martedì 28 dicembre 2010

Spenti i riflettori sulla protesta studentesca ... siamo piombati indietro di oltre mezzo secolo

Il 2010 si sta concludendo amaramente dopo le speranze che si erano riposte nelle manifestazioni studentesche. Il governo Berlusconi si è salvato dalla sfiducia grazie ad un manipolo di parlamentari che tradendo il mandato elettorale sono passati da una parte all'altra (e qui comprendo anche quelli che hanno migrato da destra a sinistra), la riforma capestro dell'università è passata chiudendo le porte del futuro ai giovani ai quali già rimaneva un semplice spiraglio, dal mondo del lavoro arriva l'attacco senza precedenti ai diritti dei lavoratori portato a conclusione dalla Fiat con la complicità dei sindacati ad esclusione della CGIL, in ultimo la notizia di oggi che per mascherare la crisi economica che attanaglia il paese si modificheranno alcuni indicatori come per esempio il PIL in modo da dare una visione meno drammatica della crisi e possibilmente diversa dalla realtà. La rivolta degli studenti sembrava aprire una nuova stagione nella quale finalmente i cittadini ed i lavoratori iniziavano ad alzare la testa per mostrare il loro dissenso non solo al governo ed alla maggioranza di centro destra, ma a tutta la politica italiana che mai come in questi ultimi mesi è stata così lontana dal paese reale. Ma gli studenti per dare incisività alla loro azione avrebbero avuto bisogno di un sostegno vigoroso dal mondo del lavoro che a sua volta avrebbe trovato negli studenti stessi un forte alleato per dare maggior peso alla protesta. Gli studenti lo hanno capito, i lavoratori no o meglio i sindacati no. Gli studenti infatti forti delle loro manifestazioni di piazza hanno chiesto a gran voce uno sciopero generale al mondo del lavoro, i sindacati per voce della Camusso (quante speranze al momento del suo insediamento ... speranze bruciate nel giro di pochi giorni) hanno spento sul nascere l'entusiasmo degli studenti negado lo sciopero generale in quanto, per bocca della Camusso stessa, non ci sarebbero le condizioni. La risposta del capitalismo è stata immediata cogliendo questo momento di debolezza dei lavoratori ed è arrivato puntuale come un orologio il contrattacco ed il ricatto di Marchionni con l'accordo al di fuori dei contratti nazionali per la Fiat di Mirafiori. Un accordo che cancella i più elementari diritti dei lavoratori sotto il ricatto della chiusura di Mirafiori, una trappola mortale nella quale sono caduti Cisl e Uil e dalla quale per il momento è rimasta fuori solo la CGIL. Ma se non ci sono ora le condizioni per uno sciopero generale, quando mai ci saranno ? Con l'uscita della Fiat da confindustria, la Fiat non sarà più obbligata a riconoscere il contratto nazionale di Federmeccanica e quindi potrà anche abolire le relazioni sindacali che prevedono per esempio il diritto dei lavoratori di eleggere i propri rappresentanti. Insomma un bel balzo indietro di oltre 50 anni, ma no le condizioni per uno sciopero generale non ci sono. Il governo cavalca subito questo accordo capestro prima appoggiandolo incondizionatamente per bocca del presidente del consiglio, poi dando vita ad un'operazione di lavaggio del cervello dei cittadini con il messaggio del ministro Sacconi che accolla sui genitori le responsabilità della disoccupazione giovanile. Insomma un'atmosfera molto simile a quella dell'ottobre del 1925 quando il fascismo sancì un accordo con Confindustria che aboliva le commissioni interne. Una similitudine avvalorata dalla tiepida risposta del Partito Democratico che auspica un dibattitto in parlamento .... una specie di suicidio politico considerato che il parlamento è in mano ai nuovi fascisti che si sono raccolti all'ombra di Berlusconi. La risposta a questo attacco autoritario può venire solo dalla piazza e questo sarebbe il momento più adatto considerato il disagio e la protesta del mondo studentesco, se si lascia cadere questa opportunità non ce ne saranno altre.

venerdì 24 dicembre 2010

Gelmini e Marchionne: come distruggere un paese

L'accordo che sta maturando a danno degli operai della Fiat e' uno dei piu' disastrosi risultati di questo governo. Il paese viene riportato indietro di 60 anni quando non esistevano ne' relazioni sindacal ne' tantomeno i diritti dei lavoratori. Questi sono i reali problemi sui quali si dovrebbero concentrare i partiti di opposizione altro che perdere tempo con le vicende personali del Presidente del Consiglio e con le compravendite di parlamentari. Con la complicita' dei sindacati e del governo, Marchionne, dopo aver portato la Fiat fuori da confindustria, con il ricatto della chiusura delle fabbriche della casa torinese in Italia, sta cancellando i piu' elementari diritti degli operai della Fiat escludendo da qualsiasi trattativa i sindacati che non si adeguano alle sue "non regole" da dittatore e padrone. Gia' Padrone .. un termine che in molti vorrebbero cancellare dal vocabolario delle relazioni sindacali e politiche ma come si vede un termine che torna di attualita' cosi' come e' tornato alla ribalta durante questa legislatura il termine fascismo. Due parole che pensavamo di aver cancellato definitivamente ma che sono ora piu' che mai di attualita' grazie anche alla politica disastrosa del governo Berlusconi. Purtroppo il sindacato si e' fatto abbindolare ed anche la CGIL, che era l'ultimo baluardo a contrastare il nuovo capitalismo prorompente, ha deposto le armi grazie anche alla miopia di Susanna Camusso. Chi sperava che la prima donna segretario del piu' grande sindacato italiano contribuisse a rinvigorire le lotte sindacali e' rimasto completamente deluso. La Susanna ha perso anche l'iccasione che gli studenti le hanno offerto su un piatto d'argento il 21 dicembre scorso chiedendo la proclamazione di una giornata di sciopero generale per scendere in piazza studenti ed operai insieme. La Camusso ha respinto la richiesta dichiarando che non ci sono le condizioni. Se non ci sono in questo momento le condizioni per un grande sciopero generale e' difficile capire quando ci potranno essere. Mentre gli studenti sendono in piazza per tentare di salvare il loro futuroe, i lavoratori, o meglio i loro sindacati, voltano loro le spalle piuttosto che sfruttare questa occasione per dare vita ad un grande movimento di protesta che, con la forza di studenti ed operai insieme, possa finalmente tentare di ribaltare un governo che sta portando l'Italia allo sfacello completo. Con questo accordo capestro si chiude un'epoca storica e si torna indietro di oltre mezzo secolo assestando un'altra potente spallata alle speranze dei giovani. Dopo il decreto Gelmini arriva ora arriva Marchionni che porta la piu' grande industria italiana al di fuori di qualsiasi regola sindacali creando il proprio sistema sul modello americano e tedesco: quello dei contratti aziendali piuttosto del contratto collettivo. Ma fra questi modelli, americano e tedesco, e quello italiano c'e' una piccola ma sostanziale differenza: gli operai hanno stipendi che sono mediamente il doppio di quelli italiani. Ma queste sono quisquiglie per chi guadagna mediamente oltre 20 volte quello che guadagna un operaio della Fiat. L'istruzione ed il lavoro sono le bombe che in questi giorni portano l'Italia ad un'epoca che sembrava ormai dimenticata, un disastro per riparare il quale saranno necessari decenni ammesso che qualcuno abbia la forza di abbattere questa maggioranza scellerata. Questi sono i problemi reali nno certo i problemi giudiziari del presidente del consiglio.

mercoledì 22 dicembre 2010

Quando le manifestazioni pacifiche non pagano ...

Nel dopo 14 dicembre si parlava solo della manifestazione degli studenti e degli scontri che si erano verificati a Roma con auto incendiate e vetrine rotte, nel dopo 22 dicembre dopo che gli studenti hanno manifestato pacificamente il loro dissenso verso la controriforma Gelmini di cosa si parla ? Delle dimissioni della Prestigiacomo dal Pdl, della Lega che chiede un dibattito sul Presidente della Camera Fini e del prossimo importante appuntamento per questo governo e per il paese: l'11 gennaio quando la consulta si occuperà del legittimo impedimento. Questi sono i temi di stasera e non quelli sollevati dagli studenti con la loro protesta in tutta Italia verso un decreto legge che sancisce la fine dell'Universitaà pubblica, la fine della ricerca all'interno dell'università e mette una serie ipoteca sul futuro dei giovani già così nero e buio. Ecco il risultato di manifestazioni pacifiche e gioiose come quella di oggi, a parte qualche episodio come a Milano e soprattutto a Palermo, l'indifferenza totale della politica ed anche dei mezzi di informazione che si occupano subito di altri temi. Unica eccezione è stato il povero Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha fatto quello che avrebbe dovuto fare il governo: ricevere una delegazione degli studenti per ascoltare i motivi della loro protesta e del loro malessere. Un gesto inutile perchè sappiamo benissimo che il Presidente della Repubblica non potrà fare assolutamente niente per modificare una legge disastrosa se non rimandarla eventualmente alle camere per poi firmala comunque. Questo governo e questa maggioranza sono ormai impegnate in lotte interne e se non ascoltavano i cittadini qualche mese fa quando le acque erano tranquille, figuriamoci se ascoltano ora il malcontento del paese che tutti sono impegnati a tenere insieme i cocci e ad organizzare le prossime elezioni di primavera. L'Indagato del Consiglio sta attraversando la crisi più grave da quando è entrato in politica considerato che dopo la moglie anche le sue ancelle ministre lo stanno abbandonando una dopo l'altra. E' vero che la Carfagna dopo i proclami di dimissioni è rimasta lusingata dalla telefonata del cavaliere, ma il malcontento rimane ed oggi alla ex velina si aggiunge la Prestigiacomo. E' vero che anche la ministra dell'ambiente non brilla certo per coerenza: dopo aver annunciato la sua dipartita dal Pdl confluirà nel gruppo misto ma naturalmente non lacerà la sedia del ministero. Un comportamento stravagente per un partito il cui capo aveva chiesto le dimissioni di Fini da Presidente della Camera solo per aver mostrato il suo disaccordo dal capo indiscusso Silvio Berlusconi. Ora dopo la fiducia ottenuta la scorsa settimana, il prossimop appuntamento sarà l'11 gennaio. In quella occasione la Consulta si pronuncerà sul legittimo impedimento e l'Indagato del Consiglio ha già dichiarato guerra qualora l'esito della sentenza sia a suo sfavore. Quindi ancora una volta tutto il paese viene lasciato in balia agli eventi, al mercato dei parlamentari, alle esternazioni vaneggianti degli esponmenti del Pdl e della Lega, alla inconcludenza dell'opposizione ed alla crisi economica in attesa di un'altra data che interessa solo il presidente del consiglio.

