sabato 30 ottobre 2010

La certificazione del nuovo regime

Mentre sui giornali italiani e purtroppo straniere impazza l'enensima vicenda a sfondo sessuale dell'Indagato Stupratoredemocrazia, mentre in rete c'è un fermento, un'inidignazione senza precedenti ed anche un'immensa vergogna per appartenere ad un paese diventato lo zimbello del mondo intero, c'è un silenzio assordante che forse fa più rumore del clamore di chi attacca a ragione Berlusconi. Il silenzio è quello dell'opposizione naturalmen te, Partito Democratico in testa, che non ha alzato nemmeno la voce per chiedere ciò che in qualsiasi paese normale sarebbe la reazione minima: le dimissione di un Presidente del Consiglio incapace di mettere un freno ai suoi istinti sessuale, che soffre di onnipotenza e che mette a rischio il paese intero con i suoi comportamenti animaleschi. E si che questa volta ci sarebbero anzi ci sono motivi molto seri e gravi che vanno oltre l'aspetto sessuale della vicenda e che ha persino ricordato Umberto Bossi. Un Presidente del Consiglio che si scomoda per fare pressione sulla questura in merito all'arresto di una minorenne accusata di un piccolo furto e che lo fa direttamente da una sede istituzionale come la Presidenza del Consiglio, è un fatto grave e senza precedenti. E non contento di questo gesto da sconsiderato, lo stesso Presidente si permette anche di prendere in giro le istituzioni, i cittadini insomma lo Stato intero dichiarando candidamente che lui è un buono d'animo e che il suo gesto era solo un gesto di aiuto verso una persona in difficoltà. Ma che cosa deve fare ancora quest'uomo per costringere l'opposizione a chiedere, non che venga processato, ma che quanto meno venga costretto a dimettersi da una carica che non è in grado di ricoprire. Non chiedere e soprattutto non ottenere queste dimissioni è come un autorizzazione tacita per Berlusconi a comportarsi come meglio crede fregandosene del parlamento, delle istituzione, della costituzione, della democrazia .. tutte parole che creano insofferenza al cavaliere perche' secondo lui limitano la sua azione di governo. Se non si ottengono le dimissioni del Presidente del Consiglio sarebbe come certificare la instaurazione di un regime totalitario nel quale il Capo del governo è autorizzato a qualsiasi azione, mischiando la sua vita privata con quella pubblica in un perfetto stile dittatoriale. Se ancora esiste una parvenza di democrazia, cosa di cui dubito fortemente, le opposizioni dovrebbero pretendere ed ottenere tali dimissioni almeno per salvare la faccia nei confronti della comunità internazionale e nel rispetto di quei cittadini, anche se una minoranza, che rispettano la legalità e leggi di questo malandato paese.

venerdì 29 ottobre 2010

Consigli non per gli acquisti ma per telefonate serie

L'ennesimo scandalo a sfondo sessuale che vede coinvolto l'Indagato Stupratoredemocrazia (alia Silvio Berlusconi per chi ancora non lo sapesse) vede un cambio di strategia da parte del Presidente del Consiglio. Nelle puntate precedenti il dittatore di Arcore aveva sempre eluso o smentito le accuse che gli erano state rivolta, oggi, armandosi di superbia e strafottenza verso tutto il paese, conferma senza nessun ritegno.. Confessa di aver fatto quella telefonata ai carabinieri per intercedere a favore della minorenne Ruby perchè lui è fondamentalmente una brava persona ed un buono (sue parole), confessa oggi di amare la vita e le donne e lo fa con tracottanza dimenticando, ma non è la prima volta, il ruolo che ricopre. Questo scandalo per certi versi è ancora più grave del precedente che vedeva coinvolta la D'Addario, che in fin dei conti altro non era e altro non è che una prostituta (smettiamola di utilizzare termini incomprensibili alla maggioranza della gente), che esercita il proprio mestiere. In questo caso siamo in presenza di un fatto molto più grave in quanto vede coinvolta una minorenne, che, in virtù della sua partecipazione a festini vari organizzati dai maiali di corte, si vede tirare fuori da piccoli guai come una denuncia per furta, nientepopodimeno che dal Persidente del Consiglio. Questa è la sostanza della vicenda. L'Indagato non sconfessa la telefonata anzi la conferma lodando il suo buon cuore. Ma se quel cuore è talmente grande perchè il dittatore di Arcore non ne fa almeno una al giorno di queste telefonate ? Qualora nella sua agenda non vi fosse un elenco di persone da aiutare posso fare un piccolo elenco: i pastori sardi messi in ginocchio dalla crisi economica, i giovani al di sotto dei 30 anni senza lavoro (uno su 4), i precari della scuola, i disoccupati lasciati senza lavoro sempre a causa della crisi economica, i prossimi 300.000 dipendenti pubblici che il super nano Brunetta si appresta a mandare a casa, i pensionati che non arrivano alla fine del mese, i disabili le cui famiglie sono state messe in ginocchio dai tagli di Tremonti, le tante famiglie che hanno perso i propri familiari o per incidenti sul lavoro o per una guerra assurda, e via dicendo. Credo che per i prossimi due anni e mezzo della attuale legislatura l'amante della vita e delle donne sarebbe talmente impegnato che non avrebbe certo tempo per infastidire minorenni e dedicarsi al proprio sollazzo con prostitute d'alto bordo (con tutta la mia simpatia per queste donne che riescono a spillare soldi ad un farabutto come l'Indagato). Credo che questo bistrattato paese non si meriti un trattamento del genere da chi avrebbe la responsabilità di governarlo e portarlo fuori da una crisi senza precedenti e questo senza tenere in nessuna considerazione le proprie idee politiche, qui la politica non ha nessuna importanza come purtroppo avviene da mesi ormai. Sarebbe ora che questo malato di sesso che non si arrende alla propria decadenza si rendesse conto che ormai fra le gambe non gli rimane che un lombrico morto (parole della mia amica Rita Pani) la cui unica funzione ormai è quella di orinare. Si rassegni e se ce la fa pensi a governare ... altrimenti si ritiri in una delle sue 20 e passa ville e si tolga fuori dai coglioni ... detto proprio fuori dai denti.

giovedì 28 ottobre 2010

La Cina non e' vicina ... la Cina ormai e' qui

Uno dei problemi di questo nostro malandato paese non e' tanto il numero impressionante di leggi, che sicuramente potrebbe essere ridotto ma non certo con azioni scenografiche come quella messa in atto un po' di tempo fa dal ministro della complicazione Calderoli, ma soprattutto fare rispettare le stesse leggi e farle rispettare da tutti grandi e piccini, potenti e meno potenti. Una di queste tante leggi con cui ognuno di noi si e' ritrovato a combattere o a confrontarsi e' la famigerata legge sulla privacy. Quella che ha fatto aumentare vertiginosamente il consumo di carta perche' ogni qualvolta si devono fornire i nostra dati personali (come, cognome, sesso .. e via dicendo) o peggio ancora i nostri dati sensibili (malattie, religione, appartenenza a sindacati, ecc. ecc.), dobbiamo fornire il consenso al loro trattamento da parte dell'ente pubblico o privato a cui forniamo questi dati. A volte questa legge ha anche dei risvolti maniacali che diventano icomprensibili, come per esempio quando ci ritroviamo al pronto soccorso e l'infermiera di turno ci assegna un numero per cui da quel momento il Sig. Rossi Paolo o Bianchi Francesco diventano il numero 1156 o 1348. Maniacale perche' poi tutte le persone che sono in sala di attesa vi vedono e si rendono conto se avete un braccio rotto o zoppicate oppure avete qualsiasi altro problema e comunque, anche quando non esisteva questa legge, non e' che l'infermiera vi chiamava e annunciava a tutti il vostro problema. "Il Sig. Rossi in sala 5", annunciava l'altoparlante e non certo "Il Sig. Rossi che ha ricevuto una bottiglia in testa dalla moglie che lo ha scoperto a letto con l'amante ed ora ha una ferita lacero contusa all'arcata sopracigliare destra si rechi in sala 5". Insomma anche senza la famigerata legge sulla privacy il Sig. Rossi era comunque tutelato, ora, anche se il Sig. Rossi si presenta con la mano destra maciullata, deve mettere la sua bella firmetta sul modulo per la privacy. Comunque, si dira', alla fine qualche regola in piu' puo' essere un'ulteriore garanzia sulla nostra privacy. Bene ma se la legge la rispettassimo tutti ed invece chi e' il primo a disattendere una legge cosi' complessa e a volte maniacale ? E chi se non lo Stato stesso che la pensata, costruita ed emanata. E chi se non l'attuale governo guidato dall'Indagato Stupratoredemocrazia (mai nomignolo fu piu' appropriato) che messo insieme i vecchi fascisti (cancellando i loro simboli e inserendoli nel sua associazione a delinquere il Pdl) ed i nuovi fascisti che hanno cambiato colore, verde al posto del lugubre nero. Con un colpo di mano, che potrebbe assumere le sembianze di un vero e proprio colpo alla Democrazia, la Polizia Postale, con l'autorizzazione del ministro dell'interno il fascista verde Maroni, ha stipulato un accordo con Facebook che consente alla Polizia stessa di entrare sulle pagine dei vari utenti diFacebook e prelevare tutti i loro dati privati senza nessuna autorizzazione da parte della magistratura. Insomma come se vi entrassero in casa senza mandato di perquisizione e con l'autorizzazione a prelevare qualunque cosa ritengano interessante. C'era uno slogan durante il '68 che recitava "La Cina e' vicina", oggi potremmo convertire questo slogan nel seguente .. "La Cina siamo noi". E attraverso questa intrusione illegale non ci si limitera' solo a prendere informazioni ma per esempio anche a ricostruire i legami fra i vari utenti, quindi per esempio se voi siete "amici" di B, B e' "amico" di C, C e' amico di D e D guarda caso e' un camorrista o parente di un camorrista, alla fine anche voi potreste passare dei guai. Ma a parte questo tipo di problemi, il fatto assolutamente illegale e da regime totalitario e' che venga disattesa una legge come quella sulla privacy oltre al fatto di lasciare carta bianca alla polizia postale di sbirciare nelel vostre case e prendere qualunque cosa. Anche in questo momento ci sara' un poliziotto che stara' leggendo quanto scritto in questo post e magari controllera' anche chi andra' a leggerlo ed allora voglio dire a questo poliziotto "Non ti sforzare tanto ... sono un comunista ed odio Berlusconi cosi' come tutti i suoi amici ed ora schedami pure, ma attento mentre tu spii me qualcun altro spia te, e colui che spia te a sua volta sara' spiato da un altro e cosi' via .... ma che bel giochino non pensi ?

