sabato 27 febbraio 2010

Scontro Napolitano-Berlusconi: situazione grave e pericolosa

Coloro che hanno un minimo di senso civico ed hanno a cuore la democrazia nel nostro paese, non possono mai assuefarsi alle dichiarazioni dell'attuale presidente del consiglio in merito alla giustizia ed ai magistrati. Ogni volta sembra di aver toccato il fondo ed ogni volta accade che quest'uomo al quale è stato assegnato il compito di governare il paese, si supera in negativo con qualche affermazione da criminale e da sovvertitore della democrazia. Oggi si è addirittura arrabbiato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha fatto la voce grossa ed ha bacchettato il cavaliere come una buona maestra dei vecchi tempi faceva con qualche alunno più discolo degli altri. Berlusconi ha infatti superato ogni limite attualmente raggiunto non tanto per la dichiarazione nella quale assimila i magistrati ai terroristi talebani che agiscono in Afghanistan, quanto per la tempistica con la quale è arrivata questa esternazione. A distanza di poche ore dall'ultimo attentato dei talebani, attentato nel quale è rimasto ucciso anche un funzionario italiano, il capo del governo propone questa uguaglianza magistrati-talebani, assimilando i magistrati di questo paese a terroristi oltre che ad assassini di funzionari dello stato. Spesso le esternazioni di questo dittatore del terzo millennio sono state equiparate a sparate senza senso e logica, ma in questo caso è difficile pensare ad una casualità o ad una sfrontatezza gratuita. A differenza di altre occasioni Silvio ha usato proprio il paragone con i talebani per rafforzare il suo pensiero in merito alla magistratura: da una parte cioè i giudici che hanno iniziato una crociata politica contro la sua persona, dall'altra lui vittima di una giustizia politicizzata che intende sovvertire il potere democratico. In realtà è proprio lui con i suoi attacchi spregiudicati contro uno dei poteri fondamentali in un paese democratico, la giustizia appunto, che intende minare nelle sue fondamenta lo Stato per sottrarsi alla giustizia e per dare vita ad un regime in cui lui possa agire liberamente senza controlli ed oppositori. Il pericolo come sempre è elevato e lo stesso Presidente della Repubblica questa volta se ne è reso conto se si è sentito in dovere di intervenire pre rimbrottare il dittatore di Arcore. Purtroppo le reazioni delle opposizioni sono ancora una volta timide ed all'acqua di rose rispetto alle stesse esternazioni di Napolitano e questa indifferenza rende ancora più pericoloso il clima che ormai da mesi pervade questo paese..

venerdì 26 febbraio 2010

Prescrizione Mills: Berlusconi il corruttore ora si dimetta

Strano paese questo dove non si condanna un corrotto in quanto il reato commesso è decaduto per prescrizione dei termini, lo si obbliga a risarcire un danno simbolico allo Stato, ma allo stesso tempo il corruttore è esente da qualsiasi reato e da qualsiasi obbligo pur essendo un uomo dello Stato. Se ci si pensa bene la corruzione ha inizio da colui che decide di corrompere, il corruttore appunto, che poi trova terreno fertile nella persona che è disposta a farsi corrompere. Quindi fra i due, corruttore e corrotto, forse chi dovrebbe avere le maggiori responsabilità dovrebbe essere colui dal quale il reato prende vita, il corruttore, Silvio Berluscono per l'appunto. Ebbene qui il corrotto senza la prescrizione sarebbe stato condannato, il corruttore se la sarebbe cavata grazie alle leggi che lui stesso ha messo o sta mettendo in campo. Nel caso specifico poi tali leggi hanno salvato anche il corrotto. Insomma un giro di parole per dire che questo paese rasenta ormai il ridicolo ogni giorno soprattutto quando si mette mano alla giustizia che alla fine della storia ha le mani legate dai lacci imposti dal cavaliere di Arcore. Ed è proprio per questo scempio che pervade la giustrizia che nel nostro paese la corruzione è ormai endemica in ogni strato della società, la consapevolezza che difficilmente certi reati saranno mai puniti in maniera certa fa si che ognuno ci provi e tanto più si sale nella scala sociale tanto più la corruzione è diffusa. Il povero diavolo può commettere reati di basso livello, può rubare o anche uccidere per rubare, ma non arriva mai ai gangli del potere economico, politico e finanziario, il potente ed il ricco, che per assurdo non avrebbero motivi validi per commettere reati, fanno altrettanto ma con operazioni in grande stile che coinvolgono società vere o fasulle e che alla fine vanno a colpire lo Stato nella sua interezza. Ma torniamo alla prescrizione del reato di corruzione per Mills. La sentenza ha sancito quindi che la corruzione c'e' stata, che Mills è il corrotto e che Berlusconi è il corruttore. Bene ed ora come la mettiamo con la campagna anticorruzione messa in campo dal presidente del consiglio e da tutta la maggioranza .. ? Se in questo paese la politica seguisse una logica .... oggi stesso Berlusconi si dovrebbe dimettere senza tanti tentennamenti e se non lo facesse sarebbero gli stessi suoi elettori a doverlo pretendere, ma qui non siamo in un paese logico e civile, qui siamo in Italia nel paese della mafia, della 'ndrangheta, della camorra, della corruzione, e anche di tanti cittadini onesti e lavoratori che pero' contano quando il due di picche quando la briscola e' cuori. Chi non sa giocare a briscola vada ad informarsi.

