mercoledì 30 marzo 2011

Lo show va in scena ancora una volta

In questi giorni in molti si chiedevano come mai si permettesse a migliaia di ... non clandestini come si ostinano a chiamarli i fascisti della Lega ... ma disperati nord africani di ammassarsi sulla piccola isola di lampedusa senza dare loro un minimo di assistenza umanitaria, ieri non sono nemmeno stati distribuiti pasti sufficienti. Il governo era pronto da un mese ma nonostante questo per giorni si è continuato all'ammasso come in una procilaia. Non si riusciva a capire il motivo di questa situazione ma stamani tutti i dubbi sono stati fugati. Faceva parte tutto di una clamorosa messa in scena per mandare in onda oggi lo show conclusivo del Presidente del Consiglio. E' disumano nonchè vergognoso che si utilizzi una tragedia per trsformarla in uno spot pubblicitario del Capo del Governo ripetendo un cannovaccio già utilizzato in occasione del terremoto dell'Aquila. Silvio Berlusconi arriva a Lampedusa e spara le sue cazzate sulla pelle di persone che stanno vivendo una tragedia: i nord africani che fuggono da una situazione esplosiva e i lamedusani che quest'anno vedranno la loro isola disertata dal turismo. Ecco tutte le stronzate sparate a raffica dal Presidente del Consiglio.

"Il presidente del Consiglio non è venuto prima perché ha il vezzo, l'abitudine, di risolvere i problemi. E fino a ieri sera non avevo la soluzione chiara. Ieri sera finalmente ho potuto mettere a punto un piano, che vengo a raccontarvi e garantirvi. Il piano è scattato ieri sera a mezzanotte"
Ma se è un mese che Maroni ci spacca le palle in ogni trasmissione televisiva dicendo che arriveranno profughi in numeri di qualche centinaia di migliaia ? Fino ad ora solo solo 17.000 e se arrivavano veramente 150.000 profughi che sarebbe accaduto ?

"Sono già iniziate al molo le operazioni di imbarco dei migranti. In 48-60 ore Lampedusa sarà abitata soltanto dai lampedusani"
Stiamo migliorando a Napoli dichiarò che in tre giorni i rifiuti sarebbero spariti, oggi gli saranno sufficienti due giorni, due giorni e mezzo ... ma a Napoli i rifiuti ci sono ancora ...

"Abbiamo la possibilità con l'Unione europea di creare zone franche, dove non si pagano le tasse sul commercio e sulle attività. Lampedusa diventerà una zona franca"
Anche per gli italiani le tasse sarebbero dovute diminuire ... qualcuno ne sa qualcosa ?

"Nel prossimo consiglio dei ministri presenteremo la candidatura di Lampedusa a Nobel per la pace"
Questa è una bella notizia almeno sappiamo che lui ci rinuncia ed evita di farci fare una nuova brutta figura internazionale.

"Per garantire il mantenimento degli impegni mi sono detto che devo diventare lampedusano anch'io. Così ieri sera ho comprato casa a Cala Francese"
Ecco il nuovo annuncio: a Lampedusa dopo il traffico di migranti ci svilupperà anche il traffico di escort o meglio di prostitute

"Lampedusa tornerà un paradiso. Abbiamo dato incarico a Rai e Mediaset di fare dei servizi che attirino gli italiani a Lampedusa, che è sempre stato un paradiso e tornerà ad esserlo"
Ma come l'informazione in questo paese non doveva essere libera ? E poi capisco Mediaset ma la Rai ... ? Forse la Rai è di Silvio Berlusconi ?

Questo è il capo del governo italiano, uno che andrebbe bene per condurre gli show che le sue trasmissioni trasmettono e che interpreta la guida di una paese allo stesso modo. Poi si chiede aiuto all'Europa dopo figure ridicole come il baciamano a Gheddafi oppure come la sceneggiata di oggi che dimostra la palese incapacità di un governo ma soprattutto del suo Capo da cui dipende tutto a gestire sia le situazioni ordinarie come quelle straordinarie derivanti da eventi eccezionali. Non per niente i paesi che contano ci tengono fuori dalle decisioni importanti.
Dimenticavo ... mentre accadeva tutto questo alla camera si sta perpretando un blitz a favore sempre dell'Indagato del Consiglio, sovvertendo gli ordini del giorno probabilmente oggi si approverà lo scandalo del processo breve per liberare Berlusconi almeno dal processo Mills, poi si vedrà per gli altri.

martedì 29 marzo 2011

Il vero pericolo per l'umanità: l'essere umano

In queste ultime settimane diversi avvenimenti stanno sconvolgendo il pianeta intero e creando preoccupazioni per le sorti del genere umano. Popoli assoggettati da anni a regimi dittatoriali che giustamente si ribellano originando loro malgrado guerre, sconvolgimenti naturali che sono normali per la vita di un pianeta com il nostro ma tragici per un'umanità che invece di cercare di convivere con la natura la sfida continuamente, disastri ambientali originati più che dalla pericolosità della tecnologia dalle modalità con le quali la stessa viene utilizzata. Analizzando tali eventi lasciando da parte un minimo di superficialità è indubbio che l'attore principale di tali tragici accadimenti è uno solo: l'uomo.
Le rivolte nel Nord Africa hanno avuto un primo assaggio di ciò che potrà realmente avvenire quando si estenderanno a paesi come Siria, Iran e via dicendo con ciò che sta accadendo in Libia. In Egitto e Tunisia la rivolta è stata pacifica ma in paesi come la Libia, dove il regime è più cruento e soprattutto dove vi sono risorse naturali che fanno gola a tutti, si è subito arrivati ad una vera e propria guerra. Gli obiettivi umanitari presi a pretesto sono lo specchio della immensa ipocrisia che pervade la politica mondiale. Gheddafi, grazie appunto alle sue risorse naturali petrolio e gas, è stato per anni un partner per tutto il mondo capitalistico occidentale e soprattutto per l'Italia da sempre, dopo la seconda guerra mondiale, asservita ai voleri del dittatore libico. Un dittatore che si è permesso di portare a termine un attentato terrostico in cui hanno perso la vita centinaia di persone senza che nessuno facesse assolutamente niente. Oggi, gli stessi paesi Italia in testa, cambiano improvvisamente registro mostrandosi "profondamente umanitari" non per rovesciare direttamente un regime sanguinario, ma usando a proprio uso e consumo il sangue di chi con mani e unghie è pronto a schierarsi contro carri armati e bombe scagliate su di loro dal regime stesso. Se l'occidente avesse voluto quel regime, così come molti altri, sarebbero già caduti da tempo e probabilmente con minore spargimento di sangue, ma era senz'altro più comodo fare affari con Gheddafi che farli con uno stato democratico.
Il terremoto in Giappone è uno dei tanti eventi catastrofici che sono all'ordine del giorno su un pianeta che è ancora vivo e pieno di energia nelle sue viscere come molti altri mondi che vagano nell'universo. E l'uomo, all'indomani di eventi così tragici, non sa fare altro che scagliarsi contro la natura che niente di più ha fatto che seguire il proprio corso. In Giappone un evento simile era atteso da anni, ma nonostante questo si è continuato ad affollare un territorio rischioso costruendo si in maniera molto più efficiente che in altri parti del mondo (se fosse accaduto in Italia sarebbe stata una strage anche senza tsunami), una politica di sviluppo che oggi è costata quasi 30.000 morti ed un disastro mondiale per ciò che riguarda la radioattività. Un disastro simile e forse anche peggiore è atteso in Italia quando il Vesuvio si risveglierà, ma l'uomo, con tutta la sua presunzione, continua a sfidare la natura anche in questo caso sovraffollando le pendici di un vulvano pronto a mietere prima o poi centinaia di migliaia di vittime.
E veniamo al nucleare che in questi giorni la fa da padrone quasi quanto la guerra nei giornali, nei dibattiti e nelle decisioni di governi per quanto riguarda il futuro dei loro paesi. Dopo il terremoto in Giappone e il disastro di Fukushima non ancora arrivato alla fine e del quale le consequenze sono ancora poco chiare, tutti sono pronti si a ripensare all'utilizzo di questa fonte energetica che ha dato origine in meno di 30 a due disastri di livello mondiale. Oggi, come dopo Chernobyl, si torna a parlare di centrali più sicure e di centrali che addirittura non produrrebbero scorie. Ma come abbiamo visto non si può niente contro la stupidità umana perchè anche Fukushima era a suo tempo una centrale sicura che avrebbe dovuto già essere dismessa, ma grazie alla fame di profitti dell'essere umano, la società che gestisce la centrale aveva chiesto una proroga di 10 anni prima di dismettere la centrale stessa e tale proroga era stata accordata. Se si fossero rispettate le regole e le condizioni di sicurezza oggi forse non saremmo qui a discutere sul nucleare. Le centrali nucleari hanno sicuramente un rischio intrinseco rispetto ad altre fonti energetiche, ma questo rischio è sicuramente amplificato e potenziato dalla gestione in termini di profitto che ne viene fatta dall'uomo. Come si possa mettere in mano la gestione di una centrale del genere ad una società privata il cui unico scopo è produrre profitto senza mettere a rischio la sicurezza è veramente fantascientifico. E' questo alla fine il problema di fondo comune agli avvenimenti ed alle sciagure di cui siamo testimoni in queste settimana: la sete di denaro, di profitti, di potere che pervade l'essere umano. Se non si cambia rotta nel modello di sviluppo anche un pannello solare può diventare potenzialmente pericoloso.
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lunedì 28 marzo 2011

