domenica 31 gennaio 2010

Giustizia e elezioni regionali .. solo due manovre diversive per distrarre il paese

Mentre nel paese si discute di giustizia e di elezioni amministrative, che si terranno a marzo e terranno banco per oltre due mesi, il governo e la maggioranza di centro destra procedono nel loro disegno di distruzione dello Stato con due provvedimenti che sono passati inosservai ma che stravolgeranno in quale modo la macchina statale. Giustizia e amministrative sono in realtà solo manovre diversive per distrarre giornali, televisioni e cittadini da quel progetto che dovrebbe portare all'abolizione del Parlamento ed ad una dittatura democratica, un progetto perseguito da oltre 15 anni e comincia a prendere corpo in questa legislatura grazie anche all'incocludenza dell'opposizione e del Partito Democratico in particolare. I due pericolosi provvedimenti che pongono i primi mattoni per la distruzione della democrazia sono la creazione di due società per azioni: la Difesa S.p.A. e la Protezione S.p.A. La prima, già approvata e costituita, si occuperà di tutti gli approvigionamenti che riguardano le Forze Armate, la seconda gestirà tutte le operazioni di qualsiasi tipo della Protezione Civile. La pericolosità di questi provvedimenti sta nel fatto che saranno sotratte al controllo del Parlmento e quindi dello Stato tutte le spese inerenti la Difesa e la Protezione civile appunto in quanto i provvedimenti relativi saranno firmati per decreto dal ministro o dal presidente del Consiglio scavalcando Parlamento e Capo dello Stato. Una strada che rientra nella logica di Berlusconi che vede lo Stato come se fosse una propria azienda la cui gestione è ostacolata dal Parlamento, dal Capo dello Stato, dalla Costituzione che sancisse le regole democratiche alla base della nostra Repubblica. C'è da aspettarsi che questo sarà solo un primo passo verso la privatizzazione totale del paese posto sotto l'unico controllo del cavaliere di Arcore. Mentre può essere comprensibile, anche se con molta fatica, che certe notizie sfuggano al controllo di giornali e televisioni, è allucinante come chi siede in parlamento, chi avrebbe il dovere di vigilare sul rispetto delle regole democratiche, l'opposizione insomma non insorga su temi e provvedimenti di questo genere piuttosto che "farsi distrarre" dai problemi giudiziari, da manovre politicihe di basso livello, dal gossip, tutti strattagemmi diversivi per occultare il vero disegno di quest'uomo che ormai sta prendendo in mano il paese grazie alla sua opera chirurgica suol cervello degli italiani attraverso le proprie televisioni. Altro che uscire dalle aule, salire sui tetti, manifestare in maniera composta, se non si scende in piazza difficilmente l'Italia sarà salvata da uno sfacello totale, ma i tempi sono ristretti ormai.

sabato 30 gennaio 2010

Scontro istituzionale: giustizia contro ignoranza

Le cerimonie per l'apertura dell'anno giudiziario hanno visto in tutta Italia la clamorosa protesta dell'Associazione Nazionale Magistrati. Uno scontro fra giustizia e politica violento messo in atto, senza esclusione di colpi, dal maggiore indagato di questo paese che una maggioranza di cittadini irresponsabili ha messo per la terza volta alla guida del paese. Lui, Silvio Berlusconi, forte di questa investitura di popolo, fra l'altro fasulla in quanto non indirizzata direttamente alla sua persona, si sente un immunizzato a vita rispetto alle varie vicende giudiziare nelle quali si trova coinvolto. Vicende fra l'altro precedenti al suo ultimo incarico governativo e che quindi dovrebbero andare in giudizio come accadrebbe per un cittadino qualsiasi. Invece il presunto volere del popolo viene posto al di sopra di ogni altro potere istituzionale, giustizia compresa, come dire: se per assurdo il popolo alle prossime elezioni perdesse completamente la testa e dirottasse i suo voti su Totò Rijna o su qualche altro boss mafioso, quest'ultimo riceverebbe oltre agli incarichi politici una sorta di immunità contro ogni tipo di reato. Insomma l'esatto contrario di quanto dovrebbe avvenire e cioè che l'uomo politico che ricopre incarichi istituzionali dovrebbe avere un comportamento presente, passato e futuro irreprensibile nel più ampio rispetto delle leggi vigenti. Due visioni completamente diverse e contrastanti. Berlusconi si è circondato di uomini pronti a difenderlo ad ogni costo anche a scapito del blocco totale di migliaia di processi che, per salvare il cavaliere di arcore, vedrebbero impuniti decine di migliaia di reati. Gli uomini del Pdl e della Lega combattono a spada tratta il processo breve, il legittimo impedimento, modifiche costituzionali per consentire al presidente del consiglio, e purtroppo non solo a lui, di evitare processi ed inveitabili condanne. Un difesa a volte anche ridicola e che rivela la profonda ignoranza degli uomini di governo, sia centrale che locale, impegnati in questa battaglia senza quartiere. E' di oggi l'enorme gaffe del ministro della giustizia Alfano che, in pieno delirio di onnipotenza (Silvio docet) ha concluso il suo intervento all'Aquila con la frase "Dichiaro aperto l'anno giudiziario". Il ministro, subito ripreso dal presidente della corte d'appello dell'Aquila che ha apostrofato Alfano nel seguente modo "Fino a quando non ci sarà una riforma in tal senso, l'apertura dell-anno giudiziario la dichiara il presidente della Corte", non ha avuto nemmeno il pudore di arrossire con quella sua faccia tonda sovrastata da occhi da pesce lesso privi di qualsiasi vitalita'. Ecco questi sono i personaggi che ci governano e che non piu' di due sere fa sono stati messi in ridicolo dalla Jene con una semplice domanda "Come recita l'art. 1 della Costituzione ?" alla quale nessuno ha saputo dare una risposta.
Al cospetto di tanta ignoranza oggi i magistrati di Anm sono usciti dalle aule dove si tenevano le celrbazioni con la costituzione in mano, uno scontro violento, uno dei tanti messo in atto dalla maggioranza di centro destra e soprattutto da Silvio Berlusconi, contro ogni potere istituzionale previsto dalla nostra costituzione. Uno scontro che purtroppo non ha ricevuto fino ad ora un'adeguata risposta dai partiti di opposizione che si ostinano a contrastare governo e maggioranza sul piano del dialogo o del gossip piuttosto che scendere a maniere piu' forti e decise.

venerdì 29 gennaio 2010

Nello squallore generale anche la Gelimini fa notizia





Siamo in un periodo in cui tutti i partiti del panorama italiano sono impegnati con la definizione delle candidature per le regionali di marzo, le notizie quindi scarseggiano nonostante tutte le formazioni politiche mettano in mostra il peggio di loro stesse. Dall'Udc, il partito più ridicolo di tutti che si mette a destra o a sinistra a seconda della regione, al Pd che con le primarie in puglia ha rasentato il ridicolo, al Pdl che candida ministri i quali poi non si sa bene che cosa faranno. D'altra parte quello dei doppi incarichi è un problema che è stato sollevato spesso ma proprio oggi è stato finalmente risolto con buona pace di tutti. La giunta per le elezioni della camera ha stabilito che i 12 deputati (9 Pdl e 3 Lega) con doppio incarico (deputati e sindaci, presidenti di provincia o di regione) possono tranquillamente continuare a svolgere le due funzioni. In un caso addirittura lgli incarichi ricoperti sono addirittura tre: deputato, sottosegretario all'economia, presidente della provincia di brescia. Alla faccia di chi sostiene che i nostri parlamentari non lavorano. Per inciso a nessun pubblico dipendente è concesso di fare un secondo lavoro in regola (medici e docenti universitari esclusi che guarda caso sono ben rappresentati in parlamento). Nel frattempo sul fronte dell'economia le notizie sono sempre più desolanti, aumentano i disoccupati, chiudeono le aziende, la Fiat manda tutti in cassa integrazione .. ed il governo che fa ? Parole e niente altro. Scajola dice che la Fiat non deve mettere in cassa integrazione, Berlusconi minaccia l'Alcoa, l'azienda i cui dipendenti hanno inscenato una protesta bloccando l'aereoporto di Cagliari, ma di fatti concreti zero assoluto. D'altra parte il presidente del consiglio ha altro a cui pensare. Prima di tutto la giustizia ora che anche i magistrati stanno dando segni di cedimento accettando il processo breve a meno di qualche ritocco, poi sta meditando di premiare il suo generale e braccio destro operativo Bertolaso, promuovendolo a ministro, previa invenzione di un nuovo ministero tagliato ad hoc per il factotum della protezione civile. I
n questo panorama desolante ecco che arriva il ministro della distruzione, MariaStella Gelmini, che, con una ventata tecnologica, annuncia le materie dei prossimi esami di maturità con un filmato su youtube. Come dire ... dimostrazione di non capire una mazza in merito alle potenzialità della rete. Un'ostentazione dell'uso di internet inutile ma almeno anche lei è su youtube ... come Obama. Mi domando come abbiano fatto i ragazzi della mia generazione, me compreso, ha conseguire la maturità senza Youtube quando venivano a conoscenza delle materie di esame solo dai telegiornali e dai giornali. Che cosa aggiunge il video alla lettura delle materie su un comunicato stampa ? Niente ..