lunedì 20 dicembre 2010

Dal legittimo impedimento ... alla carcerazione preventiva

Alla fine l'uscita di Gasparri circa l'arresto preventivo degli studenti che protestano contro la riforma Gelmini ha anche un lato positivo. Chi dice che in questa momento storico nel nostro paese non ci sono più ideali né principi guida per quanto riguarda ilmondo politico è servito. Gasparri è la prova vivente che gli ideali ci sono eccome e sono fortemente radicati: Gasparri era e rimane un fascita come d'altra parte lo era e lo rimane il ministro La Russa. I vari passaggi che hanno che hanno visto i due delfini di Almirante prima verso Alleanza Nazionale e poi nel Pdl al servizio dell'Indagato del Consiglio, non ne hanno minimamente intaccato i loro principi e la loro fede, fascisti erano e fascisti sono rimasti. E nel loro animo è rimasta anche la forte propensione al servilismo senza condizioni. Come spiegare altrimenti la contraddizione di questi uomini che da una parte intendono preservare ad ogni costo un presunto delinquente, sebbene capo del loro partito nonché presidente del consiglio, dai giusti processi che meriterebbe mentre dall'altra intenderebbero non priocessare ma bensì arrestare chi si appresta a manifetsare il proprio dissenso come misura preventiva ad eventuali incidenti e disordini. Semplice servilismo in due politici fascisti nell'animo. Però devo dire che sarebbe interessante adottare la strategia proposta da Gasparri non solo per le manifestazioni ma anche per esempio in politica. Se si dovessere arrestare in maniera preventiva quei politici che potenzialmente potrebbero delinquere .... il parlamento rimarrebbe vuoto o quasi ed in questo modo avremmo finalmente uun parlamento pulito. Ed invece la strategia preventiva si applica a chi protesta contro questo governo del disastro e non certo verso i nostri parlamentari autori del piu' grande ribaltone che si sia mai visto nella storia della Repubblica italiana e della sua democrazia. Si perche' quello che sta avvenendo in questa legislatura ha veramente dell'incredibile> parlamentari che cambiano idea nello spazio di una notte addirittura nel breve percorso che li separa dalla propria poltrona all'emiciclio della Camera per la votazione. D'altra parte Calderoli lo aveva detto che la sua legge elettorale era una vera e propria porcata e questi sono gli effetti di quella legge. I parlamentari italiani non devono certo rendere conto ai proprio elettori ma bensi' alle direzione dei partiti e come tali sono come calciatori proprietari del loro cartellino, liberi di andare da una formazione all'altra vendendosi al maggior offerente. E se alle prossime elezioni l'astensionismo arrivasse al 50% ? . I var.

martedì 14 dicembre 2010

La politica che se ne frega del paese

La campagna acquisti dell'ultimo minuto messa in atto dall'Indagato Stupratoredemocrazia ha avuto successo ed un manipolo di deputati che si sono fatti comprare hanno salvato il governo dalla disfatta. Un salvataggio solo numerico e comunque una sconfitta politica la cui consequenza sarà il prolungamento dell'agonia della ex maggioranza di centro destra e purtroppo la disfatta di un paese che, dopo aver perso ogni credibilità internazionale, si avvia sull'orlo della bancarotta. Dopo ormai 8 mesi di stallo e di immobilismo, la situazione politica non cambierà certo dopo questo ridicolo voto di fiducia. Il governo si salva per tre voti e continuerà a non governare il paese la cui crisi si accentua sempre di più. Bankitalia oggi ha lanciato un nuovo allarme: minori entrate fiscali e aumento del debito pubblico che ha raggiunto 1.867 miliardi di euro. Tutto questo significa che le promesse ormai decennali del cavaliere, diminuzione delle tasse, saranno ancora disattese e l'unica riforma che si tenterà di portare a termine sarà quella della giustizia. Una riforma il cui unico obiettivo saraà comunque quello di garantire l'immunità del premier da processi ed eventuale galera. Dopo la suqallida rappresentazione della camera dove negli ultimi giorni si è assitito ad un balletto frenetico di deputati che cambiavano bandiera e padrone, ora vedremo che cosa riserverà ancora la politica di questo paese agli italioti dalle menti annebbiate. Se ne vedranno ancora delle belle a meno che il popolo non scenda in piazza, e per ora gli studenti lo stanno facendo, per mandare a casa una maggioranza incapace di governare.

venerdì 10 dicembre 2010

Aspettando il 14 dicembre ....

Se la politica avesse voluto dare ancora prova di quanto sia distante dal paese reale, non avrebbe saputo fare di meglio di quanto sta facendo in questi giorni. Uno spettacolo indegno e squallido al quale nessuno si ribella se si esclude qualche timida protesta di Bersani. Mentre il Parlamento è chiuso in attesa del gran finale del 14 dicembre, senatori e deputati si stanno esercitando in un valzer infinito annunciando passaggi da un gruppo ad un altro, dando vita a nuove formazioni, a nuovi gruppi, a nuove correnti come dando vita ad una farsa tragicomica in barba ai cittadini che nel frattempo continuano a fare i conti con la crisi economica. Il tutto condito da dichiarazioni, richieste, proclami ognuna delle quali presenta aspetti comici, drammatici, assurdi. Tutti nessuno escluso si distinguono in questo esercizio per mettersi in mostra davanti al popolo che se avesse capacità di intendere e di volere avrebbe un'unica strada da percorrere: scendere in piazza e prendere a calci nel sedere deputati e senatori senza distinzione di sesso, di fede religiosa, di fede politica. E' difficile in questo momento a chi assegnare la palma del più ridicolo. Tutti coloro che hanno sempre chiamato in causa la costituzione, finiani e opposizione in genere, accusando l'Indagato di non rispettarla, oggi si dimenticano che la costituzione stessa sancisce che l'Italia è una democrazia parlamentare. Si chiedono a gran voce le dimissione del presidente del consiglio, ma perchè si dovrebbe dimettere chi nell'ultima votazione di fiducia ha avuto la più larga maggioranza che si sia mai registrata nella storia della nostra Repubblica ? L'unico modo per mandare a casa questo governo è il voto di sfiducia che sancisca la fine della maggioranza che ha vinto le ultime elezioni politiche, poi sarà il Presidente della Repubblica a decidere se sciogliere le camere o verificare l'esistenza di una nuova maggioranza. Percorso possibile e costituzionale in quanto la nostra carta costituzionale non prevede la elezione diretta del Capo del Governo, un incarico assgnato dal Presidente della Repubblica e sancito poi dal Parlamento. In questo gioco a chi le spara più grosse Fini e company si distinguono in maniera particolare in quanto chiedono le dimissioni di Berlusconi per poi dare vita ad un nuovo governo Berlusconi come se il problema di questa debacle del centro destra non dipendesse proprio dall'Indagato che in tutti i suoi governi ha pensato esclusivamente a se stesso appoggiato in questa sua politica ad personam dalla Lega in cambio del federalismo rovina Italia. Chi non chiede le dimissioni e difende il governo (Lega e Pdl) chiede elezioni subito in caso di sfiducia, dimenticando, come già detto, che l'unico che può decidere se andare al voto anticipato oppure no è appunto il Presidente della Repubblica. In questo caos istituzionale lo scandalo vero e prioprio è costituito dai parlamentari che cambiano bandiera giorno per giorno e che, in seguito a questi "ripensamenti" continui, dovrebbero fare l'unica cosa coerente che andrebbe fatta: dimettersi. A quale titolo per esempio un Rutelli siede ancora in parlamento dopo aver lasciato il PD, partito al quale apparteneva al momento delle elezioni, e aver fondato un nuovo partito che nessuno ha votato ? Stesso discorso naturalmente vale per Fini e per tutti coloro che in queste ora migrano da una formazione politica all'altra in nome proprio di quella costituzione che a parole tutti difendono ma che nessuno rispetta in tutti i suoi dettami.

mercoledì 1 dicembre 2010

Ma Bondi quando si suicida ?