Tu mi voti ed io raddoppio il mio reddito

Oggi Berlusconi si presenta dopo 8 anni in un'aula di tribunale e un manipolo di poveri decerebrati va a festeggiarlo, a inneggiare l'Indagato, ad osannare colui che sarebbe già in galera se un paese allo sbando non lo avesse messo al posto di comando per la terza volta in 17 anni. Strano paese questo dove un gruppo di cittadini va a manifestare la propria solidarietà a chi ha fatto della illegalità il proprio stile di vita e soprattutto la modalità attraverso la quale ha costruito un impero economico-finanziario. Prima grazie all'appoggio di un altro delinquente come Bettino Craxi, poi, quando la magistratura è riuscita a mettere le mani sul leader del partito socialista, scendendo direttamente in politica dopo aver messo in atto, grazie alle sue televisione, il più grande lavaggio del cervello di massa mai portato a termine sul pianeta. E così milioni di cittadini hanno affidato a lui le sorti del proprio paese, rendendo possibile il ritorno al governo di vecchi fascisti (Fini, La Russa, Gasparri e company) affiancati dal nuovo fascismo verde (Bossi, Maroni, Calderoli e compagnia bella). Un errore perpretato per ben tre legislature ma che, forse, solo in questa ultima appare in tutto il suo anacronismo e pericolosità. La crisi economica e finanziaria mondiale ha infatto messo in evidenza l'incapacità totale del governo e della maggioranza di gestire questo momento drammatico, ma anche l'inefficacia e l'incosistenza dell'azione politica dell'opposizione che avrebbe dovuto funzionare da stimolo per il governo a trovare soluzioni per traghettare con meno danni possibili il paese attraverso questa bufera economica. Ma d'altra parte come di può pretendere da una classe di privilegiati che venga risolto un problema che mette in ginocchio milioni di famiglie italiane. Il Presidente del Consiglio nel 2010 ha dichiarato ben oltre 40 milioni di reddito contro i 23.6 milioni del 2009 distaccando di diverse lunghezze il secondo, il deputato sempre del Pdl Antonio Angelucci con oltre 6 milioni di euro (per chi non lo conoscesse Angelucci è un ex portantino che ha dato vita ad un vero e proprio impero delle cliniche private nel Lazio ... legalmente ? beh lascio a voi il giudizio). Nella lista dei più facoltosi troviamo più o meno parlamentari di tutte le correnti politiche e si va da redditi di qualche centinaio di migliaia di euro a qualche milione di euro (per avere qualche dettaglio leggere http://www.repubblica.it/politica/2011/03/28/news/redditi_parlamento-14183050/?ref=HREC1-2 e anche qui http://www.tmnews.it/web/sezioni/politica/PN_20110328_00117.shtml ). La semplice domanda è: come è possibile che questa gente sia in grado di capire le difficoltà nelle qualo vive la maggioranza dei cittadini del paese ? Ed è ancora accettabile subire tagli all'istruzione, alla ricerca, alla cultura da parte di chi dichiara un reddito di 40 milioni di euro l'anno ? Personalmente da politici del genere non mi farei mai governare e in questa cricca di politici inserisco anche lo pseudo-comunista D'Alema che si permette di andare per mare con una barca a vela che un cittadino medio non riuscirebbe a permettersi nemmeno con lo stipendio di una vita. Questo è il reale problema del paese: fare politica non è più una passione ma un business che nella peggiore delle ipotesi in cinque anni ti sistema per tutta la vita.

domenica 27 marzo 2011

Ho scritto a Fassino .. e invito tutti a farlo

Da quando Berlusconi è in politica e soprattutto al governo si sostiene che uno dei motivi del suo successo è anche dovuto alla mancanza di un'opposizione seria e soprattuto valida con alternative di qualità. Purtroppo l'opposizione ed in particolare il più grande partito di opposizione, il Partito Democratico, ha scelto la strada sbagliata per contrastare lo strapotere di Silvio Berlusconi scendendo sullo stesso suo terreno abbandonando il terreno di proposte e programmi di qualità e veramente alternativi. Spesso poi si fa veramente fatica a distinguere le posizioni di maggioranza ed opposizione, posizioni che sembrano talmente vicine da risultare sovrapponibili. Dopo gli avvenimenti di questi ultimi mesi che hanno visto il Presidente del Consiglio coinvolto in vicende che niente hanno a che fare con la politica vera e propria, ci si sarebbe aspettati, da un serio partito di opposizione, un impegno assiduo e continuo per costringere alle dimissioni un capo di governo che non ha titolo alcuno a guidare un paese demcratico ed a proporre riforme il cui unico scopo ed obiettivo dichiarato è esclusivamente quello del proprio tornaconto personale. Perfino quando si sono verificati strappi interni con la scissione dei finiani, il Partito Democratico non è riuscito ad assestare il colpo finale per liberare il paese dalla presenza ingombrante e pericolosa di Berlusconi. Sono diverse le occasioni perse, che vanno da votazioni disertate a prese di posizione discutibili per una formazione politica che dovrebbe avere come suo primo obiettivo riconquistare il governo del paese. Anche in occasione degli ultimi avvenimenti come la crisi nucleare causata dal terremoto in giappone o la crisi libica scatenata dalla ribellione delle popolaziono del Nord Africa. Nel caso della crisi libica il Partito Democratico ha salvato il governo appoggiando la partecipazione alla guerra mentre per esempio la Lega, partito di governo, era contraria. Nel caso del nucleare il Partito Democratico, grazie alle defezioni dei suoi parlamentari, ha consentito che fosse bocciata la mozione per l'accorpamento fra referendum ed elezioni amministrative, mettendo a rischio il raggiungimento del quorum sui referendum stessi. Referendum che, vale la pena sottolinearlo, sono contro le decisioni prese dal governo in materia di privatizzazione dell'acqua, energia nucleare e giustizia e quindi rappresentano un banco di prova importantissimo che potrebbe anche portare alla caduta del governo. Insomma la sostanza è che il Pd si comporta nè più nè meno come un partito di governo tradendo il mandato di un partito che dovrebbe fare opposizione. Questo è anche uno dei risultati della recente legge elettorale che non obbliga i parlamentari a rispondere direttamente ai loro elettori ma piuttosto ai segretari dei partiti che li portano in parlamento. Dobbiamo ribellarci a questo stato di cose quanto meno facendo giungere la nostra voce in tutte le stanze del potere sia direttamente con la partecipazioni a manifestazioni, che ultimamente sono sempre più numerose, sia arrivando direttamente ai politici attraverso gli strumenti che la tecnologia mette a disposizione. Ecco allora che per la questione dei referendum arriva da Facebook l'iniziativa di scrivere a Giorgio Fassino, uno degli assenti in parlamento durante la votazione della mozione per l'accorpamento. Ecco il testo della lettera ...

Onorevole Fassino,
Le scrivo in merito all'accorpamento del voto amministrativo e dei referendum. Speravo che la mozione sarebbe passata e che sarebbe stato possibile un notevole risparmio nonché il sicuro raggiungimento del quorum necessario.
A malincuore ho dovuto constatare che questo non è avvenuto anche grazie alla Sua defezione e di quella di altri deputati del Partito Democratico, partito che, almeno a parole ,si dichiara sensibile più di altri ai problemi in questione.
La mia delusione è stata grande e pur capendo che i Suoi impegni sono molti e gravosi non posso non comunicarLe la mia insoddisfazione.
Con ossequio

Invito tutti coloro che leggono questo post a fare altrettanto seguendo questo link, forse servira; a poco ma sicuramente servira' a far sentire che ci siamo e che non abbiamo intenzione di stare zitti.

http://www.camera.it/794?mailer_back_end_recipients=fassino_p@camera.it&shadow_deputato=36500

Non. .

giovedì 24 marzo 2011

Ma lo vogliamo far cadere questo governo o no ?