mercoledì 27 gennaio 2010

Una delle tante giornate dell'ipocrisia mentre l'olocausto continua

Ricordare ... ma senza ipocrisia

Chi non ha mai fatto una visita ad un campo di concentramento difficilmente puo' capire in maniera compiuta il senso della tragedia immensa dell'olocausto. Una tragedia di cui tutto il genere umano dovrebbe vergognarsi per esserne stato il diretto responsabile o per aver minimizzato gli avvenimenti che avrebbero dato origine a quella immane tragedia. Ricordarla e' sicuramente un dovere dell'umanita' cosi' come combattere tutti coloro che cercano di minimizzare o addirittura negare l'olocausto, ma anche il ricordo dovrebbe rappresentare un momento di riflessione, oggettivo e senza ombra di dubbio privo di ipocrisia. Ed invece da quando e' istituita questa giornata della memoria quasi per incanto le ricrudescenze e l'antisemitismo sono in qualche modo risorti e preso vigore.
Innanzitutto c'e' da dire che con il termine olocausto si indentifica solo ed esclusivamente lo sterminio degli ebrei mentre la ferocia nazista si scaglio' contro tutte le etnie ritenute indesiderabili come omosessualim zingari, oppositori politici, testimoni di geova e via dicendo. Certamente gli eberi ne sopportarono le meaggiori cinsequenze, ma sfido chiunque a trovare nelle commemorazioni di oggi un qualsiasi riferimento ad etnie diverse o categorie di persone che non siano gli ebrei.
Altro spunto di riflessione dovrebbe essere oi la politica dello stato di Israele nei confronti dei palestinesi, una politica che in diverse occasioni sembra aver dimenticato il trattamento che questo popolo ha ricevuto dal regime nazzista. La costruzione di muri, l'impiego dell'esercito che colpisce alla ceca civili, donne e bambini nel nome della lotta al terrorismo, la deportazione di migliaia di palestinesi e l'occupazione indiscriminata dei loro territori non possono che evocare quegli stessi metodi che oggi, giustamente, sono condannati a livello planetario. Ricordare l'eccidio degli ebrei non dovrebbe esimire la comunita' internazionale dal condannare i metodi utilizzati da Israele per combattere il terrorismo palestinese. Un impegno che dovrebbe essere perservarato continuamente soprattutto se si considera che questo terrorismo e' stato scatenato dalla decisione, alla fine della seconda guerra mondiale, di dare vita allo stato d'Israele proprio in quei territori dove fino a quel momento ebrei e palestinesi erano riusciti a convivere piuttosto pacificamente. Quella decisione unilaterale ed a solo favore degli ebrei e' stata la miccia che ha fatto scatenare la rabbia e la rivolta, che ormai va avanti da oltre 60 anni.
Rimane poi l'ipocrisia di queste giornate commemorative che una volta trascorse non lasciano nessun segno. Ricordiamo l'olocausto ma poi tutto il mondo occidentale continua nel perseguire il disegno dell'olocausto non piu' attraverso le deportazioni di massa ma semplicemente per motivi di profitto e di potere, motivi per il quale oggi milioni di persone, soprattutto bambini, muoiono di fame e di stenti.

Che nome dare a questa strage quotidiana durante la quale ogni tre secondi muoie per fame un bambino ?

lunedì 25 gennaio 2010

Fermatelo prima che sia troppo tardi

Che il progetto del Partito Democratico fosse destinato a fallire era chiaro fin dalla sua nascita: un partito nato mettendo insieme anime troppo diverse tra loro e che voltava le spalle a tutta la sinistra italiana rinnogando la sua stessa storia. Le mosse di questa nuova formazione politica sono state poi tutte maldestre a partire proprio dalle modalità con cui il partito è stato fondato. Il centro sinistra aveva vinto le elezioni da pochi mesi e Prodi governava con una maggioranza molto risicata sostenuto dall'Ulivo, dove insieme ai partiti della sinistra, si era aggregato anche l'Udeur di Mastella, una specie di corpo estraneo. Invece di rafforzare la coalizione dell'Ulivo, Veltroni, D'Alema e Rutelli si sono messi in testa di dare vita al Partito Democratico. L'operazione è riuscita ma come primo effetto collaterale c'è stato il crollo del governo Prodi minato alle fondamenta proprio da Mastella. Non soddisfatti di questo primo risultato negativo, Veltroni ha preteso di far correre da solo il PD alle elezioni del 2008. Secondo risultato catastrofico con la vittoria schiacciante del centro-destra e con l'estromissione dal parlamento di tutte le forze di sinistra. Risultato poi confermato dalle europee dell'anno dopo. In questi primi due anni di governo Berlusconi, tutto il partito è stato più che altro impegnato nel trovare un segretario disposto a guidare una formazione destinata ad inanellare una sconfitta dietro l'altra. Nel frattempo si è lasciato campo libero a Berlusconi mettendo in atto un'opposizione all'acqua di rose più che altro incentrata sullo stesso piano violento e litigioso imposto dal cavaliere. Intanto il partito ha iniziato a perdere i pezzi, quelli messi insieme con della pessima colla, giusto per tentare di racimolare voti ovunque. Con l'elezione finalmente attraverso le primarie di un nuovo segretario si pensava che fosse la volta buona per iniziare un percorso politico degno della formazione di opposizione più forte. Ed invece eccoci allo squallore delle candidature per elezioni regionali ed in particolare per la candidatura in Puglia. Vendola, governatore uscente, è stato a detta di tutti un ottimo amministratore per la regione Puglia e non c'erano elementi per non ripresentare la sua candidatura. Ma i dirigenti del PD, presi dalla smania di accaparrarsi il mercenario Casini ed il suo Udc, propongono un altro candidato, ben voluto appunto dal bel Pierferdinando, il tutto quindi nella migliore tradizione della politica del malaffare e dell'intrigo che niente ha a che vedere con il buon governo. Una brutta vicenda salvata in corner dalle primarie che si sono svolte ieri e che hanno visto il trionfo di Vendola. Devo dire che non credo molto in questa forma di pseudo-democrazia all'americana ma in questo caso, le primarie si sono rivelate uno strumento importante per far capire quale sia il pensiero della gente. Purtroppo questa lezione di democrazia non sembra sia servita molto al Partito Democratico, se stamani, per bocca del sui segretario Bersani, ancora si invocava l'alleanza con l'Udc mentre nello stesso momento, Casini annunciava la presentazione di un proprio candidato. Insomma l'ennesimo buco nell'acqua di questo partito che ha consegnato il paese in mano alla peggiore persona che potesse governare l'Italia e che, nonostante le sconfitte ricevute una dietro l'altra, non si rende conto che proseguendo su questa strada non riuscirà mai a tirare fuori l'Italia dai disastri del centro destra. La strada l'hanno indicata i cittadini pugliesi, ma è necessario agire in fretta e senza più tentennamenti prima che sia troppo tardi. .

domenica 24 gennaio 2010

Brunetta: un solo rimedio ... l'interdizione

Stamattina mi sono alzato e ho detto la mia preghiera mattutina: Dio se esisti dacci oggi la nostra cazzata quotidiana ... anche se domenica. La giornata è fredda e grigia meglio stare in casa, ma ci vorrebbe anche qualcuno che ravivasse l'atmosfera, meglio se un politico che spara qualche stronzata su cui poi fare un post. Detto fatto. Questa è la priva che Dio esiste .... ecco il super nano Brunetta che ne spara una delle sue. Certo ormai questo ministro non fa più effetto ma tant'è sempre meglio di niente. Brunetta ha tante fissazioni una di queste è quelle di far uscire di casa i giovani a 18 anni. Ed ecco allora la sua trovata .... togliamo soldi ai pensionati e diamo un assegno di 500 euro al mese ai giovani. E bravo il ministro ... copriamo da una parte per scoprire da un'altra parte, una parte che del resto è già molto scoperta. Caro ministro ma non sarebbe meglio dare la possibilità a questi giovanotti di trovare un lavoro piuttosto che elargire elemosina togliendo soldi a chi già vive di elemosina ? E se proprio si deve togliere soldi a qualcuno perchè non se li toglie di tasca lei e tutti i suoi colleghi politici che guadagnano quanto un pensionato non potrà mai sognare di guadagnare nemmeno se campasse fino a 150 anni ? Ora va bene che lei doveva sparare la sua cazzata quotidiana e per di più doemnicale ma credo che abbia superato se stesso ed i limiti della decenza. Comunque grazie per avermi dato la possibilià di scrivere ancora anche se a costo dell'ennesima incazzatura che lei provoca ogni volta che respira.

