di non tenere conto delle disposizioni del paziente, come dire ... tu puoi scrivere quello che vuoi ma poi alla fine è il medico che decide per te. I referendum non hanno insegnato niente a questa classe politica e per questo tema se ne profila un altro prima ancora che la legge sia definitivamente approvata.

lunedì 11 luglio 2011

Cretini, responsabili, maggioranza ed opposizione preparano la grande trappola


Quando i problemi sono seri tutta l'inadeguatezza di questo governo e dell'indagato del consiglio viene alla luce. Berlusconi non parla ora che dovrebbe parlare e magari rassicurare i mercati finanziari che in due sedute hanno dato un notevole colpo alla borsa italiana, di circa un bel 8%, bruciando denaro soprattutto dei piccoli risparmiatori. Ma che cosa dovrebbe dire Berlusconi preoccupato come è dei suoi guai giudiziari e degli oltre 500 milioni di euro che la sua azienda dovrà sborsare ? Dovrebbe essere preoccupato del paese e del rischio fallimento ? No di certo è più preoccupato del Milan e di come potrà affrontare la prossima campagna acquisti piuttosto che delle sorti dell'Italia. E abituato come è a sparare a zero sui propri avversari e su tutti coloro che hanno idee leggermente diverse dalle sue, sabato ha sparato a zero sul ministro Tremonti ed oggi si sono visti i risultati. La debolezza del governo, i guai giudiziari di Berlusconi e ora anche quelli del ministro Tremonti hanno causato un crollo senza precedenti mettendo a rischio il paese intero. Purtroppo l'inadeguatezza à esplosa proprio nel momento peggiore e così mentre l'europa chiede un pareggio di bilancio per il 2014 come risponde il governo ? Con una manovra lacrime e sangue ma nel 2013 e 2014 dopo le elezioni, con un prendersi in giro a vicenda (Tremonti contro Brunetta, Brunetta deficiente, Berlusconi contro Tremonti), e soprattutto con una serie di vicende che fanno che diminuire la fiducia nelnostro governo e nel paese. Un ministro che per sposarsi deve è costretto a dare false notizie sul luogo della cerimonia (sempre Brunetta), un altro che fregandosene della costituzione e del parere della maggioranza annuncia lo spostamento di tre ministeri dalla capitale a Monza (Calderoli), ancora un ministro della repubblica italiana che ad una festa mentre si canta l'inno alza il dito medio (Bossi), un presidente del consiglio che viene giudicato come corruttore in due processi, Mills e Mondadori, e continua a governare imperterrito mostrando però di pensare ai propri interessi, un partito di maggioranza che fa resistenza a negare l'autorizzazione a procedere per due suoi parlamentari pesantemente indagati. Il tutto sotto lo sguardo assente del Presidente della Repubblica che dovrebbe gridare "Altolà fermi tutti il nostro paese non può essere governato da un pluricondannato per corruzione". Ed invece si sta preparando la grande trappola per il popolo italiano. In nome della crisi finanziaria e del fallimento dello stato, Berlusconi stesso fa appello alle opposizioni, che cedono senza fare resistenza. Questo sarebbe stato il momento clou per un'opposizione seria che avrebbe dovuto dire: vuoi la collaborazione ? Benissimo am con almeno tre condizioni: 1. cambiare la manovra per non far pagare a pensionati (blocco dell'adeguamento fino al 2014), lavoratori dipendenti (blocco stipendi fino al 2014) e piccoli risparmiatori (aumento del 400% dell'imposta di bollo sui Bot); 2. taglio dei costi della politica di almeno il 50%; 3. dimissioni di Berlusconi dopo l'approvazione della manovra. Ed invece da Di Pietro, al Pd, a Casini tutti pronti a calare le braghe, non le loro ma quelle dei cittadini italiani, in nome di una presunta solidarietà per salvare lo stato ... o le loro poltrone. Ormai il popolo è abbandonato a se stesso ed allora non ci si meravigli se poi il popolo prevaricato reagisce con violenza come in Val di Susa.