giovedì 25 febbraio 2010

Puttanaio Italia

L'immagine dell'Italia che esce dai giornali di questi giorni è veramente squallida e sconcertante, di quelle che fanno cadere nello sconforto e che lasciano poche speranze ad una paese sempre più decadente. Un'immagine della quale il maggiore responsabile è il mondo politico nel suo complesso che ogni giorno di più appare coinvolto in scandali di ogni tipo e di ogni genere. La generalizzazione può sembrare qualunquista ma ormai non esiste formazione politica che non abbia al suo interno un indagato, un inquisito o un condannato. Ed in questa decadenza di costume oggi lo stesso mondo politico prende il giro il cittadino comune con la pseudo-crociata messa in atto contro la presenza di corrotti nelle liste elettorali. Una crociata iniziata dal cavaliere di Arcore, il che è tutto dire, ed alla quale si sono accodati tutti. E naturalmente si discute sul chi escludere dalle liste elettorali e sul come, in un giro di distinguo che definire ridicoli è una specie di complimento. Intanto si parla di escludere solo coloro che commettono reati contro la Pubblica Amministrazione e già questo è un distinguo di non poco conto, sei un delinquente ma non hai violato la legge ai danni della P.A. ? Allora puoi salire agli onori della politica. Poi però anche per i reati contro la Pubblica Amministrazione spuntano come funghi in una giornata di sole dopo giorni di pioggia. C'e' da decidere quando scatta l'esclusione: se sospettato o se indagato ? se ha ricevuto un avviso di garanzia ? se ha già subito un qualsiasi grado di giudizio o esclusivamente nel caso di sentenza definitiva ? Insomma un'infinità di possibilità e di distinguo che cambiano a seconda del partito e della sua collocazione politica ma con un unico obiettivo: quella di essere garantisti al massimo livello ... insomma prima di negare una poltrona ci si deve pensare bene. Tutte disquisizioni puramente accademiche che esulano dal nodo centrale che dovrebbe invece essere il principio guida: il politico oltre ad essere un privilegiato per vari motivi (non ultimo unico esempio nel mondo del lavoro il politico è datore di se stesso ed è lui che decide la propria retribuzione) ha il compito di gestire e amministrare il bene pubblico nell'interesse di tutti e come tale dovrebbe essere un soggetto irreprensibile ed inattaccabile. In questa ottica sarebbe sufficiente anche il semplice sospetto per farlo decadere dalle proprie funzioni ed invece in questo paese si va in senso contrario e così gli scandali si susseguono senza sosta. Si discute oggi sulla corruzione dell'anno 2000 e sempre attraverso esercizi teorici se si sia in presenza di una nuova tangentopoli oppure se il fenomeno si diverso da quello degli anni 90. Negli anni 90 si dice che la tangenti erano sostanzialmente a favore de partiti, oggi invece sembra siano a favore del singolo politico .... ma la sostanza non è sempre la stessa ? Che importanza ha sapere dove vadano a finire quei soldi ... sempre di truffe si tratta e sempre ai danni del cittadino comune che delega al governo del paese che poi fanno interessi di tutt'altro genere, che siano personali o a favore di organizzazioni come i partiti poco importa. In una strenua difesa di questa corruzione striusciante oggi poi si passa all'attacco dei magistrati che conducono queste inchieste prima accusandoli di essere dei persecutori che intendono sovvertire il potere politico riconociuto con il voto popolare, poi cercando di sottrarre loro i mezzi attraverso i quali questi reati sono scoperti, primo fra tutti le intercettazioni telefoniche. Il politico super indagato per eccellenza, Silvio Berlusconi, ha definito questo sistema delle intercettazioni come un sistema che getta fango sui personaggi intercettati, ma se questo è fango che cosa è ciò che ogni giorno politici e industriali senza scrupoli gettano su questo paese ? Il colore più o meno è lo stesso .... ma l'odore che emana è sicuramente diverso. Mentre proseguono questi esercizi dialettici gli scandali si susseguono a ritmo incalzante: Cirio, Parmalat, caso Mills, Protezione Civile, Telecom e Fastweb. E scandalo dopo scandalo la mafia è sempre più presente e accompagna i nomi dei politici di volta in volta coinvolti .... come uscire da questa spirale ? Non certo andando a votare e delegando i partiti si chi far poggiare le proprie chiappe sopra le varie poltrone ... questo giochetto non funziona più. .

martedì 23 febbraio 2010

Dal Vietnam all'Afghanistan ... come trasformare una guerra in una crociata per la pace

In attesa di sapere come il grande corruttore condurrà la battaglia contro se stesso, la notizia data in sordina ieri dell'uccisione di 33 civili in Afghanistan da parte delle truppe americane, porta ad una riflessione su come siano cambiati i tempi dagli anni 60 ad oggi. E purtroppo questi cambiamenti non sono tutti positivi anzi tutt'altro. Ricordo in quegli anni le continue proteste e manifestazioni contro gli Stati Uniti e contro la guerra che stavano conducendo in Vietnam, una guerra cruenta fatta di stragi di civili con le famigerate bombe al napal, una guerra lontana della quale si avevano poche notizie e frammentarie. Una guerra condotta esclusivamente dagli Stati Uniti d'America. Oggi invece in cui si sta combattendo una guerra alla quale partecipa anche il nostro paese, le proteste di quegli anni sono solo un pallido ricordo. Se fosse accaduta in Vietnam una strage come quella di ieri in Afghanistan, la mobilitazione sarebbe stata subito spontanea e generale, oggi niente: un trafiletto sui giornali, una notizia al telegiornale di pochi secondi e tutti continuiamo la nostra vita tranquillamente. Si sono cambiati i tempi e purtroppo da questo punto di vista in peggio. Una volta i premi nobel per la pace si assegnavano a Martin Luter King o Nelson Mandela, uomini cioè che avevavo sacrificato la loro vita in nome della pace, oggi ad un neo presidente americano appena eletto che porta avanti una guerra dove si uccidono civili, donne e bambini, in tragici incidenti. Cosa c'e' di dovero fra questi "incidenti" e gli attentati terroristici condotti dal Al Qaeda o dagli integralisti islamici ? Osservandone gli effetti ... nessuna differenza. Ma il cittadino comune ormai è stato abituato a questi effetti collaterali di una guerra per la pace e la notizia non provoca nessun effetto se non in quale povero diavolo che ha ancora il "difetto" di far ragionare la propria "cabina di comando" alias cervello con la consequenza di inc....rsi per l'indifferenza generale. E' vero che i problemi in questo paese non ci mancano, corruzione, tangentopoli permanente, scandali a luci rosse, crisi economica che se ne frega delle parole del governo e continua mentre dovrebbe essere finita, giochetti politici per le prossime elezioni amministrative, e poi ancora Sanremo ed il festival della canzone, insomma non c'e' tempo anche per pensare a qualche innocente che viene ucciso dalle truppe di una nazione il cui presidente ha ricevuto sulla fiducia il nobel della pace. Cambiano i tempi e la sensibilità della gente disposta a scendere in piazza per una squadra di calcio ma non per una guerra senza fine.