Ulisse è sempre attuale .. anche in politica

Sembra ormai che in questo paese non ci sia più spazio per occuparsi di reali problemi dei cittadini, della crisi economica, della tragica situazione dell'occupazione. Fra vari tipi di elezioni che incombono a ritmo incalzante, fra disastri naturali che tengono impegnata la politica per far fronte alle emergenze, fra scandali a luci rossi o meno rosse, fra i problemi giudiziari del presindente del consiglio ai quali è necessario porre riparo per consentirgli di governare, maggioranza ed opposizione di tutto si occupano fuorchè cercare aiutare il paese ad uscire dalla crisi ed imbiccare una vera strada di sviluppo. Oggi i problemi sul tappeto sono due: il solito problema della riforma della giustizia e le elezioni regionali.
Sulla giustizia ormai sappiamo tutto o quasi, non è una riforma ma è la storia della eterna lotta fra magistratura e Silvio Berlusconi. Come dire una specie di accanimento giudiziario che tutta la maggioranza vuole far apparire come una specie di persecuzione nei confronti del presidente del consiglio, ma che in realtà dimostra quanto sporco sia quest'uomo e quanta strada nell'illegalità abbia percorso il cavaliere nella creazione del suo impero televisivo. Di mezzo c'è una bella fetta del paese che, una volta subito il lavaggia del cervello attraverso i potenti strumenti mediatici messi in campo dal nano di Arcore, ha consegnato per ben tre volte lo Stato in mano a Berlusconi. Questa resa incondizionata ha fornito il pretesto per sancire il principio che chi è stato investito dalla volontà popolare, deve anche essere messo in condizioni di governare a qualunque costo, non ha importanza se quest'uomo sia un delinquente o meno. Qui sta tutta la contraddizione del nostro sistema. Un uomo si definisce investito dal popolo mantre il popolo ha investito una partito ed in virtù di questa falsità deve ricevere una specie di immunità qualunque siano i reati dei quali si è macchiato prima dell'investitura. Oggi Berlusconi è indagato in un'altra inchiesta e già il suo avvocato parla di bomba ad orologeria perchè siamo in prossimità di un'altra tornata elettorale, ma in Italia è molto difficile consegnare un avviso di garanzia in tempi non sospetti .... si vota per qualcosa almeno ogni sei mesi.
L'opposizione non naviga certo in acque migliori considerato che più grande partito di opposizione, il Partito Democratico, ormai dalla sua nascita è sempre impegnato in qualche votazione inerna, le tanto famigerate primarie. Ormai si fanno primarie anche per decidere chi dovrà portare la borsa del segretario Bersani alle riunioni del partito. Oggi si vota per decidere chi sarà il candidato per le elezioni regionali in Puglia dove comunque vada sarà un disastro a dimostrazione dei casini che questa formazione politica combina da quando è nata. Se vince Boccia il Pd si presenterà insieme all'Udc, una formazione cioè che in altre regioni si presenta con il Pdl, se vince Vendola è molto probabile il PD farà la classica figura di m... e potrebbe anche non vincere le elezioni. Insomma nell'unica regione dove tutto sarebbe dovuto filare liscio hanno fatto un casino totale.
Nel frattempo queste regionali mettono sempre più in luce quanto la politica sia un oggetto strano, distante dalla gente e dalle sue necessità reali, almeno per la stragrande maggioranza dei cittadini. Il Pdl candida dei suoi ministri e sinceramente questo è incomprensibile: se il presindente del consiglio deve essere messo al riparo dalla giustizia per consentirgli di governare, perchè anche i ministri non dovrebbero compiere il loro dovere piuttosto che essere distratti da competizioni elettorali nelle amministrazioni locali ? Oddio se Brunetta fosse eletto sindaco di Venezia e so togliesse dalle scatole, tutto il paese ne trarrebbe beneficio ad esclusione di Venezia probabilmente. Altra notizia veramente edificante è la candidatura di Tinto Brass per i radicali in alcune regioni, un vero salto di qualità da Ilona Staller a Tinto Brass, dal braccio alla mente. Insomma osservando questo panorama desolante ... verrebbe voglia di ... votare .... a chi ??? Come disse Ulisse a Polifemo .... Nessuno ...

giovedì 21 gennaio 2010

Processo breve , studio breve ... sfruttamento lungo

Mentre governo e maggioranza sono strenuamente impegnati nella difesa ad oltranza del presidente del consiglio da processi ed eventuali condanne, proseguono i danni che questo governo continua a portare alla vita sociale, economica e culturale del paese. Con il proccesso breve si consentirà ad un notevole numero di reati di rimanere impuniti, tanto per citare un processo nel quale sono interessati migliaia di cittadini, sarà bloccato quello relativo al crack della Parmalat, ma questo poco importa perchè, a detta del governo, sono i cittadini che hanno voluto questo provvedimento. La durata di ogni processo sarà certa, perchè o si celebra nei tempi fissati per legge o si cancella con buona pace di tutti. Che dire ... una bella riforma, semplice, precisa, senza tante possibilità di interpretazione. Beh ma qualcuno a questo punto obietterà "Va bene ma si metteranno maggiori mezzi a disposizione della macchina della giustizia perchè possa funzionare nei tempi fissati dalla legge". Eh no ... il governo mette invece in atto un provvedimento ed una strategia più subdola. Per evitare che magari qualche cittadino prima o poi si renda conto della fregatura e della profonda ingiustizia che questo provvedimento introduce, il governo dicevo agisce sulla scuola. Eh si perchè è proprio dalla scuola che nascono i problemi maggiori. La scuola ha la funzione di istruire e di fromare i giovani per prepararli al loro futuro ingresso nel mondo produttivo ed a diventare parte attiva della società. Ma se si formano troppo bene, se l'istruzione è troppo di qualità, si rischia di sfornare cittadini pensanti, intelligenti e con capacità intelletteve elevate che magari possono rendersi conto dei danni che la polilitca di questo governo provochi al paese. Ed allora l'azione sulla scuola è chirurgica: un taglio qui, un taglio qua, una ridimensionata da una parte, una ridimensionata dall'altra ed il gioco è fatto. Il prossimo provvedimento del governo, fatto passare come riforma della scuola, prevede per esempio due piccoli interventi: il taglio della geografia dai programmi e l'abolizione dell'ultimo anno di obbligo scolastico che potrebbe essere sostituito ad un anno di apprendistato. L'abolizione della geografia è un fatto molto grave in quanto si tratta di una di quelle materie che fanno parte del bagaglio di cultura generale, che potrebbe sembrare non servire a niente, ma che in realtà contraddistinguono una persona da un'altra per livello culturale. Soprattutto in un mondo globalizzato come quello odierno, con flussi migratori di notevole entità, sarebbe invece necessario il contrario e cioè incrementare la conoscenza geopolitica del pianeta piuttosto che tagliarla di netto. Ma anche scendendo sul piano nazionale in cui c'è un fermento di comuni che per esempio intendono cambiare provincia, o di province che si formano o si aggregano, avere una buona conoscenza della geografia fisica e politica del territorio in cui si vive, sarebbe un fatto culturale importante. Il governo di centro destra però segue una gestione aziendale del paese e la scuola diventa una voce di spesa e non di investimento, per cui le spese vanno tagliate. Si risparmia si ma si sfornano tanti automi che fra poco tempo non sapranno muoversi sul territorio se non guidati dalla vocina metallica del loro Gps. Come dire .... una bella società di celebrolesi. In questa ottica si inquadra anche il provvedimento che tende a sostituire l'ultimo anno di scuola dell'obbligo, in un anno di lavoro e di aprpendistato, in pratica al lavoro a 15 anni nella migliore tradizioni di paesi del terzo mondo o di paesi come la Cina dove il lavoro minorile è una risorsa da sfruttare per incrementare i propri guadagni. Menu cultura, più sfruttamenti .... un politica di accerchiamento per dare vita ad un popolo teledipendente e facilmente manipolabile attraverso schermi megagalattici. Una strada già intrapresa con successo dal cavaliere ... che in questo caso si è dimsorato un vero e proprio precursore dei tempi.