sabato 9 luglio 2011

Alla corte dei cretini

Queste ultime settimane hanno messo in chiaro, anche per i più ottusi, come l'Italia sia in balia di una governo guidato da una specie di monarca attorniato da una corte di uomini fantoccio, con al più un paio di eccezioni, che in un momento di difficoltà sono capaci solo di scontrarsi l'uno contro l'altro o semplicemente di lusingare il loro re. Sinceramente non si capisce esattamente a che gioco stiano giocando oppure se non si tratti di un gioco ma semplicemente di uomini incapaci di assolvere un compito così gravoso come governare un paese. Fino ad oggi, in questi tre anni di governo, si sono semplicemente cimentati in provvedimenti marginali se pur con consequenze disastrose per il paese, vedi gli interventi della Gelmini nel settore dell'istruzione, oppure in una sequela di leggi e leggine per salvare il proprio re dai processi in cui è coinvolto in virtù del suo stile di vita e di imprenditore sempre ai margine della legalità. Ma oggi che il governo è chiamato ad intervenire per contrastare la grave situazione causata dalla crisi economica, che non è stata fino ad oggi affrontata in maniera efficace, vengono alla luce tutte le inadeguatezze degli uomini del monarca e soprattutto il loro basso profilo sia come governanti che come uomini. D'altra parte un uomo come l'Indagato del Consiglio, abituato a gestire le proprie imprese come un vero e proprio dittatore, incapace di confrontarsi in maniera democratica con eventuali oppositori, non poteva che circondarsi di uomini senza "palle" con una o due eccezioni. Che il governo in questi tre anni abbia perso tempo è ineccepibile altrimenti non sarebbe stato necessario il richiamo dell'Unione Europea per metter a punto una manovra che consenta di evitare il disastro greco. Un governo capace avrebbe dovuto rendersi conto e non aspettare l'ultimo momento per intervenire, e forse Tremonti era a conoscenza di questa situazione ma o è stato costretto a non fare niente fino ad oggi, oppure non si è reso conto della situazione economica. In entrambi i casi anche lui ssiamo autorizzati a dargli del cretino come lui ha fatto con Brunetta. Già Brunetta il ministro cretino per antonomasia. Tremonti ha scoperto l'acqua calda con quel fuori onda durante la conferenza stampa sulla manovra. Una manovra di 45 miliardi di euro circa nella quale l'incidenza degli interventi nella pubblica amministrazione è del 0,47%, quasi una nullità ma per spiegare la quale il nanoministro si è esercitato in elucubrazioni la cui incidenza è più insignificante della sua altezza. Ma non si è risparmiato nello sparare cazzate, come quando ha detto che il potere d'acquisto degli stipendi dei dipendenti pubblici sarebbe rimasto invariato in questi tre anni: un candidato al premio nobel dovrebbe spiegare come fa un potere di acquisto di uno stipendio a rimanere invariato quando lo stesso stipendio è bloccato. La deficienza di questo ministro si è poi manifestata in tutta la sua magnificenza il giorno dopo quando ha addirittura organizzato una conferenza stampa per spiegare di non aver capito come mai Tremonti gli avesse chiesto scusa dopo che il video in cui si mostrava il ministro dell'economia che gli affibbiava epiteti non certo elogiativi. Anche il comportamento di Tremonti non è certo quello di un ministro della levatura come dovrebbe avere un personaggio del genere. Durante una conferenza stampa sulla manovra mentre il collega Brunetta si esercita nel suo sproloquio, lui con la sua erre moscia lo definisce prima scemo, poi cretino, poi incompetente insomma non certo un bello spettacolo per un paese che sta con l'acqua alla gola. Ma i due non sono gli unici protagonisti di questo spettacolo che da bambini dell'asilo. Che dire di Sacconi che interpellato da Tremonti, sempre durante la conferenza stampa sulla manovra, che chiede conforto al collega sull'imbecillità di Brunetta, risponde candidamente che non stava ascoltando. Ma la lista si allunga con un altro deficiente alla corte di Berlusconi: il neo segretario del Pdl Angiolino Alfano. Forse Alfano non si rende conto che il sue declassamento per investitura diretta, tipico istituto da monarchia, alla segreteria di un partito che si autodistruggerà quando il re uscirà dalla scena, è un declassamento dovuto alla sua inettitudine da ministro della giustizia che viene subito confermata anche nelle vesti di segretario di partito. Si perchè mentre Berlusconi dichiara che il candidato premier del centro destra nel 2013 sarà proprio lui, Alfano, il buon Angiolino quasi in contemporanea nel suo primo discorso ufficiale dichiara che il centro destra nel 2013 avrà ancora bisogno della premiership di Berlusconi. Paura ehhhh !!!!! In questa corsa al primato del miglior cretino o deficiente della corte, tutti gli altri ministri sono praticamente assenti non hanno nemmeno titolo per partecipare a questa sorte di incoronazione. La Russa ha il suo bel da fare perchè la Lega sta cercando di sottrargli il giocattolino delle varie missioni di guerra e quindi non avà più il suo risiko da gestire. I ministri leghisti che dopo averne sparate tante, dai ministeri a milano alla fine della guerra alla manovra che non avrebbero dovuto votare, ora sono in fase di stallo per pensare ad una nuova cazzata stratosferica. Tutti gli altri silenzio tombale non hanno nemmeno la capacità di emergere in questo gioco al massacro. Per ultimo poi c'è il capo, Silvio Berlusconi, che di volta in volta sconfessa tutta la sua corte quando qualcuno si prende l'iniziativa di pensare con la propria testa, evento nmolto raro, ed in questi giorni tocca a Tremonti al quale vengono addossate tutte le colpe relative ai vari codicilli presenti nella manovra che avrebbero dovuto portare qualche piccolo vantaggio all'Indagato del Consiglio. La domanda allora è: ci stanno facendo per distrarre il paese da una situazione tragica o sono proprio incapaci di fare qualcosa di serio ? Nel frattempo però il mondo della finanza e dell'economia non sta a guardare, ieri la borsa ha perso il 3,5% peggio di quanto accaduto in Portogallo ormai affiancato alla Grecia. Ma si sa ora siamo in estate tutti nodi verranno al pettine a settembre per ora gli italiani se ne vanno al mare, purtroppo i cretini invece sono ancora all'opera ed i danni alla fine saranno ingenti e speriamo non irreparabili.