domenica 21 febbraio 2010

Berlusconi insegna .... Bersani copia

Sono molti i segnali che ogni giorno fanno diventare sempre più pessimisti sul futuro di questo paese e tali segnali non arrivano solo dalla maggioranza di centro destra che governerà fino al 2012 provocando chissà ancora quali danni. Anzi i segnali scoraggianti arrivano proprio dall'opposizione e dal suo maggiore partito, il Partito Democratico, coloro cioè che dovrebbero proporre un modello alternativo di governo, ideali diversi ed un modo di fare politica totalmente opposto a quello dell'attuale governo Berlsuconi. E' proprio questo il punto controverso, il Partito Democratico ed il suo segretario hanno scelto invece di fare opposizione scendendo sullo stesso terreno becero e privo di contenuti di Berlusconi, una strategia che non può che risultare perdente. Il cavaliere ha costruito il suo potere poltico attraverso le sue televisioni mettendo in atto un programma prima di tutto mediatico e di lavaggio del cervello nei confronti degli italioti ipnotizzati dalle trasmissioni spazzature e insulse di Maria De Filippi e company. Programmi privi di contenuti che non lasciano spazio al pensiero, all'intelligenza, all'analisi che appunto hanno l'obiettivo di non far pensare. Sull'onda di queste trasmissioni il capo di Mediaset si è poi affacciato in politica a colpi di dichiarazioni ad effetto, di tipo scenico, che non hanno poi mai trovato riscontro nei fatti, una su tutte la favola della diminuzione delle tasse, governando come se si trovasse al centro di uno degli spettacoli messi in onda dalle sue televisioni. Da una parte promesse non supportate da fatti, dall'altra attacchi violenti e offensivi a chiunque non si adeguasse al suo volere o a chiunque osasse criticare. Ed in mezzo a tutto questo qualche leggina qua e la per tenere lontane le sue beghe giudiziarie. Gli italiani non contenti dei danni messi in atto dai primi due governi Berlusconi hanno consegnato di nuovo il paese per la terza volta a quest'uomo senza scrupoli e ad una maggioranza determinata a distruggere lo stato ed è proprio in questa legislatura che stiamo assistendo ai danni maggiori: leggi razziali, distruzione della scuola, scandali a ripetizione, affossamento della cultura. Come hanno risposto i partiti di opposizione a questo scempio ? Adeguandosi e autodistruggendosi. C'è stata solo un'esperienza che avrebbe potuto dare qualche speranza di sottrarsi alle spire del potere del nuovo dittatore, ed è stata l'esperienza dell'Ulivo. Unico neo di quella coalizione era comprendere al suo interno un personaggio come Mastella, inglobato al solo scopo si raccimolare qualche voto. Purtroppo i dirigentti dell'allora DS hanno pensato bene, piuttosto che rivolgersi a sinistra, appoggiarsi ancora di più a centro e in questo modo hanno finito per distruggere tutto quello che di buono c'era nell'Ulivo. Oltre a questa scelta dissennata però non c'è stata nemmeno una scelta politica veramente alternativa ma si sono adottati gli stessi mezzi messi in campo dal cavaliere. Come interpretare se non in questo modo la presenza di Bersani a Sanremo ? Uno spettacolo deprimente. Purtroppo uno spettacolo che coinvolge anche chi sta lottando per il proprio lavoro e per la propria sopravvivenza come gli operai di Termini Imerese che piuttosto che scendere in piazza e restarci fino a che qualcuno non risolve il loro problema, scendono al compromesso anche loro di andare a Sanremo e farsi prendere in giro dal ministro Scajola. Si è scelto un palcoscenico che ormai per il secondo anno consecutivo ha dimostrato per esempio di essere pilotato e manovrato dal padrone dall'unico padrone del sistema televisivo italiano: sempre lui Silvio Berlusconi. Per il secondo anno consecutivo vince infatti un prodotto della tv spazzatura di Mediaset, la trasmissione Amici, mandando al macero interpreti e canzoni senza ombra di dubbio migliori pur nei limiti di qualità proposti dal festival. Insomma siamo in piena era di imbarbarimento, che per assurdo dovrebbe anche facilitare chi si proprone come partito di opposizione. Basterebbe scegliere la strada della cultura in ogni settore della vita sociale del paese, certo una strada più difficile, più impegnativa e forse non tanto redditizia a breve termine, ma forse l'unica strada per tentare di salvare in qualche modo il paese e l'unica vera alternativa possibile. Ma ormai anche nell'opposizione vige la regola di pensare prima di tutto ai propri privilegi, alle proprie poltrone e non certo di dare vita ad una seria e vera alternativa.

venerdì 19 febbraio 2010

Dire e non dire ... fare e non fare ... ma soprattutto contraddire

E' uno strano paese il nostro unico nel suo genere dove le parole scorrono ormai a fiumi e purtroppo sono parole piene di ipocrisia e di cotraddizioni. Tutto questo supportato da un popolo che nella sua stragrande maggioranza ormai lascia scorrere tutto senza la minima capacita' di ribellarsi tutto preso a sorbirsi reality, partite di calcio e festival intrisi di canzonette insulse e di basso livello.
Accade allora che mentre un cantante viene escluso dal Festival della canzone italiana perche' in una intervista di due anni fa aveva dichiarato di far uso di droga, un cittadino nel pieno delle sue facolta' mentali si aspetterebbe che al parlamentare beccato a far uso di cocaina fosse riservato lo stesso trattamento e quindi fosse quanto meno escluso dal parlamento. E invece niente di tutto questo, anzi non si conosce nemmeno il nome di questo valente parlamentare. Naturalmente mentre si sono spese fiumi di parole sui giornali, alle televisioni, alle radio sul povero cantante, per il parlamentare qualche trafiletto qua e la' ma nessuno si e' scomodato ad organizzare dibattiti e referendum popolari.
E che dire poi della lotta senza quartiere messa in atto dal governo contro la prostituzione ? Una crociata apprezzabile se non fosse per il fatto che e' stata condotta contro le stesse vittime di questa piaga della nostra societa', le stesse prostitute che spesso sono succubi, soprattutto le extracomunitarie, dei loro protettori che le sfruttano e spesso le obbligano a prostituirsi. La battaglia pero' si e' limitata a togliere queste ragazze dalle strade delle citta' per consentire che la prostituzione si spostasse nei palazzi signorili trasformando le prostitute in escort consentendo allo stesso capo di quel governo, che ha iniziato questa battaglia, di usfruire delle loro prestazioni. Insomma via le prostitute dalla strada per farle entrare dentro le residenze dei politici, ma almeno le strade delle citta' sono libere.
L'ultima sparata ipocrita e' di ieri, smentita prontamente oggi. Proprio ieri il presidente del consiglio dichiarava che indagati e persone sottoposte a processo non avrebbero dovuto essere comprese nelle liste elettorali. A fronte di questa dichiarazione Cosentino, sottosegretario del governo Berlusconi, e candidato alle regionali in Campania aveva prontamente dato le sue dimissioni da tutti gli incarichi politici. Naturalmente con grande prontezza il cavaliere ha prontamente respinto le dimissioni assicurando Cosentino, inquisito per mafia, di godere di tutta la sua fiducia. Come sempre le parole sono una cosa ed fatti un'altra. D'altra parte sentire il politico piu' inquisito d'Italia fare certe dichiarazioni in merito all'esclusione dalle liste elettorali di inquisiti e indagati avrebbe già di per se scatenare una sollevazione popolare per costringerlo a dimettersi.
Ma il popolo italiano che fa al cospetto di tante bestialità e di tante prese in giro ? A parte quelli che si incazzano e si consumano il fegato, pochi a dire il vero, gli altri si dividono fra quelli che stanno davanti al televisore a guardare il Grande Fratello e quelli che invece scendono per le strade a protestare. Si ma non per questo scempio ma semplicemente perche' la loro squadra di calcio si trova in zona retrocessione a causa della gestione del proprio presidente. Ecco questa è l'Italia, si scende in piazza per una squadra di calcio, ma si sopporta di essere governati e ... presi in giro da una squadra formata da ex fascisti, nuovi fascisti, e adulatori del cavaliere di arcore.


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giovedì 18 febbraio 2010

Ultimo'ora: Berlusconi lascia la politica ....