Il governo di centro destra sta progressivamente spingendo il paese in quel baratro dove sono già cadute Grecia e Irlanda con conseguenze disastrose non solo per i paesi interessati ma per l'europa intera. Altro che le rivelazioni di Wikileaks, il vero disastro in Italia è la politica del governo Berlusconi che sta compiendo disastri non solo in campo economico. In qualsiasi settore sia intervenuto questo governo sono stati disastri e proteste da ogni parte del paese a conferma di quanto l'azione del governo stesso sia lontana dai bisogni reali del paese. In campo economico, quello che sta più a cuore dei cittadini italiani, la crisi economica non è stata contrastata in maniera adeguata causando un livello di disoccupazione, soprattutto fra i giovani, disastroso ed un aumento incontrollato del deficit pubblico. Nonostante i segnali di ripresa a livello mondiale, in Italia ancora non si è fuori dalla crisi i cui effetti si faranno sentire ancora per molto tempo con il rischio sempre più probabile di cadere nello stesso baratro in cui sono cadute Grecia ed Irlanda. Molti paesi, soprattutto europei, nella loro politica di rigore e di tagli hanno tenuto al di fuori il settore dell'istruzione, giustamente considerato un settore strategico per la ripresa e per lo sviluppo del paese. In Italia, dopo aver messo in crisi la scuola primaria e secondaria con tagli indiscriminati, ora si sta mettendo mano alla riforma dell'Università, una riforma che sta però causando una rprotesta senza precedenti e che è contrastata da tutto il mondo accademico. Il governo, incapace di far valere le proprie ragioni, è ricorso oggi al ricatto per bocca della ministra Gelmini la quale ha dichiarato che se la riforma non passa, saranno bloccati tutti i concorsi già pervisti per i docenti universitari. Nel settore della cultura, altro aspetto strategico per un paese ricco di storia come il nostro, le cose non vanno meglio ed agli innumerevoli e ormai quotidiani crolli di Pompei, si è aggiunto anche il suicidio di una grande regista come Mario Monicelli. Un ministro dei beni culturali che avesse un minimo di rispetto per il paese e per il suo patrimonio culturale, dopo questi tragici eventi, dovrebbe non dico suicidarsi (anche se forse sarebbe la soluzione più giusta) ma quanto meno dimettersi da un incarico nel quale ha dimostrato tutta la sua incapacità. Ed invece per salvare il ministro Bondi da una mozione di sfiducia che probabilmente avrebbe portato al suo allontanamento dal governo, si è preferito chiudere i lavori della Camera fino al 14 dicembre, giorno fatidico nel quale si approverà la legge finanziara per poi andare al voto di fiducia per il governo Berlusconi. A livello internazionale ormai l'Indagato del consiglio con i suoi comportamenti ci ha ridicolizzato agli occhi di tutto il mondo, come i rapporti dell'ambasciatore americano a Roma, resi noti da Wikileaks, hanno dimostrato ed oggi è dovuta intervenire Hillary Clinton per confermare l'amicizia e la stima degli Usa con il nostro Indagato del consiglio. Non poteva essere altrimenti, meglio un burattino a capo di un governo amico che un uomo che sia in grado realmente di governare. In questo caos di governo i nostri politici trovano ancora il tempo per strumentalizzare il suicidio di Mario Monicelli nella polemica fra gli strenui difensori della vita ed i sostenitori dell'autodeterminazione rispetto alla vita stessa quando questa procede in condizioni non più sostenibli per l'individuo stesso. Come se chi decide di porre fine alla propria esistenza (se di esistenza si può parlare nel caso per esempio di Emanuela Englaro) fosse contrario alla vita, ma sono concetti troppo complessi per certa classe politica.

domenica 28 novembre 2010

il pettegolezzo diffuso certificato da Wikileaks

Alla fine le tanto attese rivelazioni del sito Wikileaks sostanzialmente non aggiungono niente di nuovo a quanto già si sapeva, caso mai le informazioni che fino ad oggi circolavano sui vari potenti del pianeta e sui loro governi ora non possono più essere considerate dei semplici pettegolezzi o delle fantasie giornalistiche ma bensì delle notizie certificate da documenti ufficiali. Che cosa dicono sostanzialmente questi documenti ? Che gli Stati Uniti controllano la politica mondiale attraverso il loro potente servizio di spionaggio che prima della caduta del muro di Berlino era almeno contrastato daì servizi segreti dell'allora Unione Sovietica, ma che ora agisce liberamente senza ostacoli degni di rilievo da parte di nessuna altra potenza mondiale. Che il presidente iraniano Ahmadinejad è una specie di Hitler del terzo millennio che gli stessi paesi arabi vorrebbero eliminare. Che Putin è un autoritario che fa affari esclusivi con il suo amico Berlusconi (bastava che chiedessero a noi italiani senza sforzarsi a trovare documenti segreti che certificassero questa specie di linea gotica mafiosa russo-italiana). Che Gheddafi è un dittatore fuori di testa, egocentrico e sessuofobo al pari del suo amico italiano (anche questa informazione noi già la conoscevamo). Che Berlusconi è un frequentatore di whiteparty come li chiamano gli americani, cioè quel genere di party dove tutto è ammesso comprese orge sfrenate (beh noi è da oltre un anno che siamo a conoscenza di questi vizietti dell'Indagato del consiglio). Che Berlusconi è incapace, vanitoso ed inefficae .... tutte capacità che noi italiani conosciamo da oltre 15 anni. Che per gli Stati Uniti l'Europa non è poi così importante, notizia di secondo piano da quando ormai non esistono più nè l'Unione Sovietica nè i paesi che gravitavano oltre la cortina di ferro. Insomma tutta una serie di notizie già conosciute, alcune che circolavano a livello di pettegolezzo e che ora sono invece avvallate da documenti ufficiali senza ombra di smentita. Caso mai il vero problema messo in evidenza da questa fuga di massa di documenti riservati sta nella sicurezza dei sistemi informatici dei vari paesi primo fra tutti gli Stati Uniti d'America. E' questa la vera notizia preoccupante che scaturisce da ciò che il sito Wikileaks oggi ha pubblicato e sulla quale tutti gli stati ed i governi dovrebbero riflettere. Per il resto arriva la conferma che la politica purtroppo è un'affare sporco a livello mondiale. Si pensava con la fine della guerra fredda e con la fine della contrapposizione fra paesi comunisti e paesi capitalisti, tutti i governi indirizzassero le loro energie verso lo sviluppo di tutto il pianeta con l'obiettivo di migliorare le condizioni di vita di tutti i popoli, ed invece ogni governo ha agito nel proprio interesse per consolidare il proprio potere e, nel caso degli Stati Uniti, per aumentare il controllo su tutto il pianeta. Quali saranno le consequenze di questa fuga di notizie ? Una aumento della disaffezione nei riguardi della politica ma poichè tutti i governi sono coinvolti, non accadrà assolutamente niente al di là del clamore giornalistico che nel giro di qualche settimana poi si spegnerà definitivamente.

mercoledì 24 novembre 2010

Tira tira la corda poi si rompe ...

Nemmeno nel '68 gli studenti avevano osato tanto: tentare di entrare a Palazzo Madama la sede del Senato. Un episodio che rappresenta una vera e propria cartina di tornasole del grave momento che sta attraversando il paese in piena crisi economica, politica, culturale, sociale e governato da una maggioranza, ormai allo sbando totale, che non ha saputo gestire nè la crisi economica che ha investito il nostro paese, nè tanto meno le varie emergenze come il terremoto in Abruzzo o la crisi dei rifiuti in campania. Tutto il centro destra si è trovato stretto in una morsa terribile: da una parte la Lega intenta nel suo progetto politico secessionista per dividere l'Italia in due, dall'altra l'Indagato del Consiglio impegnato nella strenua lotta contro la magistratura che cerca con ogni mezzo di condannarlo per le sue innumerevoli attività illecite. Questi due scellerati progetti sono stati l'asse portante della linea politica della maggioranza di centro destra che ha tentato di contenere la crisi economica soprattutto mettendo in atto tagli in quei settori della vita pubblica, cultura e istruzione, che dovrebbero costituire invece l'unica speranza di sviluppo per un paese come l'Italia. Questo tipo di politica e gli effetti della crisi sul mondo del lavoro hanno generato una serie impressionanti di tensioni sociali che sono sfociati in tante manifestazione di protesta anche abbastanza eclatanti. In ogni settore della vita sociale, culturale e imprenditoriale del paese ci sono malcontenti verso l'azione di governo. Gli imprenditori sono scontenti della politica economica del governo, il mondo della cultura e dello spettacolo sono in subbuglio per tagli indiscriminati che mettono a rischio qualsiasi manifestazione culturale, il mondo dell'istruzione di qualsiasi grado, dalla scuola materna all'Università, denuncia l'impossibilità di svolgere la propria funzione istituzionale, il mondo del lavoro mette in atto ogni giorno una manifestazione di protesta contro la politica del governo che non riesce a controllare la disoccupazione. A questo malcontento si aggiungono da qualche mese le lotte interne alla maggioranza e soprattutto all'interno del Popolo delle Libertà causate dalla gestione dittatoriale dell'Indagato del Consiglio, sfociate con la clamorosa espulsione dal partito del suo cofondatore Giangranco Fini. Lotte che hanno praticamente bloccato l'azione di governo dal mese di aprile in attesa che il governo stesso finalmente sia sfiduciato. Tutte queste tensioni sono ormai quasi arrivate al punto di non ritorno e si rischiano atti clamorosi come quello messo in atto dagli studenti oggi a Roma. La sensazione infatti è che Pdl e Lega, pur non essendo più in grado di governare il paese e non avendo più la maggioranza in parlamento, non si rassegnino ad ammettere il fallimento per consentire o la formazione di un governo che garantisca alcune riforme essenziali come la legge elettorale prima di andare alle elezioni o di andare direttamente al voto anticipato. Questa sarebbe la soluzione più logica e democratica ma sembra che nessuno, e primo fra tutti l'Indagato del Consiglio, abbia intenzione di mollare la presa con la giustificazione di essere stati eletti dai cittadini. Ecco allora che si corre il rischio di azioni di forza che costringano finalmente chi è incapace ormai di governare a lasciare il campo libero per nuove elezioni democratiche.

domenica 21 novembre 2010

Non ci sono più le crisi di una volta

Una volta i governi si facevano cadere e si ricomponevano addirittura anche con la stessa maggioranza ma con ministri diversi oppure mescolando un po' le carte con i partiti che entravano ed uscivano dal governo stesso. Erano i tempi della prima Repubblica si dice e la politica, sempre secondo le leggende metropolitane, non garantiva governi stabili. Oggi siamo arrivati alla seconda Repubblica ma l'aria non sembra cambiata anzi tutt'altro. In fin dei conti da quando l'Indagato è sceso in politica solo una volta un governo, il suo purtroppo, ha resistito per 5 anni ma sempre dopo vari rimpasti. In questa legislatura la politica italiana ha invece fatto un balzo in avanti o indietro per ciò che concerne la stabilità. Le modalità di aprire una crisi sono cambiate: prima si aprivano e si chiudevano ora si lanciano proclami e avvertimenti come delle bombe ad orologeria. Prima ci ha pensato Fini che ha iniziato ad aprile per arrivare fino a novembre prima di ritirare ministri e sottosegretari dal governo ma senza, almeno fino ad ora, prendere la decisione finale di far cadere questo governo di buffoni e incapaci. Poi arriva la fiducia ad orologeria per la quale si voterà il 14 dicembre prossimo in modo da consentire all'Indagato del Consiglio di organizzare il mercato dei parlamentari. Uno squallore che nemmeno durante la prima repubblica si era visto. Parlamentari che allegramente migrano da un gruppo in nome di non si sa bene quali principi se non quelli delle poltrone o peggio ancora di premi in denaro. Ultima in ordine di tempo arriva la ministra Carfagna che a sua volta fa un annuncio a tempo: il 15 dicembre dopo il voto di fiducia si dimetterà da ministro, da parlamentare e dal partito del cavaliere. La domanda è: che cosa può cambiare in questi 25 giorni affinchè Fini e la Carfagna tornino sui loro passi ? Perchè non dare seguito alle loro decisioni piuttosto che proseguire l'agonia del governo, della maggioranza ma soprattutto del paese. E che senso ha approvare una legge finanziaria che poi dovrà essere gestita ad un altro governo e probabilmente anche da un'altra maggioranza ? Un gioco al massacro che nemmeno i vecchi politici di Dc e Psi hanno mai messo in atto nonostante la politica di clientelismo con la quale hanno governato il paese per oltre trent'anni.