giovedì 7 luglio 2011

Quando parliamo seriamente della manovra ?


Certo che Berlusconi è una gran figlio di buona donna, con tutto il rispetto per la madre, per non dire di peggio. E' sicuramente un grande maestro per distrarre l'attenzione dai problemi reali che colpiscono e interessano davvero i cittadini. I suoi scandali a luce rosse, le sue leggi e leggine sulla giustizia, le sue dichiarazioni altisonanti e offensive verso tutti gli avversari, tutti i mezzi sono buoni per nascondere la propria incapacità di governare in un paese democratico. E così ormai da tre anni il paese naviga e galleggia nel bel mezzo di una crisi mondiale senza precedenti che presto travolgerà anche il nostro paese dopo Grecia Portogallo. Anche quando c'è di mezzo il ministro che dimostra di essere il più serio, almeno si tiene distante amministrative a parte da dichiarazioni inconcludenti, Tremonti non può fare a meno con la complicità anche del ministro dell'economia di usare questa strategia. La manovra che si sta varando è una delle più pesanti della storia per la classe media del nostro paese, per i lavoratori dipendenti e per i pensionati. Ma per distrarre l'attenzione da quello che saranno i prossimi quattro anni, l'Indagato del Consiglio ha fatto inserire qua e là delle norme che niente hanno a che vedere con la manovra ma che servono a far parlare e scandalizzare tutti in quanto norme a pro favore suo. Ieri è stata soppressa dopo giorni di discussione l'articoletto che consentiva a Finivest di risparmiare qualche centinaio di milioni di euro almeno in prima battuta, ed ecco che oggi ne spunta subito un'altra vara dal fido ministro Romani, quello che ideò la trasmissione Colpo Grosso .. capito da chi siamo governati ?. Il codicillo impedirà alle piccole emittenti private che saranno private di frequenze sul digitale terrestre di riccorrere al Tar ma di avere diritto solo ad un piccolo risarcimento. Già perchè Romani si appresta a consegnare le suddette frequenze alle compagnie telefoniche (avete capito perchè Santoro non va più alla 7 ... ? ) e non può rischiare ricorsi che poi potrebbero essere immancabilmente vinti. Ora naturalmente il problema è serio ma il pensionato che si vedrà bloccata la pensione fino al 2014, il dipendente pubblico che si vede bloccato lo stipendo fino al 2014 (quindi inevitabilmente per entrambi ci sarà una diminuzione di pensione e stipendio), il risparmiatore che vede quadruplicata l'imposta di bollo sui Bot (da circa 30 euro ad oltre 130 euro) e quindi praticamente annulati gli eventuali interessi a meno che con possieda centinaia di migliaia di Bot, ecco a questa gente che gliene viene dei soldi che dovrà sborsare Fininvest e delle frequenze del digitale terrestre ? Certo problemi seri ma pensionati e lavoratori dipendenti avranno presto problemi di pura sopravvivenza .... ne vogliamo parlare .. ? Partito Democratico ... Idv ... Terzo Polo .. che fate .. ?