E' una domanda che inevitabilmente ci si pone dopo la farsa che e' stata messa in scena oggi alla camera dei deputati. La maggioranza presenta una mozione per aderire alla risoluzione dell'Onu nei confronti della Libia, mozione ipocrita in quanto comunque l'Italia partecipa alle azioni di guerra da quando la Francia ha iniziato l'attacco anche senza l'autorizzazione del parlamento, l'opposizione vota contro la mozione che passa per soli 7 voti e subito dopo propone un'altra mozione, sostanzialmente identica a quella della maggioranza, che viene approvata quasi all'unanimita'. Ricapitoliamo per descrivere una situazione veramente assurda. L'Onu approva una risoluzione che stabilisce una no-fly zone sulla Libia stabilendo di fatto che e' possibile prendere qualsiasi iniziativa per mantenere questa no-fly zone. La Francia, insieme a Stati Uniti e Inghilterra, prende la palla al balzo e inizia a bombardare la Libia. L'Italia svolge la solita parte ambigua. Mette a disposizione le sue basi militari e quindi, di fatto, partecipa alla guerra senza l'autorizzazione del parlamento, fa volare i propri aerei di guerra come se fossero dei piper in gita turistica per godersi il panorama della guerra. La partecipazione alla guerra e' contrastata dal secondo partito della maggioranza di governo e invece appoggiata dal piu' grande partito di opposizione, il Partito Democratico. Il governo viene salvato nelle commissioni dove si discute la mozione da portare in aula dove la Lega si astiene ed il Pd insieme al terzo polo votano a favore. In aula viene portata una mozione modificata per accontentare la Lega, l'opposizione vota contro e allo stesso tempo ne presenta un'altra che viene votata anche dalla maggioranza. Ed ora l'Italia partecipa alla guerra autorizzata dal parlamento con due mozioni diverse. In tutto questo casino, il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e' completamente latitante e si fa vivo solo per dichiarare solidarieta' al povero collega dittatore Gheddafi. Parla Obama, parla Sarkozy, parla Cameron, parla la Merkel, insomma parlano ai loro paese tutti i leader europei e mondiali, ad esclusione di Silvio Berlusconi impegnato con i suoi avvocati a far passare sotto silenzio decreti che lo tengano lontano dai prossimi processi a suo carico. Sarebbe stato o no opportuno pretendere la presenza del Capo del Governo alle discussioni in aula ? Sarebbe stato o no opportuno che lo stesso Capo del Governo illustrasse la partecipazione alla guerra dell'Italia spiegando fra l'altro l'ulteriore disattesa della nostra Costituzione ? E quale migliore occasione per far cadere il governo considerato la divisione profonda all'interno del governo stesso ? Berlusconi e' il principale nemico di questo paese, un Presidente del Consiglio indagato per concussione e prostituzione minorile, un Presidente del Consiglio che non ha titolo ne' per tentare di prendere provvedimenti per combattere la crisi economica considerate le sue risorse finanziare ed economiche che non gli consentono di percepire la gravita' della crisi stessa, un Presidente del Consiglio che non ha titolo per mettere in campo una riforma della giustizia che srvirebbe al paese a causa dei suoi gravi problemi con la giustizia, un Presidente del Consiglio che sta consegnando il paese in mano ai fascisti della Lega che con il loro federalismo aggraveranno la situazione economica delle famiglie italiane gia' provate dalla crisi, un Presidente del Consiglio che ha amicizie discutibile come quella con il dittatore Gheddafi. I motivi per far cadere il governo ci sono tutti e non sono solo legati ai comportamenti allegri della vita privata del suo Capo, e purtroppo sono motivi molto seri. Ma la volonta' di farlo cadere ed andare alle elzioni c'e' ? A giudicare dal comportamento del Partito Democratico assolutamente no.

mercoledì 23 marzo 2011

Ti distrai un attimo ... e ti fregano subito

Sono giorni convulsi e caotici per la politica italiana e per la maggioranza di governo stretta fra la morsa del terremoto in Giappone con il conseguente disastro nucleare e la guerra in Libia scatenata dalla Francia per accaparrarsi le miniere di Uranio sul confine con il Ciad. Due eventi che hanno messo a nudo due grosse falle dell'azione politica del governo: la scelta scellerata di tornare al nucleare e il famigerato trattato di servitu' stretto da Berlusconi con "l'amico" Gheddafi. Due buchui nell'acqua che hanno costretto governo e maggioranza a tornare indietro sulle scelte appena fatte. La difficolta' di queste ore e' resa piu' evidente dalla totale assenza del Presidente del Consiglio che ne' si fa vedere in televisione e ne' si fa sentire con le sue telefonate, uno strumento utilizzato fino all'ossessione prima dello scoppiare delle due crisi appena citate. Un governo in grossa difficolta' che guarda caso ancora una volta e' salvato dal Partito Democratico che vota a favore delle mozioni per la guerra in Libia perdendo una clamorosa occasione di far cadere il governo stesso in virtu' del dissenso anche della Lega Nord il secondo partito della maggioranza di centro destra. Nel caos istituzionale derivante dalle continue falle che si aprono nella politica del governo, la maggioranza approfitta per far passare diversi provvedimenti controversi e scellerati. Non manca naturalmente il problema giustizia, sempre all'attenzione di Pdl e Lega soprattutto in merito ai problemi giudiziari del loro capo supremo. Oggi la giunta per le autorizzazioni a procedere decide che la competenza per il caso Ruby non e' del tribunale di Milano ma bensi' del tribunale dei ministri, un passaggio obbligato per poi negare l'autorizzazione a procedere e quindi salvare Berlusconi da un imbarazzente processo con probabile consequente condanna. Ora la palla passa a Fini ed all'ufficio di presidenza della camera. Berlusconi ha finalmente messo mano al tanto atteso rimpasto di governo, atteso soprattutto dai quei parlamentari che, cambiando bandiera, hanno assicurato la sopravvivenza della maggioranza. Un rimpasto che ha fatto andare si tutte le furie il Presidente della Repubblica e che rappresenta un ulteriore schiaffo ai cittadini onesti di questo paese. E' stato infatti nominato ministro nientepopodimenoche Saverio Romano, ex deputato dell'Udc, ma soprattutto indagato per mafia e corruzione a dimostrazione che avere problemi con la giustizia e' un punto di merito per l'Indagato del Consiglio. L'ultima ciliegina sulla torta riguarda il prezzo della benzina. Bene, pensera' qualcuno, finalmente il governo e' intervenuto sull'aumento sconsiderato dei prezzi dei prodotti petroliferi come sta avvenendo in tutta europa. Troppo facile: il nostro governo, preoccupato per l'aumento del petrolio in seguito alle varie crisi mondiali e per il conseguente aumento immediato dei carburanti, ha pensato bene di ... aumentare il prezzo della benzina. Si avete letto bene .. aumentare non diminuire. Si perche' si e' deciso di togliere il balzello di 1 euro sul costo del biglietto del cinema e per recuperare quell'entrata si e' pensato bene di aumentare il prezzo della benzina, ma un aumento modestissimo ha tenuto a precisare il sottosegretario Letta. Che siano gli effetti della nube radioattiva che e' arrivata in Italia ?
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martedì 22 marzo 2011

Quando la coerenza diventa ossessione ...