martedì 26 ottobre 2010

Il governo del fare manda in cassa integrazione il parlamento

Mentre l'Indagato si appresta a mandare in giro 10 milioni di libretti per autocelebrare il governo del fare, il parlamento per mancanza di lavoro rimarra' chiuso per una ventina di giorni in occasione del ponte di novembre. Non ci sono leggi da discutere o da approvare considerato che ormai da mesi il governo e la maggioranza sono bloccati sia da problemi interni che dal risolvere i problemi giudiziari del presidente del consiglio. Il tutto naturalmente con la complicita' dell'opposizione incapace di prendere iniziative proprie che costringano parlamento e governo a lavorare. E cosi' mentre da una parte l'amministratore delegato della Fiat si lamenta della poca efficienza degli operai italiani, chi governa il paese mostra il massimo della propria inefficienza. Il paese si ritrova quindi a meta' legislatura attanagliato dagli stessi problemi di inizio legislatura, emergenza spazzatura e giustizia, aggravati da una crisi economica, che forse si sta risolvendo ma non certo per l'azione di governo. Ed ora il governo del non fare ha coinvolto nella sua inettitudine anche il parlamento ormai disoccupato senza leggi da discutere o approvare. Ma i parlamentari saranno messi in cassa integrazione o in mobilita' come gli operai delle aziende italiane in crisi ? Oppure continueranno a percepire i loro lauti stipendi pur producendo assolutamente niente ? Buona la seconda direbbe il bravo regista dopo la ripetizione di una scena mal riuscita alla prima. E l'opposizione che fa ? Ci si potrebbe chiedere. Niente si puo' sicuramente rispondere. Un'opposizione fino ad ora troppo impegnata a cercare un dialogo in merito a quei pochi provvedimenti che sono arrivati fino al dibattito parlamentare piuttosto che rigettare senza tentennamenti qualsiasi proposta di un governo il cui unico obiettivo conclamato e' tenere lontano dalla galera il suo capo. Alla fine quindi Berlusconi non riesce a modificare la costituzione per stravolgere lo stato democratico e procedere alla cancellazione di istituzioni come il parlamento, ma nei fatti lo ha reso uno strumento perfettamente inutile come in un perfetto regime totalitario.

lunedì 25 ottobre 2010

Un governo diverso è legittimo nonostante il lavaggio del cervello mediatico condotto dal centro destra

Una strategia dei regimi totalitari e dittatoriali per convincere il popolo in merito ad un avvenimento o ad un fatto o alle motivazioni che erano alla base di una determinata azione politica, era quella di ripetere in maniera ossessiva le proprie ragioni anche se false o inesatte. Questo è uno dei motivi per i quali in Italia attualmente stiamo vivendo in un vero e proprio regime che agisce in maniera subdola attuando una specie di lavaggio del cervello di massa al quale solo la minoranza del paese è capace di sottrarsi. In questa terza legislatura dell'Indagato Stupratoredemocrazia, lui e tutto il centro destra, ogni volta che si trovano in difficoltà a causa delle contradizioni interne, recitano in maniera ossessiva la solita litania: "Berlusconi eletto da popolo ha diritto di governare per tutta la legislatura" "Il governo voluto dalla sovranità popolare ha il diritto di governare" "I giudici vogliono sovvertire la sovranità popolare". Queste dichiarazioni ripetute pedissequamente ogni giorno da qualsiasi rappresentante della maggioranza di centro destra, finiscono per convincere gli elettori poco accorti di questo paese di aver votato nel 2008 per mandare Berlusconi al governo. Naturalmente non è così, sia perchè la nostra Costituzione non prevede la elezione diretta del Presidente del Consiglio sia perchè l'attuale legge elettorale non prevede la elezione di nessun parlamentare. Alle elezioni del 2008 i cittadini italiani hanno votato esclusivamente per i partiti e non per particolari candidati, quindi il fatto che Berlusconi e tutti gli altri politici si trovino in parlamento non dipende assolutamente dal voto espresso dagli italiani ma semplicemente dalle decisioni dei partiti di portare in parlamento certi personaggi piuttosto che altri. Questo fatto sarebbe già sufficiente per far decadere le dichiarazione assurde in merito alla volontà popolare. Come se non bastasse poi la nostra Costituzione prevede che la nomina del Presidente del Consiglio sia a carico del Presidente della Repubblica e successivamente il governo, proposto dal Presidente del Consiglio incaricato, deve ottenere la fiducia del Parlamento. In tutto questo processo quindi il singolo cittadino conta meno del due di coppe quando briscola è spade. Meno di niente. In questa situazione caotica e antidemocratica, soprattutto per il meccanismo della legge elettorale, qualsiasi coalizione di governo si formasse in parlamento sarebbe costituzionalmente valida qualora ottenesse la fiducia del parlamento. Ma naturalmente all'Indagato ed alla sua cricca è utile convincere il popolo beota che è stato il popolo stesso ad eleggerlo come condottiero alla guida del paese per indurre poi, gli italioti stessi, a scagliarsi contro la magistratura che intende quanto meno processare il Presidente del Consiglio per le sue innumerevoli attività illecite. Un lavaggio del cervello con un obiettivo ben preciso ottenere consensi nel suo tentativo di sottrarsi alla giustizia. Sostanzialmente quindi qualsiasi altro governo in questo paese è possibile e costituzionalmente corretto e non rappresenta un tentativo di golpe come si addirittura arrivati a dichiarare oggi. Il vero golpe in questo paese è il continuo disattendere la carta costituzionale da parte di un governo con aspirazioni totalitarie ... altro che comunismo qui siamo in pieno fascismo, certo di colore verde, ma la sostanza non cambia.

domenica 24 ottobre 2010

Se anche Vendola si accentra

Sicuramente Vendola ha una capacità oratoria e coinvolgente superiore a qualsiasi altro leader dell'attuale panorama politico, ad esclusione dell'Indagato Stupratoredemocrazia, ed il suo discorso conclusivo al primo congresso di Sinistra Ecologia e Libertà lo ha dimostrato provocando ovazioni e applausi a scena aperta. Ma quando i discorsi sono così pregnanti e gli oratori hanno una tale capacità di coinvolgimento si rischia di perdere di vista i reali contenuti di ciò che viene detto. Berlusconi conosce bene questa tecnica e le sue doti di oratore le utilizza per imbonire la platea che alla fine pensa di aver ascoltato chissà quali proposte e chissà quali programmi, ma se si poi si procede ad un'analisi a mente fredda, i contenuti come d'incanto spariscono immediatamente. Naturalmente non c'è un parallelismo fra Berlusconi e Vendola, il primo emette parole assolutamente prive di contenuti per una mente pensante e con capacità propria di analisi, il secondo i contenuti li mette ma alcuni sono forse ben mascherati nel senso che ci sono contenuti innovativi che, a mio avviso, mascherano insidie da non sottovalutare. Vendola ha spesso la capacità di esprimere concetti semplici con parole forbite e troppo complicate da rendere tali concetti complicati ed incomprensibili. Il discorso di oggi è stato forse uno dei più chiari che il leader di SEl sia mai stato capace di fare, ma in questo doscorso, pur essendo ad un livello sicuramente superiore come contenuti e come intensità rispetto a quelli a cui ci hanno abituato i dirigenti del PD, ci sono alcuni punti oscuri che evidenziano come Vendola tenti in qualche modo un avvicinamento al famigerato centro. Vendola non esclude un dialogo con l'Udc lasciando intendere che ci potrebbe essere un accordo con Casini e company per arrivare al governo e a tale proposito fa un'affermazione ridicola "La DC è stata un garante della laicità dello stato". La DC il più grande partito di questo paese che ha contribuito alla sottomissione dello Stato italiano al Vaticano ed al clero cattolico, una sottomissione che è tutt'ora attuale e ne sono conferma gli innumerevoli interventi di vescovi, cardinali e del papa stesso in questione inerenti la politica ed il governo del paese. Vendola continua dicendo che dobbiamo rilanciare il dialogo con il clero senza abbandonarsi a pulsioni anticlericali. Un tesi che ha l'obiettivo palese di ingraziarsi quelle aree del centro legate a doppio filo con la chiesa cercando di coinvolgerle in un progetto destinato a fallire come la storia passata ha già insegnato. Come può per esempio Vendola pensare di inserire in una coalizione di governo quelle frange che vedono come fumo nell'occhio le coppie di fatto oppure i problemi relativi alla alimnetazione forzata o le problemtiche relative alla inseminazione artificiale o alle cellule staminali. Tutte problematiche sulle quali Vendola e la sinistra italiana hanno idee esattamente all'opposto dei cattolici italiani. Tornare a strizzare l'occhio a Casini o a Rutelli o addirittura a Fini significa ancora una volta partire con il piede sbagliato per cercare a tutti i costi di sconfiggere Berlusconi, il problema non è sconfiggere il cavaliere ad una tornata elettorale mettendo insieme mondi che non potranno mai integrarsi per poi dopo pochi mesi ritrovarsi punto e capo. Per davvero sconfiggere Berlusconi e la destra è necessario mettere in campo idee e principi alternativi senza compromessi con nessuno che non li condivida al 100%, la vittoria in questo modo sarà più difficile da raggiungere, ma meglio stare all'opposizione con idee veramente alternative piuttosto che governare dovendo rinunciare a principi irrinunciabili.