"Non credo ci siano dubbi sul fatto che chi sbaglia e commette dei reati non possa pretendere di restare in nessun movimento politico"

"Dipende da caso a caso: noi abbiamo deciso che le persone che sono sottoposte a indagini o processi in via di principio non debbano venire ricomprese nelle liste elettorali, ma anche che se ci sono dei dubbi sulla loro colpevolezza sarà l'Ufficio di presidenza a decidere caso per caso
"

Indovinello: chi ha fatto queste dichiarazioni ? Su un piccolo sforzo. Di Pietro ... dice subito qualcuno .... No acqua ... Bersani .. si sbilancia un altro ... No ancora acqua ... Casini ... No no .. siamo fuori strada ....
Sono dichiarazioni nientepopodimenoche di ... Silvio Berlusconi. Ha bevuto oppure si è fatto ... questa è la prima cosa che viene da pensare ... oppure ha deciso di ritirarsi dalla politica. Si perchè se chi è sottposto a indagini o processi o chi peggio ancora ha commesso reati non può pretendere di essere inseristo nelle listi elettorali di alcun partito, allora il cavaliere per questa vita ma anche per le prossime due vite ammesse che ci siano dovrebbe stare lontano dalla politica. Ce l'abbiamo fatta ... qualche comunista pensare' subito ... finalmente di toglie dalle scatole. No tranquilli è l'ennesima presa per i fondelli per i paese intero di un uomo che non ha il senso della misura e che oltre a governare il paese per i suoi sporchi interessi, si permette anche di fare dichiarazioni del genere. In un qualsiasi paese normale ... quest'uomo se non in galera sicuramente non occuperebbe il posto di capo del governo. Ma orami questo e' un paese di decelebrati ... a parte qualche rara eccezione.

Avatar: dalla fantasia alla realtà




Singolare protesta dei palestinesi messa in atto da Juliano Mer-Khamis, attore e regista palestinesi, che ha parogano il popolo palestinese al popolo dei Na'vi del fil Avatar. L'analogia è tutt'altro che strampalata considerato che lo stato d'Israele è stato insediato d'ufficio nei territori palestinesi senza preoccuparsi in alcun modo di assegnare anche un territorio agli indigeni del luogo, i palestinesi appunto. Mer-Khamis quindi vede il popolo palestinese come un popolo il cui territorio è occupato con la forza da un altro popolo, proprio come gli abitanti di Pandora del fil Avatar. Come non dargli ragione anche vedendo il filmato in cui alla manifestazione pacifica, i soldati israeliani rispondono con bombe lacrimogene per disperdere lo sparuto gruppo di palestinesi che semplicemente mettevano in scena questa rappresentazione per certi aspetti anche simpatica. Un popolo con la memoria corta quello israeliano.

Un paese che frana su tutti i fronti



Le immagini che arrivano in questi giorni da Messina e dalla Calabria rendono proprio l'idea della condizione in cui si trova l'Italia e non solo per problemi legati al dissesto geologico. L'abusivismo ed la cementificazione, alla quale il governo Berlusconi sta cercando di dare un notevole impulso con il famigerato piano casa, stanno distruggendo un paese e il suo assetto ambientale da tempo con la complicità dei vari governi che si sono succeduti alla guida di questa bistrattata Repubblica. La frana che sta colpendo la provincia di Messina e le innumerevoli frane in calabria non sono che gli ultimi episodi di una escalation che mostra quanto poco rispetto si abbia nel nostro paese dell'ambiente, una risorsa che più che mai in Italia dovrebbe essere difesa a spada tratta in quanto fonte di sostentamento per una delle voci più importanti della nostra economia: il turismo. Ma le frane che stanno devastando il nostro territorio non sono gli unici disastri che si stanno verificando in Italia. Vi sono altri disastri che pur non colpendo l'ambiente e la natura, colpiscono il tessuto sociale di un paese allo sbando in cui la corruzione e l'abusivismo la fanno da padrone. Gli scandali ormai si susseguono a ritmo incalzante uno dietro e l'altro e ciò che più preoccupa e allo stesso tempo getta nello sconforto, è che si tratta di scandali che coinvolgono persone che dovrebbe governare il paese ed in ogni caso persone che hanno sono detentori di un potere economico, politico e amministrativo. Insomma la gente comune, oltre a patire le consequenze di una crisi economica che taglia posti di lavoro, è costretta a subire le prevaricazioni di queste persone che già vanno a costituire una classe privilegiata ma che non si accontentano del loro potere economico e politico tentando di trarre continui vantaggi a scapito della gente onesta. E' di ieri l'allarme lanciato dalla Corte dei Conti che parla di un aumento vertiginoso dei casi di corruzione. Si parla di un aumento delle denunce del 229%, un dato impressionante che se si aggiunge agli sprechi messi in atto nella pubblica amministrazione con oltre 1000 sentenze di condanna emesse, forniscono il panorama di un paese che sta franando in tutti i sensi e non solo per ciò che riguarda il suo territorio geografico. Insomma come avevo scritto ieri la famosa tangentopoli scoperta agli inizi degli anni 90 non è mai terminata e continua ad imperversare questo malcostume fra chi gestisce il potere ad ogni livello sia locale che nazionale. Una frana lenta ed inesorabile che va avanti da oltre 20 anni e che sarà molto difficile fermare considerato che chi avrebbe il potere di farlo, il mondo della politica, è uno dei maggiori attori della corruzione dilagante in Italia.

mercoledì 17 febbraio 2010

Un virus difficile da sconfiggere ...

Ieri il presidente della Camera Fini, oggi il ministro Bossi si stanno sforzando di ripetere che lo scandalo che ha investito la Protezione Civile non è da considerare una nuova Tangentopoli. Beh come non trovarsi in totale accordo con queste affermazioni pur se provengono da persone che, ideologicamente parlando, stanno proprio all'estremo opposto del mio ? Non siamo in presenza di una nuova tangentopoli, assolutamente no, siamo in presenza della vecchia e ben rodata tangentopoli della prima repubblica, quella scoppiata all'inizio degli anni 90 e conclusasi con una sola vittima: Bettino Craxi. Ma a parte questa vittima sacrificale è cambiato qualcosa nel panorama politico italiano e negli usi e costumi della classe politica di questo paese ? Assolutamente no. O meglio qualcosa è cambiato ma solo a livello di facciata. Alcuni partiti hanno cambiato nome, diversi politici o presunti tali da destra da sinistra e dal centro, sono confluiti nel Pdl dando vita ad una delle formazioni politiche più anomale della storia italiana, i fascisti sono arrivati al governo coadiuvati dai nuovi fascisti verdi, ma soprattutto è arrivato per ben tre volte a capo del governo colui che è figlio di tangentopoli e del maestro di questa filosofia di fare politica (sempre Bettino Craxi) e cioè Silvio Berlusconi. Ecco perchè non siamo in presenza di una nuova tangentopoli ma semplicemente siamo in presenza di un prolungamento di quella tangentopoli che non è stata mai sconfitta. Certamente sono cambiati i metodi e sono diventati più sofisticati grazie anche alle leggi messe in campo di volta in volta dalla maggioranza di centro destra con l'intento da una parte di mettere al riparo il proprio capo da processi ed eventuali condanne, dall'altra di ceare le condizioni per agire al di fuori dello norme ordinarie dello stato. In seguito agli scandali di inizio degli anni '90 infatti furono emanate leggi abbastanza restrittive e complicate per ciò che riguarda per esempio gli appalti pubblici, norme che oggi sono state frettolosamente battezzate come antiquate ma piuttosto che mettere in campo leggi più flessibili e adeguate, si è preferito aggirare gli ostacoli. In questo modo si è sottratta la Protezione Civile dai controlli ordinari per compiti che esulano e snaturano i compiti per i quali questa organizzazione era nata. Naturalmente dove non ci sono controlli o dove le procedure sono più elastiche ecco che il sistema delle tangenti torna ad emergere proprio perchè non è mai stato sconfitto completamente. Poi sono anche stati messi in atto nuovi strumenti di corruzione, forse seguendo l'esempio del premier, che prevedono l'impiego di favori sessuali che ha volte sono più compromettenti delle tangenti in denaro. Insomma purtroppo niente di nuovo sotto il sole, passano gli anni, cambiano i nomi di partiti, si affacciano ogni tanto dei volti nuovi , ma la sostanza non cambia .... il virus della tangente è ancora lontano da essere sconfitto.