mercoledì 6 luglio 2011

L'ennesimo tradimento del PD ....


A volte e' molto triste avere delle conferme soprattutto quando queste riguardano i propri ideali ed i propri principi consolidati nel tempo che poi vediamo dissolversi oppure calpestati da chi invece dovrebbe difenderli. Ho sempre pensato che la vicenda del Partito Democratico fosse un'enorme fregatura per tutta la sinistra e per chi aveva creduto in una vera alternativa per questo paese fondata su ideali di solidarieta', uguglianza, difesa delle classi piu' deboli. La lenta trasformazione del Partito Comunista, che rappresentava la vera alternativa, in un partito sempre piu' vicino al ceto medio-borghese ha sempre rappresentato un processo costante di distruzione progressiva di quegli ideali che erano e restano ben radicati e solidi nel mio pensiero come nel pensiero di molti altri cittadini di questo martoriato paese. L'atto finale di questa trasformazione e' avvenuto con la nascita del Partito Democratico, un evento che ha visto la distruzione definitiva del piu' grande partito comunista del mondo occidentale e l'avvio della frammentazione della sinistra italiana che si e' trovata comunque senza un punto di riferimento sostanziale. L'operazione, oltre che completamente distruttiva di ideali e principi sui quali era nato il Partito Comunista Italiano (come sia possibile conciliare quegli ideali e principi con personaggi provenienti dal mondo cattolico come per esempio la Bindi o Castagnetti ancora mi risulta incomprensibile), e' stata condotta anche nei tempi sbagliati proprio nel bel mezzo cioe' del governo Prodi che a fatica aveva vinto le elezioni dopo 5 anni distruttivi per l'Italia di Berlusconismo. Ed infatti il governo e' caduto in due anni senza nemmeno porre rimedio ad una delle piu' oscene ed antidemocratiche leggi che siano mai state approvate in Italia, quella della legge elettorale. Ma lo scempio non si e' fermato. Non contenti di aver fatto cadere il governo Prodi, Veltroni e Rutelli, hanno deciso di lasciare la vera sinistra, quella di Rifondazione e PCI, al proprio destino con il risultato di aver consegnato un'altra volta il paese a Berlusconi e di aver causato l'estromissione dal parlamento della sinistra stessa. Da quel momento e' iniziata un'opposizione all'acqua di rose, con una progressiva perdita di pezzi, per finire, appena il centro destra e' andato in crisi, al tragicomico corteggiamento della triade Casini, Fini, Rutelli. Il perdurare del governo Berlusconi-Bossi dopo la cacciata dei Fini e' anche dovuto all'inconsistenza dell'opposizione lasciata esclusivamente nelle mani Di Pietro che purtroppo e' piuttosto inefficace dal punto di vista comunicativo. Dopo le elezioni amministrative ed il referendum, con la sconfitta pesante di Berlusconi che aveva impostato la tornata elettorale sul piano personale, si pensava che il Partito Democratico prendesse in mano la situazione ed agisse in maniera tale da abbattere definitivamente il regime imposto da Berlusconi per tornare al governo e finalmente iniziare una nuova stagione per l'Italia. Per arrivare a questo risultato sarebbe stato necessario intensificare l'attivita' di opposizione prendendo spunto da qualsiasi situazione si presentasse e da qualsiasi provvedimento che il governo si fosse apprestato a presentare in parlamento. Naturalmente insieme a questa attivita' di opposizione sarebbe stato necessario immediatamente scegliere in maniera chiara un leader ed avere un programma intorno al quale riunire tutta la sinistra e non quelle frange all'interno del parlamento che gia' hanno avuto esperienze con Berlusconi (Casini, Fini). Ma il Partito Democratico non si e' smentito ed anche nel momento di maggiore debolezza di Berlusconi non ha saputo ergersi alla vera alternativa di cui questo paese avrebbe bisogno. La ciliegina sulla torta si e' avuta ieri. Nel momento in cui il governo sta portando un attacco violento al paese ed ai suoi cittadini sia con la vicenda della Tav dove ha messo in campo polizia e carabinieri per reprimere una protesta pacifica sia soprattutto con una manovra finanziaria che, in un momento di grande difficolta' dovuto alla crisi economica, va a colpire il ceto medio basso con blocco degli stipendi dei lavoratori pubblici, con il blocco delle pensioni, con la tassazione dei Bot. Il tutto senza andare a toccare i vari privilegi della casta e dei politici. Di Pietro ieri ha tentato una manovra che avrebbe dovuto in qualche modo mettere in difficolta' il governo da una parte e dell'altra introdurre finalmente il problema dei costi della politica per dare un segnale al paese che anche la casta e' pronta a fare i propri sacrifici. La proposta, l'abolizione delle province, fra l'altro fa parte del programma di governo sia del centro destra che del Partito Democratico e quindi avrebbe dovuto trovare consensi unanimi. Il Pd, sotto il ricatto della Lega che vede le Province un modo per esercitare un potere che sta vacillando, ha votato contro la proposta ... ed il Partito Democratico che cosa fa .. ? Si astiene. Questi e' un bel segnale per tutti coloro che si troveranno a pagare i costi della manovra e che soprattutto fra due anni, quando forse il governo Berlusconi sara' caduto, vedranno le loro tasche svuotate per rimettere in sesto il paese si ma anche per mantenere a questa massa di manigoldi i propri privilegi.