Gli eventi di questi ultimi giorni dipingono un quadro mondiale drammatico su ogni livello: un terremoto straordinario in Giappone, uno tsunami devastante causato dal terremoto, un centrale nucleare che libera radioattivita' a livello mondiale, la rivoluzione delle genti del Nord Africa contro i regimi dittatoriali, un'esodo quasi biblico da parte delle popolazioni che fuggono da quelle terre, una guerra scatenata per abbattere un regime con il quale fino ad ieri il mondo intero faceva affari. Il tutto nel mezzo di una crisi economica che ha messo in ginocchio aziende di ogni parte del mondo, ha portato disoccupazione, ha aumentato le differenze fra ceti sociali. Tutte materie e problemi che richiederebbero da parte di un governo democratico un impegno costante e continuo per affrontare un'emergenza che ormai e' planetaria e che rischia di travolgere le vite di milioni di persone. Ed allora analizziamo alcuni dei comportamenti del nostro governo che in questi giorni ha messo in luce un'altra caratteristica della sua politica che era fino ad ora rimasta nascosta: l'incoerenza. In realtà come vedremo si tratta di un'incoerenza coerente perchè in mezzo a questo caos di eventi, l'obiettivo principe del governo e della maggioranza di centro destra viene perseguito in maniera ossessiva e si trova lo spazio per occuparsene anche durante questa emergenza. La prima manifestazione di incoerenza si è avuta nei confronti della Libia con la quale solo pochi mesi fa si era stipulato un trattato nel quale l'Italia si impegnava a non fornire le sue basi militari per attacchi portati alla Libia stessa. Sembrava un articolo folcloristico ed invece nel giro di poco tempo l'Italia volta faccia e non solo rende disponibili la proprie basi per le forze militari della coalizione che attaccano la Libia ma addirittura partecipa attivamente a queste azioni di guerra. Berlusconi si prende addirittura gioco di Gheddafi dichiarandosi dispiaciuto per quello che sta accadendo nel suo paese per poi allo stesso tempo essere uno degli artefici di ciò che accade in Libia. Stesso voltafaccia per quanto riguarda la politica energetica ed in particolare il nucleare. All'indomani dell'incidente nella centrale nucleare giapponese di Fukushima, il governo si è subito affrettato a dichiarare la prosecuzione del rispolverato programma per la costruzione di centrali nucleari delle quali l'Italia non potrebbe fare a meno. Dopo alcuni giorni durante i quali l'incidente in Giappone appare gravissimo ed incontrollabile (la nube radioattiva arriverà in Italia fra due giorni), ecco la marcia indietro del governo che si prende una pausa di riflessione per un anno. Una pausa non dovuta ad un vero e proprio ripensamento ma piuttosto ad un mero calocolo elettorale, come dichiarato dal ministro dell'ambiente. Nel bel mezzo di questo caos, il governo mantiene una linea coerente solo in materia di giustizia. Qualche giorno fa si è strombazzata la famosa riforma epocale della giustizia ma il primo provvedimento concreto che si sta adottando e approvando riguarda ancora una volta Silvio Berlusconi. In commissione giustizia è stato approvato un emendamento che accorcia i tempi di prescrizione per gli incensurati e naturalmente la norma avrà valore anche per quei processi ancora non giunti al primo grado di giudizio. Guarda caso che Berlusconi è coinvolto in quattro processi e lo stesso Berlusconi è ancora incensurato, onde per cui con questo piccolo emendamento il Presidente del Consiglio si salverà da tutti i processi. Una specie di processo breve mascherato ma perfettamente in linea con la politica in materia di giustizia da 17 anni a questa parte. Chissa' se prima o poi le forze della Nato interverranno anche in Italia per mettere in galera l'Indagato del Consiglio.

lunedì 21 marzo 2011

La guerra degli sconfitti

I primi risultati della guerra scatenata in Libia da Francia, Inghilterra, Stati Uniti, Canada e Italia sono a favore del colonnello Gheddafi: l'Europa è completamente divisa e inesistente come entità, l'Italia a sua volta è allo sbando e ne uscirà sconfitta comunque vada. Per quanto riguarda l'Italia c'è stata l'ennesima conferma dell'azione approssimativa del governo e della mancanza totale di una politica estera sia a livello europeo che internazionale. Berlusconi, prigioniero del suo passato da imprenditore, anche a livello internazionale ha pensato che fosse sufficiente vestire i panni del manager dittatore per svolgere una funzione incisiva anche a livello politico. A livello nazionale ha fondato una "associazione" chiamandola partito che però funziona e rimane in vita solo grazie alla presenza del suo capo assoluto in quanto non ha nè struttura nè organi di governo tipici di un vero e proprio partito. Sullo stesso modello ha formato un governo nel quale ogni ministro non fa altro che ripetere nelle varie dichiarazioni e nei vari interventi ciò che ancora il Capo assoluto ha deciso che si debba dire. Su ogni questione Berlusconi interviene pesantemente desautorando i compiti dei suoi ministri. A livello internazionale ha impostato la politica estera del paese sulle proprie amicizie personali e non seguendo una logica politica condivisa dal paese intero e soprattutto da tutte le istituzioni. Un'amicizia futile sulla quale si trova pronto a voltare le spalle come nel caso libico. Berlusconi dopo aver osannato Gheddafi a Roma, dopo averlo ossequiato e dopo essersi prostato ai suoi piedi, ora volge le spalle ed anzi invia gli aerei italiani a bombardarlo. Un strano concetto di amicizia. Da questa pseudo politica internazionale nei confronti della Libia, l'Italia ne uscirà comunque male: se Gheddafi vince cercherà di vendicarsi del traditore italiano, se Gheddafi sarà defenestrato il nuovo governo avrà un buon occhio prima di tutto verso altri paesi piuttosto che verso l'Italia, unico paese europeo che ha riservato onori al dittatore. Per quanto riguarda l'Europa l'azione contro la Libia ha mostrato tutta la fragilità e, di fatto, l'inesistenza di una vera e propria Europa unita. Un Europa che si trova in accordo per questioni ridicole come assegnare la DOP alla pizza napoletana, oppure definire degli standard sulle misure delle banane, ma che poi sulle problematiche importanti non solo per gli stati europei ma per il mondo intero si defila e lascia ai vari stati di comportarsi a modo proprio. Ecco allora che per risolvere la questione libica si assiste ad una sceneggiata ridicola: la Francia parte a testa bassa e bombarda con al seguito l'Inghilterra, la Norvegia prima partecipa poi si ritira, l'Italia fornisce le basi militari e dichiara la disponibilità dei suoi aerei solo per delle escursioni turistiche poi si tira indietro, la Germania addirittura si astiene e osserva gli avvenimenti come se si trattasse di un paese di un altro continente. Ma quando sabato mattina tutti i paese europei si sono riuniti di che cosa hanno discusso ? Di fatto è stato aperto un nuovo fronte di guerra e nella maniera più caotica possibile sotto la spinta della Francia che aveva fretta di menare le mani forse per accaparrarsi un pò di petrolio libico sulla pelle di quei poveri ribelli che tentano di rovesciare il dittatore Gheddafi. L'occidente evoluto non conosce altro modo per cercare di diffondere la democrazia, la guerra, ma utilizzata solo verso quei paesi che hanno da offrire barili di petrolio e metri cubi di gas.

domenica 20 marzo 2011

Dalla no-fly zone alla guerra vera e propria: Berlusconi dopo aver umiliato l'Italia la trascina nelle guerra del Mediterraneo.



Stati Uniti, Francia, Inghilterra ed Italia interpretano a loro modo la risoluzione dell'Onu sulla no-fly-zone della Libia e scatenano la guerra contro Gheddafi. La risoluzione dell'Onu parlava infatti di creare una zona di non volo sui cieli della Libia per impedire agli aerei del dittatore libico di bombardare i propri connazionali che protestano da giorni contro il regime. Il testo della risoluzione autorizza allo stesso tempo l'adozione di qualsiasi mezzo atto ad impedire gli attacchi dell'esercito libico ai civili. I quattro paesi citati prima hanno colto alla lettera questo passaggio ed hanno sferratto un attacco con missili e bombardamenti alle postazioni dell'esercito di Gheddafi dislocate sul territorio libico aprendo di fatto una vera e propria guerra contro la Libia. Per quanto riguarda l'Italia e il comportamento sconsiderato del governo, fra l'altro nemmeno voluto da tutta la maggioranza ed adottato anche grazie all'apporto dei voti del Partito Democratico, vale la pena di ricordare l'art 11 della Costituzione: "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.". Insomma all'interno del comportamento sconsiderato di Stati Uniti, Francia e Inghilterra si aggiunge il comportamento anticostituzionale del nostro paese purtroppo con l'appoggio del piu' grande partito di opposizione. Sono molte le contraddizioni in questa nuova guerra scatenata in nome della difesa di cittadini che protestano contro un regime, una per tutte: per quale motivo non e' stato mai usato lo stesso metodo contro Israele che in piu' di un'occasione ha usato gli stessi metodi di Gheddafi contro i palestinesi ?

venerdì 18 marzo 2011

Dopo i festeggiamenti del 17 marzo .... l'Italia torna piccola e schiava degli Stati Uniti