lunedì 15 febbraio 2010

La scuola fallita ... o meglio come distruggere la scuola in 100 giorni di governo

Ci sono servizi della vita di un paese che dovrebbero essere amministrati indipendentemente dalla ideologia e del colore politico della maggioranza che e' al governo in quanto vitali per il futuro stesso della nazione. Uno dei piu' importanti e' sicuramente il sistema della pubblica istruzione, fondamentale e strategico per garantire al paese un futuro ed uno sviluppo di crescita. Purtroppo non e' cosi' ne' nei regimi totalitari ne' in quelli democratici in quanto, chi ha la responsabilita' di governo, cerca di plasmare la scuola in modo da formare i giovani a propria immagine e somiglianza. Quando poi accade che chi ha la responsabilita' della guida del paese, non ha idelogie da seguire, non ha programmi, non ha principi a cui fare riferimento, allora l'unica politica messa in atto nei confronti della scuola e' quella della distruzione della scuola stessa in quanto la si vede esclusivamente come fonte di spesa e non come una voce di investimento. E' quanto sta avvenendo in Italia con il governo Berlusconi, anche se c'e' da dire che, obiettivamente, e' difficile trovare un governo da quando l'Italia e' una Repubblica democratica, che abbia agito in maniera positiva ed efficiente nel settore istruzione. In ogni caso mai e' accaduto quello che sta accadendo in questi mesi nei quali gli interventi del governo e della ministra della distruzione Maria Stella Gelmini sono stati esclusivamente di tagli indiscriminati a destra e a sinistra senza un'analisi reale di quanto si spende nella scuola, di come si spende e di perche' si spende. Tagliare le spese in questo modo non significa certo razionalizzare le stesse spese soprattutto se si va a impattare su dei servizi che alla fine dovranno essere ridotti o addirittura eliminati, senza pero' capire se tali servizi sono o non sono indispensabili. E cosi' la scuola viene ridotta ad un ... letamaio. Migliaia di insegnanti mandati a casa, ma se questo significasse razionalizzare ... magari potrebbe anche andare bene ... e invece quali sono le consequenze ? Che a fronte di questi tagli i ragazzi hanno mediamente dalle 6 alle 7 ore di insegnamento in meno per materie che dovrebbero essere un compendio ed un arricchimento del proprio bagaglio culturale. Mentre cioe' da una parte si sostiene che la scuola dovrebbe fare di piu' per tenere impegnati i ragazzi e non lasciarli abbandonati a se stessi, dall'altra parte si fa esattamente il contrario. I tagli sui precari poi si riflettono su un servizio che ha subito anche esso drastiche riduzioni con implicazioni veramente disumane: la riduzione degli insegnanti di sostegno. L'insegnante di sostegno per i ragazzi portatori di handicap fu una grande conquista di civilta' perche' finalmente si consentiva a questi sfortunati ragazzi di poter frequentare la scuola come qualsiasi altro ragazzo normale. Ora si torna indietro costringendo le famiglie che hanno al loro interno disgrazie di questo tipo a riportare all'isolamento i loro figli peggiorandone le condizioni di vita e riportandoli all'isolamento. I tagli poi hanno tolto la possibilita' alle scuole di garantire tutto cio' che e' necessario per il funzionamento della scuola stessa anche nella scuola dell'obbligo. Allora si assiste ai bambini che portano a scuola carta igenica, tovaglioli, matite, panini per pranzi frugali, tutto quanto cioe' consente in qualche modo alla scuola di funzionare. Allo stesso tempo pero' il governo dei tagli continua a foraggiare la scuola privata e in molti casi in maniera piu' sostanziosa di quella pubblica facendo passare questa politica come una politica di alta democrazia in quanto consente a tutti di scegliere la scuola che meglio crede. Insomma la politica del governo nell'ambito dell'istruzione e' quella della completa distruzione della scuola pubblica che in queste condizioni non potra' che sfornare giovani decelebrati e senza nessuna facolta' di analisi e di critica autonoma, un modo come un altro per garantirsi il potere anche in futuro e quindi di alleggerire il lavoro scientifico e chirurgico dei mezzi di informazione che fanno capo al cavaliere di arcore. Come dire distruggere lo stato dalle fondamenta.

Per chi non avesse avuto modo di vedere la trasmissione sulla scuola di ieri sera su rai 3, consiglio di andare a vedere anche per pochi minuti, ma attenzione .... l'incazzatura e' garantita.