venerdì 22 ottobre 2010

Ma non sarà che l'ho chiesto io ?

Questo paese vive da oltre 15 anni come un perfetto cocainomane incapace di un qualsiaisi ragionamento logico e di una qualsivoglia capacità di analisi e di critica. Non ci sono altre spiegazioni a quanto sta accadendo, da quando gli italiani hanno consegnato il paese all'Indagato Stupratoredemocrazia, in merito alla giustizia. Avvenimenti culminati oggi in una sceneggiata tragico comica. Silvio Berlusconi è entrato in politica quando l'indagine mani pulite ha fatto fuori il suo protettore politico ed il partito che guidava: Bettino Craxi ed il Partito Socialista. Non avendo più a disposizione l'ombrello del ladro politico per antonomasia, il cavaliere correva il rischio di finire in galera a causa delle sue innumerevoli azioni illegali nella gestione delle sue aziende. Con un colpo di scena teatrale l'Indagato da vita ad un'associazione di coatti, leccapiedi e servitori denominandola Forza Italia. La maggioranza degli italiani, a cui il sopracitato cavaliere aveva applicato uno scientifico lavaggio del cervello tramite le sue tre reti televisive (di cui una illegale), lo vota e gli consegna il paese. Appena arrivato alla poltrona di Presidente del Consiglio, i reali obiettivi dell'imprenditore senza scrupoli sono più che evidenti: mettersi al riparo dagli innumerevoli processi che lo attendono facendosi scudo di una impunità giustificata dal ruolo che ricopre. Nelle sue tre legislature i tentativi sono comunque sempre stati maldestri fino ad arrivare al paraddosso dell'attuale legislatura. Una prima legge, che garantiva l'impunità alle più altre cariche dello stato per rigettare le critiche dell'ennesima legge ad personam, è stata dichiarata incostituzionale e rimandata al mittente. Un ulteriore tentativo di sottrarsi alla giustizia riparandosi sotto il legittimo impedimento, altra legge sotto il vaglio della Corte Costituzionale, ma insufficiente per una vera e reale impunità. Ora siamo arrivati ad un altra legge, questa volta Costituzionale, che però si limita a proteggere solo due cariche istituzionali: il Presidente della Repubblica ed il Presidente del Consiglio. Ma oggi siamo all'assurdo in un paese nel quale ormai non ci si meraviglia più di niente. L'Indagato Stupratoredemocrazia dichiara in una intervista ad un giornale inglese di non aver mai chiesto il Lodo Alfano contemporaneamente a fine giornata il Presidente della Repubblica fa avere una lettera a Berlusconi in cui dichiara che nemmeno lui vuole quella legge che al Presidente della Repubblica non serve. E allora mi domando ... se Berlusconi non lo ha chiesto nonostante da 15 anni non si faccia altro quando lui è al governo ... se Napolitano non lo vuole ... perchè non la maggioranza non lo ritira immediatamente e non inizia ad occuparsi finalmente dei problemi reali del paese ... ? Magari senza far intervenire polizia e carabinieri a bastonare chi protesta civilmente contro le azioni distruttive del governo. Ma ora mi sorge un dubbio atroce forse dovuto a qualche bicchiere di vino o all'età che avanza ... non è che il Lodo Alfano l'ho chiesto io e quindi il governo, rispettoso delle esigenze dei cittadini comuni, va avanti ugualmente per la sua strada ?

martedì 19 ottobre 2010

Fini dopo aver lanciato il sasso ritira la mano

Dopo tante chiacchere arriviamo al dunque. I mesi estivi sono trascorsi fra polemiche e attacchi dell'artiglieria berlusconiana, impersonata dal Giornale del generale Feltri, ed ora si passa finalmente ai fatti. Ed i fatti dicono quanto segue. L'Indagato tramite l'amico Vizzini, anche lui indagato naturalmente, mette a segno un blizt in Commissione Affari Costituzionli facendo approvare il Lodo Alfano Costituzionale Retroattivo. Questo significa che i processi che vedono implicati Presidente del Consiglio e Presidente della Repubblica, potranno essere sospesi anche se riguardano reati antecedenti l'assunzione della carica. Ma che si sarebbe tentata questa carta gia' si sapeva, una sorta di scudo giudiziario per Berlusconi che riguardera' tutti i procedimenti che lo riguardano e che potrebbe diventare uno scudo senza limite se davvero l'Indagato riuscira' a farsi eleggere anche come Presidente della Repubblica. Il fatto sconcertante pero' e' che in commissione hanno votato a favore anche i rappresentati di Futuro e Liberta', i cosidetti finiani. Sara' l'effetto dell'attivita' di dosseriaggio messa in atto dal Giornale dell'Indagato a far tornare Fini sui suoi passi ? Spera in questo modo di poter mettere a tacere il presunto scandalo della casa di Montecarlo ? Ed a che cosa sono servite tutte le esternazione al congresso del Pdl, a cosa e' servito il discorso di Mirabello e tutte le polemiche sollevate dai suoi luogotenenti, Bocchino in testa, se poi al momento dei fatti Fini e company buttano a mare tutti i loro pirncipi sulla giustizia e sulla legalita' regalando una sorta di impunita' permanente al cavaliere ? Questo riallineamento sulle posizioni del Pdl avviene poi in occasione della presentazione del nuovo Lodo Alfano costituzionale che e' molto piu' grave e scandaloso del precedente in quanto si regala a Berlusconi un'immunita' incodizionata. Mentre la commissione affari costituzionali votava questo scempio, la Corte dei Conti denunciava il crescente numero di episodi di corruzione contro il bene pubblico messi in atto da politici e amministratori locali. Un fenomeno dilagante per contrastare il quale in parlamento giace una legge che, per essere efficace, dovrebbe essere costituita da un solo articolo "Chiunque ricopre incarichi pubblici a qualsiasi livello, decade dagli stessi incarichi qualora coinvolto in qualsiasi indagine giudiziaria ed a qualsiasi titolo". Non servirebbe altro. Ed invece si stanno elaborando una serie di articoli con distinguo ed eccezioni varie in modo da lasciare sempre aperta una scappatoia al politico di turno. D'altra parte oggi stesso la Camera ha negato l'autorizzazione a procedere contro l'ex ministro delle infrastrutture, Pietro Lunardi, in merito all'acquisto di un intero palazzo a prezzo di favore (ormai i politici italiani sembrano piu' dei palazzinari che degli amministratori della cosa pubblica). Giornata nera quindi per giustizia nel nostro paese, ma altre ne dovranno arrivare e molto piu' nere, una giustizia sempre piu' orientata a salvaguardare il potere politico a discapito del cittadino comune contro ogni dettamente della nostra Costituzione.