martedì 19 gennaio 2010

Ci avette rotto il .... Craxi

In questo paese ormai da anni dovremmo essere abituati ad un decadimento generale in ogni settore della vita sociale, politica e culturale, eppure ogni qual volta si verifica un episodio o un evento che dimostra questo scadimento generale, si rimane allibiti e sconcertati. Se poi questa dimostrazione di ignoranza o di mistificazione di certi principi viene da qualche alta carica istituzionale, lo sconcerto e' cosi' grande da lasciare basiti. In questi giorni abbiamo assistito alle commemorazioni patetiche del presunto statista Bettino Craxi. Purtroppo in questo teatrino del perbenismo e del revisionismo storico si sono esercitati sia il Presidente della Repubblica che il presidente del Senato, in un'opera mistificatoria senza uguali. Craxi e' stato un politico che rubava, come tanti altri e' vero, ma lui e' stato processato e condannato, dopodiche', da buon statista, e' diventato un latitante che non ha avuto il coraggio di affrontare e scontare la pena a cui era stato condannato. Insomma lo stato italiano con tutti i suoi piu' autorevoli rappresentanti in questi giorni ha celebrato un delinquente come se fosse stato un eroe, un bellissimo esempio per tutti, soprattutto per i giovani. Fra qualche anno altro che via o piazza intitolata a Bettino Craxi, avremmo anche un San Bettino, anche se per il momento il Papa e' l'unico che non abbia glorificato l'ex leader socialista.
Nel frattempo il parlamento e' impegnato nell'approvazione di una di quelle leggi fondamentali per questo paese: il processo breve. E anche questo la dice lunga sullo spessore culturale e politico di questa maggioranza. In sostanza si stabilisce per legge quanto deve durare un processo, se va oltre il processo viene sospeso e non si celebra' piu'. Naturalmente non si cerca di capire perche' i processi vadano cosi' per le lunghe e si protraggano per anni, ma si impone un limite per legge, superato il quale il processo si interrompe e non si celebra piu'. Ma qui c'e' da salvare la pelle del presidente del consiglio e questo problema viene prima di ogni altra cosa.
E che dire dello spettacolo indegno che stanno rappresentando tutti i partiti nelle definizione dei candidati per le elezioni regionali ? Anche in questo caso naturalmente non si parla di programmi, di principi, di modelli di gestione della regione ma semplicemente di persone, di poltrone e di alleanze. Alleanze che sono le piu' diversificate e contradditorie a seconda della geografia politica della regione. Tutti in questa farsa fanno la loro misera parte per cui si assiste a regioni in cui si da vita ad uno schieramento e regioni in cui lo stesso partito passa da uno schieramento all'altro. Il partito ballerino in questo caso e' l'UDC che in qualche regione e' insieme a PDL e Lega mentre in altre regioni e' alleato del PD.
Questa e' la serieta' della politica italiana.



lunedì 18 gennaio 2010

Predicare non è difficile .... molto più complicato razzolare

E' molto difficile dare credito a questo governo che spesso predica ma poi non segue i dettami delle proprie prediche. Un governo fatto da uomini che sono stati elevati al rango di ministri esclusivamente per una loro comune peculiarità: quella di seguire le indicazioni del loro capo, imparare le lezioncine che lui prepara loro e ripeterle astenendosi da mettere riflessioni o pensieri personali (ammesso che ne siano in grado). Poi, in qualità di ministri, naturalmente questi personaggi godono di un minimo di autonomia ed è quando appunto agiscono in perfetta autonomia che siono dolori, sia nelle loro esternazioni che nelle loro azioni. Una delle tante bandiere sventolate in periodo elettorale dalla maggioranza che sostiene il governo Berlusconi è stata la riforma della pubblica amministrazione ed il contenimento della spesa pubblica. Al comando di questa opera moralizzatrice è stato messo il mastino Brunetta, elevato al rango di ministro esclusivamente perche' e' l'unico politico piu' nano del nano di Arcore. Il ministro ha iniziato subito una battaglia senza quartiere contro chi nella pubblica amministrazione non fa il proprio dovere, ma una battaglia condotta sparando alla cieca su tutti i pubblici dipendenti ed in questo modo colpendo in primo luogo chi da sempre fa il proprio dovere (la maggioranza dei lavoratori), ma non e' questo il punto che intendevo trattare. Ma questo governo purtroppo e' molto bravo a fare la voce grossa con i deboli e i poveracci (Rosarno docet), molto meno a seguire i dettami della politica che vorrebbe imporre al paese. Due fatti in questi ultimi giorni per esempio sono andati in contrasto con la politica di Brunetta in merito alla pubblica amministrazione.
Tre ministri sabato sono corsi ad Hammamet a commemorare colui che, improvvisamente, e' stato reintegrato nelle vesti di grande statistista: Bettino Craxi. Poco importa se questo statista ha improntato la sua politica di governo e di partito introducendo il malcostume delle tangenti, poco importa se tali tangenti sono servite a finanziare illegalmente un partito ed i suoi interesi personali, poco importa alla fine se dopo essere stato processato e condannato, questo grande statista e' diventato un latitante ed ha terminato i suoi giorni nella sua residenza vacanziera di Hammamet in Tunisia. Tre ministri, fra i quali il moralizzatore Brunetta, sono andati alla commemorazione di un delinquente e latitante naturalmente utilizzando soldi pubblici. Alla faccia del contenimento della spesa pubblica.
Sempre per rimane nel settore della pubblica amministrazione, una delle Battaglie di Brunetta e' stata la trasparenza. In nome di questa trasperenza sta facendo diventare matti tutti i dipendenti pubblici che si occupano di procedure informatiche pretendendo la pubblicazioni sui vari siti di tutte le P.A. di una marea di dati inutili in tutti i sensi, ma soprattutto inutili al cittadino che vorrebbe prima di tutto efficienza e chiarezza. Che ce ne frega di sapere le percentuali di assenza del personale del nostro comune ? Sarebbe piu' interessante sapere che percorso fa una pratica che ci riguarda e conoscere in ogni momento il suo stato. Ma no, ora sappiamo gli stipendi dei dirigenti, quanti giorni di assenza fa il personale di un comune, ma poi le nostre pratiche viaggiano sempre allo stesso modo. Ecco in nome di questa trasparenza, che vale per tutte le pubbliche amministrazioni ma a quanto pare non per il governo, nei giorni scorsi si e' scoperto il contratto con il quale il ministero della salute ha acquistato 24.000.000 di dosi di vaccino per l'influenza A. Un contratto capestro per lo Stato che salvaguarda esclusivamente gli interessi della Novartis, la ditta fornitrice del vaccino stesso. Sappiamo ora che le dosi utilizzate sono state intorno alle 800.000 ma lo Stato dovra' pagare tutte le dosi pattuite anche se poi non richieste per il flop della campagna per la vaccinazione contro questa famigerata influenza. Ora chi ha stipulato questo contratto e chi ci ha martellato in questi mesi per convincerci a fare il vaccino non dovrebbe come minimo andarsene a casa ?
Questo e' il modo in cui viene gestita la pubblica amministrazione da parte di chi poi fa una battaglia contro i pubblici dipendenti che hanno la sfortuna di ammalarsi: a loro vengono tolti i soldi per ogni giorno di malattia, poi gli stessi soldi sono buttati al vento. Qui non si tratta di politica o di idee di sinistra o di destra, qui si tratta semplicemente di incapacita' nella migliore delle ipotesi, di truffa nella peggiore. Si parla poi molto spesso dello stato dell'informazione in questo paese .... beh invece di fare campagne di stampa ossessive sulle abitudini sessuali del presidente del consiglio (sebbene utili anche queste) i fatti appena illustrati non sarebbero degni di una altrettanto decisa campagna di stampa per chiedere le dimissioni di personaggi come Brunetta e Sacconi ? E non per le loro idee politiche, anche perche' non credo che ne abbiano, ma soprattutto per manifesta incapacita' a ricoprire certi ruoli.