Dopo la risoluzione dell'Onu che prevede l'istituzione di una no-fly zone sulla Libia, ci sono prese di posizione da parte di tutti i leader europei e da parte dello stesso Obama che intervengono per informare i rispettivi paesi sugli interventi che saranno messi in atto per dare seguito alla risoluzione stessa. L'unico leader silenzioso è il Presidente del Consiglio italiano che non si sente in dovere di spiegare al paese l'atteggiamento che terrà l'Italia. Parlano i suoi ministri, quello dell'interno e quello della guerra, ma la gravità della situazione vorrebbe che fosse il Capo del Governo ha prendere l'iniziativa. Questo silenzio è un'ulteriore conferma dell'inadeguatezza ormai conclamata di Silvio Berlusconi a continuare ad occupare un ruolo istituzionale che non gli compete più sia per incapacità a governare che per incapacità a guidare e mantenere coesa una maggioranza ormai allo sbando. Ieri le celebrazioni per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia si sono svolte senza la partecipazione della Lega, uno dei due partiti di governo, oggi le commissioni di Camera e Senato hanno approvato la mozione relativa al nostro intervento in Libia ancora senza la partecipazione dei parlamentari della Lega. Due fatti molto gravi, cartine di tornasole di una grave crisi istituzionale e politica che imporrebbe le dimissioni di Silvio Berlusconi e del suo governo. Ieri un episodio di politica interna che ci ha rivelato agli occhi del mondo come un paese allo sbando, oggi un episodio di politica internazionale al quale il governo ha risposto con l'aiuto del più grande partito di opposizione, il Partito Democratico. Nella crisi libica, gestita in maniera approssimativa e pericolosa dalla comunità internazionale, l'Italia ha rimediato la solita pessima figura, prima difendendo l'operato del dittatore Gheddafi, poi cambiando faccia e diventando ossequiosa ai voleri di Stati Uniti e Francia fino ad arrivare ad un nuovo oltraggio della costituzione. Le missioni in Iraq ed Afghanistan sono state mascherate ed etichettate come missioni di pace per raggirare la costituzione che impedisce all'Italia di condurre delle guerre, oggi per la Libia il ministro Frattini ha dichiarato che l'Italia metterà a disposizione le proprie basi e che potrà partecipare a raid aerei con i proprio piloti. Insomma stiamo entrando in guerra. La vicenda libica ha mostrato però non solo la piccolezza dell'Italia in politica internazionale ma anche l'ipocrisia del mondo intero. Gheddafi, a differenza degli altri dittatori del Nord Africa (Arabia Saudita esclusa), ha interessi in ogni parte del mondo in banche, industrie, attività sportive ed è sempre stato appoggiato e assecondato dalla politica internazionale in virtù del suo potere economico. La rivolta di queste ultime settimane ha messo in grossa difficoltà tutta la politica internazionale che da una parte si trovava in difficoltà a causa del genocidio che il dittatore libico ha messo in atto, ma dall'altra parte aveva paura di intervenire in un paese che rappresenta un potere economico non trascurabile. Oggi si è arrivati ad una risoluzione che è un mezzo pasticcio perchè di fatto consente a chiunque di intervenire e nel modo che più ritiene opportuno, non per niente la Germania si è defilata e non parteciperà a nessuna azione che potrebbe aprire uno scenario del genere Afghanistan proprio sul mediterraneo.

giovedì 17 marzo 2011

L'ultima volta dei festeggiamenti per l'Unita' d'Italia




Un modo peggiore per festeggiare i 150 anni dell'Unità d'Italia non si sarebbe potuto trovare nemmeno a cercarlo con impegno. Ricordo con nostalgia i festeggiamenti per il centenario nel 1961 quando, scolaretto delle elementari, una mattina la maestra ci portò a vedere un film sull'impresa di Garibaldi e dei suoi mille e tutti ne uscimmo orgogliosi di essere i discendenti di quell'eroico combattente. Poi la scuola organizzò una recita per rievocare la storia dell'unificazione e noi tutti facevamo a gara per partecipare anche con un piccolo ruolo in quella rappresentazione. Erano gli anni di quella che poi fu denominata la prima repubblica, ma oggi, che siamo nella cosidetta seconda repubblica, i festeggiamenti avvengono in un pantano, in mezzo ad una melma gettata senza pudore, proprio da chi ha responsabilita' di governo, non solo sulla bandiera e sulla nostra storia ma su tutto il popolo italiano a partire dal Presidente della Repubblica. Il paese e' ufficialmente senza governo e senza maggioranza considerato che uno dei partiti, che sostengono l'esecutivo, ha dichiarato guerra al paese, alla nazione, allo Stato, alle sue istituzioni. Il Presidente del Consiglio non ha saputo contenere e sedare la volonta' di secessionismo del suo principale alleato, la Lega Nord, con l'assenza dalle celebrazioni per i 150 anni dell'Unita' d'Italia, si e' dichiarata per quello che e' veramente: un partito illegale, anticostituzionale, fuori dalla storia e soprattutto senza titolo per occupare posizioni di governo. Con questo gesto il governo non ha piu' titolo a rimanere alla guida del paese e bene ha fatto ieri il Presidente della Repubblica ha rifiutare il rimpasto proprosto da Berlusconi per premiare coloro che gli hanno consentito di continuare a governare nonostante la defezione di Fini, ma ora il Presidente della Repubblica dovrebbe di fatto pretendere dal cavaliere le dimissioni sue e di tutto l'esecutivo. Se vogliamo davvero mantenere e celebrare l'Unita' d'Italia l'unica soluzione e' la fine della legislatura, altrimenti quelle di oggi saranno le ultime celebrazioni di uno Stato che fra poco sara' distrutto.

martedì 15 marzo 2011

Effetto Fukushima: l'Italia è già contaminata

La fuga radioattiva della centrale nucleare giapponese di Fukushima ha già causato i primi effetti nel nostro paese. I primi ad essere stati colpiti dalle radiazioni sono stati i politici italiani, sia quelli del potere centrale che quelli delle amministrazioni locali. Sono molti i segnali indicativi di questa contaminazione, proviamo ad elencarli in questo post.
Uno dei primi contaminati è stato Claudio Scajola. Nominato ministro nei due ultimi governi Berlusconi, è stato costretto a dimettersi in entrambi i casi per dichiarazioni avventate la prima volta, per aver acquistato una casa nel centro storico di Roma senza sapere chi l'avesse pagata la seconda volta. Da qualche giorno Scajola pretende di essere reintegrato nel governo con un incarico di prestigio come se niente fosse accaduto, minacciando la costituzione di un proprio gruppo parlamentare forte di 60 deputati.
Contaminazione di gruppo per i consiglieri regionali lombardi della Lega. Questi farabutti fascisti, il termine politici è offensivo per chi fa politica veramente, sono usciti dall'aula del consiglio regionale mentre si cantava l'inno di Mameli come previsto dalla legge per i festeggiamenti del 150° anniversario dell'Unità d'Italia. Mi domando: se questi signori si permettono di nonm rispettare una legge e rimangono impuniti, perchè noi normali cittadini se ci comportiamo come hanno fatto questi individui cadiamo nelle maglie della giustizia ? E poi perchè questi figuri se non si sentono italiano si fanno mantenere con i soldi dei contribuenti italiani ?
C'è poi i caso di contaminazione di più formazioni politiche, quelle del terzo polo. Dopo la presentazione della pseudo riforma della giustizia da parte di Berlsuconi ed Alfano, una riforma che ha il chiaro intento di soggiogare magistratura e giustizia al potere politico, i leader del terzo Polo ed in particolare Casini e Rutelli si dichiarano pronti a confrontarsi con la maggioranza di governo su questa riforma. Incredibile, dopo mesi che si chiedono le dimissioni di Berlusconi a causa dei suoi gravi problemi con la giustizia e dei suoi capi d'imputazioni, ora il terzo polo è pronto a discutere una riforma messa a punto da parte di chi ha grossi problemi con la giustizia stessa.
Contaminazione più lieve anche per il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Non può essere spiegata in altro modo la dichiarazione che ha rilasciato oggi il Presidente: "Unità d'Italia più viva con il federalismo" Si è già avuto sentore di che cosa sarà il federalismo fortemente voluto dalla Lega: una riforma che aumenterà la pressione fiscale sui cittadini e che metterà in ginocchio molte amministrazioni locali. Ma soprattutto questa riforma rappresenta il punto di partenza della lega per dividere l'Italia ed arrivare alla tanto sospirata secessione. Altro che unità d'Italia caro Presidente, cerchi di decontaminarsi il prima possibile.
Ma la contaminazione più grave e più eclatante l'ha subita tutta la maggioranza di governo ed i ministri del governo stesso. Mentre in tutto il mondo ogni governante sta rivedendo il proprio programma in relazioni all'approvigionamento energetico ed in particolare all'utilizzo delle centrali nucleari, in Italia nessuna riflessione, nessun dubbio, nessun passo indietro: si va avanti con il programma che prevede la costruzione di nuove centrali nucleari. Il disastro giapponese ha confermato, se mai ce ne fosse bisogno, che centrali nucleari sicure non esistono soprattutto se non si tralasciano eventi catastrofici come terremoti, maremoti e fenomeni del genere. I paesi che utilizzano già da tempo questo tipo di energia, stanno rivedendo i loro programmie soprattutto chiudendo le centrali più vecchie, l'Italia o meglio il governo italiano procede invece nella sua miopia e non rivede i propri programmi. Gli eventi e gli stessi esperti in materia di energia nucleari, dicono che oggi è pura follia scommettere sul nucleare, un'energia costosa, pericolosa e soprattutto che non garantisce indipendenza energetica. L'Italia ormai allo sbando su ogni fronte e incapace di cogliere la drammaticità di eventi che dovrebbero far riflettere qualsiasi uomo di governo dotato di un minimo di senso di responsabilità.