lunedì 4 luglio 2011

Terrorismo di Stato e non solo per la Tav


Che il declino di Berlusconi e della maggioranza di centro destra fosse un momento ad alto rischio per la democrazia di questo paese e per ogni settore della vita sociale ed economica era abbastanza chiaro soprattutto dopo le batoste elettorali e referendarie di maggio e giugno, ma che la reazione fossi così violenta e di stampo terroristico forse nessuno se lo aspettava. Maroni oggi parla di tentato omicidio da parte dei dimostranti No-Tav ma forse dimentica che le popolazioni della Val di Susa sono anni che dimostrano pacificamente e che solo una settimana fa lo Stato ha utilizzato la forza, in perfetto stile da regime totalitario, per soffocare una protesta civile e sacrosanta. Nessuno in questi anni, nè da destra nè dal centro nè da sinistra, si è preoccupato di capire i motivi della protesta, di analizzarli ed eventualmente di rassicurare quelle popolazioni sulla opportunità dell'opera e sul rapporto vantaggi/rischi. Certo nessuno lo ha fatto perchè non avrebbe avuto motivazioni valide per farlo ed allora si è preferito andare avanti per anni fino ad arrivare all'uso della forza contro popolazioni pacifiche che intendono solo difendere il proprio territorio. Ed ora che cosa si pretendeva ? Che in seguito all'attacco di stampo terroristico dello stato contro popolazioni inermi, le stesse popolazioni si mettessero a tacere come tante pecorelle ? Se fosse andata così sarebbe stato un segnale inequivocabile di una protesta strumentale, ma l'opposizione alla Tav di tutta la Val Susa ha motivazioni serie che non possono essere stroncate con qualche candelotto lacrimogeno e qualche manganellata fuori luogo. E così ieri è andato in scena il secondo atto di questa che ormai è diventata una guerra e non sarà l'ultimo e soprattutto sarà sempre più violenta se si intende ottenere qualche risultato. Non sono i manifestanti a dover essere accusati di omocidio ma lo Stato di aver scatenato una guerra civile purtroppo con la complicità anche delle opposizione e quello che è peggio del Capo dello Stato.