domenica 17 gennaio 2010

La televisione italiana cambia la storia

Il revisionismo stroico è sempre stato lo sport preferito di questa maggioranza di destra da quando è salita al governo guidata dal suo capo Silvio Berlusconi. A più riprese hanno cercato di modificare la storia cercando per esempio di mettere sullo stesso piano chi è morto per difendere la dittatura fascista e chi è morto per combatterla e dare vita ad una repubblica democratica. I morti sono morti e non esistono schieramenti al cospetto della perdita della vita umana, ma equiparare chi ha sacrificato la vita per difendere la libertà e chi l'ha sacrificata per uccidere la libertà è un'operazione mistificatoria.
Oggi il revisionismo storico riguarda un presunto statista: il socialista Bettino Craxi. Craxi è stato colui che ha introdotto in Italia e portato ai massimi livelli la politica della tangenti sottraendo denari rastrellando denari a chiunque avesse intenzioni di fare affari con la pubblica amministrazione. Soldi sottratti anche alla pubblica amministrazione ed allo stato che, proprio a causa delle tangenti, ha sempre dovuto sborsare soldi oltre il dovuto. Sicuramente era un sistema diffuso sia a livello nazionale che locale al quale molti politici attingevano per interessi privati e di partito, Craxi forse è stato l'unico che è stato beccato, processato e condannato. E lui come ha risposto a questa condanna ? E' scappato in Tunisia dove con i soldi rasatrellati attraverso le tangenti, si era costruito una reggia. Quindi Craxi prima di tutto è un latitante ed un condannato che ha usato la politica ed il potere che ne e' derivato per scopi personali. Oggi si intende far passare quest'uomo per un grande statista intitolando a lui strade e piazze. In questo processo di revisione e mistificazione della storia, la maggioranza di centro destra ha messo in campo prima il sindaco di milano e poi le artiglierie pesanti della televisione, Rai e Mediaset coingiunte. Il direttore del Tg1, Minzolini, qualche sera fa ha tenuto, dalla televisione pubblica, uno dei suoi piostolotti al paese come se fosse un guru con la verità in tasca; ieri il Tg5 ha rincarato la dose con un servizio di 5 minuti in cui si glorificano le capacità di statitista del ladruncolo di Hammamet. E il paese costretto a sorbirsi questi processi di falsificazione della storia in perfetto silenzio. Passi per il Tg5, tv privata, ma la Rai ed il Tg1 in particolare hanno assunto un atteggiamento riprovevole da quando è stato nominato Minzolini a dirigere il telegiornale di Rai 1. Il direttore infatti utilizza uno spazio pubblico come se fosse suo personale per tenere prediche e pistolotti che illustrano il "suo" punto di vista su questioni politiche senza rispetto per tutti coloro che pagano il canone. Ora si tenta la riabilitazione di un capo di governo che ha fatto del ladrocinio la sua azione politica più incisiva, anche se in questo paese non c'e' più da meravigliarsi di niente .... e' necessario condannare queste prese di posizione e questi ribaltamenti storici soprattutto se condotti con il solito strumento lavacervelli: la televisione pubblica e privata.

sabato 16 gennaio 2010

Solodarietà o ipocrisia ed opportunità

Ogni volta che accade una tragedia su questo pianeta, tutte le contraddizioni e le ipocrisie a cui il genere umano ha dato vita in questa società strampalata, vengono immediatamente alla luce in tutta la loro drammaticità. Il terremoto di Haiti e la catastrofe umanitaria che ne è seguita non sfugge a questa regola. Tutto il mondo, tutti gli stati da nord a sud e da est a ovest, indipendedentemente dalle loro condizioni economico-politiche si stanno mobilitando per soccorrere gli haitiani, un popolo già duramente provato dalla miseria e dalla povertà ed ora sottoposto ad una tragedia di immani proporzioni. Un'osservatore esterno che non conoscesse la situazione sociale, economica e politica del nostro pianeta e che arrivasse ora sulla terra, rimarrebbe fortemente impressionato dalla solidarietà di cui tutto il genere umano oggi sta facendo sfoggio. Primi fra tutti gli Stati Uniti d'America in qualità di paese dominante l'economia mondiale della terra. Insomma una gara commovente, ma è tutto ora quellop che luccica ? E' tutta vera solidarieta' ? Se così fosse perchè questo paese è stato lasciato marcire nella miseria mentre magari orde di turisti si crogiolovano sulle spiagge di questa isola bevendo champagne e mangiando aragoste ? Perchè tutto il mondo che fino ad ora si è guardato bene da aiutare un popolo che ha sempre avuto bisogno della solidarietà di tutti ed ora con decine di migliaia di morti e tutto praticamentre distrutto, c'è una vera e propria gara a chi porta più aiuti ? Solo buonismo, crisi di coscienza o .... enormi interessi per occupare qualche spazio su questo territorio che .... sarà tutto da ricostruire. Questa ultima ipotesi sembra la più attendibile considerate le referenze del genere umano. Come dare credito a certi paesi che ora sembrano agire come delle organizzazioni non governative, ma che non ci pensano molto a portare la guerra in giro per il mondo con il paravento della esportazione della democrazia. Ora si corre a portare cibo, medicinali, vestiario, ma cosa si faceva quando sarebbe stato necessario portare gli stessi aiuti ma non in presenza di distruzione e morte ? Niente ... assolutamente niente. Ma si sa haiti ha petrolio ? No. Ha miniere di diamanti ? No. ha risorse naturali da sfruttare ? No. Solo qualche bella spiaggia ed allora meglio tenere quel popolo nella miseria e nella fame, altrimenti ci sarebbe il rischio che gli haitiani si diano da fare per sfruttare le loro bellezze naturali e magari fare anche affari. no gli affari meglio farli fare agli americani. La tanto demonizzata globalizzazione in realtà sarebbe un'opportunità per tutti, perchè non lo diventa ? Perchè i paesi forti, capitalisti globalizzano i loro interessi e non certo il loro benessere. I giapponesi sono famosi per le loro costruzioni antisismiche ... in una società globalozzata in tutto e per tutto, questa tecnologia dovrebbe essere a disposizione di tutti, ma se cosi' fosse probabilmente non saremmo sul pianeta terra.

giovedì 14 gennaio 2010

Una volta tanto è l'Italia che copia la Cina

Mentre in Cina, il paese campione nel controllo governativo della rete, Gooogle forza la censura e toglie i filtri ai propri motori di ricerca, in Italia si va nella direzione opposta con un decreto legislativo che fra diversi disastri nel settore televisivo, si scaglia contro internet soprattutto sui siti che distribuiscono video e fanno informazione. Il decreto elimina il sostegno alle produzioni indipendenti, taglia la pubblicità a Sky ed equipara i siti che pubblicano video a delle vere e proprie emittenti televisive. Il garante diventa in pratica un crontrollore della rete soprattutto per quei siti come youtube dove ogni giorno sono pubblicati centinaia di video, spezzoni di trasmissioni televisive, video musicali, trailers di film. Se il decreto passa tutto questo non sarà più possibile e, almeno in Italia, tutto il portale di Youtube potrebbe essere chiuso. Allo stesso modo un qualsiasi blog sarà trattato come una vera e propria testata giornalistica con l'obbligo della rettifica in caso di notizie poi non verificate ed ancora una diretta realizzata con una web cam è di fatto equiparata ad una diretta televisiva. Insomma di fatto tutti colori che pubblicano qualcosa su una qualsiasi pagina web, che sia un blog che sia la propria pagina di facebook, che sia un video su youtube o una foto su flickr, sarà considerato come un vero e proprio giornalista o produttore televisivo e quindi sarà soggetto a tutte le regole previste in questi settori dell'informazione professionale. Il decreto poi si occupa della pubblicità televisiva trasmessa via satellite e ne limita la diffusione assestando un colpo notevole a Sky secondo la solita strategia del conflitto di interessi e delle leggi ad personam.
Tutto questo stravolgimento diventerà legge non dopo una discussione in Parlamento, come si dovrebbe convenire in una qualsiasi democrazia soprattutto in una materia così delicata e strategica, ma bensì attraverso un semplice decreto legislativo per il quale il parlamento è tenuto esclusivamente ad esprimere un parere. La situazione è paradossale. Mentre per far saltare alla ribalta la questione dei diritti civili in Cina si scomoda addirittura Google e non quei paesi, Italia compresa, che fanno affari d'oro con la Cina stessa, in Italia si mette a punto un decreto che nega tali diritti come la libertà di tutti nell'utilizzo della rete.