lunedì 18 ottobre 2010

Giorgio Napolitano .. un Presidente che a volte fa tenerezza

A volte il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, fa veramente tenerezza. Non deve essere facile per un vero comunista, forse uno degli ultimi, fare il Presidente di una Repubblica governata da una manica di fascisti, vecchi e nuovi, guidata da un Indagato oltre che Stupratoredemocrazia. Napolitano a Pisa, in occasione del 200esimo annversario della Scuola Normale, lancia un appello che sembra quasi disperato oltre che sconfortato. "Condivido la forte preoccupazione di studenti e docenti per le difficili condizioni del sistema universitario, che nessuno può fingere di ingorare". Come potrebbe essere altrimenti al cospetto di un governo che prima elabora e strombazza ai quattro venti una riforma che, a suo parere, migliorerà il sistema universitario del paese e poi ritira tutto perchè si rende conto di non avere i fondi per finanziare la riforma. Alla fine forse è meglio così perchè quando questo governo mette mano a qualche riforma riesce solo a fare danni e non certo il bene del paese. Difficile per un Presidente che ha un passato di tutt'altro tenore rispetto alla attuala maggioranza di governo sopportare e firmare provvedimenti che vanno contro la sua ideologia ed i suoi principi. Non gli resta, poerv'uomo, che lanciare proclami ed appelli che sono stati e saranno sempre disattesi e, ironia della sorte e del dovere istituzionale, dovrà firmare provvedimenti che gli fanno rivoltare lo stomaco. Il nostro povero Presidente era stato eletto nel 2006 dopo che il governo Prodi si era da poco insediato e forse sperava in almeno 5 anni di tranquillità con un governo di centro sinistra. Ecco invece Veltroni e D'Alema che gli tendono una trappola con la costituzione del Partito Democratico causando prima la caduta del governo di centro sinistra e poi la vittoria dell'Indagato Stupratoredemocrazia alle successive elezioni. E così dal 2008 Napolitano si trova a contrastare con i pochi mezzi che l'azione devastante del centro destra tesa alla distruzione della democrazia, alla salvaguarda del dittatore di Arcore, all'affamazione delle classi più deboli preoccupandosi soprattutto di malavitosi e mafiosi ai quali ha permesso di rendere legali i propri proventi attraverso lo scudo fiscale. Per non parlare dell'inadeguatezza dei provvedimenti per contrastare la crisi economica mondiale, provvedimenti che hanno portato solodi alle banche ma che hanno creato una disoccupazione senza precedenti oltre che un debito pubblico galoppante ed incontrollato. Il Presidente della Repubblica non perde ocacsione per lanciare i propri appelli, ma vede purtroppo giorno per giorno il paese sprofondare nel disastro sociale. Oggi si è occupato di ricerca e formazione una voce che ogni paese avanzato e democratico riconosce come una voce di investimento nel proprio bilancio, ma che questo governo becero, ignorante e fascista ritiene esclusivamente come una spesa al pari delle auto blu o della cancelleria di un qualsiasi ministero. D'altra parte che futuro può avere l'istruzione in un paese dove alla guida di questo importante settore di sviluppo è stata nominata una guadiaparchi che non ha nemmenso saputo svolgere questo ruolo.

domenica 17 ottobre 2010

Liberiamo la scuola dalla ministra e da qualsiasi simbolo politico e religioso

"La scuola deve garantire a tutti un'educazione imparziale ed autonoma rispetto a qualsiasi orientamento politico". Parole della ministra delle distruzione MariaStella Gelmini. Finalmente si è decisa a dire qualcosa di incisivo sulla scuola di Adro. Ma come ci pensate. La solerte ministra ha fatto questa dichiarazione dopo poche ore che il Giornale, il braccio armato dell'Indagato Stupratoredemocrazia, aveva pubblicato la notizia che su una scuola di Livorno campeggiavano bandiere comuniste. Nel caso della scuola di Adro la ministra aveva impiegato oltre una settimana a prendere qualche iniziativa invitando il sindaco a togliere quei simboli, ma poi era dovuto intervenire il Presidente della Repubblica per "costringere" il governo ad un intervento più deciso per eliminari i simboli leghisti che infestavano l'intera scuola. Nessuno può essere in disaccordo con la dichiarazione della ministra, se pur uscita dalla sua bocca solo in occasione delle bandiere rosse e non dei simboli del fascismo verde, ma il problema qui è ancora una volta il modo con cui si fa informazione e poi il comportamento discriminatorio e revisionista del governo di destra. Il braccio armato dell'Indagato è stato molto solerte nell'evidenziare la presenza di quelle bandiere sulla scuola di Livorno come certamente non lo è stato in occasione della scuola di Adro, ma la solerzia si spinge oltre fornendo notizie false. Il Giornale infatti scrive che nessuno si scandalizza se in una scuola del centro storico di Livorno campeggia il vessillo del Pdci, insinuando un parallelismo fra Adro e Livorno fuorviante e falso. Intanto le bandiere, due, sono esclusivamente su una strada laterale e non sull'ingresso principale della scuola, quindi le bandiere non campeggiano e non sono visibili ai bambini che frequentano la scuola, in secondo luogo quelle bandiere ricordano un evento storico, la scissione che dette vita al Partito Comunista e che rappresenta quindi un fatto storico. Nella scuola di Adro i simboli della Lega erano stati apposti anche sulla carta igenica dei cessi, un tentativo di condizionamento che niente ha di confrontabile con la scuola di Livorno. Ma la solerte ministra, che lavora anche di domenica, ha già prediposto una visita dei suoi ispettori nel giro di alcune ore oltre ad essersi esercitata ad un parallelismo fra i due fatti fuorviante oltre che discriminatorio e falso. Ma questa è la politica della destra da quando è stata portata al potere dall'Indagato Stupratoredemocrazia, che ha, per esempio, a più riprese tentato di equiparare i misfatti del fascismo con quelli dei partigiani che combattevano per liberare il paese dalla dittatura. Detto questo è pacifico che sia necessario tenere lontano dalle scuole qualsiasi simbolo di partito, associazione, formazione politica, ma sarebbe altrettanto giusto estendere questa politica scolastica anche ai simboli religiosi consentendo ai nostri giovani adolescenti di crescere senza condizionamenti nè politici ma nemmeno religiosi.

sabato 16 ottobre 2010

Giornalismo spazzatura a Canale 5

L'Italia è vittima di un progetto diabolico messo in atto dall'Indagato Stupratoredemocrazia con le sue televisioni private fin dagli anni '80. Chi ancora avesse dei dubbi può andare a vedersi Videocracy partendo da qualche spezzone su Youtube per capire che cosa sia accaduto in Italia. Certo il dittatore di Arcore ha trovato terreno fertile in menti annebbiate e poco abituate all'analisi, alla curiosità, alla critica e pronte a bere tutto ciò che il tubo catodico (oggi schermo Lcd) propina loro, ma lui ha saputo sfruttare bene, coltivare e far fruttare questo terreno. Dopo aver messo in atto un lavaggio del cervello di massa (almeno il 50% del paese) l'Indagato ora agisce con superbia e le sue televisioni sono un attentato continuo alla democrazia, alla decenza ed alla intelligenza del resto del paese. Ultimo episodio in ordine di tempo quanto è accaduto in Cile con il salvataggio dei minatori rimasti intrappolati per oltre due mesi a 600 metri di profondità. L'altro ieri i minatori sono stati salvati e riportati in superficie con una operazione strabiliante davanti a tutto il mondo. Le telecamere hanno ripreso in diretta televisiva tutta l'operazione andata avanti per oltre 12 ore mostrando il salvataggio come se si trattasse di una semplice operazione di normale amministrazione. Tutto il mondo ha elogiato l'organizzazione e l'efficienza con la quale tutto si è svolto. In Italia la televisione ammiraglia dello stupratore della democrazia non ha resistitio alla tentazione di utilizzare questo evento mediatico mondiale a proprio vantaggio per pubblicità gratuita a favore indovinate di chi ? Nientepopodimeno che la trasmissione spazzatura per antonomasia .. Il Grande Fratello. La giornalista Cesara ha messo in atto un parallelismo da brividi e squallido: ha paragonato i minatori che di volta in volta uscivano dalla viscere della terra ed abbracciavano le squadre di soccorso ed i familiari con i concorrenti del Grande Fratello quando escono dalla casa e si mettono in scena pianti e commozione nel riabbracciare amici e parenti. Un servizio offensivo per quanto avveniva in Cile,offensivo alla intelligenza dei telespettatori, quelli che ancora mantengono una capacità di critica personale, ma soprattutto un goffo tentativo di fare pubblicità alla trasmissione spazzatura utilizzando un evento drammatico conclusosi per fortuna positivamente. Dice il giornalista "Capita di assistere ad un evento toccante ed inedito come la liberazione dei minatori cileni ed avere la strana sensazione di averlo già visto ... quell'uscita spettacolare riporta alla mente la certo molto meno drammatica e volontaria dei concorrenti del grande fratello" ... Ma quale mente malata se non quella di un giornalista di Canale 5 può fare un parallelismo del genere ? e quale spettatore puo' rimanere indifferente ad una simile castroneria se non uno spettatore celebroleso delle televisioni Mediaset ? Ecco questi sono i danno causato dall'Indagato Stupratoredemocrazia, danni che potrebbero essere irreversibili considerato anche che nessuno dei media ha messo sotto accusa un simile servizio.