venerdì 19 novembre 2010

Dopo le minorenni .. anche il triangolo ... che uomo l'Indagato

L'Indagato del Consiglio ogni giorno che passa sembra sempre più invischiato nelle sabbie mobili della sua sessuofobia, la malattia che lo porterà a cadere politicamente e speriamo anche in galera. Dopo l'abbandono della moglie, non traumatico considerato che le separazioni sono ormai all'ordine del giorno, oggi l'Indagato deve affrontare anche l'abbandono dell'amante. Il maschio italiano infatti può sopportare tutto ma il triangolo no, lo dice anche una canzone di Renato Zero. Hai voglia a parlare di emancipazione, di liberalizzazione dei costumi, della parità uomo-donna, se il maschio italiano tradisce la moglie poco male, per quella ti rivolgi ad un avvocato e tutto si risolve, ma se tradisci l'amante allora come si dice sono c..zi amari. L'Indagato Stupratoredemocrazia non si è sottratto a questa elementare legge che regola i rapporti uomo-donna. Oggi il Capo, impegnato in un vertice Nato a Lisbona (mica un appuntamento per una partita di calcetto fra amici), si è presentato con un'ora di ritardo per parlare con la sua amante che aveva deciso di lasciare la congrega del Consiglio dei Ministri. Arrivata al rango di ministro per meriti "sportivi" (fare sesso con un ultrasettantenne comporta avere una buona forma fisica), oggi la ex sexi bomb è sbottata e non ce l'ha fatta a sopportare una situazione che di giorno in giorno si è fatta sempre più pesante. Da una parte l'amante ufficiale che se la fa con delle minorenni, facendo passare la ministra per una "tardona", dall'altra il capo degli ammutinati finiani che la pressa per portarla dalla sua parte ed anche nel suo appartamento. Insomma la carne è carne, se l'ultrasettantenne se la spassa con qualche minorenne senza scrupoli, come può la ministra resistere alle insidie di un ... bocchino qualsiasi ? Troppo forte la tentazione. Niente può far incazzare una donna amante che vedersi tradita con una donna più giovane di lei .... nemmeno il fatto che il proprio Capo-Amante sia invischiato con la mafia come oggi ha chiaramente certificato la magistratura con le motivazioni relative alla sentenza di condanna di Dell'Utri. L'amico fidato dell'Indagato era il punto di unione fra la Mafia e il dittatore di Arcore futuro Presidente dei Consiglio. Ma ad un'amante importa forse che il proprio (si fa per dire) uomo sia invischiato con la malavita ? Assolutamente no. Lui può essere il peggior malvivente in circolazione, l'amante rimane fedele, ma se l'amato la tradisce con una donna più giovane allora sono dolori.
Potrebbe sembrare una storia al limite della fantasia ... purtroppo questa è la realtà. Oggi i giudici che hanno condannato dell'Utri per concorso esterno in associazione mafiosa, hanno rivelato le motivazione della condanna ed in queste motivazioni si legge per esempio che lo stalliere Mangano, riconosciuto mafioso, fu assunto ad Arcore per proteggere il cavaliere e che Dell'Utri era il canale di collegamento fra la Mafia e il dittatore di Arcore. Questo sarebbe stato il vero motivo delle dimissioni non di un ministro, ma di tutto il governo, del parlamento ... insomma di chiunque si trovi ad avere a che fare con l'Indagato dovrebbe pretendere le sue dimissioni per non sentirsi a sua volta colluso con la mafia. Ma niente ... la notizia è una ministra che ha raggiunto il potere grazie alle sue prestazioni e capacità extrapolitiche che abbandona il governo perchè invischiata in un triangolo. Ma se questo è il modo per far cadere questa schifosa maggioranza ... ben venga.
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martedì 16 novembre 2010

Allo Stato gli oneri ai privati i profitti ..... ovvero come distruggere uno Stato

Sempre più spesso si parla di differenze fra destra e sinistra e sempre più spesso si fa fatica a trovare queste diversità nella politica dei nostri giorni. Da più parti si invoca la caduta delle ideologie e l'anacronismo ai giorni nostri di essere da una parte piuttosto che da un'altra. Come se fosse una vergogna vedersi rappresentato in degli ideali anche se appartenenti ad un passato ma che poi dovrebbero avere un valore universale. Una delle maggiori differenze fra destra e sinistra è il ruolo che dovrebbe avere lo Stato nella società: per la destra dovrebbe essere completamente assente, per la sinistra invece dovrebbe essere più che presente soprattutto nel gestire e garantire i servizi essenziali dove per servizi si intende i trasporti, l'approvigionamento energetico, le comunicazioni, l'assistenza sanitaria, l'istruzione, l'assistenza alle fasce sociali deboli e via dicendo. Purtroppo nel nostro paese sta avvenendo l'esatto contrario grazie anche alla complicità della sinistra almeno quella rappresentata in parlamento, per poi lamentarsi se lo stato funziona in maniera disastrosa. Ieri ha preso il via il primo treno privato (Torino-Milano) che naturalmente viaggia su infrastrutture messe a disposizione dello Stato. E la notizia è che il treno è arrivato addirittura in anticipo lanciando un falso messaggio e cioè che privato è sinonimo di efficienza. Un modo come un altro per distruggere lo Stato per mano del governo di centro destra spacciando questa demolizione come libero mercato e come una concorrenza che alla fine porterà vantaggi ai consumatori, i viaggiatori in questo caso. E così mentre i privati si divideranno le tratte migliori e più affollate facendo i loro affari, allo Stato che cosa rimarrà ? Rimarranno le tratte secondarie, quelle da poche decine di passeggeri che sono in perdita per lo scarso traffico di passeggeri e merci, ma che non potranno essere dismesse per garantire il servizio. Ecco uno dei tanti modi per distruggere un ente come le Ferrovie dello Stato oggi Trenitalia o se volete uno dei tanti sfasci che il governo dell'Indagato sta portando a termine, un altro su tutto la scuola. Dopo il taglio di fondi che non consentirà nemmeno di garantire i testi per le elementari, il governo ha finanziato ulteriormente la scuola privata, per la maggior parte costituita da istituiti religiosi, mascherando questa operazione con il garantire a tutte le famiglie il tipo di istruzione che intendono impartire a propri figli. E' un vero peccato che la sinistra o meglio il Partito Democratico abbia smarrito questa importante differenza rispetto alla politica dell'attuale maggioranza, rendendo sempre più difficile fare distinzioni fra destra e sinistra con il conseguente sfascio dello Stato a favore del profitto dei privati.

lunedì 15 novembre 2010

La buffonata delle primarie

Che il Partito Democratico fosse un grande bluff era chiaro fin dall'inizio della sua nascita ed ogni giorno se ne hanno dimostrazioni chiare, che solo i dirigenti di questa organizzazione politica ignorano continuamente. Oggi l'ennesima dimostrazione arriva da Milano alle primarie per indicare il candidato sindaco da opporre al candidato del centro destra. Il più grosso errore commesso da Veltroni, ma perpetrato dai suoi successori, Francheschini prima e Bersano poi, è stato quello di staccarsi dalla sinistra radicale imputando a questa ala estrema della sinistra italiana l'insuccesso del governo Prodi. Un errore che è costato al paese tre anni di governo Berlusconi, che ha portato il paese in una situazione disastrosa ed al Partito Democratico una serie infinita di sconfitte anche in una delle invenzioni più fantasiose e inutili dei dirigenti di questo partito: le primarie. Ispirato alla "presunta" democrazia americana (fa specie per un uomo di sinistra vedere un partito che si reputa di sinistra fare riferimento ad un paese capitalista e imperialista che ha fatto della falsa democrazia il proprio modello di sviluppo), il Pd si inventa una consultazione elettorale per indicare di volta in volta il segretario del partito, il candidato da contrapporre a Berlusconi o il candidato per elezioni amministrative. E cosi' anche le primarie del Partito Democratico non sono altro che un'illusione di democrazia, la democrazia è ben altra cosa. E la dimostrazione pratica di questa illusione si è avuta proprio in occasione delle primarie di ieri per investire il candidato sindaco di Milano. Innanzitutto se queste elezioni fossero davvero un elemento di democrazia il Partito in quanto tale non dovrebbe appoggiare nessun candidato, tutti coloro che partecipano alla competizione dovrebbero essere messi sullo stesso piano senza nessuna preferenza da parte dei dirigenti del partito. In secondo luogo, qualora il partito esprimesse la propria preferenza ad un candidato piuttosto che ad un altro, se effettivamente questo tipo di elezioni rappresentessareo un momento di alta democrazia, se ne dovrebbero accettare i risultati in quanto espressione della volontà dei militanti del partito stesso. Ed invece che cosa è accaduto a Milano ? Il partito appoggia un candidato, Stefano Boeri, mentre fra i contendenti c'è un altro candidato, Giuliano Pisapia, appoggiato dalla sinistra radicale e da Vendola, e guarda caso vince le primarie proprio quest'ultimo candidato. Logica vorrebbe che i vertici del partito accettassero senza battere ciglio il risultato della consultazione e di conseguenza fornissero il totale appoggio al candidato ufficiale uscito dalle urne. Ma questa è la loigica della vera democrazia non della democrazia presunta di un Partito che usurpa il termine democratico allo stesso modo come Berlusconi ha usurpato la parola Libertà. Ecco allora che i dirgenti regionali del Pd della Lombardia non trovano di meglio che dimettersi dalle cariche del partito stesso, dimostrando appunto la tesi che le primarie alla fine non sono altro che l'ennesima buffonata di una formazione politica che di per se stessa è una vera e propria buffonata.