domenica 13 marzo 2011

L'essere umano è il vero extraterrestre

Forse ormai solo l'essere umano non si rende conto di quanto sia fragile e instabile la società che ha creato su questo pianeta. Una società vittima delle sue stesse regole da una parte e della potenza e forza dell'universo dall'altra, destinata all'autodistruzione se non si procederà prima che sia troppo tardi ad una radicale cambiamento nel modello di sviluppo. Purtroppo però non ci sono segnali confortanti se si analizzano le reazioni della società mondiale alle catastrofi naturali e non che si stanno abbattendo su questo nostro malandanto pianeta. La crisi economica di questi ultimi anni ha messo in evidenza tutta la fragilità del sistema economico-finanziario costruito seguendo le regole del capitalismo. Un modello di sviluppo basato sullo sfruttamento delle risorse naturali e soprattutto dei popoli più deboli e meno emancipati, che guarda caso occupano proprio quelle aree del pianeta dove tali risorse si trovano in abbondanza. Piuttosto che procedere ad uno sviluppo armonico ed equilibrato, la società ha preferito seguire la strada della ricchezza per pochi eletti abbandonando la maggioranza della popolazione mondiale a condizioni di vita dove povertà e fame la fanno da padrone. La corda è stata tirata oltre ogni limite e non si è ripensato il modello di sviluppo nemmeno di fronte all'avvento del terrorismo che trova le sue radici profonde oltre che nel fanatismo religioso anche e soprattutto nella povertà e nella disperazione. La fama di ricchezza del grande capitale ha portato la società mondiale ad una crisi senza precedenti, crisi dalla quale in parte ci si è salvati facendo ricorso a principi che sono la base di un modello di sviluppo opposto al capitalismo e cioè il socialismo. Lo Stato è dovuto intervenire per salvara la baracca anche nel continente capitalista per eccellenza, gli Stati Uniti d'America, salvando quelle istituzioni che rappresentanto la bandiera della società capitalista: le banche. Si pensava che questa crisi avesse come sbocco naturale un cambiamento di rotta, un ripensamento se non totale almeno parziale del modello di sviluppo ed invece, una volta tappate le falle che si erano aperte, si è ripreso a camminare sulla vecchia strada. Unico obiettivo fare profitto a favore di pochi e a danno di molti. Una strada che però ha subito trovato degli ostacoli che potrebbero portare ad un nuovo sconvolgimento: la rivolta di molte popolazioni del Nord Africaè uno di questi ostacoli scoppiato in questi ultimi mesi. Quasi tutto l'occidente, in maniera molto ipocrita, inneggia alla vittoria della democrazia, dimenticando che se la democrazia non ha mai trovato terreno fertile in questi paesi è anche grazie e soprattutto all'opera di sostenimento delle varie dittature. da parte dell'occidente stesso. Non a caso nel paese più a rischio per l'economia mondiale, la Libia, il regime sta soffocando la rivolta nel sangue con tutto l'occidente che non sa altro che fare dichiarazioni di principio regolarmente ignorate da Gheddafi. In mezzo a questa scelleratezza ed ipocrisia, si innescano eventi tragici come i disastri naturali di questi ultimi anni che mettono in evidenza quanto l'uomo sia piccolo e presuntuoso al cospetto della natura. Sempre guidato dall'ossessione di accumulare ricchezza e guadagni, l'essere umano non si rende conto che non è il padrone del pianeta ma semplicemente un ospite a volte sgradito della natura e dell'universo. Un universo che ha una vita propria che procede indipendentemente dall'essere umano e dalla sua attività frenetica. Sulla terra l'uomo ha pensato di sfidare la forza della natura e soprattutto ha avuto la presunzione di vincere e domare questa forza, che invece, quando si scatena come e' accaduto in Giappone o ad Haiti o nell'Oceano indiano, dimostra tutta la fragilità della nostra società. Abbiamo costruito città e paesi superaffollati in zone pericolosissime come in Giappone, impiantando una società che, sempre nel nome del profitto, si sorregge sull'energia nucleare fornita da centrali super tecnologiche ma anche super pericolose. Oggi diciamo che la natura si è scatenata, in realtà il terremoto del Giappone fa parte della vita naturale del nostro pianeta, una vita che non prevedeva la presenza dell'uomo oppure che non la prevedeva in maniera così massiccia in zone altrettanto pericolose. E così stiamo assistendo in queste ore allo spettacolo devastante messo in scena dal pianeta e tutto il mondo sta con il fiato sospeso per le sorti di quelle centrali che rappresentano una vero e proprio pericolo per il mondo intero. Ed al cospetto di questa tragedia come reagisce l'uomo ? In maniera davvero incomprensibile progettando la costruzione di queste bombe a cielo aperto in territori altrettanto rischiosi come quello del nostro paese. Siamo o non siamo degli extraterrestri ?

giovedì 10 marzo 2011

Riforma della giustizia: l'autogoal di Berlusconi

E così l'indagato per eccellenza ha varato o meglio ha presentato quella che dovrebbe essere secondo le sue intenzioni la riforma della giustizia. Ora si apriranno dibattiti, discussioni, polemiche fra maggioranza compatta nel giudicare questa una riforma epocale ed opposizione, affiancata dai giudici e dalla magistratura, che si opporranno fortemente ad una riforma che contiene, nemmeno in maniera tanto velata, i veri intendimenti del Presidente del Consiglio. Discussioni, dibattiti e polemiche completamente inutili e nelle quali il cittadino comune difficilmente riuscirà a districarsi ed a capire qualcosa. Rendere chiari i contenuti di questa riforma sarà invece molto importante perchè, presumibilmente, dopo l'iter parlamentare che sarà comunque lungo e controverso, i cittadini saranno chiamati ad esprimere il loro parare tramite un referendum. Come fare allora per districarsi fra separazione delle carriere, responsabilità civile, doppio Csm per rendere chiari i significati di queste parole e soprattutto renderne evidente le consequenze ? Un compito veramente difficile per le opposizioni e per i magistrati, quasi impossibile se non fosse venuto loro in aiuto lo stesso Berlusconi con un clamoroso autogoal. Il significato dell'intera riforma che dovrà esplicarsi in almeno 10 disegni di legge sta tutto in una frase che ha detto il Presidente del Consiglio senza rendersi conto che con quella frase bocciava automaticamente tutto il progetto. Il cavaliere ha detto "Con questa riforma l'inchiesta di Mani Pulite non ci sarebbe stata". Ecco sta tutto in questa frase il succo ed il vero obiettivo della modifica costituzionale in termini di giustizia proposta dal governo Berlusconi: mettere la giustizia al servizio della politica in maniera che la politica stessa possa decidere su quali vicende indagare o meno. Con l'organizzazione che intende dare Berlusconi a questo fondamentale potere istituzionale, in Italia non si sarebbe mai svolta l'inchiesta Mani Pulite e non sarebbe mai venuto alla luce tutto il sistema di tangenti attraverso il quale i partiti politici si finanziavano. Un sistema conosciuto da quelle aziende che operavano con le amministrazioni pubbliche a qualsiasi livello, ma un sistema sul quale non si sarebbe mai potuto indagare consentendo per esempio a Bettino Craxi di rubare soldi per il suo partito. Berlusconi naturalmente ha fatto quella affermazione come risvolto positivo della sua riforma, ma in realta' questo avrebbe significato l'impunita' di un sistema illegale per finanziare i partiti che allo stesso tempo finiva per gonfiare le spese per le opere pubbliche. Sta tutto in quella frase il significato di questo criminoso progetto dell'Indagato del Consiglio: assoggettare la magistratura al potere politico. Tutti i dibattiti che seguiranno saranno solo aria fritta.