giovedì 14 ottobre 2010

Il bluff del Partito Democratico



Sono lontani i tempi nei quali una manifestazione di metalmeccanici era un momento in cui si vedevano in piazza tutti i sindacati affiancati dal più grande partito comunista europeo, il Partito Comunista Italiano. I lavoratori erano uniti contro il padrone e contro quei governi che adottavano politiche capitaliste e dirette allo sfruttamento degli operai, ma in questa lotta erano affiancati senza condizione dai partiti di opposizione e dal più grande partito della sinistra italiana. Nel ricordo di quegli anni, non si può che essere assaliti da un senso di nostalgia nel constatare quanto avviene oggi in occasione della manifestazione di sabato della Fiom.
I maggiori risultati politici dello stupratore della democrazia, alias Silvio Berlusconi, ottenuti da quando è entrato in politica, sono stati essenzialmente due: la divisione dei sindacati e l'annientamento del più grande partito della sinistra italiana oltre che di tutta la sinistra nelle ultime elezioni. I sindacati ormai sono allo sbando e dopo anni di lotte unitarie sono stati smembrati. Da una parte la CGIL a tentare di contrastare l'arroganza dei grandi industriali e dei grandi imprenditori che tentano di superare la crisi a discapito dei lavoratori, dall'altra Cisl e Uil allineati, in nome della responsabilità nell'affrontare la crisi economica, con il governo e con i padroni guidati dal duo Marcegaglia-Marchionni. Oltre a questa disgregazione sindacale c'è poi la disfatta dell'ex partito comunista oggi diventato dopo varie traversie Partito Democratico. Una trasformazione che ha modificato e stravolto quello che era un grande partito di sinistra, bruciando ideali, principi e capisaldi di quello che era appunto il Partito Comunista Italiano. La breve storia del Partito Democratico è costellata di sconfitte e di insuccessi uno dietro l'altro, oltre che di prese di posizione difficilmente indentificabili con una ideologia di sinistra. La nascita del partito ha causato la caduta del governo Prodi, un governo già poco stabile per i numeri che aveva saputo raccogliere soprattutto al Senato, e l'allora Ulivo, invece di pensare a fare quelle poche riforme indispensabili, legge elettorale e conflitto di interessi, impiegò tutte le energie per realizzare una formazione politica che appariva già un'accozzaglia senza capo né coda. Caduto il governo Prodi, Veltroni, vincitore delle primarie (altra scelleratezza in un paese come il nostro), si presenta alle elezioni del 2008 con tutta la presunzione possibile, scaricando i partiti della sinistra integralista. Risultato: sconfitta pesante e paese di nuovo in mano allo stupratore della democrazia. Dall'aprile del 2008 ad oggi l'unico impegno costante del Partito Democratico è stato quello di cercare un leader, che si potesse definire tale, da opporre a Berlusconi. Un'attività senza fine e senza sbocco poichè da una parte il partito è imbottito di gente incancrenita che ha perso ogni visione della situazione attuale e poco dinamica rispetto alla vitalità del dittatore di Arcore, dall'altra le uniche personalità che potrebbero rivestire il ruolo di antiberlusconi sono dislocate troppo a sinistra, come Vendola, per un partito che ormai ha dimenticato le proprie origini. Dopo le varie sconfitte elettorali arriviamo alla manifestazione del 16 ottobre della Fiom ed ancora una volta il Partito Democratico è smarrito e incapace di prendere una posizione seria e decisa. Stretto nella morsa dei dissidi interni fra gli ex-democristiani della margherita e gli ex-comunisti, la soluzione è non prendere nessuna decisione e nessuna presa di posizione lasciando liberi i singoli di aderire o meno alla manifestazione di sabato prossimo. Pesantissima comunque sarà l'assenza del segretario Bersani.
Si tratta dell'ennesima sconfitta di una formazione politica che difficilmente potrà portare il paese fuori dalle grinfie dello stupratore della democrazia e della sua gang di fascisti verdi, lo sfascio del paese dipende quindi anche da un'opposizione inesistente che giorno per giorno non fa altro che autodistruggersi.

mercoledì 13 ottobre 2010

Il calcio da sport educativo a palcoscenico della violenza umana

Il calcio ormai da anni vive in Italia stagioni drammatiche cosparse di episodi violenti che alla fine finiscono per oscurare e mettere in secondo piano la vera essenza di una partita che dovrebbe essere esclusivamente di natura sportiva. E pensare che il calcio sarebbe uno fra gli sport i più belli da vedere, più emozionanti da giocare ed anche fra i più educativi per i ragazzini che si avvicinano a questa disciplina sportiva. Sembra un'eresia questa affermazione scritta alla luce dei fatti di ieri sera e di tanti episodi che si verificano nel nostro campionato oltre che per il giro sconsiderato di denaro che ormai si è impossessato di questo sport nazional popolare. Ma pensiamo per un attimo ad un ragazzino nell'età dello sviluppo psicomotorio che si trova in mezzo al campo con 10 compagni e 10 avversari mentre il pallone si sta dirigendo verso di lui. In una frazione di secondo il giocatore deve decidere come controllare il pallone e subito dopo che cosa farne tenendo conto delle posizione di compagni ed avversari che nel frattempo non staranno fermi ma si muoveranno sul rettangolo di gioco. I primi, i compagni, per aiutarlo a sviluppare un'azione che porti a segnare una rete, gli altri, gli avversari, per contrastarlo e conquistare a loro volta la palla. Un processo psicomotorio molto complesso e molto dispendioso sia in termini di energie fisiche che mentali. Una palestra per lo sviluppo psicofisico molto efficace ed efficiente. Purtroppo oggi gli stravolgimenti che si sono verificati nel calcio professionistico hanno finito per contaminare anche al calcio giovanile per cui i contenuti educativi intrinsechi di questo sport, sono completamente vanificati da quello che il denaro e le televisioni hanno portato appunto nel calcio professionistico. Uno sport che si è trasformato in un vero e proprio business per pubblicità e mezzi d'informazione. La televisione è stata la maggior artefice di questo decadimento a partire dagli 80 quando sono nate trasmissioni come "Il processo del lunedì", il cui intento è stato, fin dall'inizio, quello di fomentare le rivalità fra squadre del nord e squadre del sud ed in particolare fra Juve, Milan, Inter da una parte e Roma, Napoli dall'altra. Fino a quegli anni le tifoserie si affrontavano soprattutto a suon di sfottò verbali o al più con qualche sana scazzottata nei derby più accesi (Pisa e Livorno quelli che ho vissuto direttamente) ma sostanzialmente si andava allo stadio per assistere alla partita e non per organizzare manifestazioni di violenza gratuita. Quella trasmissione e quelle che ne sono seguite, le interminabili moviole con l'obiettivo dichiarato di mettere in luce la malafede arbitrale, l'ingresso delle televisioni a pagamento che trasmettono ogni partita che si disputi sul territorio nazionale, la montagna di soldi che ha investito questo mondo e soprattutto i calciatori diventati novelli nababbi ed allo stesso tempo proclamati eroi solo per dare qualche calcio ad un pallone, hanno finito per rovinare uno sport che è diventato una bella ribalta per menti malate e desiderosi di andare sotto i riflettori per esporre la propria violenza. Quello che è accaduto ieri sera è solo l'ultimo episodio di tanti, ma forse anche uno dei più gravi perchè ha portato alla sospensione di una partita della nazionale italiana che sicuramente non avrebbe nemmeno dovuto iniziare. Un esempio inoltre delle un'indaguetezza ed della superficialità della nostra polizia, sempre pronta a prendersela con i deboli o con i tifosi civili, ma mai pronta quando c'è veramente da contrastare la violenza. Il ministro dell'interni in primo piano dovrebbe essere chiamato in causa come appare da poco anche sui giornali. Quel ministro che si è inventato la schedatura dei tifosi per entrare allo stadio con la diretta consequenza di aver fatto crollare le presenze negli stadi ed allo stesso tempo di aver colpito solo le frange tranquille e non certo quelle più esagitate. Quello che è accaduto ieri ha comunque dell'incredibile. Già dal pomeriggio a Genova si registravano scontri con la polizia fra i tifosi serbi più esagitato, con vetrine rotte e scritte sul palazzo ducale di Genova, ma nonostante questo si è permesso a questa marmaglia di entrare nello stadio dove fra l'altro erano presenti mille bambini della scuole genovesi invitati dalla federazione. Quello che è accaduto dentro lo stadio non è quindi un episodio inaspettato ma già ampiamente previsto diverse ore prima dell'inizio della partita. E' una vera fortuna che non ci sia scappato il classico morto, mentre ora sicuramente infurieranno le polemiche e qualche giornale addirittura lancia sondaggi sul tema se sia stato giusto sospendere la partita, un modo come un altro per continuare ad alimentare la follia. Io ho votato No ... non è stato giusto sospendere la partita, sarebbe stato giusto non farla nemmeno iniziare, certo a discapito di quegli appassionati che vanno allo stadio solo per godersi uno spettacolo sportivo, ma ormai il calcio di sport ha ben poco.

martedì 12 ottobre 2010

Eroi di cartapesta nella società dell'indifferenza

Mentre a Roma si festeggiava il festival dell'ipocrisia con la proclamazione di altri nuovi quattro eroi del terzo millennio, sempre a Roma si verificava un episodio cartina di tornasole di una società allo sfascio. Rispetto totale per chi ha perso la vita svolgendo il proprio lavoro, anche se questo lavoro altro non è che portare la guerra in un paese straniero, ma identificare come eroi persone che sono profumatamente pagate per "giocare" alla pace facendo la guerra è oltre modo offensivo per chi veramente è stato un eroe. Ma oggi, in una società nella quale anche i componenti di una squadra di calcio che vincono una competizione mondiale sono definiti eroi, è chiaro che il significato delle parole non ha più un valore assoluto. Nello stesso momento di queste celebrazioni in una stazione della metropolitana della medesima città si verificava un episodio molto rappresentativo della società decadente del nostro paese. Una donna, colpita con un pugno in faccia da un ventenne per una banale lite, cade a terra in coma. La donna rimane per diversi minuti distesa a terra nel disinteresse generale, persone che passano vicino alla donna distesa a terra ma nessuno si preoccupa minimamente di capire se la donna abbia bisogno di aiuto e che cosa le sia accaduto. Mentre i nostri politici sono impegnati, Berlusconi a parte, a prendere in giro i familiari dei quattro militari uccisi in Afghanistan, mentre persone sconosciute piangono lacrime di coccodrillo per soldati di cui fino a un giorno fa ignoravano perfino l'esistenza, in un'altra parte della stessa città altrettante persone camminano indifferenti vicino al corpo di una donna distesa per terra e in coma. Questa è la società nella quale stiamo vivendo, si celebrano eroi di cartapesta e si ignorano persone su un marciapiede che potrebbero anche aver perso la vita. Episodi del genere dovrebbero essere degli spunti di riflessione per una classe politica che dovrebbe avere a cuore la sorte del paese, utopia me ne rendo conto, ma è difficile arrendersi ad una società che giorno dopo giorno scivola su una china della quale purtroppo non si vede mai la fine.