sabato 13 novembre 2010

Sfiducia a Berlusconi per aprire la strada a .... Berlusconi

Iniziano le grandi manovre che ci porteranno alle elezioni non si sa quando. Ma ormai da oltre quindici anni sappiamo benissimo che quando Berlusconi è messo alle corde, il cavaliere tira fuori il meglio o il peggio di se stesso a seconda dei punti di vista. Ed anche questa volta ci sono già la prime avvisaglie. L'Indagato si presenterà per la fiducia prima al Senato dove il suo partito ha presentato una mozione di ... fiducia ... sovvertendo le regole della nostra democrazia parlamentare. Intanto le opposizione si stanno organizzando per .... preparare il terreno per una nuova vittoria del cavaliere. Mentre Pdl e Lega sicuramente si riproporrano insieme alla prossima tornata elettorale, gli avversari di Berlusconi già si presentano divisi e accorpati in alleanze prive di ogni logica. Fini, dopo essersi distaccato dal partito alla cui formazione aveva conrtibuito, dove si va a collocare ? In una triade allucinante: Fini, Casini e nientepopodimeno che Rutelli. Quindi un ex fascista (ex ???), un ex democristiano (ex ???), un voltagabbana che dopo aver militato dei radicali, aver fondato un partito che nessuno sa che cosa fosse, la Margherita, essere confluito nel Pd, ha fondato un altrio partito Api (Alleanza Per l'Italia). Quanto raccoglieranno tutti insieme ... ? Ad essere ottimisti un 12-13%. Ma a perte i numeri, che alla fine saranno molto importanti, che cosa potrà mai proporre Rutelli insieme a Casini e Fini ? Difficile prevederlo ed immaginarlo. Partito Democratico ed Italia dei Valori continueranno ancora insieme senza coinvolgere nessun altro soggetto politico e soprattutto tutte quelle formazioni della sinistra estrema rimaste escluse dall'attuale parlamento che potrebbero portare dei numeri importanti per tentare di sconfiggere il caimano. Non soddisfatti di questa frammentazione gli avversari del cavaliere presentano anche due mozioni di sfiducia al governo e Berlusconi si frega le mani alla moda del suo amico Bruno Vespa. In questa condizione se si votasse domani il risultato sarebbe scontato e l'Indagato tornerebbe là dove sta per essere cacciato. Questa è la strategia di chi vorrebbe mandare Silvio Berlusconi a casa e non si rende conto di preparare il terreno per un'altra vittoria di Pdl e Lega. Si parte molto male ... mentre si consente al governo di affilare le armi con la scusa della finanziaria, allo stesso tempo non si trova nemmeno la forza ed il coraggio di mettersi insieme, non per governare, ma almeno per mandare a casa questa disastrosa maggioranza il cui obiettivo è esclusivamente quello di difendere ad oltranza un uomo malato e incapace di governare. . I

venerdì 12 novembre 2010

Lo squallore pervade ogni settore della vita di questo paese

E' difficile rimanere lucidi e freddi leggendo notizie relative a fatti come quelli avvenuti nell'asilo "Il paese delle meraviglie" dove dei bambini di pochi mesi venivano tenuti al buoio o addirittura legati. Difficile non cadere nella tentazione di ripagare con altrettanta violenza le aguzzine di quei poveri bambini senza preoccuparsi di scendere al loro stesso livello. La giustizia del occhio per occhio, dente per dente troverebbe in questo caso giusta applicazione anche agli occhi di chi ritiene di non doversi abbassare alle stesse barbarie per non cadere in un vortice di violenza senza fine. Ma come si fa ad essere garantisti in una simile vicenda ? E' un segno dei tempi che stiamo vivendo che mostrano un decadimento totale dei costumi, della moralità, della cultura avvalorati anche da una situazione politica nella quale chi ricopre le più alte cariche istituzionali si abbandona ad una vita segnata da scandali e comportamenti al limite della legalità. Sono tanti gli episodi che meriterebbero forse una giustizia sommaria e immediata senza tanti sconti soprattutto quando certi fatti sono ben documentati da filmati e foto. Ma d'altra parte che cosa aspettarsi in un paese dove una minorenne, coinvolta in una storia di prostituzione con il Capo del Governo, alla fine trae da un simile scandalo vantaggi economici inaspettati o assurdi. Naturalmente vantaggi decretati dai cittadini stessi che accorrono in massa in un locale dove la ragazzina, ormai maggiorenne, arriva a bordo di una fiammante ferrari rossa, si siede ad un tavolo per cenare in compagnia di amici compiacenti, e si becca ben 5.000 euro. Il tutto sotto gli occhi di 180 imbecilli accorsi nel locale per vedere la marocchina che è stata a letto con l'Indagato e che è stata salvata dall'indagato stesso dalla galera. Questo è il paese Italia dove un'altra ragazza, colta da un raptus di gelosia, ammazza strangolandola la cugina sotto gli occhi del padre e della madre. Segnali allarmanti che si manifestano ormai da tempo di un paese in balia della inciviltà latente che ormai pervade il paese e dalla quale sono investiti e coinvolti soprattutto i giovani, il cui sport preferito è bere ed ubriacarsi la sera mentre sgambettano in locali dove escort di alto bordo con i loro magnacci si presentano solo per farsi guardare. Un paese che sopporta un Capo di Governo malato di sesso, dedito alla ricerca di minorenni e che non ha ormai nemmeno il coraggio di presentarsi ad una coferenza stampa durante un consesso internazionale dome il G20. Fino a che punto gli italiani sopporteranno tutto questo .. ?

martedì 9 novembre 2010

Ma allora non siamo tutti cerebrolesi ?

Scorrendo questo blog le notizie da depressione sono senz'altro in quantità di gran lunga prevalente rispetto alle notizie positive. Ecco allora che quando capita una notizia che in qualche modo risolleva lo spirito di chi ha a cuore questo paese bistrattato, maltrattato, calpestato in ogni suo ambito sociale, politico e culturale da parte di chi lo governa, vale la pena senz'altro spendere due parole e forse qualcuna di più. Ieri sera su Rai tre era in onda la tanto attesa e contestata, dai vertici Rai, trasmissione di Fabio Fazio "Vieni Via con me" con Saviano e Benigni mentre su Canale 5 era in programmazione la trasmissione trash per eccellenza "Grande Fratello". Stupenda la trasmissione di Fazio anche se Benigni a mio avviso è stato un pò inferiore alle attese ed oggi la curiosità di vedere i dati di ascolto era molta. Ecco la sorpresa: Fazio 24,48% di share con una punta del 32%, Grande Fratello 20% di share. FANTASTICO. Che si stia movendo finalmente qualcosa anche fra il pubblico dei teledipendenti ? E' chiaro che c'è stata una migrazione di spettatore dal GF a Rai 3, una migrazione inaspettata ma non per questo meno gradita. Certo mi piacerebbe che effetto ha fatto ad un telespettatore guardone del GF sentire i monologhi di Saviano o di Benigni od ascoltare Vendola che snocciola come un rosario i tanti modi per appellare un gay. Quel telespettatore si sarà reso conto del tipo di paese in cui vive ? Oppure avrà pensato di trovarsi in uno spettacolo di fantascienza ? Si vedrà intanto è un fatto clamoroso aver schiodato qualche milione di telespettatori da una trasmissione spazzatura falsificatrice della realtà ad una trasmissione che parla di una realtà ignorata dalle televisioni del cavaliere e spesso anche dalla televisione pubblica. Un fatto che diventa ancora più confortante con le notizie che arrivano dal Veneto. Il duo BeBo (Berlusconi-Bossi) si è recato in Veneto per andare a verificare i disastri provati dalla alluvione ed è stato accolto suon di fischi e violente contestazioni. Un segno anche questo dell'umore della gente che non è più disposta a farsi governare da un uomo che naviga nell'oro e che pensa molto più a salvaguardare le sue escort, minorenni e non, piuttosto che al paese ed ai suoi innumerevoli problemi. Il cavaliere dopo il Veneto si reca all'Aquila pensando di trovare un clima più favorevole grazie ai suoi interventi nel dopoterremoto ed invece anche nella città ancora sommersa dalle macerie viene accolto dal grido "Tu bunga-bunga, all'Aquila macerie" Insomma quello che il centro sinistra non riesce a fare con una incisiva politica di opposizione, Berlusconi lo fa da solo dando vita ad un clamoroso autogoal. I suoi costumi libertini che spesso travalicano nell'illegalità, si dimostrano un boomerang per la sua leadership e i cittadini, soprattutto quelli che devono affrontare problemi drammatici, non sono più disposti a farsi governare anzi a farsi non governare da un uomo in tutte altre faccende affaccendato.

domenica 7 novembre 2010

Berlusconi e Fini giocano a guardie e ladri ... il paese sprofonda sotto alluvioni, rifiuti e crolli