domenica 14 febbraio 2010

L'Italia ... un passo avanti e tre indietro

Leggendo la cronaca non solo di questi ultimi mesi ma di questi ultimi anni l'impressione che si ha dell'Italia è quella di un paese che non vuole cambiare in nessun modo e che, quando nel corso degli anni, si sono verificati avvenimenti o sono sorti movimenti che avrebbero potuto provocare cambiamenti radicali, alla fine tutto è stato soffocato, fagocitato dal potere nella più completa indifferenza della maggioranza del paese. In questi ultimi 15 anni poi la tendenza al non cambiamento ed anzi al ritorno al passato si è accentuata nonostante le altisonanti dichiarazioni del malato di Arcore e dei suoi accoliti che continuano a sparare cavolate sulle riforme che intendono portare a termine per modernizzare il paese.
L'Italia ha vissuto lo spettro della dittatura e del fascismo dal quale ha saputo sollevarsi grazie alla Resistenza ed a tanti uomini e donne che hanno sacrificato la loro vita per riportare nel paese la democrazia e la libertà. Purtroppo quell'opera non è stata compiuta fino in fondo e si è lasciato lo spazio a formazioni politiche, come il Movimento Sociale Italiano, che lentamente hanno riconquistato il potere nell'indifferenza generale ed oggi, grazie ad un uomo come Berlusconi, ci ritroviamo ad essere governati dagli eredi nati dalle ceneri del regime fascista affiancati dai nuovi fascisti verdi. Il nuovo dittatore, pur non avendo, diciamolo pure, la statura di Benito Mussolini se non per l'altezza, sta compendo dei danni dai quali sarà difficile riprendersi per ricostruire uno stato realmente democratico.
Dopo gli anni del boom economico, durante i quali però si è rivelato quanto pericoloso potesse essere il capitalismo ed una società basata sul profitto e lo sfruttamento del più debole, siamo arrivati allo storico '68 anno in cui sembrava davvero fossimo sul momento di un cambiamento epocale, non solo in Italia ma in tutto il mondo. Ma il capitalismo ha mostrato tutta la sua forza iniziando una lenta opera di inglobamento per tutto ciò che in quegli anni era un simbolo di protesta e di rivoluzione. I capelli lunghi per gli uomini sono lentamente diventati uno status symbol, l'abbigliamento, i jeans su tutti, è stato fagocitato dalle case di moda facendo diventare quello stile un cult. Siamo arrivati ad un passo dall'avere un paese governato da forze che fino a quel momento erano state tenute lontane dalle stenze dei bottoni, il Partito Comunista su tutti, ma è mancato quella piccola goccia che potesse far traboccare il vaso. Insomma con opera pazienza il paese è stato riportato su una rotta conservatrice dopo uno sbandamento di una entita' non trascurabile.
Siamo così arrivati al terzo terremoto nel mondo politico italiano: l'inchiesta di mani pulite. Fino a quel momento, inizio anni 90, tutti sapevano che fra i politici che amministravano il potere sia a livello nazionale che locale, serpeggiava la corruzione. Solo voci di popolo ma voci che nascevano da quella parte del paese, il mondo imprenditoriale, che faceva affari con la pubblica amministrazione. Il sistema delle tangenti, di soldi cioè versati al politico per partecipare agli appalti pubblici, era un sistema consolidato ma bene oliato tanto da rimanere nascosto alla magistratura. Agli inizi degli anni 90 ci fu un'incrinatura in quel sistema nella quale riusci' ad infilarsi un gruppo di magistrati rampanti che portò alla luce tutto il marcio o quasi tutto che serpeggiava nella politica. Sembrava che tutto il sistema dei partiti dovesse essere distrutto da quell'inchiesta, ma la politica rispose con grande prontezza ed alla fine l'unico che subì gli strali della giustizia fu Bettino Craxi che si guardò bene dall'affrontare la giustizia. A distanza di 20 anni che cosa ha prodotto quel terremoto ? Niente anzi alla fine le cose sono peggiorate. I partiti hanno cambiato nome ed hanno ripreso, se mai avessero interrotto, la loro attività modificando leggi e regole ma sostanzialmente non cambiando niente. Sulla scorta di tangentopoli fu abolito il finanziamento pubblico dei partiti con un referendum, finanziamento che è stato immediatamente riproposto sotto altre forme (rimborso spese elettorali). I privilegi dei politici sono progressivamente aumentati ma non contenti di questo ancora oggi ogni tanto ne viene preso uno con le mani nel sacco, nell'indifferenza generale. E' il caso di Cammillo Pennisi consigliere del comune di Milano, ma come lui altri ne sono saltati fuori in questi anni.
Insomma l'impressione è che il paese faccia un passo avanti e tre indietro ed alla fine che cosa è cambiato in questi anni che possa far pernsare di aver migliorato le condizioni generali dello stato ? se qualcuno ha una risposta ....

venerdì 12 febbraio 2010

Meglio lobotomizzato o pensante ? ... Comincio ad avere dei dubbi

Chi in questo paese non ha ancora subito il lavaggio del cervello e non è stato lobotomizzato dalle televisioni del cavaliere di Arcore, rischia veramente grosso. E' ormai una guerra psicologica e di resistenza, da una parte Berlusconi con la sua marmaglia che cercano in ogni modo di distruggere la democrazia e di trasformare uno Stato in una delle sua aziende dove fa il bello ed il cattivo tempo agendo al di fuori di qualsiasi regola, dall'altra chi ancora crede in una società diversa, in uno Stato, nella cosa pubblica in una società cioè dove si dovrebbe in prima analisi tutti avere il diritto di vivere e lavorare decorosamente. E invece si scorrono i giornali ed in ogni momento si trovano motivi per .... incazzarsi rischiando giorno per giorno di abbandonare le armi e di cedere alla strafottenza, all'arroganza, alla sopraffazione del potere.
Il nuovo scandalo ad orologeria (ma non per i motivi che indica la maggioranza ma bensi' perchè serve a non parlare della crisi che non è assolutamente terminata) getta una luce squallida sui vertici della protezione civile e non solo per l'ennesima storia di tangenti e corruzione che è diventata quasi un codizione "normale" per i politici del nostro paese. L'aspetto più inquietante deriva da ciò che trapela dalle intercettazioni telefoniche e che dimostrano l'arroganza, la superbia e la mancanza di qualsiasi senso del pudore dei personaggi che dovrebbeo gestire tragedie come quella del terremoto dell'Aquila. Se le conversazioni che trapelano dai giornali sulle intercettazioni delle conversazioni telefoniche di Bertolaso e company sono vere, beh questo sarebbe già un valido motivo per mandare a casa il buon Guido indipendentemente dal suo coinvolgimento nella questione degli appalti. Non oso immaginare come si debbano sentire gli aquilani che hanno perso parenti ed amici quella tragica notte nell'apprendere che c'era chi sgignazzava sulle loro disgrazie.
Continuando a scorrere i giornali on line, arriva l'ennesima rappresentazione di cattivo gusto del presidente del consiglio di questo misero paese durante una cerimonia ufficiale a livello internazionale. L'erotomane durante l'incontro con il presidente albanese si lancia in apprezzamenti di cattivo gusto sulle giornaliste albanesi presenti alla conferenza stampa, tanto per non smentire quanto aveva detto la ex moglie: quest'uomo è malato ed andrebbe interdetto.
Uno specchio dei tempi veramente deprimenti è anche la protesta degli operai della Fiat di Termini Imerese che invece di scendere in piazza e rimanerci fino a quando qualcuno non si occuperà seriamente di loro, danno vita ad un gruppo su Facebook e si appellano a Fiorello per convincere Marchionne a non chiudere. Come dire ... non ci rimane che fare satira e poi .. piangere.
Intanto Ciancimino Jr. durante le sue deposizioni al processo Dell'Utri snocciola rivelazioni che definire inquietanti è il minimo. Se per caso davvero il quadro che esce fuori da queste dichiarazioni fosse vero anche al 50% ci sarebbe davvero da commissariare lo Stato intero come si fa con i comuni in cui si sospettano collusioni con la mafia. Ma dopo aver fatto passare tali dichiarazioni come frutto di una mente malata, ora anche gli organi di informazione le sottovalutano piuttosto che pretendere di approfondire e magari indagare a loro volta. Ma qui non ci sono storie di sesso e di escort ma solo un presidente del consiglio in carica che avrebbe fondato un partito insieme alla mafia, insomma poca cosa rispetto alle notti brave di Berlusconi, Marrazzo ed ora Bertolaso.
Infine la crisi economica che dovrebbe essere ormai alle spalle e che invece ogni tanto qualcuno ricorda che è ancora viva e vegeta. L'Istat rivela che i dati del 2009 sono peggiori del previsto con una crescita a -4.9% e che nel quarto trimestre del 2009 si è registrato un -0.2%, dati che il governo non cita ma che fanno pensare che il 2010 si presenta con effetti sull'occupazione devastanti. La maggioranza ha altro a cui pensare ora, fra scandali sessuali, tangenti, corruzione, il capo supremo ha tirato fuori dal cilindro anche la storia delle pensioni che fino a qualche mese fa non andavano toccate. Insomma parliamo di tutto ma non di crisi per favore.
Chissa' forse sarebbe meglio far parte della categoria dei lobotomizzati per sedersi in poltrona a guardare il Grande Fratello e quando ci si alza sentirsi appagati e soddisfatti magari anche spendendo un euro per inviare un sms e decidere chi non dovrà vincere il premio finale.