mercoledì 9 marzo 2011

Con Berlusconi nessuna riforma ... un assioma incontrovertibile

Se un alieno arrivasse sulla terra e dopo aver visitato vari paesi si ritrovasse ad osservare l'Italia a mio parere ne uscirebbe pazzo e sarebbe vittima di gravi turbe psicofisiche tali da richiedere il ricovero in un manicomio. Si perche' il nostro paese e' sicuramente fuori da qualsiasi schema o da qualsiasi regola che un osservatore esterno potrebbe dedurre osservano il comportamento del gener umano. In quale altro paese del mondo infatti un imputato, un plurindagato, un condannato (assolto solo per prescrizione del reato), insomma un mezzo delinquente avrebbe titolo a riformare la giustizia, quel potere di una democrazia cioe' deputato al suo stesso giudizio. Sinceramente cerdo in nessuna parte del pianeta ma nemmeno dell'universo. In Italia invece accade esattamente il contrario: piu' il capo del governo ha problemi con la giustizia e piu' sembra avere titolo per riformare la giustizia. Ma come tale riforma possa essere serena, sincera ed effettivamente rispondente alle esigenze del paese in tale materia e' tutto da dimostrare. Per fortuna dopo aver tentato la strada di leggi esclusivamente a proprio uso e consumo ma per questo chiaramente anticostituzionali, ora l'Indagato alza il tiro e tenta l'ultima risorsa, quella della riforma costituzionale. Una strada piu' lunga, sicuramente piu' pericolsa qualcora andasse in porto, ma allo stesso tempo piu' facile da contrastare e rimandare al mittente con i dovuti interessi (magari rappresentati da qualche condanna nei vari processi in corso a suo carico). Non ci vorra' molto anche se in Italia, visto il degrado della politica nel suo complesso senza distinzione di ruoli, questa riforma potrebbe anche passare. Per bloccarla sara' sufficiente che Pd e Idv mettano a punto un minimo di opposizione che possa definirsi tale e tutto il castello di carta messo in piedi dal ministro dell'ingiustizia e dall'avvocato del diavolo nonche' MaVaLa', sara' prontamente distrutto pezzo per pezzo. La riforma, proprio perche' di tipo costituzionale, avra' tempi lugnhi e soprattutto necessita per essere approvata di una maggioranza qualificata, senza Pd ed Idv questa maggioranza non ci sara'. In questo caso allora la riforma una volta approvata dovra' essere sottoposta al vaglio del referendum ed in quel caso sara' il popolo ad avere il pallino in mano. Il risultato piu' probabile sara' allora lo stesso del referendum della precedente legislatura guidata dal centro destra e tutto tornera' nei giusti ranghi. Si sara' solo fatto perdere del tempo al parlamento che dovrebbe occuparsi in questo periodo di problemi piu' seri come la crisi economica ed internazionale che continuano a provocare emorragie incontrollate nelle finanze dei cittadini comuni. Le recenti rivolte nel Nord Africa hanno portato il petrolio a quotazioni record, ma, come sempre accade in Italia, le speculazioni sui carburanti sono il vero record, speculazioni che hanno portato i prezzi di gasolio e benzina a livelli mai raggiunti in maniera ingiustificata. Ed il governo che fa ? Solita musica si occupa delle modalita' per bloccare l'attivita' della giustizia contro le malefatte di Berlusconi. Siamo o no un paese fuori dalla storia mondiale ed universale ?

lunedì 7 marzo 2011

Scontro epocale altro che riforma

Siamo a pochi giorni di quello che si preannuncia un vero scontro epocale, un corpo a corpo al limite della guerra civile fra Berlusconi ed il suoi adepti, Lega e Pdl, contro la magistratura che tenta da anni di portare davanti ad un tribunale uno dei più grandi indagati degli ultimi 150 anni. Abusando di quel potere di cui si sente investito ma che non risponde alla realtà di una vera e propria democrazia, il presidente del consiglio impegna ormai da anni governo, parlamento e maggioranza che lo appoggia nella lotta senza quartiere fra la sua persona e la giustizia. Il tam tam mediatico messo in atto da quando il dittatore di Arcore è entrato in politica e da quando ha ricevuto il primo avviso di garanzia, si è intensificato in questi mesi dopo il caso Ruby e sta producendo i suoi effetti sul popolo dei teledipendenti grazie anche alla latitanza dell'opposizione in termini che siano almeno cofrontabili con quelli utilizzati dal capo del governo. La tesi ripetuta in maniera ossessiva da Berlusconi, dai parlamentari del Pdl per fede nei suoi confronti e dai parlamentari della Lega per opportunismo politico, è sempre la stessa: i magistrati sono politicizzati e comunisti, il loro obiettivo non è quello di perseguire dei reati ma quello di perseguire Berlusconi, si comportano come un potere occulto che tende a soverchiare la volontà popolare.Queste farneticazioni ripetute più volte al giorno sono diventate un assunto, un dato di fatto anche appunto per la mancanza di qualcuno che spieghi con altrettanto costanza ed efficacia che la magistratura agisce solo in presenza di ipotesi di reato, che rappresenta uno dei poteri istituzionali sui quali si fonda la democrazia e che quindi certe accuse devono essere dimostrate e con prove inconfutabili, che se Berlusconi tenesse un comportamento irreprensibile, cosa che un capo di governo dovrebbe tenere per assunto, la magistratura stesse non troverebbe appigli per intentare un qualsiasi processo. Sarebbe come uno scalatore che dovesse tentare la risalita di una parete rocciosa completamente liscia, diventerebbe impossibile l'impresa, ma la parete del presidente del consiglio è piena di spigoli ed appigli e quindi è giusto che la magistratura operi con "ossessione" nei suoi confronti perchè il paese meriterebbe un capo di governo irreprensibile ed inattaccabile sotto ogni aspetto della sua vita pubblica e privata. Berlusconi purtroppo non è un personaggio con quelle qualità e solo gli orbi che lo hanno votato non lo sapevano o facevamo finta di non saperlo, il suo impero televisivo si è fondato su operazioni poco chiare e sui favori ricevuti a suo tempo dal partito socialista e dal suo leader Betttino Craxi e non è un caso che il cavaliere abbia scelto la politica proprio quando Craxi è caduto sotto le inchieste di Mani Pulite. La giustizia in Italia purtroppo non funziona come dovrebbe anche e soprattutto a causa dell'incuria prestata dalla politica a questo importante potere istituzionale, incuria che è diventata una vera e propria guerra da quando Berlusconi occupa la posizione di capo del governo. Ora, dopo vari tentativi maldestri in contrapposizione che le più elementari regole costituzionali, il Presidente del Consiglio ha messo sotto torchio tutti i propri fedeli avvocati, che guidati da Ghedini e con la complicità del ministro Alfano, tenteranno di dare una bella spallata alla magistratura per impedire definitivamente che questa si occupi in maniera adeguata delle vicende del dittatore di Arcore. Una riforma del tipo costi che quel costi anche se per salvare il cavaliere si salveranno altri delinquenti seguendo il principio ... "Muoia Sansone e tutti i filistei".

giovedì 3 marzo 2011

Il nuovo ruolo dei comuni: esattori per conto dello stato

E alla fine il governo ha demandato ai comuni uno dei compiti meno nobili al quale ha tentato di sottrarsi in questi tre anni di legislatura, il compito di scucire soldi dalle gia' misere tasche degli italiani. Berlusconi e Tremonti si sono vantati in questi tre anni di non aver aumentato le tasse, una falsita' naturalmente perche' le tasse si possono aumentare anche senza toccare le aliquote Irpef basti pensare ai pedaggi autostradali, ai costi dei biglietti ferroviari o ad alla tassa di 1 euro sugli spettacoli cinematografici, ma ora viene servito il piatto forte: il federalismo municipale ed il via libera per i comuni di tassare i cittadini per sopperire ai tagli messi in atto dallo stato ai bilanci comunali. Si ha un bel dire che il federalismo fiscale non rappresenterà un aumento della pressione fiscale ma è sufficiente ricordare due semplice voci di questa riforma per capire che non sarà così. I comuni potranno aumentare l'addizionale Irpef con effetto retroattivo e cioè sui redditi del 2010, un provvedimento che comporterà un esborso da parte dei cittadini e soprattutto dei lavoratori dipendenti gia' a partire dalla prossima dichiarazione dei redditi. L'addizionale comunale infatti è già stata prelevata ai lavoratori dipendenti ma con la possibilità di sblocco da parte dei comuni, e naturalmente pochi comuni si sotrarrano dal possibile aumento, a giugno ci sarà da pagare il probabile aumento. E' stata introdotta poi la tassa di soggiorno che sarà dovuta da chiunque soggiornerà in un albergo per un importo massimo di 5 euro a notte. Un vero e proprio balzello turistico che avrà un notevole effetto in un paese come nostro che vive molto sul turismo con le sue innumerevoli città d'arte. Di contro nel federalismo municipale c'e' una norma che va a vantaggio di chi ha un reddito elevato e posside immobili che utilizza per affitto. Si perchè sul reddito derivante dall'affitto si applicherà una cedolare secca del 21% e lo stesso reddito non andrà a far parte dell'attuale tassazione Irpef progressiva. Tanto per fare un esempio chi ha un reddito elevato e quindi un'aliquota Irpef altrettanto elevato, intorno al 36-40%, per eventuali redditi derivanti da immobili affittati pagherà solo il 21%. Un regalo da non poco direi. Questo e' il federalismo municipale tanto voluto dalla lega e che porterà via un po di soldi dalle tasceh degli italiani, mentre la Lega proprio stamani attraverso il suo ministro degli interni, ha deciso di sperperare un po' di soldi pubblici. La decisione di separare le elezioni amministrative dal referendum su acqua e nucleare comportarà infatti almeno tre turni di elezioni questa primavera. Due turni a maggio per le amministrative ed un altro turno a giugno per i referendum. Strano comportamento da parte di un partito che non aveva intenzione di festeggiare il 17 marzo perch[ il paese non poteva permettersi un giorno di festivita' a causa della crisi economica, ma lo stesso paese puo' permettersi di sperperare soldi per un turno di votazioni in pie' che poteva essere condensato in un'unica tornata. Questo paese riuscira' mai ad avere una classe politica coerente e responabile ?