lunedì 11 ottobre 2010

Morti di seria A e morti di serie B



Nel giorno in cui le salme dei militari italiani morti in Afghanistan arrivano in Italia e si celebrerà il festival dell'ipocrisia, con la complicità del Partito Democratico che si appresta a discutere e ad appoggiare la proposta del ministro della guerra sull'impiego delle bombe sui nostri aerei, vale la pena di spendere due parole su altre morti che meriterebbero altrettanta attenzione: le morti sul lavoro. Che differenza c'è fra chi muore facendo la guerra in Afghanistan e svolgendo quindi il proprio lavoro trattandosi di militari volontari e professionisti e chi invece muore in un cantiere o in una frabbrica magari per l'incuria relativa alla sicurezza ? Nessuna. Se proprio dovessimo fare una differenza meriterebbero maggior cordoglio o rispetto le morti sul lavoro piuttosto delle morti in guerra, chi va in guerra va a svolgere un'attività dove la morte la fa da padrona ed il rischio è sempre in agguato, chi lavora non si vede percheè dovrebbe rischiare la vita. Ma la morte di un essere umano è sempre un evento drammatico e queste differenze dovrebbero essere messe da parte, qualunque siano le cause che la determinano. Ma in questo giorno in cui si celebreranno ancora una volta gli eroi e nel quale saranno spese parole che domani saranno dimenticate, ricordiamo invece l'ipocrisia dello spot pubblicitario del governo per la sicurezza sul lavoro che mette in evidenza la considerazione che questo governo ha per i lavoratori che rischiano la vita ogni giorno. Lo spot cita testualmente "Sicurezza sul lavoro, la pretende chi si vuole bene" un messaggio vergognoso che addossa la responsabilità degli incidenti ai comportamenti dei singoli piuttosto che alle carenze strutturali dei luoghi dove si svolge il lavoro. Un'offesa palese a tutti coloro che hanno perso la vita svolgendo il proprio compito e che lo spot tende a criminalizzare. Ecco in questa giornata in cui si celebrano i morti di seria A, vale la pena di ricordare che purtroppo ci sono anche morti che il governo classifica di serie B e che anzi ritiene responsabili loro stessi della loro morte.

domenica 10 ottobre 2010

Mentre Berlusconi pesca in Russia .... i soldati italiani in guerra muoiono in Aghanistan

Il dittatore di Arcore è in vacanza dal suo collega russo e se la spassa andando a pesca e non si degna nemmeno di sprecare due parole per i militari italiani che muoiono in Afghanistan. Militari che sono convinti di svolgere una missione di pace e che invece sono stati inviati a combattere una guerra che non ci appartiene, calpestando la Costituzione italiana ma peggio ancora ingannado dei giovani che uno dopo l'altro perdono la loro vita. Muoiono nella convinzione di servire la patria, una patria le cui istituzioni non si curano nemmeno di ricordare chi mette a rischio la propria vita e trascorre, nella figura della terza carica dello stato, la giornata a pescare. Nel frattempo il ministro della guerra, La Russa, propone di intensificare l'azione di "pace" del nostro esercito armando gli aerei con bombe pronte ad essere sganciate non si dove. Ora per qualche giorno si assisterà al balletto fra chi chiede il ritiro immediato delle truppe dall'Afghanistan, fra chi invece difende la missione di "pace" e l'operato dei nostri militari e fra chi invece propone di oltraggiare ancora di più la costituzione armano fino ai denti i nostri militari. Poi naturalmente fra qualche giorno cadrà nuovamente il silenzio fino ai prossimi morti. Il tutto nell'ipocrisia generale a partire da chi individua queste azioni contro i nostri militari, azioni terroristiche, senza tenere conto che l'esercito italiano sta occupando un territorio straniero. Non si capisce perchè quando erano i russi ad invadere l'Afghanistan, le azioni dei talebani erano azioni di resistenza, mentre ora che sono Stati Uniti insieme a Italia ed altre forze occidentali ad invadere lo stesso territorio, improvvisamente le azioni dei talebani sono diventate azioni terroristiche. La strategia di combattere il terrorismo portando la guerra in quesi territori dove si presume che siano presenti i terroristi è miseramente fallita e non poteva essere altrimenti. Il terrorismo ha radici più complesse e non può essere identificato con un stato piuttosto che con un altro, le azioni militari possono senz'altro essere utili ma se non si mette in campo anche una diversa politica di sviluppo da parte del mondo occidentale, qualsiasi azione militare di contrasto al terrorismo stesso è destinata a fallire. L'unico risultato tangibile è purtroppo costituito dalla morte di 34 militari il cui sacrificio sarà risultato inutile ed ora anche i soldati italiani se ne stanno rendendo conto.

sabato 9 ottobre 2010

L'imbarbarimento del paese


L'imbarbarimento del paese è ormai sotto gli occhi di tutti e riguarda ormai ogni settore della società, della politica, della informazione, e della vita di tutti i giorni. Difficile dire da dove sia iniziato e come si sia arrivati ad un punto forse di non ritorno, di certo è che il modo di far politica da dopo tangentopoli in poi ha notevolmente contribuito ad un arretramento di tutti i settori della vita pubblica italiana. Una politica che ha messo da parte ideali, principi, programmi e che ha perso di vista i reali bisogni di una popolazione trattata sempre più come una merce di scambio per il raggiungimento di poltrone ed il conseguimento del potere per propri scopi personali. Berlusconi è stato il precursore di questo nuovo modo di far politica ma di certo tutte le opposizioni non sono indenni da responsabilità, affrontando e contrastando lo stupratore della democrazia sul proprio terreno e quindi senza possibilità di successo. La politica ormai si confronta a colpi di scandali presunti o reali portati alla luce dai giornali che si sostituiscono alla magistratura nel ruolo di investigatori. Inchieste che però nulla hanno di obiettivo in quanto ogni giornale si preoccupa di indagare e scandagliare gli avversari della propria linea politica , utilizzando metodi discutibili che arrivano anche alla creazione di false prove. In questo attività investigativa si sta distinguendo il Giornale di Berlusconi con il trio Feltri, Sallustri e Porro che dopo aver distrutto il direttore di Avvenire, Dino Boffo, si è scagliato contro Gianfranco Fini ed ora contro il presidente di confindustria Emma Marcegaglia, tutti rei di manifestare il proprio dissenso dal Presidente del Consiglio. Una specie di sciacallaggio politico in quanto condotto non in maniera oggettiva ma tenendo conto delle idee dei personaggi verso i quali si indirzzano le inchieste. Stesso trattamento viene riservato, anche se con metodi diversi, dai giornali che si oppongono a Berlusconi per gli amici del dittatore di Arcore. Risultato di questo scontro a colpi di inchieste giornalistiche è che nessuno sembra rimanere escluso da comportamenti poco consoni con i ruoli che ricopre nè da una parte nè dall'altra, in una specie torre di Babele della corruzione e dello sfruttamento delle posizioni occupate per ottenere sempre più privilegi, potere e denaro a danno del paese e del cittadino comune.
L'imbarbarimento si è diffuso anche nel mondo del principale mezzo di informazione, la televisione, e non poteva essere altrimenti considerato che si tratta dello strumento utlizzato da Silvio Berlusconi per raggiungere il potere. Un decadimento totale che ha finito per coinvolgere anche la Rai che, nel ruolo di televisione pubblica, avrebbe dovuto per lo meno mantenere un livello culturale che la distinguesse dalla tv spazzatura di Mediaset. Anche nella televisione invece è avvenuto ciò che si è verificato in politica: si è tentato di contrastare il potere del cavaliere scendendo sul suo stesso campo. Anche la Rai è diventata, salvo poche eccezioni, una televisione spazzatura seguendo le orme della televisione privata. Quanto è accaduto alla trasmissione Chi l'ha visto, durante la quale si è portata a conoscenza dell'atroce uccisione di Sarah Scazzi proprio la madre che stava partecipando alla diretta televisiva, ne rappresenta l'ultimo e più grave esempio. La conduttrice della trasmissione, piuttosto che interrompere immediatamente la diretta mentre arrivavano le notizie di agenzia, insisteva nel chiedere alla povera donna se intendeva chiudere il collegamento mentre il regista mandava in onda primi piani della madre che non si rendeva conto di quello che stava accadendo. E naturalmente i telespettatori sono rimasti incollati al video piuttosto che spegnere il televisore ad ulteriore dimostrazione dell'imbarbarimento generale.
Si potrà uscire da questa situazione .. ? Non ci sono segnali in tal senso anzi ogni giorno c'è qualche avvenimento che non fa altro che confermare quanto la china discendente intrapresa dal paese non sia ancora arrivata al capolinea.