mercoledì 13 gennaio 2010

L'incubo e' terminato ..... Berlusconi sta bene

Dopo aver trascorso tutte le vacanze di Natale nell'angoscia finalmente gli italiani oggi possono tirare un sospiro di sollievo e mettersi definitivamente alle spalle questebrutte giornate in cui si è fortemente temuto per la salute psichico-fisica del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Dopo l'aggressione subita a metà dicembre infatti il cavaliere aveva dato non pochi segni di squilibrio mentale. I danni fisici erano evidenti, ma i medici avevano rassicurato che, con qualche settimana di riposo, l'aspetto fisico di Berlusconi sarebbe tornato quello di sempre. magari ci sarebbe voluto qualche piccolo ritocco, un dente nuovo, qualche punto, un interventino di plastica facciale, tutte inezie per chi come lui è abituato da tempo a interventi molto più invasivi. La vera preoccupazione per il paese intero era sorta qualche giorno più tardi quando il presidente del consiglio era tornato a casa ed aveva iniziato a rilasciare dichiarazioni anche se solo telefoniche. Infatti Silvio aveva iniziato a parlare di amore, di partito dell'amore, dell'amore che vince sempre sull'odio, di dialogo con tutti, insomma veri e proprio segni di un profondo squilibrio mentale per chi, da oltre 15 anni, abeva fatto dell'odio e della demonizzazione dell'avversario poilitico un vero e proprio manifesto politico. Non sembrava più la stessa persona, quella che dava del comunista anche al parroco di campagna, o che non esitava a chiamare coglioni chi votava a sinistra, o che agiva come un vero e proprio imperatore. Tutto il paese era caduto nello sgomento. I suoi sostenitori che dopo aver subito un lavaggio del cervello per imparare la lezione del loro capo, ora si vedevano di punto in bianco cambiare le carte in tavola; i suoi oppositori che temevano di perdere l'avversario politico contro cui sbraitare e soprattutto erano preoccupati di dover impegnarsi nel fare proposte concrete piuttosto che limitarsi alla demonizzazione del cavaliere. Insomma il paese intero viveva nello sgomento piu' totale da prima di Natale. Ecco allora che si aspettava con ansia il ritorno a Roma e sulla scena politica del cavaliere di Arcore.
Lunedi' è stato il grande giorno e sono state suffcienti 48 ore per fugare tutti i dubbi che ci avevano assalito in questi giorni. Nel giro di 48 ore Silvio Berlusconi ha fatto dichiarazioni e promesse che ha successivamente smentito facendo affermazioni esattamente contrarie. Solo lunedi' aveva dichiarato la riforma delle aliquote Irpef, un provvedimento sul quale aveva lavorato a lungo maturando delle ottime idee che si concretizzavano nel ridurre le aliquote dal 5 a 2 con un grande regalo alle fasce piu' ricche del paese. Oggi con la stessa naturalezza ha semplicemente detto che ...... la modifica delle aliquote Irpef non e' possibile e non si fara' a causa della crisi in cui versano i conti pubblici. Eccolo e' lui non ci sono dubbi. Ha detto l'esatto contrario di quanto affermato due giorni fa oltre ad aver ammesso che la crisi ... esiste. Ieri poi tutto il paese e' andato a dormire aspettando per oggi un decreto per bloccare i processi (uno su tutti il processo Mills ... dove guarda caso e' coinvolto Silvietto), stamani all'improvviso il decreto non si fa, non serve, dice il cavaliere, era palesemente incostituzionale, dicono coloro che hanno avuto la bozza del testo fra le mani.
Insomma cari cittadini italiani, l'incubo natalizio e' finalmente dissipato, Berlusconi sta bene anche psicologicamente. L'amore ed il clima, idilliaco di cui parlava quando era convalescente nella sua Arcore, sono definitvamente scomparsi e lui e' tornato ad essere quello di sempre: fa una promessa e non la mantiene, cerca di liberarsi in tutti i modi possibili dai tentacoli della giustizia che inutilmente prova finalmente a mandarlo in galera. Niente di nuovo sotto il sole .... anche senza un dente il cavaliere rimane il solito .... fanfarone.

lunedì 11 gennaio 2010

La deportazione delle arance

Le ultime deportazioni di massa sono avvenute durante la seconda guerra mondiale ad opera del regime nazista nei confronti soprattutto degli ebrei. Oggi il governo italiano applica la stessa politica di deportazione nei confronti degli extracomunitari che hanno avuto la sfrontatezza di ribellarsi alle condizioni di schiavitu' nella quali erano tenuti a Rosarno. Certo le motivazioni sono molto diverse ma ora come allora migliaia di esseri umani sono stati caricati su pulman e treni per essere deporati nei moderni campi di concentramento che sono i CIE (Centri Identificazione ed Espulsione). Fino a che queste persone lavoravano 15 ore al giorno a 2 euro l'ora, poi si ritirivano nei loro tuguri abusivi e se ne stavano zitti, nessuno aveva niente da dire. Quando qualcuno, oltre a trattarli da schiavi, si e' preso pure la briga di sparargli contro ferendo due di loro e scatenando in quel modo una protesta anche molto violenta, improvvisamente tutta questa massa di gente sfruttata e' diventata una feccia da deportare e nella migliore delle ipotesi da espellere dal paese. Si e' cosi' scatenata da parte di cittadini privati una caccia all'uomo di colore mentre lo stato di e' preso l'onere, non tanto di colpire chi aveva scatenato questo inferno sparando contro gli extracomunitari, ma piuttosto di prendersela con chi si era ribellato alla propria condizione di schiavo. Certo che se lo Stato adottasse gli stessi sistemi che adotta con questi poveri diavoli anche con la malavita organizzata, probabilmente oggi mafia, 'ndrangheta e camorra sarebbero ampiamenti debellate. Ma come si fa a debellare delle organizzazioni criminali che agiscono in collusione con la politica stessa ? Ed allora, considerato che niente si puo' fare contro queste organizzazioni che di fatto gestiscono nel meridione il traffico dei clandestini ed il mantenimento in una condizione di schiavitu', allo stato non rimane, per fare bella figura, che prendersela anche lui con gli extracomunitari. Uno stato forte con i deboli.
Qualche ministro di dubbia intelligenza oltre che di comprovata incapacita' a ricoprire determinati ruoli, ha avuto il coraggio di addossare la situazione esplosiva di Rosarno ai due anni di governo Prodi, dimenticando fra l'altri che la legge sulla immigrazione, la famigerata Bossi-Fini e' ormai in vigore dalla precedente governo Berlusconi. Ormai il traffico di clandestini e' in mano alle organizzazioni criminali del nostro paese, che, soprattutto nel meridione del paese, utilizzano questi essere umani disperati come manovalanza a costo quasi zero e per di piu' con il ricatto della denuncia per il reato di clandestinita'. Che la nuova sterzata razzista di questo governo dovesse provocare episodi come quello di Rosarno era inevitabile e solo questione di tempo ed ora il problema e' ..... chi raccogliera' le arance a Rosarno ??? Forse si sarebbe dovuto procedere alla deportazione anche delle arance per non mandare in crisi l'economia di questo paesino calabrese.

domenica 10 gennaio 2010

Il piano riforme è quasi pronto ... niente processi, meno tasse per i ricchi, dittatura costituzionale