Semplicemente vergognoso ....

Strano paese questo non c'è che dire. Per mesi si parla dello stile di vita del Presidente del Consiglio, uno stile di vita sicuramente incompatibile con la carica istituzionale che ricopre, senza riuscire a venirne a capo nell'unico modo naturale: le sue dimissioni. Poi lentamente la questione passa in secondo piano e si spegne senza nessuna conseguenza sul governo del paese. Poi accade un fatto che, dal punto di vista istituzionale, è sicuramente molto ma molto più grave. Alla Camera si approva una riforma come il federalismo municipale in maniera antidemocratica, il voto di fiducia, e per festeggiare l'approvazione un manipolo di deputati sventolano bandiere secessioniste e lo stesso Presidente del Consiglio esibisce il simbolo del partito che ha strenuamente voluto questa scellerata riforma. Ma il problema non è tanto nella bontà o meno della riforma stessa, quanto piuttosto nell'esibizione di simboli di partito in una sede istituzionale e da parte di rappresentanti di questa istituzione che dovrebbero rappresentare il paese e non tanto il loro partito di appartenenza. Un simile comportamento è sicuramente più grave e maggioramente condannabile rispetto alle proprie abitudini di vita. In presenza di un fatto simile tutte le opposizioni avrebbero dovuto chiedere immediatamente le dimissioni del Presidente del Consiglio e qualora le dimissioni non fossero arrivate immediatamente tutta l'opposizione avrebbe dovuto fare ricorso alle stesse dimissioni per interrompere una legislatura che si occupa ormai esclusivamente di due problemi: quelli giudiziari di Silvio Berlusconi e quelli di un partito, la Lega Nord, che rappresenta una minoranza del paese. Ma indossare i simboli di un partito da parte di chia ha la responsabilità di governo del paese è un fatto grave, anticostituzionale, reazionario e da colpo di stato. Pensate che cosa sarebbe accaduto se per esempio D'Alema, durante il suo governo, si fosse presentato in Parlamento con la falce e martello. Il Presidente del Consiglio, una volta nominato a tale ruolo, nomina che viene dal Capo dello Stato e non dal popolo come si vorrebbe far credere, rappresenta tutto lo Stato ed e' inammissibile che possa presentarsi in pubblico o peggio ancora in qualsiasi sede istituzionale indossando simboli di un partito qualunque esso sia. Ma ormai in questo paese si è perso completamente il senso della decenza, si sono persi i più elementari principi democratici sanciti dalla costituzione e ormai la maggioranza dei cittadini e dei loro rappresentanti hanno subito un lavaggio del cervello mediatico condotto dal dittatore di Arcore e dal suo continuo tam tam sulla presunta investitura popolare. L'episiodio è vergognoso e meritevole di un'indignazione che invece rimane soffocata nelle inconsistenza di un'opposizione che non vede oltre il proprio naso e che si è addirittura prostituita nei confronti della Lega per defenestrare Berlusconi dalla sua carica. Un'altra vergogna per un paese che proprio in questi giorni dovrebbe festeggiare i 150 anni dell'unita' ritrovata, 150 anni di storia violati ed offesi da un manipolo di fascisti con la complicita' di un uomo senza scrupoli pur di ottenere la propria immunita'..

mercoledì 2 marzo 2011

Il bestiario di Pdl e Lega

Il Nord Africa è in rivolta, il petrolio sale alle stelle rendendo provocando l'aumento dei prezzi non solo delle nostre principali fonti energetiche ma anche dei beni di prima necessità, il pane su tutti, ma la nostra politica ha questioni più importanti da affrontare. Il paese stretto nella morsa Lega-Pdl, i primi impegnati nella divisione del paese mentre i secondi nella difesa senza esclusione di colpi del capo del governo dai suoi guai giudiziari, continua a navigare a vista nella tormenta della crisi economica ed ora anche umanitaria che spinge alle porte delle nostre coste. Alla luce degli avvenimenti internazionali, quello che accade nel nostro paese assomiglia più ad una farsa, ad una commedia satirica piuttosto che una gestione politica oculata e responsabile per gestire le emergenze che l'Italia dovrà affrontare.
Il Pdl scatena l'ennesimo conflitto istituzionale pretendendo, con una lettera, che la camera sollevi il conflitto di attribuzioni per salvaguardare le prerogative della camera stessa. Insomma il maggior partito italiano in questo momento di crisi economica, umanitaria, internazionale non trova di meglio che occuparsi dei problemi giudiziari di Berlusconi sollevando l'ennesimo scontro fra poteri dello stato come se lo stato fosse al servizio esclusivo del presidente del consiglio e dei suoi affari privati. Si perchè per sollevare il problema posto dal Pdl bisognerebbe davvero dare credito al fatto che Berlusconi, quando ha telefonato alla questura per intercedere in favore di Ruby, credesse davvero che la ragazza fosse la nipote di Mubarak. Una storia per la quale siamo diventati lo zimbello del mondo intero, quel mondo al quale ora chiediamo aiuto per fronteggiare l'emergenza umanitaria scatenata dalle rivolte dei paesi del Nord Africa, ma quale credito possiamo avere in europa e nell'intero pianeta dopo questa vicenda veramente ridicola ?
Sempre il Pdl si distingue anche nelle vicende interne che riguardano la gestione del servizio radiotelevisivo pubblico con l'ennesima proposta che definire ridicola è come fare un complimento. Per garantire il pluralismo la proposta del Pdl, rappresentato dalla mente eccelsa di un certo Alessio Brutti, le varie trasmissioni di approfondimento dovrebbero essere sottoposte ad un turnover settimanale. Ogni trasmissione dovrebbe andare in onda in giorni diversi della settimana e non programmate sempre nello stesso giorno. Il riferimento era chiaramente a Ballarò ed AnnoZero con il chiaro tentativo di mettere in difficoltà il loro gradimento in fatto di ascolti. La proposta di Brutti non si occupa però di Porta a Porta e di Bruno Vespa, cosa pensa di fare il deputato di questa trasmissione che va in onda tutte le sere ? Già perchè Berlusconi e il Pdl parlano sempre di Floris e Santoro che vanno in onda una volta a settimana, ma mai di Bruno Vespa che conduce una trasmissione filogovernativa che ogni sera va in onda senza soluzione di continuità. Quindi una proposta che non può che far ridere ma che rivela l'atteggiamento censorio di una maggioranza che vorrebbe, secondo i voleri del suo capo, mettere a tacere ogni voce di dissenso.
Dopo le iniziative ridicole del Pdl, passiamo ora alla Lega, l'altra formazione governativa che non è da meno in quanto a senso del ridicolo.
La Lega ha ottenuto dal consiglio regionale lombardo di festeggiare il 29 maggio, giorno della battaglia di Legnano, per bilanciare il 17 marzo festa dell'Unità d'Italia. Non se se questa vicenda è la più ridicola di tutte, ma sicuramente la più mistificatoria in quanto falsa la storia e si inventa di sana pianta una ricorrenza che niente ha a che vedere con l'Italia. Dal ridicolo si passa all'eversivo se si considera che la Lega è un partito di governo e che i suoi ministri hanno giurato fedeltà alla costituzione. Questa proposta è il chiaro segnale di come la Lega interpreta veramente il federalismo per ottenere il quale è disposta a tutto. Il federalismo sarà il primo passo verso il reale obiettivo della Lega: la secessione e la divisione dell'Italia in nome di uno stato inventato di sana pianta ed uscito dalla mente malata dei suoi affiliati, la padania. Un federalismo che potrebbe portare il paese sull'orlo della guerra civile.
E veniamo al federalismo ed all'ennesima prova di come Berlusconi e questa maggioranza interpretano la democrazia. Per approvare il federalismo municipale, già affondato una volta in commissione, il governo ricorre all'ennesimo voto di fiducia per mortificare il parlamento e per imporre scelte sulle quali non si da la possibilità nemmeno di discutere. Questo è il modo di governare di Berlusconi. Un governo che dispone della più grande maggioranza che la storia della repubblica ricordi, governa a colpi di voti di fiducia annientando e mortificando le prerogative del parlamento ma soprattutto mortificando al democrazia. Siamo in presenza di un vero e proprio regime instaurato con la complicità della Lega che dovrebbe far pensare tutti coloro che hanno dato il voto alle due formazioni politiche che costituiscono la maggioranza e che stanno gestendo l'Italia ammazzando la democrazia.