Ma il terrorismo di Stato in questi giorni non si manifesta solo attraverso la violenza fisica ma anche attraverso la violenza del potere. Come interpretare per esempio la manovra economica che si sta mettendo a punto per sistemare i conti dello Stato e nella quale mentre da una parte si mette in campo un vero e proprio furto a danno dei pensionati e dei dipendenti pubblici, dall'altra si scrive un articolino che non ha nessun impatto sui conti pubblici ma consente all'azienda dell'Indagato del Consiglio di eventualmente risparmiare i circa 500 milioni di euro che dovrà pagare per il caso Mondandori. Questo non è terrorismo ? E che cosa dire del fatto che l'unico parlamentare dei quali i magistrati hanno chiesto l'arresto per il caso della P4 viene fortemente tutelato dal parlamento che rimanda la decisione di concedere o meno l'arresto ? E dell'enorme "puttanaio" uscito fuori dalle intercettazioni telefoniche dei dirigenti Rai che contrattavano con Mediaset i servizi da mandare in onda per oscurare certe informazioni che potevano risultare scomode al buon cavaliere ? E dell'ipocrisia di Silvio Berlusconi che invita le regioni ad aiutare Napoli per lo smaltimento dei rifiuti dopo che lo stesso governo presieduto dall'Indagato ha varato un decreto che di fatto frappone mille cavilli alla collaborazioni con Napoli di comuni, province e regioni ? E della delibera dell'Agcom che praticamente oscurerà in Italia, unico caso al mondo, migliaia di siti e blog in seguito all'assurda norma sul diritto d'autore ? E dello stesso governo che in un momento di aumento incontrastato del prezzo del petrolio inserisce una tassa sulla benzina per finanziare di fatto la guerra in Libia che vogliamo dire ? Tutti queste iniziative non sono atti di terrorismo contro la popolazione ? Ed al terrorismo come si risponde ? Se si deve seguire la strategia del nostro paese ... con la guerra .. ed allora che finalmente guerra sia una volta per tutte.

domenica 3 luglio 2011

Alla violenza dello Stato non si può che rispondere con la violenza

La violenza si manifesta secondo diverse e molte modalità anche se poi quella che colpisce l'immaginario collettivo, che fa più notizia e che tutti sono sempre pronti a condannare è solo la violenza fisica. Ci sono purtroppo delle forme di violenza che possono creare danni sicuramente meno visibili ma altrettanto sicuramente più invasivi e che lasciano segni molto più indelebili. Ed allora come rispondere o come difendersi da questo genere di violenza se non con altrettanta violenza ? Se poi ha generare una simile violenza è addirittura lo Stato contro i propri cittadini quale forma di protesta o di contrasto hanno i cittadini stessi per difendersi e per non essere travolti in questa spirale ? Sicuramente la violenza. E' quanto sta accadendo in Val di Susa dove la popolazione di quella valle sta lottando contro lo stato per impedire un'opera inutile e disastrosa in termini ambientali per tutta la valle, la famosa Tav. Che diritto ha lo stato di intervenire pesantemente con un'opera ad alto impatto ambientale modificando se non addirittura distruggendo il tessuto sociale e soprattutto ambientale di un intero territorio come può essere la val di Susa ? Interventi del genere dovrebbero essere concordati con le popolazioni che vivono da secoli in quei territori, soprattutto se lo stato di cui stiamo parlando sta tentando di darsi un'organizzazione di tipo federale e quindi concedendo autonomia alle amministrazioni legali. Lo Stato non ha saputo creare un sinergia fra popolazioni ed amministrazioni locali e lo Stato stesso benchè ormai il movimento No-Tav avverso all'opera sia ormai in azione dal 2003 circa da ben otto anni. Le ragioni dei No-Tav sono confrontabili con quelle di coloro che sono favorevoli all'opera e quindi, non essendo prevalente una motivazione rispetto ad un'altra, il governo avrebbe dovuto quanto meno effettuare degli studi seri e concreti sull'impatto e sulla reale necessità di questa grande opera. Studi e analisi che non sono stato effettuati e che quindi lasciano intravedere altri interessi che niente hanno a che vedere con lo sviluppo del paese. La Stato ha quindi deciso di usare la forza intervenendo con le proprie forze di polizia in perfetto assetto di guerra per poter dare inizio ai lavori. Una strategia da regime dittatoriale e totalitario, una strategia senza precedenti in questo paese. Una violenza nella violenza. La prima violenza quella di non rispettare e comunque di non tentare una strada conciliativa e di collaborazione con le genti di quella valle, la seconda violenza utilizzata per spazzare via tutti coloro che protestavano da anni distruggendo campi e barricate innalzate in maniera pacifica. Come rispondere allora a questa violenza ? Oggi era in programma una manifestazione per protestare contro l'inizio dei lavori, ma una manifestazione pacifica avrebbe avuto qualche risalto a livello nazionale e soprattutto qualche effetto immediato ? Assolutamente no. Dopo aver aperto i cantieri con la forza non c'e' altra strada per protestare e per tentare di impedire questa mostruosità che l'utilizzo della forza. Anzi oggi i manifestanti No-Tav hanno ceduto troppo presto e se vogliono ottenere qualcosa di concreto è necessario usare ancora maggiore violenza altrimenti chi li ascolterebbe ? Purtroppo nella bagarre è intervenuto anche quel cretino di Beppe Grillo che con il suo intervento ha dato un motivo in più per mezzi di informazione e politica di scagliarsi contro di lui e di consequenza contro tutto il movimento. Comunque tutti i partiti ed il Presidente della Repubblica sono molto patetici perchè ora è troppo facile condannare i manifestanti che hanno utilizzato la violenza quando contro di loro è stata usata una doppia violenza, prima non tenendo minimamente conto della loro protesta e poi soffocando la stessa con la violenza una settimana fa, che cosa ci si aspettava ora che tutti se ne tornassero a casa felici e contenti dopo oltre 8 anni di proteste ? No ... se lo Stato usa la violenza a maggior ragione la può utilizzare che è sopraffatto da tale violenza ... e le responsabilità sono dello Stato stesso che non è in grado di dimostrare come un'opera come la Tav sia di interesse generale piuttosto che un grande affare per lobby, malavita oltre che un vero e proprio scempi0o per il nostro bel paese.