Fini e Berlusconi giocano a ping pong da mesi ed anche oggi l'ennesimo discorso del leader del nuovo partito Futuro e Libertà sostanzialmente non cambia niente nella situazione politica rispetto a qualche giorno fa. La richiesta di dimissioni che Fini ha rivolto a Berlusconi è sembrata una sceneggiata napoletana alla maniera di Mario Merola, equiparabile alla favola di Edipo "Al lupo! Al lupo". Fini sa benissimo che Berlusconi non si dimetterà mai e l'unico modo di mandarlo a casa è di sfiduciarlo in parlamento, tutto il resto è noia avrebbe detto Califao o fumo negli occhi potremmo dire in un linguaggio più popolare. Siamo in una democrazia parlamentare nella quale il Presidente del Consiglio è nominato dal Presidente della Repubblica (non dal popolo come da mesi martella tutto il Pdl) mentre Camera e Senato votano la loro fiducia all'esecutivo, da qui ne consegue che la sfiducia del parlamento è l'unica procedura democratica per costringere alle dimissioni lo stesso Presidente del Consiglio. Fini dovrebbe conoscere bene la procedura e sapere che in realtà il pallino del gioco è in mano sua e questo ping pong è perfettamente inutile oltre che costituire una specie di presa in giro per il paese. Un paese che sta attraversando una situazione critica non solo dal punto di vista economico con un governo ormai impegnato da mesi non a governare ma ad occuparsi delle questioni private dell'Indagato suo presidente. Dopo le solite piogge che puntualmente arrivano a provocare danni ingenti in qualche zona del paese, in questi giorni è toccato al Veneto, dopo la cronicizzazione dell'emergenza rifiuti in campania, oggi si aaggiunge un ulteriore disastro indice delle condizioni drammatiche in cui versa il nostro patrimonio artistico: il crollo di Pompei. Naturalmente tutti questi disastri non possono essere imputati esclusivamente a questo governo ma sono il risultato dielle politiche ambientaliste e culturali disastrose messe in atto da tutti i governo da 40 anni a questa parte. La colpa di questo governo è stata quella di presentarsi come il governo del fare che avrebbe risolto tutti quei problemi, causati, secondo la propaganda faziosa della maggioranza del centro destra, dalla politica dissennata della sinistra. Il governo, al contrario, impegnato in tutt'altre questioni, non ha risolto nessun problema ed anzi ne ha fatti aggravare altri con la sua politica inconcludente sia per quanto riguarda l'ambiente che per quanto riguarda la cultura ed i beni artistici. D'altra parte che cosa si può pretendere da un governo guidato ... anzi comandato .. da un uomo che pieno talmente di soldi da non sapere più che cosa farne se non spenderne per rifarsi tutto quanto sia possibile rifare del suo corpo oltre che per portarsi a letto qualche prostituta di alto bordo meglio se minorenne. Fini, benche' desideroso di smarcarsi dal potere di Berlusconi (per prenderne il posto ??), non ha il coraggio di votare la sfiducia al governo forse attanagliato dalla paura di non riuscire forse a mantenere qualche poltrona in una eventuale nuova legislatura.

venerdì 5 novembre 2010

Il cerino torna a Fini dopo essere passato per Ruby


Dopo la tempesta ora arriva come sempre la quiete, l'Indagato con le sue macchine mediatiche riesce lentamente a mettere a tacere tutte le bocche da fuoco che nei giorni scorsi gli hanno sparato contro dei colpi a salve. Il caso Ruby lentamente si sgonfia sia per merito del Malato, non immaginario, di sesso sia per l'inadeguatezza dei suoi avversari politici e mediatici. Tutto il fuoco nemico si è infatti incentrato sull'aspetto sessuale e di gossip dell'intera vicenda ed i difensori del Capo hanno avuto vita facile su questo terreno, facendo passare per guardoni e interessati solo al gossip tutti i suoi detrattori. Lo stesso Santoro ieri sera ha incentrato la trasmissione di Anno Zero quasi esclusivamente sull'aspetto sessuale e della sicurezza di un uomo dai facili costumi nonostante il ruolo istituzionale che ricopre. In sua difesa se ne sono sentite di tutti i colori. Dall'avvocato "Ma va la'", alias Niccolò Ghedini, che viaggia con la sua cartelletta che sembra il diaro personale del dittatore di Arcore, tanto che l'avvocato è anche in grado di certificare giorno ed ora in cui il cavaliere evacua oltre che naturalmente informarci sulle relative quantità di materiale liquido e solido prodotto, fino ad arrivare alle dichiarazioni ridicole del vicepresidente dei deputati del Pdl, Osvaldo Napoli, che prospetta un dibattito proponendo l'abbassamento del limite della maggiore età. Incentrare questo scandalo esclusivamente sull'aspetto sessuale e dello stile di vita dell'Indagato non porta a niente, come si è già potuto verificare in occasione del via vai di escort a Palazzo Grazioli e la pattuglia dei difensori di Berlusconi ha avuto buon gioco. L'unico che ha realmente capito dove sarebbe stato necessario attaccare il presidente del consiglio è stato l'on. Di Pietro ad Anno Zero, ma la sua capacità dialettica è paragonabile a quella di un elefante che cammina su un tappeto di uova fresche e quindi il suo sbraitare in televisione ha avuto poco seguito. Per non parlare del silenzio imbarazzante del Partito Democratico che, oltre a qualche esternazione in dialetto di Bersani (con tutto il rispetto per la simpatica cadenza emiliana), niente altro ha saputo produrre di consistente. Bersani sembra ogni giorno di più la brutta copia di Don Peppone, simpatico sindaco comunista uscito dalla penna di Guareschi: quando lo si ascolta in televisione ci si aspetta da un momento all'altro di veder comparire l'altrettanto simpatico Don Camillo, lasciando morire sulla bocca un sorriso molto amaro considerati i tempi che stiamo vivendo. L'aspetto della vicenda sul quale invece era necessario insistere senza mollare la presa riguardava un Presidente del Consiglio che si permette di telefonare alla questura per intercedere o anche semplicemente per informarsi della sorte di una ragazzina dai facili costumi. Tutta qui sta la gravità della vicenda, indipendentemente da cosa abbia detto o non detto Berlusconi ed indipendentemente dal fatto che sia stato a letto o meno con la ragazza (fatto comunque grave data l'età della ragazza), in quanto la telefonata è stata fatta nella veste istituzionale che l'uomo ricopre e non dal privato cittadino Silvio Berlusconi, ammesso che un Presidente del Consiglio possa mai essere considerato un provato cittadino. Ed invece ha preso il sopravvento lo sprito del gossip e del pettegolezzo, uno spirito che i difensori dell'Indagato hanno certamente incoraggiato considerato che su questo terreno l'entourage del cavaliere è sicuramente ben preparato. La vicenda ora lentamente si spegne con l'opposizione che, per l'annesima volta, butta al vento l'occasione di mettere alla corde un uomo che in qualsiasi altro paese del mondo non occuperebbe il posto che occupa, ma anche se fosse arrivato a quella poltrona, dopo la serie di scandali di cui è stato protagonista, sarebbe di sicuro già stato costretto ad abbandonare. Ora, dopo che Ruby non è riuscita a disarcionare Berlusconi, si attende un altro discorso di Fini, l'ennesimo di questi mesi, consegnando a lui il famoso cerino da spegnere. La sensazione però è che nemmeno l'ex fascista (??) abbia fiato a sufficienza per finalmente far calare il sipario su questo governo che ha discreditato e ridicolizzato l'Italia nel mondo intero ma che soprattutto ha portato ad un disastro economico senza precedenti.

giovedì 4 novembre 2010

La retromarcia della Rai non cambia la sostanza: sempre di revisionismo si tratta

Dopo le proteste che si sono sollevate in rete alla notizia dell'accostamento fra Bella Ciao e Giovinezza al prossimo Festival della canzone italiana, la Rai fa marcia indietro rimanendo però nell'ambiguità e nel guado in cui si era infilata. Le due canzoni non saranno oggetto di una serata speciale in onore dei 150 anni della Repubblica e nessuna delle due sarà cantata sul palcoscenico del festival. Tutto rientrato quindi. Assolutamente no perchè la decisione non modifica il messaggio che era stato trasmesso al paese e cioè che Bella Ciao e Giovinezza sono comunque dei simboli da mettere sullo stesso piano, come dire fascisti e partigiani sostanzialmente possono essere accumunati per le loro nefandezze. La Rai si conferma televisione di regime e soprattutto Rai 1 da sempre al servizio del potere, del governo ed in questo periodo della maggioranza di centro destra che lentamente e senza scossoni sta trsformando la nostra democrazia in un vero e proprio regime totalitario. Un fascismo diverso naturalmente da quello del ventennio ma sempre di fascismo si tratta con diversi e gravi assonanze come le leggi razziali volute dal nuovo partito fascista per antonomasia: la Lega. La messa in onda di Bella Ciao sarebbe stata un verio e proprio tributo a coloro che hanno perso la vita, i partigiani, per riportare la democrazia e la libertà in Italia, ma il dittatore di Arcore e padrone del sistema televisivo italiano non poteva permettere una simile dimostrazione di democrazia. Quindi la decisione della Rai non cambia di una virgola la sostanza di questa vicenda: rivedere la storia offendendo chi per la storia ha sacrificato la vita.

Bella Ciao vicino a Giovinezza ??? No grazie

Da quando l'Indagato è entrato in politica portando al governo vecchi fascisti (Alleanza Nazionale di Fini) e nuovi fascisti (Lega Nord di Bossi) è stato messo in atto un revisionismo storico con il tentativo di mettere sullo stesso piano fascisti e partigiani. Il tentativo, mal riuscito, di falsificare la storia partiva dalla tesi che i crimini commessi dai fascisti durante il regime non avessero niente di diverso dai crimini commessi dai partigiani durante la Resistenza e la liberazione dalla dittatura. Un parallelismo pericoloso e falso in quanto i primi, i fascisti, stavano semplicemente imponendo un regime totalitario basato sulla restrizione delle libertà personali, sulle leggi razziali, e sulla violenza perpretata a danno di chi osava ribellarsi al regime stesso o non si assoggettava alle regole imposte dal fascimo. I partigiani al contrario, hanno agito per riportare la libertà e la democrazia in Italia, per abbattere la dittatura di Mussolini e liberare finalmente il paese da venti anni di violenze gratuite. Sicuramente anche loro hanno commesse violenze che potrebbero apparire non giustificabili e che in alcuni casi lo sono anche state, ma mettere sullo stesso piano queste azioni con quelle dei fascisti è un falso storico di notevole portata. Ora il revisionismo strisciante arriva anche nello spettacolo ed alla televisione, usando una strategia molto cara a Berlusconi che proprio con le televisioni ha costruito il proprio potere e lobotomizzato una buona parte del paese. Una tecnica molto pericolosa considerato gli effetti che ha prodotto, una tecnica che consiste nel trasformare in verità quelle che sono delle palesi falsità, ma facendolo in maniera subdola e mascherata come si sta tentando di fare con il prossimo festival di Sanremo. Per festeggiare i 150 anni della Repubblica si dice che sul palco saranno cantate due canzoni simbolo: "O bella ciao", canto di battaglia dei partigiani e della resistenza, e "Giovinezza" canzone simbolo del fascismo. In un parrallelismo assurdo falso e fuorviante oltre che poco rispettoso per la ricorrenza che si intende festeggiare. Uno schiaffo a tutti coloro che hanno perso la vita per riportare la libertà nel paese e liberarlo dalla dittatura. Si tenta di far passare Giovinezza come un motivo goliardico senza rendersi conto che poi questo motivo ha assunto dei ben precisi connotati, un'operazione simile a quella tentata del sindaco leghista di Adro, che aveva tappezzato la scuola con il sole delle Alpi facendolo passare come un simbolo della tradizione padana piuttosto che come il simbolo che rappresenta un partito politico. Un'operazione subdola perchè non si difende apertamente questo assurdo parrallelismo fascismo-resistenza ma lo si propina in maniera subluminale accostando due canzoni simbolo. Un'operazione indegna ma significativa dello stato di regime nel quale viviamo e che deve essere bloccata sul nascere, prima che sia troppo tardi.