Lentamente il piano del governo o meglio del suo capo indiscusso, il cavaliere senza un dente ormai, prende forma per cio' che concerne le tanto sospirate riforme. Le priorita' sono ora due: la giustizia in primo luogo, la pressione fiscale subito dopo ed alla fine lo stravolgimento della costituzione. Magari domani ne saltera' fuori un'altra perche' questa maggioranza vive non su un programma ben definito (se si escludono le leggi razziali, il pallino della Lega), ma sulle proposte che ogni tanto sforna a seconda del momento e di cosa gli passa per la testa.
La riforma della giustizia consiste, ormai e' noto a tutti, in due o tre provvedimenti che avranno l'unico obiettivo di tenere lontano dalle aule di giustizia Silvio Berlusconi, costi quel che costi anche se questo volesse dire la non celebrazione di centinaia di processi. A differenza dei precedenti lodi, Schifani e Alfano, l'azione legislativa del governo e' di tipo avvolgente con diversi provvedimenti in modo da mettersi al riparo da eventuali annullamenti per incostituzionalita'. Insomma una riforma della quale il primo a beneficiare sara' proprio il presidente del consiglio.
Il secondo punto e' la questione della pressione fiscale. E' da quando Berlusconi e' sceso in politica, circa 16 anni fa, che sbandiera ai quattro venti l'abbattimento delle tasse, ma sono altrettanti anni che questo progetto e' sistematicamente bloccato da Tremonti a causa della sciagurata gestione del debito pubblico da parte del centro destra. Anche in questa legislatura Berlusconi a company hanno preso in mano il paese con un debito che era appena sotto il 3% del PIL portandolo in solo 20 mesi sopra il 5%, niente male per una maggioranza che aveva fatto del contenimento della spesa pubblica una vera e propria bandiera in campagna elettorale. Per la terza volta il cavaliere ci riprova a ridurre le tasse e questa volta sembra che anche Tremonti non si opponga. Finalmente diranno gli italiani. Ma per smorzare gli entusiasmi basta analizzare la proposta di Berlusconi di portare l'Irpef a solo due aliquote: una al 23% ed una al 33%. Allora vediamo quali sono le aliquote ad oggi: 23% per redditi fino a 15.000 euro, 27% per redditi da 15.000 e 28.000 euro, 38% per redditi da 28.000 a 55.000 euro, 41% per redditi da 55.000 a 75.000 euro, 43% per redditi superiori a 75.000. Chi ci guadagnerà allora nel ricondurre tutto a due sole aliquote ? Sicuramente i redditi più alti e quindi, guarda caso, ancora una volta lui .... il buon Silvio.
Il terzo argomento delle riforme riguarda la costituzione. Ed anche questo è un argomento ben conosciuto, considerato che già alla fine della precedente legislatuta Berlusconi e Bossi ci avevano provato. L'obiettivo in questo caso è limitare l'azione del parlamento e amplificare i poteri del presidente del consiglio in modo da renderlo una specie di dittatore costituzionale con potere per esempio di sciogliere le camere a proprio piacimento.
Ecco quindi che il piano delle riforme prende forma: niente processi, pagare meno tasse, governare senza l'impedimento del parlamento. Oddio il parlamento anche in questa legislatura non è fonte di grossi problemi per il cavaliere. Il più grande partito dell'opposizione, il Partito Democratico, ha altre questioni più importanti di cui occuparsi. Ci sono le elezioni regionali fra poco e mentre Berlusconi, spartisce le candidature fra Lega e Pdl senza che nessuno alzi più di tanto la voce, il Pd è nel caos più assoluto con l'obiettivo di fare fuori anche alle amministrative quel pò di sinistra che ancora esiste. Emblematico il caso Puglia, dove Vendola ha governato bene, ma poichè non fa parte del Pd è necessario farlo fuori sfuggendo anche alle primarie tanto sventolate come atto di democrazia da qualche tempo a questa parte. E così in Puglia si propone un'alleanza con l'Udc di Casini, il partito che, mostrando una coerenza incommensurabile, nel Lazio si presenza insieme al Pdl. Come dire ... per una poltrona si fa questo ed altro.

sabato 9 gennaio 2010

Importiamo tutto dall'America ... anche le rivolte degli schiavi

Prima o poi doveva accadere, anzi è strano che con il clima razzista imesso nel paese da questo governo di vecchi fascisti neri e nuovi fascisti verdi, incidenti come quelli di Rosarno non siano avvenuti prima di oggi. Le cronache di oggi descrivono dettagliatamente la rivolta degli extracomunitari del paese calabrese, ma nessuna parola è spesa sul motivo che ha scatenato questa rivolta che porta alla mente quanto avveniva negli Stati Uniti qualche decenno fa. Il tutto è scaturito ieri con il ferimento di due extracomunitari da parte di sconosciuti che hanno sparato sui due uomini di colore. La reazione dei popolo dei clandestini è stata dura, violenta e forse anche spropositata, ma se si intende davvero tentare di analizzare e capire quanto avvenuto. non si può addossare le colpe esclusivamente a delle persone che sono trattate come ne' piu' ne meno come dei veri e propri schiavi. Un popolo il cui ingresso illegale in Italia è gestito spesso dalla malavita, che sia 'ndrangheta mafia o camorra, che poi lo utilizza per i propri affari sfruttandolo oltre ogni limite, un popolo che non ha diritto di parola e di protesta ma che deve sottostare alla propria condizione di schiavitù e possibilmente in silenzio. Un popolo che comunque serve all'agricoltura meridionale che con pochi euro all'ora si garantisce il lavoro faticoso della raccolta di pomodori, arance e frutti di ogni genere. Insomma soffermarsi solo sulle violenze messe in atti dagli extracomunitari è oltre che fuorviante anche mistificatorio, masuffcienti per far cadere nel tranello gli italioti di Rosarno alcuni dei quali hanno partecipato alle operazioni di polizia in maniera autonoma. Il tutto condito dalle reazioni sconsiderate della politica, maggioranza ed opposizione, sempre molto lontane da voler affrontare i problemi in maniera seria e risolutiva.
Il ministro Maroni annuncia la fine della politica della troppa tollerenza, coadiuvato dalla ministra della pubblica distruzione che annuncia un tetto del 30% di alunni e studenti extracomunitari nelle varie classi. Come dire i disordini sono causati dal troppo permessivismo delle politiche immigratorie per cui è bene iniziare dalla scuola limitando l'accesso ai bambini extracomunitari. Dal canto suo l'opposizione sposta il problema puramente sul piano politico, sollevando la polemica relativa alla legge Bossi-Fini. Nessuno però parla della sparatoria iniziata ai danni dei clandestini, delle condizioni di vita a cui sono sottoposti gli extracomunitari, dello sfruttamento e della schiavitù che questa povera gente deve subire. Va bene che il nostro paese importa sempre le mode che nascono negli Stati Uniti .... ma con la schiavitù siamo in notevole ritardo di diversi decenni .... ora che l'abbiamo introdotta quanti anni ci vorranno per debellearla ?


lunedì 4 gennaio 2010

Grattacieli ... influenza .... e terrorismo

A Dubai si inaugura oggi il più alto grattacielo del mondo 169 piani, 818 metri di altezza, una vera opera di ingegneria e di sprechi senza senso. Nel bel mezzo di una crisi economica senza precedenti che ha colpito anche gli Emirati Arabi che non trovano di meglio su come sperperare i denari ottenuti dal petrolio.
In Europa tutti gli stati stanno affrontando il problema dello smaltimento delle dosi di vaccino contro l'influenza A. Dopo aver terrorizzato per mesi, all'incirca dall'aprile 2009, le popolazioni circa il rischio di una pandemia senza precedenti con milioni di morti, dopo aver foraggiato le case farmaceutiche acquistando milioni di dosi di vaccino (in Italia si parla di circa 40 milioni), ora si fanno i conti con le dosi inutilizzate (in Italia solo circa 370 mila persone si sono vaccinate). La proposta è di svenderla ai paesi del terzo mondo in una sorta di saldi sanitari.
In seguito all'attuale recrudescenza di attentati terroristici, per fortuna non portati a termine, gli Stati Uniti, guidati dal premio nobel della Pace il Presidente Obama, si apprestano ad aprire un nuovo fronte di guerra nello Yemen. Insomma dopo oltre 7 anni di guerra, iniziata con l'invasione di Afghanistan e Iraq, sembra che anche l'attuale presidente americano non abbia imparato niente dalla storia e si appresti a mettere in atto la stessa politica del suo predecessore.
Apparentemente le tre notizie sembrano slegate fra loro, ma probabilmente questi avvenimenti sono il frutto di una società, di un modello di sviluppo mondiale che ha fallito ma che i governi si ostinano a portare avanti. Il modello capitalista che si basa sullo sfruttamento di molti per il beneficio di pochi e che ha portato come conseguenza più evidente e drammatica il fenomeno del terrorismo islamico. La lotta al terrorismo intrapresa dopo l'11 settembre è quanto di più scellerato il mondo occidentale abbia potuto mettere in atto, una lotta condotta portando la guerra in quei paesi sospettati di ospitare le bande terroriste di AlQaeda. In realtà in 8 anni si è potuto verificare che l'unico risultato ottenuto con queste guerre è stato quello di portare in attivo il conto dei morti civili che niente avevano e hanno a che vedere con il terrorismo stesso. Non si è riusciti ( o non si è voluto perchè questo dubbio rimane) nemmeno a catturare il capo supremo ai AlQaeda, Ben Laden, figuriamoci se si potrà sconfiggere un fenomeno che non né una patria né una nazione ben definita. Ma anche se Stati Uniti e Inghilterra (le due nazioni guida di questa stagione di guerra) fossero anche riuscite a sgominare la principale organizzazione terroristica, saremmo arrivato alla sconfitta definitiva del terrorismo ? Sicuramente no e questo perché in questi anno niente si è fatto per rimuovere le cause che hanno portato e portano migliaia di persone a sposare la causa di questa lotta scellerata al mondo occidentale. Tutto quello che ha saputo fare il mondo capitalistico è stato quello di esportare i propri principi di sfruttamento e di profitto alle spalle delle classi sociali meno forti. Si inquadra in questo contesto appunto l'inaugurazione del grattacielo di Dubai, uno schiaffo ai milioni di arabi che vivono nella miseria ed un'opera che rappresenta uno spregio per i milioni di persone (donne e bambini soprattutto) che muoiono di fame e di sete. Ecco dove vanno a finire i soldi che noi occidentali spediamo per approvigionarci di benzina, gasolio e carburanti in generale. Ma gli schiaffi che il mondo occidentale continuamente elargisce al terzo mondo non sono finiti qua e la storia dei vaccini inutilizzati per l'influenza A ne rappresenta un ulteriore esempio. Se davvero la pandemia si fosse sviluppata secondo le previsioni, le più alte percentuali di decessi si sarebbero registrate in quei paese che non avrebbero avuto risorse per acquistare i vaccini, ora che il pericolo è scampato, l'occidente intende vendere a prezzi scontati questi vaccini, inutili, appunto ai paesi del terzo mondo. Un classico esempio non solo di sfruttamento ma di vero e proprio raggiro. E' ormai evidente che l'influenza A non né più né meno che una classica influenza di stagione, meno virulenta e pericolosa di quest'ultima, per la quale il vaccino era praticamente inutile. Ora, per limitare le perdite, andremo a vendere un prodotto inutile al terzo mondo, magari raccontando come già si sta facendo che ci sarà un altro picco di contagio.
Se non si metterà da parte questa politica dello sfruttamento, il mondo occidentale può mettere in atto tutte le guerre che intende fare, ma il terrorismo non sarà mai sconfitto, ma ormai in questa società malata la guerra è diventata un business non indifferente ed allora perchè eliminare alla fonte una possibile causa di ulteriori guerre ?