giovedì 7 ottobre 2010

Tutte le facce della violenza

Con il termine violenza in generale si indica un'azione fisica o psichica che ha come fine quello di arrecare danno ad una o più persone. Purtroppo però i media tendono a enfatizzare la violenza solo quando questa si esprime con azione fisiche e mai quando la violenza si estrinseca sotto altre forme. Ormai da oltre 15 anni la violenza si è impossessata della politica italiana, da quando cioè lo stupratore della democrazia ne ha fatto una delle sue principali armi di azione verso tutti coloro che lo criticano o lo contrastano. Ed oggi ci si meraviglia se un gruppo di attivisti autonomi si scaglia contro la sede della Cisl di Roma lanciando uova, vernice e bengala. Tutti a condannare questa decina di scalmanati. Politici di qualsiasi schieramento (solo il solito Di Pietro ha usato termini leggermente diversi), governo, sindacati, industriali e chi più ne ha più ne metta, ma perchè tutte queste figure più o meno istituzionali non si scagliano allo stesso modo e con gli stessi toni contro chi usa altri tipi di violenza ? Meno teatrali ma non meno deprecabili e condannabili.
Non è forse violenza quando il Presidente del Consiglio dopo mesi che minaccia elezioni anticipate (che lui non può fra l'altro indire a suo piacimento) si presenta in conferenza stampa e ritratta tutte le sue dichiarazioni dicendo allegramente che lui non ha mai pensato alle elezioni, forse questa più che violenza si dovrebbe chiamare presa per il c..o.
E non è una forma di violenza in un momento di crisi economica in cui la spesa pubblica è tagliata ovunque anche in settori nevralgici come la scuola, vedere sempre il Presidente del Consiglio che sperpera denaro pubblico per stampare 10 milioni di copie di un libretto che dovrebbe illustrare l'attività del governo in questi due anni.
E che dire della barzelletta dello stupratore della democrazia sul presidente del maggior partito di opposizione, Rosy Bindi, conclusa con una sonora bestemmia. Una violenza perpretata in gruppo perchè anche coloro, che circondavano il cavaliere e si sono messi a ridere piuttosto che sputargli in un occhio, hanno commesso un atto di violenza.
Come altri atti di violenza pura sono le continue esternazione dei fascisti verdi sull'Italia, sul tricolore, sull'inno di Mameli, per concludere con l'ultima uscita di Bossi sui porci romani terminata a tarallucci e vino con il sindaco Alemanno .. come dire aggiungiamo violenza alla violenza.
Uno degli atti violenti più ipocriti e subdoli è stato poi commesso dal sindaco di Adro che sta tentando di condizionare le menti di bambini che si apprestano ad entrare nel mondo della scuola, tappezzando appunto la scuola stessa del simbolo del nuovo partito fascista del terzo millennio .. La Lega Nord.
Lo stesso sindacato che è stato oggetto ieri di ... un attacco terroristico .. come qualcuno ha enfatizzando in maniera scellerata ... ha commesso una violenza senza precedenti sui lavoratori andando a siglare un accordo capestro con la Fiat che ha fatto tornare indietro di 50 anni il settore metalmeccanico. Un settore fra i più colpiti dalla crisi economica che ha visto allargarsi la forbice retributiva fra manager e operai: l'amministratore delegato della Fiat guadagna 450 volte quello che guadagna un operaio mentre negli anni 50 questa forbice era appena di 20 volte ... Questa non è violenza ?
Ora ci si meraviglia se un gruppo di esaltati imbratta l'edificio della sede della Cisl (senza fare danni di un certo rilievo), mentre dovremmo invece meravigliarsi che qualcuno non abbia ancora condotto azioni più pesanti e di violenza fisica vera. Il livello di sopportazione di questo paese, al quale sembra scivolare tutto addosso, è veramente al di fuori di ogni ragionevole riflessione e forse ha ragione Crozza quando dice che siamo tutti oggetto di un esperimento nel quale ogni giorno il cittadino viene messo alla prova .... arriverà il momento in cui qualcuno perderà davvero la pazienza ?

mercoledì 6 ottobre 2010

Dopo Adro ecco Barletta ... la scuola terreno di condizionamento politico e consumistico

Non si è ancora risolto il caso della scuola di Adro ed ecco un altro caso pericoloso di utilizzo della scuola per l'indottrinamento dei ragazzi che la frequentano. Questa volta non si tratta di simboli politici ma di spot pubblicitari. La provincia di Barletta mette a disposizione le proprie supellettili a sponsor privati che, alla modica cifra di 69 euro, potranno apporre una targhetta pubblicitaria su sedie, banchi, armadi e via dicendo. Insomma la scuola non più come luogo di istruzione e di formazione alla vita dei giovani ma come palestra di indottrinamento politico, nel caso di Adro, o di condizionamento consumistico nel caso di Barletta. Due facce del degrado e della politica di affossamento messa in atto da questo governo nei confronti della scuola. Certo queste sono iniziative locali e non del governo centrale ma non si può nascondere la responsabilità dello stesso governo centrale in questi atti di vandalismo istituzionale perpretati nei confornti della scuola e soprattutto dei giovani che la frequentano. L'esempio di Adro dettato dal delirio di un partito eversivo nato per dividere il paese e far nascere una nazione inesistente, la Padania, in barba ai 150 anni di storia della nostra repubblica e di tutti colori che hanno sacrificato la propria vita per dare vita ad uno stato democratico. Un partito la cui crescita è stata favorita sia dallo stupratore della democrazia che ha avuto la sfacciataggine di farne un alleato di governo ma anche da tutti coloro che hanno sempre considerato le uscite dei suoi rappresentanti come esternazioni folcloristiche piuttosto che veri e propri attentati alla democrazia. L'esempio invece di Barletta altro non è che una consequenza degli innumerevoli tagli ai finanziamenti della scuola messi in atto dal governo di centro destra, tagli che altro non hanno fatto che aggravare una situazione già grave di per se stessa considerato che la scuola è sempre stata bistrattata da qualsiasi governo. La scuola da anni va avanti grazie al contributo delle famiglie per materiali di consumo di prima necessità ed ora siamo arrivati addirittura a dover far ricorso a sponsor privati per reperire tavoli, sedie e quant'altro necessario per poter svolgere l'attività istituzionale. Insomma i nostri giovani quando usciranno dalla scuola o saranno tanti novelli balilla verdi oppure tanti giovincelli ben condizionati e indirizzati verso determinati prodotti per i loro consumi. Ora mentre ancora si discute su chi dovrebbe pagare per togliere i simboli leghisti dalla scuola di Adro, problema banale che mette in evidenza la non volontà di risolvere il problema dato che i costi dovrebbero essere sostenuti semplicemente da chi ha autorizzato questa iniziativa, forse sarebbe il caso di bloccare sul nascere anche questa nuova iniziativa altrettanto pericolosa. Nel frattempo mentre si mettono in atto tagli ad un settore che dovrebbe essere considerato un settore di investimento piuttosto che una voce di spesa, il governo non attua il suo programma di governo per quanto riguarda l'abolizione delle province in quanto il risparmio sarebbe irrisorio, secondo Tremonti. Ma forse con quei pochi milioni di euro risparmiati si potrebbero comprare un po' di banchi e sedie e magari anche un po' di carta igenica per la scuola o no ? Stessa considerazione per il controllo delle auto blue sbandierato dal nanoministro Brunetta e sconfessato da Tremonti: un'operazione con la quale si recuperebbero pochi denari, ma poco (province) più poco (auto blue) potrebbe essere uguale al necessario per rendere la scuola migliore di quanto lo sia .. e non ci vorrebbe molto.