mercoledì 3 novembre 2010

Meglio TUTTI che Berlusconi


Ritrovarsi a parlare per l'ennesima volta delle esternazione dell'Indagato del Consiglio è estenuante oltre che deprimente. L'impressione è senz'altro quella di ripetere una litania già trita e ritrita che risulta monotona sia per chi la scrive, sia per chi la legge anche per coloro che continuano a dare la loro fiducia ad un uomo palesemente malato. Ma certe dichiarazioni non possono passare sotto silenzio e devono essere denunciate sperando di far breccia anche in quei fedelissimi che, armati di paraocchi paraorecchi e con i neuroni anestetizzati, non si rendono conto che il paese da 15 anni è in mano ad una omofobo, sessuofobo, pedofilo ossessionato da un delirio permanente di onnipotenza. Il comportamento di questo aspirante dittatore è completamente al di fuori di qualsiasi logica democratica e liberale e non è solo il frutto dalla sua palese ossessione per il sesso, per le giovani donne anche minorenni ma anche della propria convinzione che un voto popolare gli consenta di agire al di fuori di qualsiasi regola. Quello che sfugge all'Indagato è proprio questo fondamentale aspetto della nostra democrazia: una figura istituzionale come la sua, sebbene nominata in forza di una maggioranza parlamentare (e non di una volontà popolare come lui sostiene e vuole far credere), una volta arrivata a ricoprire una determinata carica, la ricopre come rappresentante del popolo italiano nella sua interezza e non solo di coloro che gli hanno consegnato il proprio voto. Questo concetto democratico e facente parte della nostra Costituzione sfugge al dittatore di Arcore che in qualità di Presidente del Consiglio si sente autorizzato a offendere chiunque abbia un'opinione diversa dalla sua: chi vota a sinistra e' un "coglione", chi paga le tasse un "fesso", meglio amare le donne che essere "gay". Come dire chi e' contro di me, in qualsiasi settore della vita sociale e politica, è un mantecato. Un Presidente del Consiglio che offende una qualsiasi categoria di cittadini del proprio paese ha diritto di occupare quel ruolo di importanza vitale per la vita democratica di uno Stato ? Qui non hanno eccessiva importanza, anzi nessuna importanza, le ideologie politiche o gli ideali di riferimento di qualsiasi corrente politica, un presidente del consiglio deve governare il paese secondo i propri principi certamente, ma dovrebbe rappresentare sempre e comunque tutto il paese e nel caso si ritrovi ad offendere una categoria o una parte dei suoi concittadini, dovrebbe allo stesso tempo lasciare la carica che ricopre. Questo e' il punto nodale delle vicende di queste giorni che vedono coinvolto il Presidente del Consiglio e che riguarda il suo continuo abuso di potere, sia in favore delle donne dalle quali ha ricevuto favori sessuali anche se minorenni sia calunniando quella parte dei cittadini italiani che non lo hanno votato per salire a Palazzo Chiggi. O si ferma quest'uomo malato, come ha più volte accusato la ex-moglie Veronica Lario, oppure il paese rischia una paralisi totale oltre quella che già attanaglia la vita economica e sociale. Qualsiasi soluzione politica che veda il dittatore di Arcore fuori dal governo va bene piuttosto che lasciare in mano il paese ad un uomo malato, omofobo, pedofilo e sessuofobo.

sabato 30 ottobre 2010

La certificazione del nuovo regime

Mentre sui giornali italiani e purtroppo straniere impazza l'enensima vicenda a sfondo sessuale dell'Indagato Stupratoredemocrazia, mentre in rete c'è un fermento, un'inidignazione senza precedenti ed anche un'immensa vergogna per appartenere ad un paese diventato lo zimbello del mondo intero, c'è un silenzio assordante che forse fa più rumore del clamore di chi attacca a ragione Berlusconi. Il silenzio è quello dell'opposizione naturalmen te, Partito Democratico in testa, che non ha alzato nemmeno la voce per chiedere ciò che in qualsiasi paese normale sarebbe la reazione minima: le dimissione di un Presidente del Consiglio incapace di mettere un freno ai suoi istinti sessuale, che soffre di onnipotenza e che mette a rischio il paese intero con i suoi comportamenti animaleschi. E si che questa volta ci sarebbero anzi ci sono motivi molto seri e gravi che vanno oltre l'aspetto sessuale della vicenda e che ha persino ricordato Umberto Bossi. Un Presidente del Consiglio che si scomoda per fare pressione sulla questura in merito all'arresto di una minorenne accusata di un piccolo furto e che lo fa direttamente da una sede istituzionale come la Presidenza del Consiglio, è un fatto grave e senza precedenti. E non contento di questo gesto da sconsiderato, lo stesso Presidente si permette anche di prendere in giro le istituzioni, i cittadini insomma lo Stato intero dichiarando candidamente che lui è un buono d'animo e che il suo gesto era solo un gesto di aiuto verso una persona in difficoltà. Ma che cosa deve fare ancora quest'uomo per costringere l'opposizione a chiedere, non che venga processato, ma che quanto meno venga costretto a dimettersi da una carica che non è in grado di ricoprire. Non chiedere e soprattutto non ottenere queste dimissioni è come un autorizzazione tacita per Berlusconi a comportarsi come meglio crede fregandosene del parlamento, delle istituzione, della costituzione, della democrazia .. tutte parole che creano insofferenza al cavaliere perche' secondo lui limitano la sua azione di governo. Se non si ottengono le dimissioni del Presidente del Consiglio sarebbe come certificare la instaurazione di un regime totalitario nel quale il Capo del governo è autorizzato a qualsiasi azione, mischiando la sua vita privata con quella pubblica in un perfetto stile dittatoriale. Se ancora esiste una parvenza di democrazia, cosa di cui dubito fortemente, le opposizioni dovrebbero pretendere ed ottenere tali dimissioni almeno per salvare la faccia nei confronti della comunità internazionale e nel rispetto di quei cittadini, anche se una minoranza, che rispettano la legalità e leggi di questo malandato paese.

venerdì 29 ottobre 2010

Consigli non per gli acquisti ma per telefonate serie

L'ennesimo scandalo a sfondo sessuale che vede coinvolto l'Indagato Stupratoredemocrazia (alia Silvio Berlusconi per chi ancora non lo sapesse) vede un cambio di strategia da parte del Presidente del Consiglio. Nelle puntate precedenti il dittatore di Arcore aveva sempre eluso o smentito le accuse che gli erano state rivolta, oggi, armandosi di superbia e strafottenza verso tutto il paese, conferma senza nessun ritegno.. Confessa di aver fatto quella telefonata ai carabinieri per intercedere a favore della minorenne Ruby perchè lui è fondamentalmente una brava persona ed un buono (sue parole), confessa oggi di amare la vita e le donne e lo fa con tracottanza dimenticando, ma non è la prima volta, il ruolo che ricopre. Questo scandalo per certi versi è ancora più grave del precedente che vedeva coinvolta la D'Addario, che in fin dei conti altro non era e altro non è che una prostituta (smettiamola di utilizzare termini incomprensibili alla maggioranza della gente), che esercita il proprio mestiere. In questo caso siamo in presenza di un fatto molto più grave in quanto vede coinvolta una minorenne, che, in virtù della sua partecipazione a festini vari organizzati dai maiali di corte, si vede tirare fuori da piccoli guai come una denuncia per furta, nientepopodimeno che dal Persidente del Consiglio. Questa è la sostanza della vicenda. L'Indagato non sconfessa la telefonata anzi la conferma lodando il suo buon cuore. Ma se quel cuore è talmente grande perchè il dittatore di Arcore non ne fa almeno una al giorno di queste telefonate ? Qualora nella sua agenda non vi fosse un elenco di persone da aiutare posso fare un piccolo elenco: i pastori sardi messi in ginocchio dalla crisi economica, i giovani al di sotto dei 30 anni senza lavoro (uno su 4), i precari della scuola, i disoccupati lasciati senza lavoro sempre a causa della crisi economica, i prossimi 300.000 dipendenti pubblici che il super nano Brunetta si appresta a mandare a casa, i pensionati che non arrivano alla fine del mese, i disabili le cui famiglie sono state messe in ginocchio dai tagli di Tremonti, le tante famiglie che hanno perso i propri familiari o per incidenti sul lavoro o per una guerra assurda, e via dicendo. Credo che per i prossimi due anni e mezzo della attuale legislatura l'amante della vita e delle donne sarebbe talmente impegnato che non avrebbe certo tempo per infastidire minorenni e dedicarsi al proprio sollazzo con prostitute d'alto bordo (con tutta la mia simpatia per queste donne che riescono a spillare soldi ad un farabutto come l'Indagato). Credo che questo bistrattato paese non si meriti un trattamento del genere da chi avrebbe la responsabilità di governarlo e portarlo fuori da una crisi senza precedenti e questo senza tenere in nessuna considerazione le proprie idee politiche, qui la politica non ha nessuna importanza come purtroppo avviene da mesi ormai. Sarebbe ora che questo malato di sesso che non si arrende alla propria decadenza si rendesse conto che ormai fra le gambe non gli rimane che un lombrico morto (parole della mia amica Rita Pani) la cui unica funzione ormai è quella di orinare. Si rassegni e se ce la fa pensi a governare ... altrimenti si ritiri in una delle sue 20 e passa ville e si tolga fuori dai coglioni ... detto proprio fuori dai denti.