La storia siamo noi .... ma che storia saremo ?


"La storia siamo noi, attenzione, nessuno si senta escluso" recitava un stupenda canzone di Francesco De Gregori, e che storia saremo fra 100 anni quando questi oscuri anni saranno studiati sui libri di scuola ? Quale sarà la storia di un paese che ha visto l'impero romano, il rinascimento, il risorgimento, la resistenza quando si dovrà raccontare questo periodo storico che non conserva niente del suo passato ed anzi lo distrugge giorno per giorno e più facilmente di quanto non si riesca a fare con l'immondizia a Napoli. Non sarà facile dopo i fasti e le gesta eroiche di un passato nemmeno tanto lontano raccontare di ministri che per esempio propongono di risolvere il problema dei rifiuti di Napoli utilizzando lanciafiamme per bruciare la spazzatura per le strade, oppure di un altro ministro che criticando, giustamente, la partecipazione italiana alla guerra in Afghanistan non fa riferimento alla costituzione che proibirebbe all'Italia di partecipare ad una guerra, ma piuttosto dichiara che i soldati italiani con tutto quello che costano, muoiono anche. E cosa dire di un parlamento che vota una mozione nella quale riconosce al Presidente del Consiglio la sua buonafede quando ha scambiato una puttanella minorenne come la nipote di un capo di stato. Per non parlare poi della prostrazione che lo stesso Presidente del Consiglio ha mostrato nei confronti di una dittatore come Gheddafi consentendogli di arrivare nel nostro paese piazzando un tendone da circo nel bel mezzo della capitale, per poi inginocchiarsi ai suoi piedi per baciargli le mani. Ed ancora che cosa dire di uno stato che per realizzare un'opera inutile, la Tav in Val di Susa, non tiene conto dell'opposizione delle popolazioni che vivono in quel territorio e scaglia polizia e forze dell'ordine o meglio del disordine per imporre il proprio volere come se ci trovassimo in un regime totalitario e non in una repubblica democratica. E che cosa si scriverà sui libri di storia a proposito delle intercettazioni telefoniche che giorno dopo giorno escono dai verbali di indagini giudiziare e dalle quali si delinea l'immagine di un potere politico asservito ad un'organizzazione massonica gestita da un personaggio ancora non ben definito. Un personaggio al quale fanno riferimento tutti, capo del governo, ministri più o meno importanti, sottosegretari, uomini politici di primo e secondo piano, e che sembra manovrare non si sa a quale titolo le sorti del governo del paese. Come poi verranno giudicate e raccontate le nostre missioni di pace condotte con soldati armati di tutto punto che muoiono ed uccidono in nome della paca appunto per aggirare la carta costituzionale di questo paese ormai calpestata ogni giorno da chi ha responsabilità di governo. Sarei poi anche curioso di leggere come gli storici descriveranno le riunioni pagliaccesche di un partito di governo che si è inventato di sana pianta uno stato nello stato, la Padania, che fa rivoltare nella tomba tutti i personaggi della storia passata che hanno combattuto e perso la vita per la creazione dello stato italiano. Ecco sarei proprio curioso di leggere come la storia racconterà questi anni .... o forse non li racconterà e sarà riservata una mezza pagina sui testi scolastici in cui si citerà "All'inizio degli anni 90 è iniziato un periodo di oscurantismo in cui un uomo, con le bocche da fuoco dei suoi mezzi di comunicazione di massa, ha preso il potere ed ha condotto il paese in un baratro dal quale l'Italia a fatica è risorta dopo xx anni" .. ma quanti saranno questi xx anni ? e soprattutto arriverà il momento del nuovo rinascimento o i danni provocati da un governante plurindagato saranno irreparabili ?