martedì 5 ottobre 2010

Tutte le schegge impazzite di questo paese

La politica. Si sente spesso dai nostri politici pronunciare la frase ... Metodi della prima repubblica ... per intendere ciò che accadeva prima della discesa in campo dello "stupratore della democrazia", quando i governi cadevano e risorgevano con coalizioni diverse ed eterogenee. Ma in quegli anni, fino agli anni 90, non si andava a votare per delle coalizione, ma per i partiti che poi erano liberi di dare vita a governi a seconda degli accordi presi dopo le elezioni. Alla fine però la situazione era sicuramente più comprensibile di quella attuale. Oggi c'è una maggioranza che ha avuto un successo schiacciante alle elezioni di aprile e che, nonostante questo, non riesce a governare se non per dedicarsi a problemi marginali e comunque non nell'interesse generale del paese, problemi cioé lontani dai bisogni reali dei cittadini. Dopo le leggi razziali che hanno dato vita ai respingimenti, dopo la buffonata delle ronde, dopo la criminalizzazione delle prostitute (e non di coloro che le sfruttano), l'azione del governo si è arenata sullo scoglio giustizia, cercando di far passare come riforma della giustizia stessa delle norme tese a preservare lo stupratore dalla galera. E intorno a questo problema ha preso vita lo sfascio della maggioranza. Dopo le votazioni di fiducia della settimana scorsa sembrava che tutto fosse finalmente rientrato e che quindi finalmente il governo si potesse davvero dedicare alla crisi economica, alla disoccupazione, alla riduzione del deficit pubblico considerato che la manovra di luglio è stata praticamente inutile, ma il dittatore di Arcore ha interpretato il voto di fiducia a modo suo. Ed ecco l'attacco violento, destabilizzante e da vero e proprio colpo di stato, alla magistratura, un attacco che ha azzerato il voto di camera e senato riportando alla ribalta le elezioni anticipate. E ritorna il balletto delle ipotesi: elezioni subito, no è una follia, governo per fare legge elettorale, coalizioni strampalate che raccolgono su di tutto di più, finiani che votano la fiducia poi ritirano la mano. Un caos dove tutti hanno paura di prendere una qualsiasi decisione che si possa definire tale. In questa confusione finalmente Berlusconi si è deciso a proporre il nuovo ministro per lo sviluppo economico e, udite udite, si tratta nientepopodimeno che di Paolo Romani, il nome che il Presidente Napolitano aveva già rifiutato un paio di mesi fa e che ora, anche lui il povero Giorgio frastornato, ha accetato senza spiegarci che cosa sia cambiato in 90 giorni o giù di lì. Tanto per chiarire lo spesso morale del personaggio, il neo ministro è noto con il soprannome di "Ministro allo sviluppo di Mediaset" per la sua attività, che va avanti dal 1978, per favorire lo sviluppo illegale del biscione. A proposito qualcuno dovrebbe anche dire alla moralista Carfagna che questo uomo è colui che portò il porno nelle televisioni commerciali, già ma la ministra beneficiò anche lei a suo tempo di questa iniziativa rivoluzionaria.
Informazione. Dopo manifestazioni, proteste, dibattiti, il mondo dell'informazione televisiva non sembra essere cambiato in nessun modo anzi. Secondo i dati relativi a nove mesi di telegiornali, lo stupratore della democrazia è stato presente per oltre 16 ore e mezza, una presenza che equipara quella di tutti gli altri leader dell'opposizione messi insieme. Naturalmente chi si distingue maggiormente in questa corsa a far comparire il dittatore in video altri non è che il buon Emilio Fede che da solo ha fatto toalizzare al suo padrone ben 2 ore e 30 minuti di spazio informativo. Ecco questa è la pluralità dell'informazione nel nostro paese. E per fortuna che dal 1 settembre c'è il telegiornale di Mentana della 7 che in parte ha equilibrato questa disparità riservando spazio al Presidente della Camera come in occasione del discorso di Mirabello. In queste condizioni chi credete che avrà la meglio se si andasse al voto domani ?
Chiesa. In questo paese allo sbando non poteva mancare la Chiesa a fare la sua parte. Prima facendo in modo che venisse calpestata la Costituzione poi dimostrando tutto il suo oscurantismo in occasione dell'assegnazione del premio Nobel per la medicina. Durante la visita del Papa a Palermo, alcuni cittadini si erano permessi di manifestare il loro dissenso nei confronti del Papa. Via striscioni lungo il percorso della papamobile, uno dei quali non faceva altro che riportare una frase del vangelo di Matteo "La mia casa è casa di preghiera ma voi ne avete fatto una spelonca di ladri" e, per completare l'opera, irruzione in una libreria che aveva esposto un manifesto all'interno che diceva I Love Milingo. Insomma l'art 21 della costituzione dovrebbe garantire la libertà per tutti di manifestare il proprio pensiero con la parola scritta ed ogni altro mezzo di diffusione, senza limitare verso chi si indirizza il proprio pensiero. Ma si sa la costituzione di questi tempi non va più di moda. Sempre la Chiesa poi si è scagliata in questi giorni contro l'assegnazione del premio nobel per la medicina al padre della fecondazione in vitro, Robert Edward, manifestando un oscurantismo degno del più cupo medioevo. Si può essere favorevoli o non favorevoli a questa pratica, che poi dovrebbe essere sempre una scelta personale nella quale nessuno e tantomeno la chiesa dovrebbe avere il diritto di interferire, ma non si può negare che dal punto di vista scientifico sia una grande scoperta.
Priebke. Torna alla ribalta l'ex ufficiale delle S.S. Erich Priebke, che dopo essere stato condannato all'ergastolo per i suoi crimini nazisti, prima gli sono stati concessi gli arresti domiciliari ed ora addirittura ha il permesso di gironzolare per qualche ora all'aria aperta come un normale cittadino. Un'offesa alle vittime della Fosse Ardeatine ed una manifestazione di clemenza fuori dall'ordinario per un uomo che non ha mai sconfessato la sua appartenenza alle S.S. o che non ha mai mostrato almeno un barlume di pentimento per i crimini commessi. Questo buonismo gratuito è sicuramente fuori luogo soprattutto per uno dei periodi storici più efferati che la storia dell'umanità abbia mai vissuto.
Rifiuti Napoli. Parlando con qualche napoletano dopo la pulizia portata a termina dalla protezione civile due anni fa, si percepiva che il problema non fosse stato risolto, anche se la solita informazione di Stato (ormai tutte le televisioni sono in mano al dittatore di Arcore) aveva osannato il presidente del consiglio in ogni modo possibile per aver risolto il problema. E' vero che il problema poi dovrebbe essere gestito e risolto dalle amministrazioni locali, ma la truffa sta appunto nell'aver fatto intendere che il governo, prontamente intervenuto dopo il suo insediamento, aveva fatto in modo di liberare la città dai rifiuti e aveva risolto definitivamente il problema. Dopo nemmeno due anni siamo nuovamente punto e a capo. Ed ora, come il condottiero che quando vince una battaglia afferma "Ho vinto" mentre quando al contrario è sconfitto dichiara "Avete perso", Berlusconi addossa la responsabilità a Comune, Provincia e Regione che non hanno saputo gestire la raccolta dei rifiuti e le discariche riaperte con la forza dal governo stesso.

Si potrebbe continuare ancora con altri avvenimenti che dipngono un quadro di un paese allo sbando messo in mano ad un uomo che, oltre i propri problemi contingenti, non ha nessun interesse ad occuparsi della realtà e dei problemi veri, ma forse questa è la natura stessa del cittadino italiano medio, o no ?

lunedì 4 ottobre 2010

Passata la tempesta Berlusconi torna ad occuparsi di cose serie: come stare lontano dalla galera

Dopo mesi di voto, non voto, di conteggi, di campagna acquisti fra i parlamentari, di ripensamenti, e della fiducia raggiunta a Camera e Senato, Berlusconi inizia subito a lavorare per la realizzazione del programma di 5 punti presentato appunto in occasione del voto di fiducia. E da dove inizia ? "Dal lavoro, dall'occupazione, insomma dai problemi reali del paese" penserebbe il cittadino comune che combatte giorno per giorno con i problemi della crisi economica. No caro cittadino comune, se non lo hai capito fino ad oggi, che siamo al terzo governo di quest'uomo senza scrupoli, le speranze che tu possa capirlo in futuro sono ridotte a zero. Berlusconi inizia dal problema dei problemi, quello della giustizia, che naturalmente lo interessa in primo persona. E lo fa con un attacco violento senza precedenti, una specie di colpo di stato, chiedendo una commissione sulla magistratura italiana che secondo la sua teoria sarebbe una sovvertitrice del regime democratico. La teoria del rinvigorito uomo impotato è la seguente: lui è stato eletto dal popolo (prima falsità), lui fa le leggi, il parlamento le approva, se una legge non soddisfa la magistratura (comunista) questa legge va alla Corte Costituzionale, la Corte Costituzionale (sempre comunista) abroga la legge, di consequenza lui non è in grado di governare e dare seguito al mandato che il popolo gli ha consegnato. Il ragionamento non fa una ruga ... ops scusate una piega. Ma sarebbe sufficiente interrogare un bambino della terza elementare (forse non della scuola di Adro ma di una normale scuola statale dove i bambini non sono ancora indottrinati come piccoli fascisti) per sottolineare un piccolo dettaglio sfuggito al cavaliere. Il suo mandato a governare, che per inciso gli ha dato il Presidente della Repubblica ed il parlamento con il voto di fiducia, è un mandato che deve sottostare a delle semplici regole: quelle dettate dalla Costituzione. E' un principio semplicissimo, consolidato fin da quando è nata la Repubblica Italiana ed è stata redatta la carta costituzionale, un principio che tutti i capi di governo hanno rispettato, anche il suo caro amico Craxi che aveva al suo pari tendenze dittatoriali, un principio su cui si basa tutta la vita democratica del nostro paese. Poi basterebbe fargli notare che le uniche leggi che la Corte Costituzionale gli ha bocciato sono state quelle che lui ha fatto approvare al parlamento e che riguardavano la sua persona e la soluzione dei suoi problemi con la giustizia mettendolo in una posizione di privilegio rispetto al resto del paese. Anche questo un passaggio semplice che non sfugge nemmeno al cittadino medio, ammesso che non faccia parte della popolazione dei teledipendenti divoratori di spettacoli come Grande Fratello o Amici o altra spazzatura del genere, insomma uno di quelle persone tipiche che vanno a urlare e ad applaudire i deliri pubblici del dittatore di Arcore. Ora l'uomo impomatato e senza rughe cambia tattica e intende coinvolgere tutto il parlamento nel suo delirante scontro con la magistratura e mettere in atto uno scambio di ruoi rispetto per esempio agli anni di Mani Pulite: la politica sotto attacco della magistratura in quegli anni a causa delle attività malavitose della politica stessa, ora la politica che attacca la magistratura che ha la colpa di abrogare leggi anticostituzionali tese a garantire privilegi ad un uomo solo, Silvio Berlusconi, aspirante dittatore.