domenica 3 gennaio 2010

Brunetta super star

Siamo appena al 3 gennaio e le carte piano piano iniziano a scoprirsi circa le reali intenzioni del governo e della sua voglia di riforma. Il progetto di cambiare la costituzione era già noto sin dal precedente governo Berlusconi ed il progetto naturalmente continua anche in questa legislatura, ma oggi assistiamo ad un salto di qualità in questo attacco frontale alla legge più importante per uno stato democratico. Attacco portato da uno dei più odiosi ministri di questo governo: Brunetta. Il ministro infatti attacca un articolo della costituzione fondamentale, un articolo che sancisce un principio e qui sta la gravità della proposta. Secondo il nano-ministro di dovrebbe cambiare l'art. 1 della Costituzione come recita "L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro". Un principio basilare dello stato democratico che, al contrario di quanto pensa il ministro, dovrebbe rappresentare un impegno per ogni governo affinchè sia rispettato e pienamente attuato. In pratica nelle intenzioni di Brunetta, anche se poi il ministro non va oltre e non propone la sua modifica all'articolo, si intende abbattere il principio della democrazia e del lavoro garantito a tutti i cittadini. Non siamo quindi in presenza di una proposta di modifica ad un articolo tecnico, come potrebbe essere la composizione e le funzioni del parlamento, ma bensì alla cancellazione di un ideale per il quale milioni di persone hanno sacrificato la propria vita. Credo che questo sia una degli atti più gravi che un governo possa compiere anche se solo nella proposizione di un ministro che di danni ne ha già combinati diversi. Insomma dopo le dichiarazioni di amore e collaborazione, il governo e la maggioranza escono piano piano allo scoperto e credo che con queste premesse ogni forma di collaborazione, come richiesta dal Presidente della Repubblica, dovrebbe essere respinta. La maggioranza di centro destra intende abbattere la democrazia in questo paese, fino ad ora lo ha fatto con provvedimenti e leggi degni da paesi dell'america latina, ora si passa alla cancellazione di principi basilari della nostra Repubblica, ma attenzione una buona parte del paese non se ne starà zitta e buona come i celobrolesi spettatori della tv del cavaliere..

sabato 2 gennaio 2010

Riforme riforme riforme ..... ma quali ?

Dopo il discorso del Presidente della Repubblica di fine anno, prosegue il clima idilliaco fra maggioranza ed opposizione, favorito anche dal clima natalizio durante il quale in questo paese si sa, siamo tutti più buoni. All'improvviso Napolitano, un presidente comunista non dimentichiamolo, è diventato, per Berlusconi, il garante dello stato e del rispetto delle regole, come se ci fosse bisogno dell'imprimatur del cavaliere per riconoscere una funzione sancita dalla costituzione. Tutti poi parlano di riforme. Le ha chieste il Presidente della Repubblica, le chiede l'opposizione di centro sinistra, le chiede, ma in questo caso dovrebbe solo farle, la maggioranza di governo. E allora che si aspetta ad agire ? Veramente sono ormai decine di anni che in Italia che ogni governo, di qualsiasi colore politico, ha nel suo programma le riforme. Ma da dalle parole ai fatti c'è sempre di mezzo il mare. Spesso addirittura non si sa nemmeno che tipo di riforme si intende mettere in atto anche se poi si afferma che sono i cittadini a chiedere queste riforme. E' vero i cittadini credo che abbiano in mente qualche piccola riforma, niente di eclatante, poche cose, ma sostanziali e soprattutto molto lontane dagli obiettivi della politica attuale e passata. Credo che il paese vorrebbe prima di tutto essere governato da una classe politica integerrima, senza grandi privilegi e attenta ai veri e reali bisogni del popolo, soprattutto delle frange più deboli. Ecco già se si riuscisse a mettere in atto questa piccola riforma, il paese sicuramente andrebbe meglio. Ma le intenzioni di maggioranza ed opposizione sono ben diverse. A dire il vero un reale giudizio si può dare solo a quelli che sono i programmi, in materia di riforme, della maggioranza di centro destra perchè per quanto riguarda l'opposizione, dichiarazioni di principio a parte, non si sa bene quali riforme intenda realmente portare avanti. Sostanzialmente le riforme di Berlusconi sono tre: federalismo, giustizia, costituzione.
Il federalismo è un pallino della lega che, dopo aver temporaneamente messo da parte le reali intenzioni di secessione e suddivisione del paese, ha ripiegato sul meno traumatico federalismo per ottenere lo stesso risultato. Sganciare le regioni del sud al loro destino e dividere in due al paese per dare vita alla tanto sospirata nazione Padana
In materia di giustiza, dopo la bocciatura del lodo Alfano, tutte le riforme che si intendono mettere in atto riguardano la salvaguardia di Silvio Berlusconi da processi ed eventuali condanne. Avendo sprecato la prima cartuccia con una legge palesemente anticostituzionale, si pensa ad una riforma più articolata nella quale siano compresi anche i problemi del cavaliere ma che alla fine servirà per bloccare anche tanti altri processi. La giustizia sarà più snella ma a discapito di tanti reati per i quali i processi non saranno nemmeno iniziati.
La costituzione è infine la ciliegina sulla torta del pacchetto riforme. In questo caso si intende andare alla radice del problema, stravolgendo la carta costituzionale, elimando quegli articoli che impediscono al cavaliere di agire indisturbato come un vero e proprio monarca o dittatore. Riduzione del parlamento ad un semplice organo di approvazione leggi emanate dal monarca, potere assoluto al presidente del consiglio con potere addirittura di sciogliere le camere, elezione diretta ed ulteriore abbattimento del potere di controllo del presidente della repubblica. Insomma uno strvaolgimento dello stato democratico, tentativo già messo in atto dal precedente governo Berlusconi e rimandato al mittente da un referendum.
Ecco come si vede a parte il clima idilliaco di questi giorni, fra poco si tornerà di nuovo sul campo di battaglia, sperando che le recenti festività non abbiano appesantito ancora di più l'azione dell'opposizione. Se invece il centro sinistra si dimostrerà davvero collaborativo con Berlusconi e company, saranno dolori per questo paese che dovrà ancora fare ricorso al popolo sperando che esistano ancora delle frange consistenti di cittadini sfuggiti al lavaggio del cervello mediatico di tv e giornali del cavaliere di Arcore..