venerdì 1 luglio 2011

Il rais nostrano investe il successore ....



Dopo la farsa di 15 giorni fa della Lega a Pontida, oggi anche il Pdl ha avuto la propria pagliacciata per non essere da meno del partito dei fascisti verdi. E' stata una rappresentazione per certi aspetti comica ma per altri versi fortemente indicativa di come l'Indagato del Consiglio vorrebbe governare il nostro paese. In qualsiasi partito di uno stato democratico il segretario è eletto con delle votazioni libere nelle quali l'elettorato passivo erano i delegati territoriali del partito all'interno di un consiglio nazionale. Il partito democratico ha introdotto poi le primarie sulla falsa riga degli Stati Uniti, elezioni in cui i militanti del partito votano democraticamente il segretario nazionale del partito stesso. In ogni caso si tratta sempre di elezioni democratiche, quelle elezioni e quella democrazia che Silvio Berlusconi mal digerisce come dimostra l'eccessivo ricorso al voto di fiducia in parlamento sebbene abbia a disposizione una maggioranza schiacciante. I suoi partiti, Forza Italia prima e Pdl poi, non hanno mai avuto un'struttura classica come tutte le formazioni politiche presenti nel nostro arco costituzionale, ma piuttosto delle organizzazioni con un unico capo indiscusso, lui, che fa e disfa a proprio piacimento. La nomina oggi di un segretario politico è quindi un fatto straordinario per un partito come il Pdl ma un fatto che comunque mantiene i connotati di una successione di tipo dittatoriale. Berlusconi chiama Alfano, il delfino che ha tentato in tutti i modi di fare una legge per tenere il capo lontano dai processi, sul palco, invita la platea ad acclamare Angiolino segretario del partito, ed un centinaio di automi senza testa si alzano e battono le mani inneggiando il ministro fallito secondo i dettami del rais. Una scena patetica e squallida se si pensa che nelle prime file di quella platea a battere le mani sorridenti c'erano anche molti ministri del governo in carica. Ma quando Alfano ha preso la parola il livello del consiglio nazionale del Pdl si è subito alzato di livello. Si perchè il bravo Angiolino ha iniziato il suo intervento mettendo in chiaro la nuova linea politica del partito con queste due dichiarazioni: "il Pdl diventi il partito degli onesti" ... "lei presidente (rivolto a Berlusconi) è un perseguitato". La prima sembrava una battuta da attore di cabaret, la seconda la classica affermazione del servo del capo, peccato che questo servo sia anche il ministro della giustizia in carica. Questo è il manifesto politico del nuovo Pdl che subito si impegnerà per la riforma della giustizia e per regolamentare se non proibire le intercettazioni telefoniche. Perchè questi sono i problemi che interessano ... gli italiani ? .. Ma no il presidente del partito che è anche il presidente del consiglio che guarda caso è Silvio Berlusconi. Ecco il motivo dell'investitura. .