giovedì 28 ottobre 2010

La Cina non e' vicina ... la Cina ormai e' qui

Uno dei problemi di questo nostro malandato paese non e' tanto il numero impressionante di leggi, che sicuramente potrebbe essere ridotto ma non certo con azioni scenografiche come quella messa in atto un po' di tempo fa dal ministro della complicazione Calderoli, ma soprattutto fare rispettare le stesse leggi e farle rispettare da tutti grandi e piccini, potenti e meno potenti. Una di queste tante leggi con cui ognuno di noi si e' ritrovato a combattere o a confrontarsi e' la famigerata legge sulla privacy. Quella che ha fatto aumentare vertiginosamente il consumo di carta perche' ogni qualvolta si devono fornire i nostra dati personali (come, cognome, sesso .. e via dicendo) o peggio ancora i nostri dati sensibili (malattie, religione, appartenenza a sindacati, ecc. ecc.), dobbiamo fornire il consenso al loro trattamento da parte dell'ente pubblico o privato a cui forniamo questi dati. A volte questa legge ha anche dei risvolti maniacali che diventano icomprensibili, come per esempio quando ci ritroviamo al pronto soccorso e l'infermiera di turno ci assegna un numero per cui da quel momento il Sig. Rossi Paolo o Bianchi Francesco diventano il numero 1156 o 1348. Maniacale perche' poi tutte le persone che sono in sala di attesa vi vedono e si rendono conto se avete un braccio rotto o zoppicate oppure avete qualsiasi altro problema e comunque, anche quando non esisteva questa legge, non e' che l'infermiera vi chiamava e annunciava a tutti il vostro problema. "Il Sig. Rossi in sala 5", annunciava l'altoparlante e non certo "Il Sig. Rossi che ha ricevuto una bottiglia in testa dalla moglie che lo ha scoperto a letto con l'amante ed ora ha una ferita lacero contusa all'arcata sopracigliare destra si rechi in sala 5". Insomma anche senza la famigerata legge sulla privacy il Sig. Rossi era comunque tutelato, ora, anche se il Sig. Rossi si presenta con la mano destra maciullata, deve mettere la sua bella firmetta sul modulo per la privacy. Comunque, si dira', alla fine qualche regola in piu' puo' essere un'ulteriore garanzia sulla nostra privacy. Bene ma se la legge la rispettassimo tutti ed invece chi e' il primo a disattendere una legge cosi' complessa e a volte maniacale ? E chi se non lo Stato stesso che la pensata, costruita ed emanata. E chi se non l'attuale governo guidato dall'Indagato Stupratoredemocrazia (mai nomignolo fu piu' appropriato) che messo insieme i vecchi fascisti (cancellando i loro simboli e inserendoli nel sua associazione a delinquere il Pdl) ed i nuovi fascisti che hanno cambiato colore, verde al posto del lugubre nero. Con un colpo di mano, che potrebbe assumere le sembianze di un vero e proprio colpo alla Democrazia, la Polizia Postale, con l'autorizzazione del ministro dell'interno il fascista verde Maroni, ha stipulato un accordo con Facebook che consente alla Polizia stessa di entrare sulle pagine dei vari utenti diFacebook e prelevare tutti i loro dati privati senza nessuna autorizzazione da parte della magistratura. Insomma come se vi entrassero in casa senza mandato di perquisizione e con l'autorizzazione a prelevare qualunque cosa ritengano interessante. C'era uno slogan durante il '68 che recitava "La Cina e' vicina", oggi potremmo convertire questo slogan nel seguente .. "La Cina siamo noi". E attraverso questa intrusione illegale non ci si limitera' solo a prendere informazioni ma per esempio anche a ricostruire i legami fra i vari utenti, quindi per esempio se voi siete "amici" di B, B e' "amico" di C, C e' amico di D e D guarda caso e' un camorrista o parente di un camorrista, alla fine anche voi potreste passare dei guai. Ma a parte questo tipo di problemi, il fatto assolutamente illegale e da regime totalitario e' che venga disattesa una legge come quella sulla privacy oltre al fatto di lasciare carta bianca alla polizia postale di sbirciare nelel vostre case e prendere qualunque cosa. Anche in questo momento ci sara' un poliziotto che stara' leggendo quanto scritto in questo post e magari controllera' anche chi andra' a leggerlo ed allora voglio dire a questo poliziotto "Non ti sforzare tanto ... sono un comunista ed odio Berlusconi cosi' come tutti i suoi amici ed ora schedami pure, ma attento mentre tu spii me qualcun altro spia te, e colui che spia te a sua volta sara' spiato da un altro e cosi' via .... ma che bel giochino non pensi ?

martedì 26 ottobre 2010

Il governo del fare manda in cassa integrazione il parlamento

Mentre l'Indagato si appresta a mandare in giro 10 milioni di libretti per autocelebrare il governo del fare, il parlamento per mancanza di lavoro rimarra' chiuso per una ventina di giorni in occasione del ponte di novembre. Non ci sono leggi da discutere o da approvare considerato che ormai da mesi il governo e la maggioranza sono bloccati sia da problemi interni che dal risolvere i problemi giudiziari del presidente del consiglio. Il tutto naturalmente con la complicita' dell'opposizione incapace di prendere iniziative proprie che costringano parlamento e governo a lavorare. E cosi' mentre da una parte l'amministratore delegato della Fiat si lamenta della poca efficienza degli operai italiani, chi governa il paese mostra il massimo della propria inefficienza. Il paese si ritrova quindi a meta' legislatura attanagliato dagli stessi problemi di inizio legislatura, emergenza spazzatura e giustizia, aggravati da una crisi economica, che forse si sta risolvendo ma non certo per l'azione di governo. Ed ora il governo del non fare ha coinvolto nella sua inettitudine anche il parlamento ormai disoccupato senza leggi da discutere o approvare. Ma i parlamentari saranno messi in cassa integrazione o in mobilita' come gli operai delle aziende italiane in crisi ? Oppure continueranno a percepire i loro lauti stipendi pur producendo assolutamente niente ? Buona la seconda direbbe il bravo regista dopo la ripetizione di una scena mal riuscita alla prima. E l'opposizione che fa ? Ci si potrebbe chiedere. Niente si puo' sicuramente rispondere. Un'opposizione fino ad ora troppo impegnata a cercare un dialogo in merito a quei pochi provvedimenti che sono arrivati fino al dibattito parlamentare piuttosto che rigettare senza tentennamenti qualsiasi proposta di un governo il cui unico obiettivo conclamato e' tenere lontano dalla galera il suo capo. Alla fine quindi Berlusconi non riesce a modificare la costituzione per stravolgere lo stato democratico e procedere alla cancellazione di istituzioni come il parlamento, ma nei fatti lo ha reso uno strumento perfettamente inutile come in un perfetto regime totalitario.

lunedì 25 ottobre 2010

Un governo diverso è legittimo nonostante il lavaggio del cervello mediatico condotto dal centro destra

Una strategia dei regimi totalitari e dittatoriali per convincere il popolo in merito ad un avvenimento o ad un fatto o alle motivazioni che erano alla base di una determinata azione politica, era quella di ripetere in maniera ossessiva le proprie ragioni anche se false o inesatte. Questo è uno dei motivi per i quali in Italia attualmente stiamo vivendo in un vero e proprio regime che agisce in maniera subdola attuando una specie di lavaggio del cervello di massa al quale solo la minoranza del paese è capace di sottrarsi. In questa terza legislatura dell'Indagato Stupratoredemocrazia, lui e tutto il centro destra, ogni volta che si trovano in difficoltà a causa delle contradizioni interne, recitano in maniera ossessiva la solita litania: "Berlusconi eletto da popolo ha diritto di governare per tutta la legislatura" "Il governo voluto dalla sovranità popolare ha il diritto di governare" "I giudici vogliono sovvertire la sovranità popolare". Queste dichiarazioni ripetute pedissequamente ogni giorno da qualsiasi rappresentante della maggioranza di centro destra, finiscono per convincere gli elettori poco accorti di questo paese di aver votato nel 2008 per mandare Berlusconi al governo. Naturalmente non è così, sia perchè la nostra Costituzione non prevede la elezione diretta del Presidente del Consiglio sia perchè l'attuale legge elettorale non prevede la elezione di nessun parlamentare. Alle elezioni del 2008 i cittadini italiani hanno votato esclusivamente per i partiti e non per particolari candidati, quindi il fatto che Berlusconi e tutti gli altri politici si trovino in parlamento non dipende assolutamente dal voto espresso dagli italiani ma semplicemente dalle decisioni dei partiti di portare in parlamento certi personaggi piuttosto che altri. Questo fatto sarebbe già sufficiente per far decadere le dichiarazione assurde in merito alla volontà popolare. Come se non bastasse poi la nostra Costituzione prevede che la nomina del Presidente del Consiglio sia a carico del Presidente della Repubblica e successivamente il governo, proposto dal Presidente del Consiglio incaricato, deve ottenere la fiducia del Parlamento. In tutto questo processo quindi il singolo cittadino conta meno del due di coppe quando briscola è spade. Meno di niente. In questa situazione caotica e antidemocratica, soprattutto per il meccanismo della legge elettorale, qualsiasi coalizione di governo si formasse in parlamento sarebbe costituzionalmente valida qualora ottenesse la fiducia del parlamento. Ma naturalmente all'Indagato ed alla sua cricca è utile convincere il popolo beota che è stato il popolo stesso ad eleggerlo come condottiero alla guida del paese per indurre poi, gli italioti stessi, a scagliarsi contro la magistratura che intende quanto meno processare il Presidente del Consiglio per le sue innumerevoli attività illecite. Un lavaggio del cervello con un obiettivo ben preciso ottenere consensi nel suo tentativo di sottrarsi alla giustizia. Sostanzialmente quindi qualsiasi altro governo in questo paese è possibile e costituzionalmente corretto e non rappresenta un tentativo di golpe come si addirittura arrivati a dichiarare oggi. Il vero golpe in questo paese è il continuo disattendere la carta costituzionale da parte di un governo con aspirazioni totalitarie ... altro che comunismo qui siamo in pieno fascismo, certo di colore verde, ma la sostanza non cambia.