mercoledì 10 febbraio 2010

La protezione civile ... il braccio destro di Berlusconi nella distruzione dello Stato

L'avviso di garanzia a Bertolaso e l'arresto del responsabile dei lavori alla Maddalena per il G8, Angelo Balducci, arrivano all'indomani dell'approvazione da parte del Senato della trasformazione della Protezione Civile in S.p.A., avvenimenti che sono strettamente legati e che derivano dalla scellerata gestione della Protezione Civile da parte di Berlusconi. E' probabile che l'inchiesta sui lavori del g8 si risolva in una bolla di sapone in quanto la protezione civile agisce dal 2001 al di fuori di qualsiasi controllo e qualsiasi legge ordinaria che regoli per esempio gli appalti ed i lavori pubblici. Una logica che può avere senso quando si deve gestire un'emergenza come è stato nel caso del terremoto dell'Aquila, ma che non ha più senso quando si devono gestire manifestazioni o eventi come il G8 che si sarebbe dovuto svolgere alla Maddalena. L'equivoco nasce prima di tutto da un decreto del 2001 (7 settembre 2001 n. 343) nel quale si assegnano l'organizzazione di grandi eventi alla protezione civile equiparando tali eventi ad emergenze derivanti da catastrofi naturali. In base a questo decreto poi convertito in legge, se una qualsiasi manifestazione o evento viene dichiarato "grande evento", la sua gestione diventa automaticamente competenza della protezione civile. Tale evento è allora gestito come si si trattasse appunto di un'emergenza come potrebbe essere un terremoto o un alluvione. In questi casi, proprio per l'eccezzionalità e la non prevedibilità dell'evento, le procedure adottate dalla protezione civile esulano dalle procedure ordinarie e quindi sfuggono alle normative sulle gare e sugli appalti per non parlare del controllo della corte dei conti. E' quanto è avvenuto all'Aquila dove, se si fossero seguite procedure ordinarie per la ricostruzione, sarebbero trascorsi almeno 6 mesi solo per l'aggiudicazione degli appalti. E' chiaro che in questi casi l'emergenza è reale e le procedure devono essere rapide e certe. Ma che cosa ha di emergenza un evento come il G8 programmato con almeno due anni di anticipo ? E invece già nel 2007 il G8 che si doveva svolgere alla Maddalena fu dichiarato grande evento assegnando la sua gestione alla Protezione Civile che in questo modo ha potuto agire al di fuori della legge ordinaria. E come il G8 molti altri eventi programmati già da tempo sono trattati allo stesso modo come delle vere e proprie emergenze. Insomma è sempre la stessa storia. Berlusconi è allergico alla democrazia, alle sue regole, alle istituzioni, all'amministrazione della cosa pubblica, al parlamento ed alla costituzione e ha trovato la scappatoia di investire la Protezione Civile di competenze che non le appartengono al solo scopo di agire appunto al di fuori delle regole. La trasformazione della Protezione Civile in una Società per Azioni il cui azionista di maggioranza sarà la Presidenza del Consiglio non fa altro che andare in questa direzione: la trasformazione di una organizzazione nata per rispondere con prontezza alle catastrofi naturali, in una specie di azienda alle dipendenze del capo del governo per agire al di fuori delle pastoie della burocrazia ed in maniera tutt'altro che trasparente. Siamo quindi in presenza di uno dei tanti tentativi, che purtroppo piano piano vanno a buon fine, di distruzione dello Stato democratico per trasformarlo in una specie di azienda al servizio del capo supremo. Oggi tutti si meravigliano per le inchieste sull'organizzazione del G8 alla Maddalena da parte della Protezione Civile, ma prima o poi doveva accaddere anche se probabilmente il tutto si risolverà in una bolla di sapone. I danni sono stati fatti a monte, nel 2001 appunto ma nessuno se ne e' reso conto, tantomeno un'opposizione che si preoccupa solo di sparare contro l'uomo Berlusconi ma lasciando passare nel silenzio provvedimenti che progressivamente distruggono lo Stato.

Il regime che avanza ... il paese che affonda ... basta parole

Nuova stretta del regime del centro destra che per mano della commissione di vigilanza Rai ha stabilito che nell'ultimo mese di campagna elettorale per le regionali le trasmissioni di approfondimento politico o si trasformano in vere e proprie tribune elettorali o non potranno andare in onda. Non vedremo piu' Anno Zero, Ballaro' e diverse trasmissioni di Rai 3. Naturalmente questo vale per la Rai ma non certo per le televisioni commerciali che guarda caso sono in mano, ad esclusione della 7, al dittatore del terzo millennio, Silvio Berlusconi. Una bella forbiciata al diritto di informazione, alla democrazia ed all'intelligenza degli italiani, almeno quelli che ancora non sono stati lobotomizzati da teleimbonitore. Chi ha denigrato la famosa manifestazione per il diritto di informazione dello scorso autunno e' stato quindi servito: se qualcuno ha ancora il coraggio di affermareche in questo paese non esiste un problema di libera informazione, allora significa che l'opera di lavaggio del cervello messa in atto da 15 anni a questa parte del cavaliere di Arcore e' andata a buon fine. In commissione di vigilanza i rappresentanti del Partito Democratico hanno lasciato la seduta e protestato in maniera netta, ma orami e' tempo di rendersi conto che in Italia non e' piu' possibile fare opposizione secondo quanto prevedono le regole della democrazia. Il governo di centro destra ha una maggioranza forte ed una compattezza unica che ogni desiderio e capriccio del suo capo indiscusso viene tramutato in qualche provvedimento legislativo che affonda sempre piu' nel baratro la democrazia. E' necessario trovare strumenti di opposizione piu' forti e incisivi perche' di questo passo alla fine di questa legislatura ci troveremo in condizioni peggiori degli anni del fascismo.

Tutto scorre senza che accada niente oltre parole di circostanza e inutili. Fabbriche che chiudono, operai che salgono sui tetti o si danno fuoco, l'istruzione presa a calci da una ministra incompetente, la giustizia che viene riformata per garantire l'impunita' a delinquenti, assassini, truffatori al solo scopo di tenere lonatno dalla galera il presidente del consiglio, la cosa pubblica che viene privatizzata nel completo silenzio, la volonta' dei cittadini calpestata stracciando il risultato di alcuni referendum come quello sul nucleare e l'immunita' parlamentare.

In questo caos i nostri ministri offendono il ricordo di una ragazza morta un anno fa dopo 15 anni di vita vegetativa ed offendono il dolore di un padre che ha dovuto combattere anni per far rispettare il volere della propria figlia. Oppure compiono pellegrinaggi per ricordare un politico truffatore ,che si e' dato alla latitanza pur di non scontare la pena alla quale era stato condannato, e lo trasformano in un eroe.

Nel frattempo per mettere a tacere un figlio di mafioso che parla a ruota libera sulle collusioni fra mafia e politica, invece di lasciare ai giudici il compito di fare chiarezza in tempi brevi, si cerca di imbavagliare quest'uomo e le sue dichiarazioni per non portare alla luce cio' che e' noto a tutti da tempo: un'organizzazione come la mafia non potrebbe esistere se non con la complicita' della politica.

In mezzo a tutto questo scempio il Berlusconi annuncia la creazione di una fantomatica Universita' del pensiero liberale. Non contento infatti degli ottimi risultati ottenuti con le sue televisioni lavacervelli, ora si vuole dedicare anche all'istruzione per indottronare da subito i giovani e plasmare le loro menti a suo piacimento. Un altro modo per soggiogare il paese ed indottrinare i ragazzi che si apprestano a raggiungere la maggiore eta' e quindi a votare in modo da coronare il suo sogno: quello di arrivare ad una percentuale di consensi di almeno il 90%.

Che cosa stiamo a fare qui ancora a scrivere, protestare, salire sui tetti, sprecare parole ?

giovedì 4 febbraio 2010

Berlusconi tu non mi rappresenti

Questa volta Berlusconi non ha fatto il buffone (a parte una barzelletta alla quale non ha saputo rinunciare durante una conferenza stampa) come e' solito fare nelle sue visite internazionali e in Israele si e' comportato seriamente. Forse pero' questa volta c'e' il rimpianto di non poter parlare di qualche sua famigerata gaffe piuttosto che delle gravi dichiarazioni che ha rilasciato davanti al parlamento israeliano. Dichiarazioni che esprimono un pensiero che, a detta sua, e' condiviso da tutto il popolo italiano e considerato che nessuno si ha contestato queste dichiarazioni magari avra' anche ragione. Per quanto mi riguarda io non mi sento rappresentato da questo uomo che va in giro a spacciare il suo pensiero come il pensiero unico del paese, soprattutto quando questo pensiero elogia azioni criminali come quelle condotte da Israele contro il popolo palestinese nella striscia di Gaza. Secondo Berlsuconi le stragi di donne e bambini portate a termine da Israele per rispondere alle azioni terroristiche palestinesi, furono una reazione giusta. Personalmente le definirei azioni terroristiche di stato al pari delle azioni dei palestinesi per poi non parlare delle condizioni con cui lo stato ebraico mantiene tutta la striscia di Gaza, condizioni che rasentano quelle dei cambpi di concentramento nei quali furono dentenuti ed uccisi milioni di ebrei. Da certe affermazioni a senso unico sarebbe necessario, per un paese veramente democratico e veramente portatore di pace, prendere le debite distanze per non far passare il messaggio che in Italia tutti pensino che al terrorismo bisogna rispondere con la stessa recrudescenza senza distinguere fra terroristi, popolazione civile, donne e bambini. Non e' certo in questo modo che si raggiungera' la pace in medio oriente, ammesso che la pace sia veramente l'obiettivo di tutto il mondo occidentale in quei territori cosi' martoriati. Vale poi ancora la pena ricordare, considerato che in questi giorni si e' parlato spesso di memoria, che le condizioni per la nascita del terrorismo palestinese sono state create proprio dall'europa e dall'america che scelsero quei territori per dare uno stato al popolo ebreo come contropartita all'olocausto, per allontanare il maggior numero di ebrei dai vari stati europei ed in ultima analisi per crare un avamposto contro palestinesi ed arabi. Quella scelta dissennata che ha dato vita ad decenni di guerra in mediooriente, viene ora difesa a spada tratta consentendo ad Israele di combattare il popolo palestinese con metodi terroristici e con una politica di vera e propria persecuzione.
Un vero statista avrebbe dovuto porre l'accento anche sulle nefandezze commesse dallo stato ebraico verso i palestinesi evitando di definire giusta la rappresaglia messa in atto da Israele. Ma che il cavaliere non sia uno statista non e' certo una novita' e forse farebbe meglio ad interpretare il ruolo che gli riesce meglio durante questi incontri internazionali: quello di buffone e di gaffeur (distributore di gaff) piuttosto che avventurarsi in discorsi ed analisi di politica internazionale che non fanno parte del suo bagaglio politico-culturale.

lunedì 1 febbraio 2010

La geografia impedita o l'impedimento geografico ?

Tutto ha una logica nella politica di questo governo che sembra sempre improntata all'improvvisazione e basata sulle sparate che il presidente del consiglio ogni tanto butta al vento. Anche nei termini che utilizza per indicare la materia dei vari provvedimenti e decreti, c'e' una sottile logica tesa a .... fuorviare i cittadini poco attenti. Due esempi su tutti e molto attuali: il disegno relativo all'abolizione della geografia e la legge in discussione alla camera sul legittimo impedimento.
L'abolizione della geografia come materia di studio alle scuole superiori sembrava una sparata di un ministro privo di qualsiasi cognizione in merito al concetto di cultura ed invece oggi si e' avuta la dimostrazione che anche questo provvedimento rientra nella politica della difesa ad oltranza di Silvio Berlusconi. Nel suo intervento in Israele il presidente del consiglio ha dato sfoggio della sua perfetta ignoranza relativamente alla geografia. Berlusconi ha infatto dichiarato che fino a che lui sara' al governo si impegnera' per far entrare Israele nella comunita' europea. Se non e' ignoranza questa come la chiamereste voi ? Israele geograficamente parlando si trova nel continente asiatico in quella porzione di territorio chiamato medio oriente, un territorio cioe' che non solo geograficamente ma anche per cultura, tradizioni e storia niente ha a che vedere con l'europa. La ministra dell'istruzione Maria Stella Gelmini ha pensato allora, emulando il suo collega Alfano ministro della giustizia, di proporre l'abolizione della geografia nelle scuole superiori mettendo in atto una semplice proprieta' transitiva. Alfano tenta ti togliere il cavaliere dalle grinfie della giustizia bloccando processi e proponendo leggi anticostituzionali, la Gelimini protegge l'ignoranza del cavaliere abolendo lo studio di quelle materie che non fanno parte del bagaglio culturale di Silvio (ammesso che ne abbia uno). Insomma il governo agisce in perfetta armonia e sincronia.
Un'azione quella della maggioranza di centro destra che prevede anche l'utilizzo di termini impropri per imbrogliare i cittadini poco attenti. Alla camera e' in discussione la legge sul legittimo impedimento. Analizzando queste due parole in prima battuta ci sono cascato anche io. Vuoi vedere, mi sono detto, che la legge sul legittimo impedimento riguarda la non eleggibilita' di politici che abbiano a loro carico procedimenti penali o addirittua condanne penali ? Un cittadino che ha problemi o ha avuto problemi con la giustizia con questa legge sarebbe "impedito in maniera legittima" ad assumere incarichi politici. Incuriosito da questa mia interpretazione sono andato a leggere il testo del provvedimento ed e' saltato fuori che invece si intende fare esattamente il contrario. Il politico che viene pizzicato dalla giustizia per qualche reato presunto potra' fare ricorso al legittimo impedimento per sottrarsi ad eventuali processi fino a che mantiene la sua carica. Insomma invece di pretendere che il politico sia un personaggio davvero al di sopra di ogni sospetto e quindi piu' pulito di un bucato fatto con il famoso Dixan, si pretende che la giustizia si fermi al cospetto di un politico delinquente. L'impedimento non riguardera' quindi il politico delinquente ma la giustizia alla quale sara' impedito di perseguire il delinquente politico. Un paese che sta andando totalmente alla rovescia.